In Economia, Libertarismo, Primo Piano, Saggi

DI DOUG CASEY*

Quella che troverete di seguito è una visione molto netta e concisa di quello che ci attende nel prossimo futuro, espressa in un linguaggio molto semplice, che poco spazio lascia alla mediazione ed all’autoillusione, da parte di un esponente del movimento anarco-capitalista e libertario americano. Caveat lector: opinioni molto forti, condite da punte di cattiveria e sarcasmo, giacciono di fronte a voi in una lettura che sarà certamente lunga, ma anche divertente, in grado di esporre in modo accurato e sintetico un punto di vista molto originale e decisamente anti-mainstream.

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Quanto durerà questa crisi?

E’ chiaro che la seconda fase della crisi iniziata nel 2007 è sicuramente già in corso, ed è destinata ad essere molto più tumultuosa della prima, terminata nel 2009. Non sarà soltanto molto più grande, ma anche molto più lunga, poiché i governi di tutto il mondo stanno facendo esattamente l’opposto di quello che dovrebbero. Ed hanno molto più potere che in passato.

Come ho detto, siamo entrati in quella che chiamo la Depressione Maggiore (maggiore rispetto alla Grande Depressione, NdT). Una depressione è un periodo durante il quale il tenore di vita della gran parte della popolazione si abbassa notevolmente. Una depressione non è necessariamente una cosa cattiva; se si è vissuti al di sopra dei propri mezzi per decenni, finanziandosi attraverso il debito, essa obbligherà a vivere al di sotto dei propri mezzi, a sbarazzarsi dei debiti, a ricostituire il capitale e a ristabilire la propria salute finanziaria. Il fattore chiave per la ripresa economica è tenere i governi fuori dall’economia, ma essi vi sono sempre più immischiati.

Quanto potrà durare la Depressione Maggiore? Bene, molto più a lungo di quanto molti non si aspettino. Il Medioevo è durato centinaia di anni. La Russia ha attraversato una depressione terribile fra il 1917 e l’inizio degli anni 90 e la Cina ne ha avuta una a partire dal 1948 fino a circa il 1980.

In altre parole, un lungo intervallo di tempo. Ma io sono un ottimista. Mi piacerebbe credere che una crisi profonda possa, forse, obbligare i governi a ridursi ed a invertire il trend.

Ora, una depressione può avere cause naturali – gravi incendi, inondazioni, terremoti o cose simili – ma le depressioni peggiori sono quelle create dall’uomo. Questo perché gli uomini non solo distruggono ricchezza, ma possono rendere impossibile produrne di nuova. Io credo che la depressione attuale abbia una lunga strada da percorrere, poiché è causata dalle azioni dei governi sull’economia, e non terminerà fino a quando i governi non batteranno in ritirata, riducendo drasticamente le tasse, le regolamentazioni e restaurando un sistema monetario sano e non discrezionale. Ma non stanno facendo nulla di tutto ciò.  Così non vi sono prospettive che la depressione possa dileguarsi nel giro di poco tempo.

La maggior parte dei governi del mondo sviluppato sono attualmente in bancarotta. Da eterno ottimista che sono, mi piacerebbe vedere quei governi crollare, come qualunque altra organizzazione fallita o disfunzionale.

Un  crollo di tutti i governi sarebbe una cosa molto buona, poiché essi hanno raggiunto delle dimensioni tali da compromettere la vitalità dell’organismo ospitante. Forse la gente imparerà qualcosa, e, dopo il collasso di questi governi giganteschi e disfunzionali, farà ritorno a governi minimali.

Ma temo che si verificherà esattamente l’opposto, perché i governi faranno tutto ciò che è in loro potere per autosostenersi; la regola prima di ogni organismo, governi compressi, è quella di sopravvivere.

Essi tuttavia, non producono nulla; sono parassitari per natura, e temo che questa volta il parassita finirà con l’uccidere l’organismo che lo ospita. Non ridurranno i loro prelievi continueranno a succhiare ulteriori capitali dall’economia privata.

La crisi del debito nazionale sta per raggiungere il punto in cui le masse capiranno di trovarsi nella Depressione Maggiore e non in una recessione ciclica? Quando tale comprensione diventerà ovvia?

Come ho detto, mentre stiamo parlando, stiamo uscendo dall’occhio del ciclone e l’anno prossimo vedremo la tempesta in tutta la sua furia. Questa scelta del momento è assai infelice, in parte perché si dice nel calendario Maya che nel 2012 ci sarà la fine del mondo, o una stupidaggine simile, e tale fatto è destinato a mettere insieme dei gruppi di pazzoidi che attribuiranno i propri problemi alla fine dei tempi pronosticata dai Maya.

E’ imbarazzante essere costretti a dire che siamo destinati ad affrontare tempi duri, proprio quando gente come questa se ne va in giro vestita in un saio e cospargendosi di cenere. Ma la confusione viene alimentata da ogni parte – c’è gente come Stiglitz, Krugman e altri Keynesiani – che corre in giro incolpando il mercato di tutto quello che non funziona e invocando ancora più “pianificazione” da parte dei governi.

Stretto tra la gente del calendario Maya e i Keynesiani, la persona media rischia di essere molto confusa.

Gli ultimi due anni trascorsi nell’occhio del ciclone si sono presi gioco di molta gente, la quale pensava, in base alle esperienze successive alla Seconda Guerra mondiale, che avremmo avuto un’altra ripresa ciclica. Così, pochi hanno utilizzato questo temporaneo periodo di calma per prepararsi a ciò che verrà.

Ho il sospetto che il 2012 si avvii ad essere un anno cattivo quasi da ogni punto di vista, economico, sociologico, politico e militare. Con ciò, intendo rivolte in tutto il mondo dato che la gente si arrabbierà molto per il fatto di non potersi comprare da mangiare e per il fatto di perdere la propria casa.

La situazione militare è molto preoccupante, perché ai governi piace sempre trovare uno straniero da incolpare per i problemi domestici. Il governo degli Stati Uniti, per esempio, potrebbe dare la colpa della disoccupazione a quello cinese, agli iraniani per l’alto prezzo del petrolio, ai pachistani per il fallimento della guerra in Afghanistan e ai messicani per la violenza legata al traffico di droga. Le possibilità sono infinite.

Questo decennio, in un certo modo, è un’immagine allo specchio di quello degli anni trenta; è probabile che saranno lanciate nuove guerre. Odio fare previsioni in cui indico sia l’evento che il momento, soprattutto se il momento è così vicino, ma penso che il 2012 sia destinato a finire negli annali come un anno esemplare quanto a guai di ogni tipo.

Come andrà la borsa americana tra qui e la fine del 2012?

La borsa americana risulta sovrapprezzo in base a tutti i parametri classici. I dividendi sono molto bassi, da un terzo a un quarto, circa, di quanto non siano in corrispondenza di un minimo storico. Inoltre, i dividendi potrebbero venire ulteriormente tagliati, quando i guadagni iniziano a diminuire. Anche il rapporto price/earnings (P/E, prezzo/utile, NdT) è alto, specialmente se si guarda all’uragano finanziario in cui stiamo per rientrare.

La gente si dimentica quanto a buon mercato le azioni possano essere vendute. A metà degli anni 80, ad esempio, c’erano tre mercati azionari, Spagna, Belgio e Hong Kong, le cui azioni venivano vendute a prezzi da due a tre volte gli utili e da metà a una volta il valore contabile (book value, NdT) e dividendi con una  resa dal 12% al 15%. Ciò può ancora succedere ovunque, Stati Uniti compresi. In questo momento il rapporto P/E dell’indice S&P 500 si aggira attorno a 19.

Posso pensare a mille motivi per cui la borsa dovrebbe crollare e con crollare intendo scendere il 50, 60, 70% dal valore attuale. D’altra parte, se gli stranieri incominciano a sbarazzarsi delle migliaia di miliardi di dollari in loro possesso, tutto questo denaro liquido troverà la via di casa verso gli Stati Uniti, cosa che scatenerà un’inflazione altissima. Ciò assicurerà che la messa in circolo anche dei 1600 miliardi di dollari del sistema bancario depositati presso la Federal Reserve. A quel punto tutti saranno impegnati a sbarazzarsi dei propri dollari. Ma in cambio di cosa? In buona misura in cambio di azioni comuni, perché sono liquide. Così potremmo vedere la borsa lievitare durante  tempi economicamente disastrosi.

Obama sarà rieletto? Potrebbe esserci un colpo di stato dei militari?

L’unica volta che ho azzeccato il candidato vincente alle presidenziali è stato con Obama. Questo non perché io abbia il polso del Booboo americano (americano medio NdT), ma, piuttosto, perché nel 2008 nemmeno io potevo immaginare gli americani votare un vecchio ostile e leggermente demente (McCain, NdT).  Sono diventato molto cinico riguardo agli Stati Uniti. Quando do uno sguardo ai babbei in corsa per la nomination repubblicana, penso che, probabilmente, non lo sono abbastanza.

Quanto al 2012 , un disastro economico mondiale in generale, e negli Stati Uniti in particolare, sono di pessimo auspicio per il candidato in carica Obama. Così, in base all’andamento economico, il vincitore deve essere quasi sicuramente qualcun altro, presumibilmente un repubblicano.

D’altra parte, la metà degli americani, che è netta beneficiaria della generosità governativa, voterà per le proprie tasche vuote, ovvero per chi prometterà più elargizione gratuite. Inoltre, alcuni blocchi, quali i sindacati, i neri e chi ha ideologie collettiviste, voterà Obama per riflesso.

Inoltre, i candidati repubblicani (ad eccezione di Ron Paul e Gay Johnson) sono orribili. Mi fanno accaponare la pelle. Sono tutti dei guerrafondai che impugnano e agitano la Bibbia. Romney sembra una bambola avvolta nella plastica, e Perry potrebbe essere scambiato per un vicedirettore di un discount Family Dollar (catena discount tipo LD, NdT).

Credo che il risultato delle elezioni sia testa o croce. Ma forse è un discorso accademico; magari prima delle prossime elezioni ci sarà già la legge marziale. Mi rendo conto che è una cosa oltraggiosa da dire, ma non credo sia completamente irrealistica, dipende da quanto le cose peggioreranno. Tutto è possibile in un impero decadente ed in fase avanzata. L’America non esiste più; è stata rimpiazzata dagli USA, che non sono diversi dagli altri 200 stati nazione che coprono la faccia della terra come una malattia epidermica.

L’americano medio cercherà qualcuno in grado di esprimere una “leadership”, che possa “raddrizzare la situazione”. Ci sono buone possibilità che sia un militare, poiché essi sono visti come competenti, patriottici, decisi e non corrotti. Così io scommetto su un qualche tipo di regime militare, che sarà un disastro.

Bisogna ricordare che negli anni 30 ci fu quasi un colpo di stato contro Roosevelt, che Smedley Butler venne invitato a condurre. La gente nutriva pensieri simili pure negli 60. Può darsi che ricordiate il romanzo “Sette giorni a Maggio” (http://www.imdb.com/title/tt0058576/) ed il film omonimo.

Gli Stati Uniti entreranno in un altro conflitto nel prossimo futuro, magari come distrazione dai gravi problemi politici interni?

Ci sono eccellenti probabilità che gli Stati Uniti vengano coinvolti in un’altra guerra. Chi potrebbe essere il prossimo? Bene, vediamo, l’Iran è ancora in ballo. Il Pakistan sta venendo alla ribalta. Una guerra con uno di essi sarebbe una catastrofe. Gli Stati Uniti si sono abituati a malmenare dei minuscoli topolini, senza troppo successo. Ma quella sarebbe caccia grossa. E entrare in guerra già in bancarotta sarebbe un disastro, di solito una nazione è in bancarotta dopo una guerra.

La Libia è un altro impiccio in cui Obama ci ha infilato. Adesso che Gheddafi è uscito definitivamente di scena, sono alte la probabilità di una guerra civile, con gruppi diversi che cercano di prendere il controllo del governo, o di una suddivisione della nazione in diverse nuove entità. Probabilmente la Libia si dividerà in almeno due nazioni diverse e gli Stati Uniti non saranno in grado di non farsi coinvolgere ulteriormente. Le probabilità di un’altra guerra sono eccellenti.

Ci sarà un altro 11 Settembre?

Tutta quanta la guerra al terrorismo è stata una stupida farsa, controproducente e inutile. Ha creato un sacco di nuovi nemici. Non hanno ancora fatto nulla, perché sono disorganizzati e alquanto incompetenti. Sebbene qualcuno di quei milioni di scontenti possa impadronirsi di un’arma  nucleare da molte fonti diverse, ho il sospetto che sarà più probabile che vedere qualcosa di drammatico, ma a basso contenuto tecnologico. Come quello che è successo a Bombay un paio di anni fa, quando un gruppo determinato di jihadisti si impadronì di un hotel e diede il peggio si sé. Ci sono migliaia di opportunità per fare cose simili. Può darsi che li vedremo fare esplodere parti di infrastruttura non protette, quali reti elettriche o petroliere.

In realtà, fare qualcosa come a Bombay non solo, come ha detto Osama bin Laden, è facile, ma consentirebbe di distruggere gli Stati Uniti non vincendo una guerra contro di essi, ma portando il governo a distruggere economicamente la nazione. Metteranno gli Stati Uniti sotto chiave, come una delle loro innumerevoli prigioni.

Comunque sembra inevitabile che finché gli Stati Uniti se ne andranno in giro per il mondo a suscitare dei vespai, alla fine alcuni di queste vespe decideranno di portare la guerra negli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti se ne andranno dall’Afghanistan entro i prossimi due anni?

Mi ha sorpreso che gli Stati Uniti abbiano costruito due basi gigantesche nel deserto iracheno, così come la più grande ambasciata del mondo a Baghdad. Mi sono chiesto perché spendere miliardi di dollari per fare queste basi mostruose. Le abbandoneranno? Le riempiranno, per qualche motivo, di soldati iracheni incompetenti? Non ho mai trovato una risposta.

In ogni caso, credo che saremo costretti ad andarcene dall’Iraq e dall’Afghanistan semplicemente perché a questo punto il governo degli Stati Uniti è in bancarotta e non ha alternativa. Che spreco gigantesco. Quelle guerre sono forse state le imprese più criminalmente stupide della storia.

Il collasso dell’economia degli Stati Uniti è inevitabile?

Sebbene il modo esatto con cui avverrà non sia prevedibile, la cosa che è sempre più certa è che il collasso ci sarà e ciò è quello a cui nessuno sta realmente prestando attenzione. Stanno ancora cercando dei modi per resistere ad una profonda recessione; questo è il tipo di fenomeno che si verifica soltanto con un intervallo di qualche centinaio d’anni, se si è fortunati.

Questo è quello che ci aspetta.

Durante questo periodo gli Stati Uniti si trasformeranno in un vero e proprio stato di polizia. Naturalmente si è già ben addentrato lungo quella strada, con la gente che viene perquisita quando va vedere le partite della NFL (National Football League, NdT). Mi sono spesso fatto una risata dicendo che gli americani sono come muli da soma, ma non è più uno scherzo bensì una constatazione.

Quanto diventerà oppressivo lo stato di polizia?

Lo diventerà in modo tale per per cui si sarà assolutamente spaventati alla sola idea di superare i limiti di velocità sulle strade, per cui tutte le transazione finanziarie saranno monitorate e l’invio di denaro fuori dagli Stati Uniti dovrà essere sottoposto a scrutinio e necessiterà di un’approvazione preventiva. Ed ancora, qualunque signor nessuno preso da invidia “vede qualcosa e dice qualcosa” (“if you see something, say something” è l’ultimo slogan “pubblicitario” della DHS, Dipartimento per la Sicurezza della Patria, per invitare i cittadini a segnalare comportamenti sospetti alle autorità – NdT). Nessuno oserà essere sgarbato nei confronti dell’ultimo impiegato della TSA (Amministrazione per la Sicurezza dei Trasporti). Nessuno dirà nulla che qualcun altro possa ritenere non patriottico.

Per la maggior parte degli americani, l’essere scivolati in uno stato di polizia è stato accettabile grazie all’alto tenore di vita. Essi pensano, “Finché vivo bene, non ha importanza”. Ma quando il tenore di vita degli Stati Uniti collasserà, cosa che farà di pari passo al valore del dollaro, credo che ciò cambierà.

La gente si sentirà ingannata e vorranno incolpare qualcuno, qualcosa (come il capitalismo). O forse qualche gruppo.

Quanto peggiorerà la disoccupazione?

Durante la Grande Depressione la disoccupazione arrivò fino al 25%, ma questa volta dovrebbe superarla. Se si calcola il numero con gli stessi metodi usati all’inizio degli anni 80, è già al 20% non al 9%, come sostiene il governo.

La situazione non sembra così cattiva perché, invece di stare in fila per la razione di pane, 45 milioni di americani ricevono buoni pasto. Invece di stare in fila all’ufficio di collocamento, dozzine di milioni di americani ricevono assegni di assistenza che permettono loro di starsene senza far nulla. Molti altri milioni in più frequentano la scuola come forma di disoccupazione mimetizzata, mentre, simultaneamente, si riempiono il cervello delle assurdità che apprendono nei corsi di sociologia, scienze politiche e studi di genere – proprio mentre si trasformano in servi sotto contratto a causa dei debiti che assumono per frequentare. La maggior parte di chi lavora per il governo, militari compresi, devono essere considerati disoccupati, poiché non producono nulla anche se ricevono lo stipendio. Le cifre ufficiali nel caso migliore sono fuorvianti e spesso senza senso.

Mi aspetto che la disoccupazione sia peggiore che negli anni 30, in parte perché allora la maggior parte della gente produceva cose reali con le proprie mani; oggi viviamo in un’economia di servizi, in cui la maggior parte della gente fa il passacarte o l’equivalente elettronico. Forniscono servizi di cui si può fare facilmente a meno, come preparare latte al vapore o tagliare i capelli stile cartone animato. Ci sarà un’eccedenza di personal trainer e assistenti personali e roba simile nei prossimi anni.

Ci sono molte occupazione di cui si può fare completamente a meno, che soddisfano un tenore di vita artificialmente alto, reso possibile dai debiti e dal ruolo di valuta di riserva mondiale del dollaro. Così credo che la disoccupazione potrà raggiungere livelli molto peggiori di quelli dell’ultima depressione e che la gente oggi abbia molte meno doti di sopravvivenza di quanto non ne avesse allora.

Mi affretto ad aggiungere che la questione dell’occupazione è molto complessa, per il fatto che, entro un paio di generazioni, i progressi nella robotica, nelle biotecnologie e nelle nanotecnologie, tra altre cose, renderanno non necessari quasi tutti i “lavori” così come li conosciamo oggi. Ma questo è un tema per un altro giorno.

Vedremo un altro  Timothy McVeigh (http://en.wikipedia.org/wiki/Oklahoma_City_bombing , NdT), con un soldato di ritorno da una delle guerre in corso che si rivolterà contro il governo?

Contrariamente all’opinione popolare, non è che nell’esercito si acquisiscano troppe buone abitudini.  Forse si imparano cose che un un qualunque bambino registrato di nove anni già conosce – lustrarsi le scarpe, dire “signore” o “signora” e rifarsi il letto. Ma per lo più si impara a ricevere ordini senza pensare dal genere sbagliato di gente. L’esercito, fondamentalmente, sottopone a lavaggio del cervello i propri membri e inculca ogni genere di valori robotizzanti, statalisti e collettivisti. Lo considero soltanto una versione più disciplinata, pesantemente armata e più pericolosa dell’Ufficio Postale. É una disdetta negli ultimi anni l’esercito sia stato deificato dall’americano medio.

Il tipo di guerra che gli Stati Uniti stanno combattendo in Iraq ed Afghanistan, tra altri luoghi, è particolarmente distruttiva per il carattere del soldato e del Marine medio. Si stanno abituando a operare tra la popolazione civile, usando il massimo della forza e non mostrando alcun rispetto per la proprietà privata e i diritti personali. Più soldati turnano fra queste zone di combattimento, maggiore è la probabilità di forgiare altri Timothy McVeighs.

Ciò è particolarmente vero perché le dimensioni delle forze speciali USA si sono gonfiate a dismisura negli anni. Chi ha terminato l’addestramento delle forze speciali ha veramente imparato molte tecniche distruttive e molti hanno acquisito attitudini elitiste antisociali e sono diventati assassini ben addestrati. Non bisogna confonderli col sergente Bilko ( http://it.wikipedia.org/wiki/Sergente_Bilko, – NDT) o con Beetle Bailey ( http://it.wikipedia.org/wiki/Beetle_Bailey – NDT). Peggio ancora, quando e se usciranno dall’esercito, molti entreranno in polizia, dove sono arruolati hanno una corsia preferenziale, mentre in realtà gli si dovrebbe proibire di entrare in polizia.

E’ quindi probabile che si verifichi un altro evento come la bomba in Oklahoma? A me pare di sì, specialmente se si combinano le dimensioni e la natura dell’esercito odierno con il fatto che un’alta percentuale della popolazione prende il Prozac, lo Zoloft or il Ritalin o qualcos’altro, ed è come se tutta la popolazione fosse stata tramutata in impiegati delle poste. Ci potrà tranquillamente essere anche un’altra Waco ( http://it.wikipedia.org/wiki/Waco  NdT ).

Le prospettive di Israele

E’ improbabile che lo stato di Israele, nato nel 1947, raggiunga il centesimo compleanno. In effetti dubito che sia destinato a raggiungere l’ottantesimo compleanno. E’ sempre stato uno stato assistenziale teocratico. Le tasse e la regolamentazione sono straordinariamente alte, così come il grado di corruzione economica. Tutti i giovani israeliani che ne abbiano l’opportunità vogliono ottenere un secondo passaporto e scappare in Australia, Canada o negli Stati Uniti.

In parte per questo, l’esercito israeliano non è più quello di un tempo.

Nel frattempo la popolazione palestinese sta crescendo rapidamente. I soli israeliani che si riproducono ad un passo comparabile sono gli ultra ortodossi Hasidi, che vivono di assistenza statale e, a parte i bambini, non producono assolutamente nulla se non trattati religiosi. Se non l’avete visto date un’occhiata al mio report “Di ritorno in Medio Oriente: Israele e l’Egitto dall’Agosto 2011”.

Le prospettive del Medio Oriente

Tutti gli stati del Medio Oriente, come quasi tutte quelle africane e asiatiche, sono costrutti artificiali, messi assieme dai politici e dai burocrati europei, senza alcun riguardo per cultura, religione o etnia. Questo produce una profonda instabilità, che è stata nascosta da dittatori che tengono assieme le nazioni con la brutalità dello stato di polizia. In anni recenti molti di quegli “uomini forti” sono anche stati “fantocci” degli Stati Uniti; l’uomo della strada arabo lo sa e prova un risentimento profondo. Tutte queste nazioni sono bombe politiche ad orologeria.

La situazione è immensamente aggravata dal fatto che la maggior parte di esse è assolutamente dipendente da importazioni di cibo. E non producono quasi nulla oltre al petrolio, i profitti vanno quasi completamente all’elite al potere e all’esercito. La popolazione di queste nazioni continua a crescere rapidamente e la maggior parte della gente ha meno di 25 anni, priva di opportunità e ben conscia di quello che succede nel resto del mondo. La “Primavera Araba” non è che il primo atto di qualcosa di molto più grande.

E’ completamente possibile che l’intera area discenda in una versione moderna del Medioevo. Detesto dirlo, parlando da ottimista che crede che l’Ascesa dell’Uomo continuerà. Lo dico a causa della continua interferenza con due fattori: l’accumulo di capitale e la tecnologia.

La prima regola di ogni individuo è la sopravvivenza propria e della propria famiglia. Ciò significa che, anche se non ha alcuna comprensione delle scienze economiche, egli cerca intuitivamente di produrre più di quanto consuma e di salvare la differenza. Ciò crea capitale, che è la molla principale del progresso. Tuttavia, si verifica un problema quando tutti i risparmi sono in una valuta che viene distrutta e con essa viene distrutto tutto il capitale.

L’altro fattore è la tecnologia. E’ possibile avere progressi tecnologici se vi c’è capitale. Il capitale fornisce il tempo libero per innovare. Il capitale permette di acquistare gli strumenti e la conoscenza necessaria  creare. Così, se il capitale viene distrutto, la tecnologia se ne va con esso.

Se si riducono le cose a questi fattori essenziali, si può vedere che il progresso, o addirittura la sopravvivenza, non sono automatici né garantiti. Siamo stati molto fortunati a vivere in un mondo industrializzato, creato dal sorgere del capitalismo e della libertà personale durante gli ultimi due secoli. Ma può darsi che tutto ciò finisca col andare in declino in gran parte del mondo.

Non è fuori questione che ci stiamo dirigendo verso qualcosa che sembra direttamente estratto da un romanzo di  fiction apocalittica, specialmente ed più ovviamente in Medio Oriente.

Le prospettive dell’Arabia Saudita

L’Arabia Saudita è un enorme incidente in attesa di accadere. E’ praticamente il posto più repressivo, retrogrado e sbilenco del mondo. Uno stato di polizia, tenuto assieme con la paura e il fanatismo religioso. E’ pure uno stato cliente degli Stati Uniti, e ciò significa che, quando salterà per aria, l’esercito degli Stati Uniti si impadronirà dei giacimenti di petrolio. In quanto patria del Profeta, ciò sarà totalmente inaccettabile per miliardi di Mussulmani nel mondo. A quel punto ogni scommessa sarà fuori luogo.

Le prospettive della Cina

La Cina è l’elefante nella stanza riguardo al quale nessuno è sufficientemente pessimista. Quello che è successo in Cina negli ultimi 30 anni è assolutamente fantastico. Si è trasformata; c’è stato un progresso immenso a tutti i livelli. Non c’è stato niente di simile nella storia del mondo. Ma, specialmente durante gli ultimi dieci anni, hanno costruito un sacco di piramidi, principalmente per alimentare l’occupazione. Sistemi di trasporto, decine di milioni di appartamenti, centri commerciali, persino intere città sono stati costruiti per ragioni politiche, non perché siano in alcun modo di rilevanza economica.

Il tutto è stato finanziato dalle banche cinesi, che in effetti sono organizzazioni parastatali. I cinesi hanno accumulato risparmi dal 20 al 50% per decenni, in yuan, e li hanno depositati in queste banche. Le banche li hanno prestati per costruire queste moderne piramidi.

Le banche sono completamente fallite e sostenute dal governo con la creazione di decine di migliaia di miliardi di nuovi yuan. La Cina è anche un’immensa bolla immobiliare, perché oltre a risparmiare in yuan, i cinesi hanno anche investito in appartamenti dispendiosi. Quindi chi ha messo i soldi in banca li perderà e chi li ha messi negli appartamenti li perderà. Se li ha messi in borsa, li perderà, poiché la maggior parte delle aziende sono orientate alla proprietà immobiliare o all’esportazione.

La questione di fondo è che mentre l’economia mondiale rallenta ulteriormente, ci troveremo con un sacco di cinesi scontenti che sono ora per lo più urbanizzati. Le rivolte e le rivoluzioni incominciano nelle città, non nelle campagne.

Non ho dubbi che il ventunesimo secolo appartenga alla Cina, ma sarà un percorso molto accidentato. E’ tranquillamente possibile che la Cina sperimenti una guerra civile o qualche forma di rivoluzione o che si disintegri in province separate, come accadde negli anni 30.

Le prospettive del Canada

La buona notizia per il Canada è che non ha l’enorme budget militare che sta mandando in bancarotta gli Stati Uniti. Il Canada ha un’economia incentrata sulle risorse, così un alto prezzo del petrolio, dei metalli e dei prodotti agricoli, insieme ad una valuta molto forte, stanno dando uno slancio eccessivo alla nazione. Ma, come la Cina, si trova in una bolla immobiliare. Parte della bolla è dovuta ai milioni di cinesi che cercano di diversificare a livello internazionale, comprando proprietà in Canada, concentrate a Vancouver. La stessa cosa è vera per l’Australia, che assomiglia al Canada sotto molti aspetti.

Mi aspetto che il Canada vada incontro all’esplosione della bolla immobiliare proprio come li Stati Uniti. I fondamentali del dollaro canadese non sono più solidi di quelli del dollaro statunitense e, in effetti, si potrebbe arguire che sia fondamentalmente meno solida, poiché i beni della Banca del Canada sono principalmente dollari statunitensi. Hanno venduto quasi tutto il proprio oro 10 anni fa, praticamente al minimo storico.

La prospettiva delle commodity

Le commodity (o beni tangibili, NdT) non sono più poco costosi; sono in un mercato ascendente da 10 anni. La cura migliore per i prezzi alti sono i prezzi alti. I produttori agricoli e minerari adesso stanno facendo soldi per la prima volta da molto tempo a questa parte. Il che significa che la produzione è in ascesa, cosa che spinge i prezzi al ribasso.

Mentre il tenore di vita in giro per il mondo calerà durante la Depressione Maggiore, comunque, la gente sarà costretta a tagliare su tutto. Sicuramente non vivranno comodamente come erano abituati. Così non sono più bullish (fiducioso nel rialzo, NdT) riguardo ai beni tangibili, tranne per alcune eccezioni. Il bestiame è ancora poco costoso, anche se, o in realtà perché, le mandrie sono state in liquidazione in tutto il mondo per anni. Il petrolio ha raggiunto un nuovo minimo intorno agli 80 dollari; l’impiego non è destinato ad aumentare molto per un po’ di anni, ma è probabile che la produzione declini. Il gas naturale è ora disponibile in quantità gigantesche grazie alle nuove tecnologie, ed è così abbastanza a buon mercato. Ma non può essere prodotto a meno del prezzo attuale, perciò è al prezzo minimo.

Il prezzo dell’oro e dell’argento da qui a un anno

Sebbene questo tipo di previsioni sono fatte al solo scopo di intrattenimento, se proprio dovessi dire un prezzo, direi che da qui ad un anno l’oro sarà almeno a 2500$ e l’argento andrà sopra i 50$, forse persino a 75$.

L’euro sopravviverà un altro anno?

L’intero affare euro è stata una cattiva idea sin dall’inizio. L’idea era che sia possibile raffazzonare una moneta che non ha alcun tipo di sostegno. Almeno il dollaro statunitense, in un certo senso, si appoggia sulle tasse introitate dal governo degli Stati Uniti e sul potere dell’esercito degli Stati Uniti di rubare alle nazioni straniere in caso di necessità.

L’euro, invece, non ha letteralmente nulla a sostenerlo. E’ una specie di accordo fra i componenti di una comitiva di ubriachi in bancarotta a tirarsi il pacco l’un l’altro. La sua morte è inevitabile da sempre.

Ma quando? Potrebbe succedere l’anno prossimo? Direi che le probabilità sono eccellenti, perché la Grecia fallirà. Poi sarà il turno di Italia, Portogallo e Spagna. Seguirà la Francia. Tutti lasceranno l’euro-zona e la EU stessa – un’altra cattiva idea, cercare di creare una grande nazione, quando il trend naturale è verso nazioni più piccole, più omogenee – andrà a pezzi.

L’URSS si è spezzata in 13 stati. La Yugoslavia si è rotta in 5. La Cecoslovacchia si è rotta in 2.

I Baschi ancora vogliono separarsi dalla Spagna e i Gallesi e gli Scozzesi vogliono uscire dalla Gran Bretagna. Tuttavia questi idioti cercano di raffazzonare una cosa come l’Unione Europea e si aspettano che duri….

Prospettive future del presidente della FED Ben Bernanke

Bernanke deve essere trasformato in capro espiatorio. Se Obama non riuscirà ad accusare qualcun altro del cattivo andamento economico, non verrà rieletto o forse non diventerà neppure il candidato democratico.  Così, il presidente della Federal Reserve, un funzionario di nomina governativa, deve andarsene; sarà lui il capro espiatorio. Cosa che introduce la domanda su chi potrebbe esserne il successore. Potrebbe essere rimpiazzato da qualcuno con una filosofia radicalmente diversa.

Ma, a questo punto, non ha quasi alcuna importanza quale sia la filosofia del presidente della Fed, poiché “la nave dello stato” ha già cozzato contro un iceberg gigantesco. La nave sta affondando e il nome e la storia del capitano non sono che dettagli.

Prospettive del dollaro statunitense e del sistema monetario “fiat” globale basato su di esso

L’unica cosa buona del dollaro è la sua ubiquità. E’ ancora accettato quasi ovunque, quasi allo stesso livello della valuta locale. Oggigiorno è possibile andare ovunque nel mondo e, se si ha un portafoglio pieno di biglietti da 100 dollari, non importa se si è in Africa Centrale, Bolivia o Cambogia, qualcuno ve li cambierà. Il dollaro è l’unica valuta (non l’euro o lo yen) per questo è vero. Ogni altra valuta è o fondamentalmente priva di valore o, in pratica, sostanzialmente scontata non appena lascia il paese di emissione. In più, il dollaro statunitense è il patrimonio primario della maggior parte delle banche centrali. Il suo valore principale sta nella sua liquidità.

Ma è chiaro che, dato che il governo degli Stati Uniti genera un deficit di 1500 miliardi e data la probabilità che quel deficit raddoppi nei prossimi anni, con l’alzarsi dei tassi di interesse – una cosa sicura come l’oro, secondo me – è probabile che ci sarà panico a livello mondiale che spingerà ad abbandonare il dollaro. Panico da parte di tutti; anche l’uomo della strada in posti come il Cairo e Shanghai vede il dollaro sempre più come una patata bollente. Specialmente per il fatto che i deficit sempre maggiori saranno monetizzati. I cinesi ed altri smetteranno di comprare il debito USA.

Quando la gente abbandonerà il dollaro in preda al panico, cercherà di impadronirsi di ogni genere di bene fisico. Molto denaro finirà in azioni e proprietà immobiliari, naturalmente. Ma oro e argento, anche se non sono più poco costosi, saranno i maggiori beneficiari. Per me, a questo punto,  questo è l’argomento migliore per possedere questi metalli. Essi saranno i maggiori beneficiari perché verranno comprati da ogni genere di entità, banche centrali comprese. E’ interessante che tale acquisto sia già ampiamente in corso secondo le notizie di acquisti di oro da parte della banche centrali di Russia, Cina, India, Thailandia e Messico, tutte nazioni del terzo mondo. Le loro banche centrali hanno comprato oro regolarmente in grandi quantità. O, nel caso del Venezuela, l’hanno rubato, nazionalizzando i depositi auriferi.

Una delle indicazioni della sempre maggiore mancanza di fiducia nel dollaro è che il Venezuela ha richiesto la consegna del proprio oro in custodia presso depositari stranieri. Può darsi che Chavez sia meno pazzo di quel che sembra.

L’argento a confronto col dollaro nei prossimi due anni

Se fossi costretto a comprare uno solo fra oro e argento, dovrei comprare oro, poiché so che le banche centrali continueranno ad acquistarlo e, in effetti, creeranno una base di sostegno al suo prezzo. Ma, dato che quello dell’argento è un mercato relativamente piccolo, sarà molto più volatile e la volatilità sarà verso l’alto. Così, anche facendo testa o croce, l’una o l’altra andrà bene.

Prospettive dei tassi di interesse negli USA

Qui sono costretto a ripetere la mia barzelletta a sfondo finanziario preferita. Einstein muore e va in Paradiso. San Pietro lo accoglie con entusiasmo, ma deve scusarsi poiché il paradiso è temporaneamente a corto di case, trattandosi di un’economia pianificata dal centro. Einstein dovrà dormire per un po’ con tre altre persone.

Quando entra nella stanza, gli altri tre sono eccitati. Il primo va da lui e gli dice: “Signor Einstein, io ho un quoziente intellettivo di 130 e sono ansioso di conoscerla.” Einstein risponde: ”Dopo pranzo, daremo una scorsa ad alcune teorie di astrofisica su cui ho lavorato.”

Si presenta il secondo e dice:”Signor Einstein, non sono intelligente come il lui; ho un quoziente intellettivo solo di 100. Ma voglio comunque conoscerla.” Così Einstein dice:”Lasciami mettere via le mie cose e facciamo una partita a scacchi.”

A questo punto si fa avanti il terzo uomo che dice:”Signor Einstein, non sono intelligente come gli altri due. Ho un quoziente solo di 70. Ma voglio comunque conoscerla.” Einstein risponde:”Allora, dove pensa che andranno i tassi di interesse?”

Detto questo – e fin ad ora sono stato molto in anticipo nelle previsioni – penso che i tassi di interesse devono incominciare ad aumentare, l’anno prossimo. Non vedo come ciò possa essere evitato. La sola cura per la maggior parte dei problemi profondi dell’economia, inclusi il troppo debito e la mancanza di risparmi, sono tassi di interesse molto più alti. Bernanke, stupidamente e perversamente, li sta sopprimendo artificialmente. Ma quando incominceranno a crescere, alcune conseguenze saranno molto problematiche.

E’ molto strano che tutto ciò accadrà a quest’ora l’anno prossimo e che sia un anno di elezioni. E lo dico apprezzando appieno quanto sia pericoloso predire sia cosa succederà sia quando succederà.

Le conseguenze saranno importatissime.

Mentre sono esitante a pronosticare quanto i tassi saliranno prima che tutto sia finito, dirò che detenere delle obbligazioni allo stato attuale è la cosa peggiore che si possa fare. Le obbligazioni costituiscono una superba opportunità speculativa di vendita allo scoperto.

Quanto saliranno i tassi? Bisogna aspettarsi dei rendimenti del 10% o meglio per Buoni del Tesoro a 10 anni, ma non c’è alcuna ragione che non debbano salire molto di più di quanto fecero negli anni 80, quando raggiunsero il 21%. A quel punto, ben oltre la metà del budget federale andrebbe nel finanziare gli interessi, a quel punto saliti del 20% rispetto ad oggi.

Cosa sorprenderà di più la gente l’anno prossimo?

Quasi niente mi sorprenderebbe a questo punto. Penso che siamo di fronte al più grande sconvolgimento da 200 anni a questa parte.

Quello che sorprenderà molta gente è che i tempi saranno così tumultuosi, e questo perché la maggior parte della gente è completamente ignara dei problemi sottostanti. Ma mi aspetto di essere sorpreso pure io da quanto sarà orribile la piega che prenderanno le cose.

Quale è la tecnologia “trasformativa” che ha maggiori probabilità di prendere piede nei prossimi anni?

Nonostante i molti punti negativi per l’economia, c’è una rivoluzione tecnologica in corso. Ad esempio le stampanti 3D, dove una macchina in una qualunque parte del mondo può scaricare via internet un modello che permette di “stampare” una macchine, parti di un’automobile, spazzolini da denti, o anche altre stampanti 3D. Mi fa venire alla mente il libro brillante e preveggente di A.E. van Vogt, “Il negozio delle armi di Isher”. E’ la stessa situazione di Internet nel 1985; si svilupperà al ritmo previsto dalla legge di Moore ed ha le potenzialità di cambiare interamente le basi della produzione e della distribuzione.

Un’altra area è quella delle biotecnologie, dove enormi progressi sono in corso. Durante le ultime generazioni, delle persone sono state in grado di fondare enormi aziende informatiche a partire da pochi componenti nei propri garage. Questo inizierà a verificarsi anche nelle biotecnologie. E sarà ancora più grande ed avrà degli effetti ancora più profondi. Già siamo in grado di far crescere alcune parti del corpo umano.

Allo stesso tempo, c’è un lato oscuro. L’apparato militare sta avanzando rapidamente nella realizzazione di veri e propri Terminator di terra e di potenti droni in aria. Mi aspetto che persino il futuro prossimo sia più strano di quanto nessuno si attenda.  E può darsi che allora vedremo il mondo della Singolarità di Ray Kurzweil.

*Doug Casey è un rispettato autore, editore e investitore professionista laureatosi nel 1968 all’Università di Geargetown. Doug ha scritto il libro per eccellenza su come trarre profitto in tempi di sconvolgimento economico: il suo libro “Crisis investing” (Investire durante in tempi di crisi) ha trascorso molte settimane in testa alla classifica dei bestseller del New York Times ed è stato il miglior libro finanziario del 1980. Attualmente divide il proprio tempo tra Salta in Argentina, Auckland in Nuova Zelanda e Aspen in Colorado. Ha vissuto in 10 nazioni e ne ha visitate più di 175. E’ stato autore di newsletter e servizi finanziari per investitori sofisticati per oltre 28 anni. Doug è universalmente rispettato come una delle autorità in materia di “speculazione razionale”, specialmente nel settore ad alto potenziale delle risorse naturali.

“Sfera di cristallo”, di Doug Casey, tratto da “The Casey Report” Volume IV, Issue 10 / Ottobre 2011 – www.caseyresearch.com

 

TRADUZIONE DI BOINA BOMBO

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Showing 10 comments
  • mau:men

    Una grande occasione: il 2012 andremo contro un muro, ci sbatteremo una facciata pazzesca ma ci farà svegliare da questo coma e ci farà capire in che situazione siamo. Ci farà solo bene, questo shock. Sarà uno shock traumatico.

    Non c’è più nulla da trovare nei giornali, la verità non c’è più. Sarà qualcosa di straordinario.
    Dicevo… dobbiamo stare sereni. I ragazzi chiedono: “che futuro abbiamo?”. Ragazzi non preoccupatevi per il futuro: non ce l’avete. Una preoccupazione in meno.

  • daniele

    Inanzitutto faccio i miei complimenti a Leonardo per il suo articolo….ottima previsione, sicuramente di vero c’è molto in quello che hai scritto anche se PREVEDERE IL FUTURO E’ UN COMPITO PER CHIROMANTI!
    A parte gli scherzi se tutti queste ipotesi si avvereranno saranno cazzi amari per tutti, credo ciecamente al discorso delle nuove guerre che nasceranno con USA da una parte ed IRAN/CINA dall’altra forse sarà la volta buona della 3° guerra mondiale!?!?
    Una guerra ipotetica tra due colossi economici porterà ancora piu’ disastri….pero’ se vogliono così….amen vorrà dire che ripartiremo da zero, ovviamente per chi sarà ancora intero e non morto!
    Parlando dei paesi arabi anche lì rimane un mistero….o ci sarà la crociata anti yankee oppure si schiereranno a favore dell’IRAN….
    MAH…VEDO ALL’ORIZZONTE UN BRUTTO FUTURO!
    SALUTI

  • Robespierro

    Questa settimana oro gld -3.60% argento slv -6.88% poi… sul lungo periodo… saremo tutti morti, ci vogliono i polsi fermi e sapere cosa si sta facendo per speculare, che nel suo significato più vero, vuol dire: prevedere il futuro.
    Dopo i consigli, d’obbligo, di prudenze negli acquisti, resta il fatto che quoto tutto l’articolo, raramente mi capita di leggere cose simili su siti italiani, è la visione lucida articolata motivata di ciò che (potrebbe… probabilmente) succedere, io sono un po’ più pessimista… ah ah ah
    Se vi è piaciuto e siete “ottimisti” come me, date un’occhiata a Martin Armstrong (economics) un tipo che aveva predetto il grande crash delle dot.com per ringraziarlo lo stato usa lo mise in galera senza processo, ssssst non bisogna disturbare il… cassiere. Detto questo nessuno è un guru ma motivare le proprie “speculazioni” è il metodo scientifico che ci differenzia da quelli che discutono sul sesso degl’angeli e Casey motiva i suoi ragionamenti, “ottimissimo” articolo, grazie per la traduzione.

  • FrancescoPD

    ..,..e già non ci resta che l’oro
    Se guardiamo il Nikkei del 1990 ora siamo esattamente a meno del 1/4 del suo valore di oltre 20 anni fà.
    Chi ha titoli italiani in pancia adesso, dopo aver perso già il 30/40/80% specie sulle bancarie, se fa il solito ragionamento di “aspetto che recuperi” si troverà se va bene agli stessi livelli tra 20 anni con l’aggravante che l’inflazione gli avrà spazzato via tutto!
    Ottimo ottimo articolo, anche se molti non vorranno credere, perchè in fondo sperano sempre di aver già fatto le scelte giuste…
    Siamo difronte ad una svolta epocale, alla fine del tunnel ci sarà l’alba di un mondo nuovo.

    • Borderline Keroro

      Direi che hai perfettamente ragione. Però il mio timore è che non riusciremo, in questa vita, a vedere la fine del tunnell.
      Per fortuna che ci sono questi pazzi criminali libertari.

      OT
      Ieri sera ero a PD con alcuni amici : c’è gente convinta che Monti ed un governo tecnocratico sia la cosa migliore che potessero imporci.
      E, sorpresona, c’è invece gente che non avrei mai detto essere sulla nostra lunghezza d’onda, che è invece abbastanza abbordabile; pur ritenendo un po’ troppo “in là” le nostre idee.
      Pensando che le prime volte che ascoltavo i video di Leo volevo, come minimo, proporlo per un TSO…
      oserei dire che possiamo anche farcela!

  • Leonardo Facco

    FRANCOFORTE – L’accordo raggiunto fra il governo greco e i creditori privati probabilmente causera’ un default selettivo: lo ha detto Charles Dallara, direttore generale dell’Institute of International FInance che rappresenta le banche.

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