In Anti & Politica, Economia

DI MATTEO CORSINI

“… il diritto europeo, e quindi le direttive, hanno efficacia giurisdizionale… soprattutto per la diretta applicabilità anche all’interno degli Stati membri… Solo l’ambito istituzionale europeo può garantire infatti la massima efficacia dei provvedimenti economici e in questo nuovo ordine si potranno così affrontare e risolvere i problemi delle sempre più gravi disuguaglianze e formulare programmi per una società migliore, oggi postergate dalle politiche di austerità.” (G. Rossi)

Ogni volta che leggo un articolo di Guido Rossi rabbrividisco. Rossi non è l’unico adoratore del diritto positivo, dell’idea che per ogni cosa serva una legge e, soprattutto, che il compito di definire le leggi debba spettare a una ristretta tecnocrazia illuminata. Ma, non so perché, nel suo caso provo maggior disagio che nel leggere altri sostenitori di idee simili alle sue.

In linea di massima, credo che la libertà degli individui sia sempre a rischio quando qualcuno invoca l’uso della legge per “risolvere i problemi delle sempre più gravi disuguaglianze e formulare programmi per una società migliore”. E la storia, ahimè, fornisce numerose conferme al riguardo.

In soldoni, secondo Rossi il sistema per eliminare le inefficienze e i fallimenti dei legislatori nazionali, la cui azione è sempre condizionata dalla ricerca del consenso elettorale, è spostare il centro decisionale a Bruxelles, dove a decidere per tutti quanti sarebbero dei burocrati che non devono preoccuparsi di essere rieletti. Un esperimento tipo quello in corso in Italia, ma su scala continentale e perché no, un domani, mondiale.

Se già la democrazia, in quanto dittatura di minoranze più o meno qualificate, è inquietante, la dittatura (illuminata?) dei burocrati è ancora peggio, a mio parere. Ciò che propugna Rossi darebbe concreta e completa attuazione a un modello di Europa come Unione di tipo sovietico, come molti libertari paventano da tempo.

Forse al peggio non c’è proprio limite.

 

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  • Roberto Porcù

    Mi chiamo Jacques Bonhomme, chiedo solo di fare il mio lavoro con meno rotture burocratiche possibili e minore tassazione, ed a me una oligarchia “ufficiale” non dispiacerebbe. A me sta bene di essere guidato ed amministrato da chi ne sa più di me. Il mio contrasto con lo stato sta tutto ché lo vedo guidato da gran chiacchieroni che in buona parte sono peggiori di me ed operano non “per il meglio”, ma rincorrendo una speranza di voti (vedi ogm, inceneritori, …) per un loro personale tornaconto. Essere sotto una oligarchia illuminata europea, non me ne importerebbe più di tanto, ma tassativamente, vorrei fuori dalle balle tutti i passacarte intermedi.

  • Riccardo

    All’inizio del novecento, su un giornale americano comparve un trafiletto in cui si diceva che i popoli slavi avrebbero dovuto essere sottoposti a non ben identificati ‘esperimenti socialisti’. (Riportato nel libro: Il secolo americano; di Geminello Alvi). La cosa inquietante è questo fu scritto ben prima della rivoluzione di Ottobre. E’ quindi facile immaginare che questa fu pianificata e voluta per sperimentare un nuovo tipo di ‘gestione’ dei popoli. Con il trattato di Yalta infatti i popoli slavi furono messi sotto il potere sovietico. Riuscito l’esperimento, perchè l’esperimento è ben riuscito, visto che per settant’anni nessuno si è ribellato alla peggiore delle dittature, adesso si vuole portare quel regime in Europa. Naturalmente travestito da Democrazia. Della serie…”Tranquilli ragazzi, il comunismo è morto, siamo noi che lo abbiamo distrutto, questa è la democrazia, la libertà, il migliore dei mondi…solo che…ci vuole equità…bisogna pagare le tasse, bisogna aiutare le banche…bisogna…” e il gioco è fatto. Il Sig Rossi parla di disuguaglianze. Anche Lenin lo faceva. Solo che per eliminare quelle disuguaglianze sono serviti venti milioni di morti e l’annullamento totale della libertà e della dignità individuale.

  • Borderline Keroro

    Ghigliottiniamo Guido Rossi. Quantomeno smetterà di fare danni a favore dei suii amici (d’ogni colore) e di dire cazzate. L’Ambrogino d’Oro gliel’hanno appena dato, gli manca solo il Nobel e la canonizzazione.

  • Pedante

    I precedenti ci sono.
    http://goo.gl/iUQ9y

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