In Economia, Primo Piano

DI GABRIELE RIGHETTI*

Le imposte patrimoniali del cd. “Decreto Salva Italia”: l’imposta di bollo sugli estratti di c/c e l’imposta di bollo sugli investimenti finanziari nazionali.

Premessa

Iniziamo una rassegna di interventi sulle imposte patrimoniali che il Governo Monti (dei tecnici) ha varato quale suo primo forte atto di esecutivo.

Come noto è stato emanato il D.L. 201/2011 (conv. nella Legge 214/2011) denominato “Decreto Salva Italia” recante “disposizioni urgenti per la crescita, l’equità ed il consolidamento dei conti pubblici”.

Appena per lambire i contenuti di tale manovra, si ragguaglia che tale provvedimento:

  • prevede alcune agevolazioni fiscali (quali l’irrisorio “aiuto alla crescita economica”, l’aumento delle detrazioni e deduzioni forfettarie irap, la messa a regime della detrazione Irpef del 36%, la proroga al 2012 della detrazione del 55%,)
  • aumenta le aliquote iva al 23% dal 1.10.2012 al 21.12.2013 e del 23,50% dall’1.1.2012;
  • dispone la creazione della banca dati alla quale confluisono le movimentazioni bancarie dei contribuenti per la individuazione dei soggetti da controllare, di cui ad un precedente intervento;
  • prevede sanzioni penali per chi rilasci al fisco dichiarazioni mendaci e/o formi atti falsi;
  • affina qualche disposizione relativa alla riscossione ad opera di Equitalia;
  • abbassa la soglia della obbligatoria tracciabilità dei pagamenti dalla somma di 1.000,00 euro;
  • istituisce l’IMU in luogo dell’ICI (elevando alcune aliquote rispetto a quest’ultima) con l’aumento fino al 60% delle rendite catastali, che costituiscono la base imponibile per il computo dell’imposta;
  • introduce un regime (modestamente) premiale per quell’imprenditore o professionista che si affida, sia come contabilità, che consulenza, che dichiarazioni fiscali all’Agenzia delle entrate, in veste di “tutor – commercialista”;
  • riforma la struttura del sistema pensionistico italiano e,
  • l’introduzione di imposte patrimoniali, specificamente (quale argomento del trittico degli interventi, di cui il presente è il primo),:

1) un’imposta di bollo sugli estratti di conto corrente;

2) un’imposta di bollo sugli investimenti finanziari;

3) un’imposta speciale di bollo per gli importi scudati;

4) un’imposta sugli immobili situati all’estero di proprietà di persone fisiche residenti;

5) un’imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero da parte di persone fisiche residenti.

Il presente intervento si occupa delle prime due nuove imposte di bollo; ne seguirà uno relativamente alla ri-tassazione delle attività emerse (“scudo fiscale”) ed infine ne seguirà un terzo relativamente alle nuove imposte per immobili e attività finanziarie detenuti all’estero.

Imposte patrimoniali – qualche informazione preliminare

Preliminarmente non può omettersi che tali patrimoniali, pur non “feroci” nella loro entità, non servono a risolvere il problema del debito pubblico, la cui causa (spesa esorbitante) gli italiani conoscono,

Ma occorre anche rilevare che un prelievo rilevante, come dimostra il Rettore dell’Università Bocconi, Prof. Guido Tabellini, già in sentore per la carica di ministro, in un intervento apparso dello scorso 18.9/2011 (all’alba delle attuali manovre, che -a giudicare dai risultati- potrebbe essere stato l’ispiratore delle disposizioni in analisi) non riuscirebbe ad abbattere il debito in una misura tale da uscire da una zona a rischio, ed al contempo, però, riuscirebbe a creare recessione, o maggiore recessione, nonché “sfiducia, recriminazioni, fuga verso l’economia sommersa o verso l’estero, dagli esiti imprevedibili e da cui sarebbe difficile riprendersi.”

Una legittimazione all’istituzione delle patrimoniali è giunta anche dal fiscalista-costituzionalista Prof. Enrico De Mita, che diede pubblicamente lo scorso 9.10.2011 l’avallo ad una patrimoniale a patto che la stessa non pungesse il cd. “minimo vitale” e che ben si rapportasse con la tassazione dei redditi.

Andiamo ad analizzare se almeno questi due elementi (minimo vitale e rapporto con la tassazione dei redditi) possano essere soddisfatti, a parte l’esigenza di cassa dello stato.

Profili, invece, di etica, di diritto, di legalità, di principio dell’affidamento, verranno più ampiamente trattati nel successivo intervento riguardante la ri-tassazione dello scudo fiscale.

Imposta di bollo sugli estratti di conti correnti nazionali (cd. “bollo sui conti correnti”)

In base alle nuove norme[1], la prima misura (delle 5 che verranno analizzate) prevede che, dall’1.1.2012, l’imposta di bollo su ogni conto corrente bancario e conto corrente e deposito postale sarà dovuta con periodicità annuale nella misura seguente misura:

  • 34,20 euro, se il cliente è una persona fisica (non dovuta se la giacenza media è fino a euro 5.000,00[2]);
  • 100,00 euro, se il cliente è soggetto diverso dalla persona fisica.

Rispetto al regime impositivo applicabile fino al 31.12.2011, viene modificata solo la misura dell’imposta dovuta da soggetti diversi dalle persone fisiche, che ammontava a 73,80 euro.

L’imposta di bollo è dovuta in ogni caso una volta l’anno, anche ove l’estratto conto non venga effettivamente redatto e/o inviato.

Imposta di bollo sugli investimenti finanziari nazionali (cd. bollo sugli strumenti finanziari”)

Viene introdotta[3] una nuova imposta di bollo su titoli, strumenti e prodotti finanziari (che va a sostituire il precedente “super bollo” sul deposito titoli introdotto dal D.L. 98/2011) da calcolarsi in misura proporzionale sulle “comunicazioni alla clientela relative ai prodotti ed agli strumenti finanziari, anche non soggetti ad obbligo di deposito, ad esclusione dei fondi pensione e dei fondi sanitari”.

La misura dell’imposta è:

  • 0,10% per il 2012 (minimo: 34,20 euro – massimo: 1.200,00 euro),
  • 0,15% dal 2013, a regime (minimo: 34,20 euro – massimo: nessuno)

che:

  • verrà riscossa dalle banche ed altri operatori finanziari abilitati in occasione dell’emissione delle comunicazioni alla clientela relative ai prodotti ed agli strumenti finanziari,
  • calcolata sul valore di mercato[4] (in mancanza, sul valore nominale o di rimborso) di tali investimenti.

Mentre si può asserire che non verranno tassati i conti correnti di banche e poste d anche i buoni postali fruttiferi (di valore di rimborso fino a 5.000,00 euro) si attende la posizione dell’Agenzia delle entrate circa la tassabilità dei depositi bancari o postali non rappresentati da strumenti finanziari, in dubbio poichè tali investimenti non rientrerebbero nella definizione di prodotto finanziario[5].

L’imposta è dovuta una volta all’anno , anche quando non sussiste obbligo di invio o di redazione (la relazione illustrativa al decreto legge si sofferma sulla “presunzione di invio” della comunicazione anche in assenza di qualsiasi obbligo od accordo al riguardo), ed anche alla chiusura del rapporto. In caso di invio periodico infrannuale, e quindi comunicazioni relative a periodi inferiori all’anno, l’imposta dovuta è rapportata al periodo rendicontato.

Conclusione

Pur non costituendo tali balzelli importi notevoli, la spinta psicologica affinchè gli italiani spostino in modo lecito e con un solo click le loro disponibilità all’estero è evenienza meno lontana di quanto prima facie si possa pensare.

 


[1] L’art. 19, comma 1, del D.L. 6.12.2011 n. 201 (come convertito dalla L. 22.12.2011 n. 214) ha modificato il comma 2-ter dell’art. 13 della Tariffa, Parte I, allegata al DPR 642/72 concernente l’imposta di bollo dovuta sugli estratti conto inviati dalle banche ai clienti ai sensi dell’art. 119 del D.Lgs. 1.9.93 n. 385. Si rileva che tale novità è stata introdotta dal Parlamento in sede di conversione del D.L. 201/2011. Infatti, l’art. 19 del D.L. 201/2011 anteriore alla conversione non apportava alcuna modifica al comma 2-bis dell’art. 13 della Tariffa, Parte I, allegata al DPR 642/72, lasciando immodificata la disciplina dell’imposta di bollo sui conti correnti.

[2] Tale limite è stato inserito (in sede di conversione del D.L. 201/2011 ad opera della L. 214/2011) nell’ultimo periodo della nota 3-bis all’art. 13 della Tariffa, Parte I, allegata al DPR 642/72).

[3] L’art. 19. comma 1, del D.L. 201/2011 (come conv. dalla L. 241/2011) ha modificato il comma 2-ter dell’art. 13 della Tariffa, Parte I, allegata al DPR 642/72.

[4] resta da stabilire se il valore di mercato da prendere in considerazione come base imponibile per le comunicazioni inviate dal 2012 coincida con quello rilevato alla fine del periodo di rendicontazione o se sia necessario fare riferimento ad un valore medio di periodo.

[5] Ai sensi dell’art. 1 del D.Lgs. 24.2.1998 n. 58.

* Link all’originale: http://www.rischiocalcolato.it/2012/02/le-nuove-imposte-sul-cc-e-sugli-investimenti-finanziari-nazionali.html

 

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Showing 7 comments
  • iano

    Ciao mi chiamo Mario Collina,(ma non sono parente di Mario Monti!!)faccio il parlamentare,vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno votato!!Mi avete regalato un sogno,pensate recito un monologo al mese,mangio gratis,mi pagano tutto,lavoro poco e guadagno molto!!Ieri ho comprato un bel Rolex d,oro,lo pagato solo 10.000euro,era in offerta,adesso ho una Maserati,ma la vorrei cambiare con una Lamborghini.Che vita ragazzi!!Mi dispiace tanto per i disoccupati,perchè non possono pagare le tasse!!sapete io con le tasse ci”campo”.La benzina sta arrivando a 2 euro,ma chi se ne frega il pieno me lo pagano,La mia villa è troppo piccola,solo 300 metri quadri,ne vorrei comprare una da 800 metri quadri,ma costa un milione di euro,non sò se ce la farò a pagarla. mi raccomando,pagate le tasse!!e votatemi….grazie a tutti.

  • antonio

    vi siete dimenticati l’aumento della ritenuta d’acconto dal 12,5 al 20%!
    mettiamo uno che ha un conto e rispermi per 100.000 euro che gli rendono 5000 annui lordi.
    incremento di tassazione:
    – 34 per il cc
    – 150 per l’investimento
    – 375 per l’aumento della ritenuta
    totale: 559 euri annui… non mi sembrano pochi!!!

  • iano

    Tutte le forze armate non servono più per una eventule guerra.Ma sono pagati dallo Stato per attaccare il popolo in caso di rivolta..(vedi Grecia).Quindi sarebbero solo i “cani da guardia”dei politici:E si tratta di milioni di euro all,anno !!!Conpreso le truppe in missioni “inutili”all,estero che bruciano miliardi di euro all,anno!!!! Basterebbe solo ritirare questi militari per risanare in un anno il debito Italiano.(ma poi resterebbero senza far niente….??!!)E comunque le forze armate sono solo lo 0,01%della popolazione !!Mentre per quel “Cialtrone”che sta rovinando gli Italiani,bastano solo 3 persone : uno tiene il braccio destro,un,altro il braccio sinistro,e il terzo lo prende a calci in culo !!!!Quindi basterebbero tre persone per salvare gli Italiani (medioman)!!!!

  • Gian

    Conto chiuso il 28/12/2011. Aperto conto in paese ex comunista, molto piu libero dell’itaglietta, ex paese. A far data gennaio mi son ripromeso di non girare piu un centesimo in itaglia, senz’altro nessun centesimo tracciabile. Monti, va a farti fottere.

    • leonardofaccoeditore

      VIVA, VIVA!

  • iano

    ))Finchè la gente tace(e chi tace acconsente..)Quest,individuo continuerà a mettere tasse su tasse all,infinito,Lui è socio di banche importanti,sta lavorando per loro!!!Però ad un popolo così “buonaccione”chiunque può estorcere denaro,gente che vive alla giornata,che ha paura dei manganelli,e dei lacrimogeni!!!La benzina sta arrivando a 2euro ma a nessuno gliene frega niente… ma che razza di popolo è questo !!??Ma forse per la nostra debolezza e paura ci meritiamo tutto quello che ci stanno facendo!!! La Germania dopo aver massacrato migliaia di Italiani,adesso ci “bacchetta e ci comanda.Provo un pò di pena per questa “POVERA ITALIA”……

  • maschile individuale

    non credo che gli italiani porteranno soldi all’estero, specie gli anziani.
    visto tutte le tasse che si devono pagare sopra i 5 mila euro, forse converrebbe compare oro anche se il prezzo è molto alto ormai(si, lo so… su questo sito si dice che continuerà a crescere costantemente).

    comunque, Monti poteva agire anche in un altro modo che avrebbe messo tutti d’accordo: poteva tagliare i finanziamenti pubblici alle attività private.
    sono 90 milioni annui (450 in 5 anni) soltanto i soldi versati alle università private non si capisce bene per quale motivo.
    si possono ridurre le spese militari (qualche altro centinaia di milioni all’anno).
    si possono ridurre le spese per i vari organi istituzionali, oggi sentivo che solo il quirinale c i costa 200 milioni annui! si potrebbe dimezzarle (500 milioni in 5 anni).

    e sia chiaro: ho parlato di interventi graduali e senza toccare il sociale. quindi volendo i risparmi potrebbero essere molto molto maggiori.

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