In Anti & Politica, Economia, Libertarismo

DI LUCA

Destra e sinistra sono accomunate dal fatto che entrambe pensano di poter gestire la tua vita meglio di te stesso. Secondo loro sei troppo stupido, o troppo “incosciente”, per mettere da parte da te i risparmi per la vecchiaia, per guardare un porno in santa pace o per vendere il tuo corpo, per mangiare quello che vuoi, per decidere da te se il salario che ti viene proposto è troppo basso, per sposare uno del tuo stesso sesso, etc etc. Sei troppo stupido per vivere la tua vita come meglio credi e per accettarne le conseguenze. Per questo loro “si propongono” per indirizzarti a quello che loro pensano sia meglio per te. In realtà non si propongono: attraverso la coercizione monopolista statale ti obbligano a vivere come vogliono loro. Ti deresponsabilizzano e sono pronti dopo a darti una mano se sei in difficoltà, cioè farti credere alla grande finzione dello stato attraverso il quale tutti vivono alle spalle di tutti.

I tuoi figli poi, non ne parliamo. Secondo destra e sinistra crescere un figlio è affar di stato. Plasmarli da piccoli è la loro missione e sia mai che tu abbia qualcosa da dire sulla scolarizzazione statalizzante. Sia mai. Secondo destra e sinistra sei troppo moscio per dare un’educazione ai tuoi figli. Ci pensa lo stato a vietare a tutti, cosicché i ragazzi possano capire.

Ultimamente volgere lo sguardo al microcosmo svizzero è interessante perché dal particolare si può risalire al generale; e anche per sfatare l’eccessiva idealizzazione che molti hanno della Eidgenossenschaft/Confédération/Confederazione/Confederaziun.

Il Consiglio Federale (il governo svizzero) vorrebbe che dalle 22.00 di sera alle 6.00 di mattina fosse vietata ai dettaglianti la vendita di alcolici e il parlamento dovrà esprimersi a riguardo. In questo modo si vuole arginare l’eccessiva alcolemia dei giovani. Oh che novità: i giovani che si ubriacano e gli adulti che vogliono impedirlo. Dove siamo arrivati signora mia? Ai miei tempi i giovani mica le facevano queste cose.

Questa proposta è stupida per svariati motivi. Alcuni dei quali sono che per esempio è inutile perché i giovani beoni si possono organizzare per prendere le birre alle 21.59. Soprattutto però deresponsabilizza in primis i giovani e in secondo luogo le famiglie. Se uno beve e combina un guaio ne deve prendere la responsabilità e se è estremamente giovane la deve prendere la sua famiglia anche chiedendosi dov’è che ha sbagliato nell’educazione di quel giovane.

Come dice la nuvoletta del bellissimo filmato del post precedente:

Quando vediamo interazioni sociali che sembrano ingiuste, una delle reazioni è quella di domandare che quel comportamento con cui siamo in disaccordo venga messo fuorilegge. Ma dovremmo sempre tenere a mente che questo tipo di interventi ha conseguenze inattese.

Vietare è facilissimo ma non porta molto lontano. Anzi, di solito il divieto genera, appunto, conseguenze inattese, vedi il fu proibizionismo dell’alcool negli Usa e l’attuale proibizionismo mondiale sulle droghe che hanno portato al boom delle mafie. Più difficile è educare alla libertà connessa alla responsabilità. Più difficile ma molto più proficuo nel lungo periodo.

Ma oggi chi è che pensa ancora al lungo periodo?

*Tratto da Libertarianation.org

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Showing 4 comments
  • Vincenzo

    Sarà possibile ubriacarsi al pomeriggio. Che cosa cambia?
    Negli Usa vogliono tassare lo zucchero, in Danimarca le merendine già le tassano. Attenzione a non digiunare: quello pure fa male. Potrebbero chiedere soldi anche per quello.

  • Robespierro

    Questo modo di pensare autenticamente libertario, purtroppo non è condiviso dagli statalisti di ogni colore che al contrario vorrebbero normare ogni aspetto della vita del cittadino, dal più insignificante impiegato comunale, che redige regolamenti demenziali per vessare il cittadino, al politicante parlamentare, che si fa promotore di leggi liberticide, una forma mentis, pericolosa, autoritaria, che nasce dalla volontà di sopraffazione verso gl’altri, ma che purtroppo fa parte del genere umano, come mille altre bassezze. Ma è possibile arginare questa deriva, riducendo al minimo lo stato ed i suoi burocrati, “nulla che possono fare i privati può essere affidato allo stato” ed applicando il principio fondante del diritto:”Non v’è reato senza vittima” e se il solito fascista, obbietta che “la vittima è lo stesso individuo, che non ci si può fare del male” e sciorina tutti i modi di “farsi del male” dall’alcool alle droghe ai cibi grassi a quelli che generano flatulenza… con un politicante sinistroso che gli fa eco elencando i costi per la società di tali comportamenti, abbozzando all’introduzione di campi di rieducazione per quei cittadini asociali, politicamente scorretti, ai quali, ovviamente, vanno sottratti gl’eventuali figli, che devono essere rieducati… ecco a questi prototipi di politicanti (praticamente tutti) non serve una rieducazione, ma bisogna metterli in condizione di non nuocere, a zappare la terra, in catena di montaggio, anche se confesso che preferirei il metodo risolutivo che il mio quasi omonimo francese praticava…

  • Roberto Seven

    Per una volta condivido il commento: vietare comportamenti individuali (non criminosi, cioè non esplicitamente contrari al patto sociale di cui o stato si fa garante) solo perché ritenuti immorali/inopportuni di solito non produce risultati.
    Occorre invece educazione, in modo che le scelte siano informate.
    Due parole sull’istruzione di stato: non tutti possono insegnare tutto e non tutti possono avere accesso ad un’istruzione che non sia gratuita. Poi, i programmi scolastici sono abbastanza neutri ideologicamente, nonostante quello che si sente dire in giro sugli insegnanti di sinistra.

    • Fidenato Giorgio

      Tipico ragionamento di uno di sinistra. Si alle libertà civili, ma non a quelle economiche. Chissà perché uno non è in grado di pagare l’educazione ai propri figli. Primo: l’educazione ha questi costi perché vi è coinvolto lo stato. Se ci fossero più progetti educativi in competizione, il costo dell’istruzione sarebbe più basso. Secondo: se gli individui sapessero fin dalla loro nascita che lo stato non gli garantisce l’istruzione e lo stato non li depredasse con tutte le tasse che richiede, gli individui si comporterebbero di conseguenza e risparmierebbero le necessarie risorse per educare i propri figli. Terzo: l’educazione è divenuta possibile anche alle classi meno abbienti non tanto perché c’è stata una legge che lo ha richiesto, ma perché è aumentata notevolmente la produttività del lavoro umano che riesce a mettere a disposizione risorse anche per persone che si possono dedicare all’istruzione di miliardi di persone.

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