In Anti & Politica, Economia

DI MATTEO CORSINI*

“Sui conti correnti gratis per i pensionati il governo non faccia retromarcia. Il Governo deve saper pesare con la bilancia dell’equità sociale i sacrifici imposti alle categorie più deboli, tutelando chi ha dato di più e restituendo libertà a chi ha subito imposizioni. L’apertura di conti correnti senza commissioni per i pensionati è una ‘linea di credito compensativa’ aperta dalla politica ad una fascia della società particolarmente esasperata dalla crisi. Risulta davvero incredibile parlare di divieto di prezzi imposti a carico delle banche a chi, come i pensionati, ha dovuto subire l’imposizione dell’apertura di un conto corrente per garantire la tracciabilità di contante sopra i mille euro. Fare sviluppo significa distribuire equamente sacrifici e benefici. Il governo dovrà quindi rimanere sordo alle sirene delle banche, sostenendo senza esitazioni una misura che il parlamento ha voluto e votato.” (A. M. Bernini)

Ho tratto queste parole di Anna Maria Bernini – portavoce vicario del Pdl – dall’agenzia ANSA. Aperta parentesi: “portavoce vicario” mi sembra un titolo un po’ fantozziano, non vi pare? Chiusa parentesi. Bernini invita il governo a non fare retromarcia sui conti correnti gratuiti per i pensionati, usando argomenti che non hanno nulla di liberale. Come, peraltro, è prassi per la maggior parte degli esponenti del Pdl.

Dato che il governo, avendo abbassato la soglia di tracciabilità del contante a mille euro ha imposto l’accredito delle pensioni di importo superiore a quella cifra (non parliamo certo di paperoni) su un conto corrente, ha altresì previsto che i costi di apertura e gestione di tali conti debbano essere pari a zero per i titolari. Sta di fatto che, dato che nessun pasto è gratis, neppure i conti correnti lo sono. Il fatto che il costo non sia sostenuto dal beneficiario non significa che non ci sia alcun costo. In effetti, i costi di gestione di quei conti saranno distribuiti in parte come minori ricavi per le banche e in parte come maggiori costi per tutti gli altri clienti delle banche stesse.

Bernini, memore del motto tremontiano “se vuoi prendere applausi parla male delle banche”, sostiene senza alcun pudore che “l’apertura di conti correnti senza commissioni per i pensionati è una ‘linea di credito compensativa’ aperta dalla politica ad una fascia della società particolarmente esasperata dalla crisi”.

Nessuno dubita che i pensionati siano colpiti dalla crisi e dalle mazzolate fiscali che il governo precedente e quello attuale hanno posto in essere dalla scorsa estate, ma non capisco quale “apertura di credito” faccia la politica nell’obbligare le banche a fornire un servizio gratuitamente. Personalmente le parole del portavoce vicario del Pdl mi fanno venire in mente quando l’arbitro prima nega un rigore evidente (o, se preferite, ne concede uno inesistente), poi, per par condicio, bastona la squadra che ha ingiustamente favorito. Sbagliando due volte.

Sarà pur vero che le banche hanno tanti peccati da farsi perdonare, ma di equità in questa faccenda dei conti correnti gratuiti io non ne vedo l’ombra. E’ l’ennesima restrizione posta dallo Stato alla libertà delle persone e delle imprese. Il dramma è che in molti non ci fanno neppure più caso.

 

* Link all’originale: http://www.lindipendenza.com/conti-correnti-anziani/

 

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Comments
  • CARLO BUTTI

    Il nostro è il paese in cui il libero mercato è una gran bella cosa quando fa comodo a me e non a te, e allora guai a toccarlo, una cosa bruttissima quando fa comodo a te e non a me, e allora viva le regolamentazioni di Stato. Un grande genio di Sondrio ha addirittura coniato il termine dispregiativo “mercatismo”, che non mi risulta esistere in nessun’altra lingua del pianeta(ma potrei sbagliare, non ho fatto ricerche nell’ambito dei dialetti valtellinesi).

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