In Anti & Politica, Economia

DI MATTEO CORSINI

“La fine del tunnel sta cominciando a illuminarsi. Noi e l’Europa siamo vicini alla fine del tunnel.” (M. Monti)

Questa affermazione del presidente del Consiglio non è proprio recentissima, ma non credo faccia una gran differenza. Leggendola mi sono chiesto se Monti non stia cercando di percorrere una via comica all’uscita dalla crisi. D’altra parte, potrebbe pensare: se un (ex) comico si è buttato in politica, perché un tecnico-politico non può tentare di sollevare il morale alla gente con qualche battuta divertente?

Sarebbe troppo banale, forse, segnalare che la luce in fondo al tunnel potrebbe essere quella dei fari di un treno (o un TIR, se preferite) verso il quale ci stiamo andando a schiantare. Ma non meno banale è questa litania della luce in fondo al tunnel, che ci sentiamo periodicamente ripetere da anni, salvo poi dover prendere atto che il tunnel non accenna a finire, ragion per cui, sempre periodicamente, ci viene imposto l’ennesimo balzello per puntellare i conti pubblici.

Trovo abbastanza deprimente che Monti, arrivato a palazzo Chigi come salvatore della patria e incensato come dubito sia mai capitato con un suo predecessore, stia ogni giorno di più assumendo, anche nel lessico, le sembianze di un politico qualsiasi. All’inizio usava un linguaggio più realistico, anche perché tutto quello che andava male era imputabile ad altri. Poi, però, complici anche le aspettative eccessive sulle capacità taumaturgiche sue e dei suoi ministri, un minimo di disappunto, dato l’andazzo generale, è iniziato ad affiorare tra gli italiani, nonostante gran parte degli organi di informazione continui a pompare questo governo all’inverosimile. A fronte di un nuovo aumento della pressione fiscale, gli italiani non stanno vedendo nessun minimo miglioramento della situazione economica.

E allora forse Monti deve aver pensato che era il caso di iniziare a tentare di diffondere ottimismo. Ma il fatto è che fare professione di ottimismo quando non ve ne sono le ragioni equivale a raccontare balle, e raccontare balle non è una cosa che riesce a tutti (per fortuna, mi permetto di aggiungere). Soprattutto, non servono particolari titoli accademici per usare frasi da piazzista della politica. Per di più, non era proprio uno dei tanti difetti che gli organi di informazione di cui sopra, non senza motivi, attribuivano al predecessore di Monti?

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