In Anti & Politica, Economia

DI FRANCESCO CARBONE*

Lo scandalo Monte dei Paschi dovrebbe far riflettere più che mai sull’interconnesione politica-sistema bancario, soprattutto alla luce degli insegnamenti della Scuola Austriaca. Ha scritto bene Nicola Porro nel suo articolo Se MPS fosse stata un artigiano: “Ha ragione [Jesus Huerta] De Soto: il rapporto tra banche e governi è marcio e colluso (dal punto di vista del mercato) almeno da quando i principi rinascimentali hanno avuto bisogno dei quattrini dei depositi per finanziare le guerre“.

Per scoprirlo basta leggersi tutta la seconda parte di A Scuola di Economia, oppure direttamente il testo accademico originale di riferimento dello stesso Huerta de Soto: Moneta, Credito Bancario e Ciclo Economico, niente vi aiuterà ad approfondire meglio questa lunga collusione e tutte le ragioni che la spiegano.

Ma ha scritto benissimo anche Giuseppe Sandro Mela in: Su, caproni che belate che comandano le banche, votate PD, il partito che è una banca: MPS: “Banchieri razza perversa, maledetta, mai sufficientemente esecrata, affamatori del popolo, tesi esclusivamente al loro misero e stramaledetto tornaconto ed illecito guadagno: in poche parole, i prototipi dei Kapitalisti! La quintessenza del male”… [per fortuna] “Solo il PD vi difende dalle banche kapitaliste“… [peccato però che] “Il PD é Monte Paschi Siena“… [quindi] “Fallimento Mps? No problem. Sono o non sono statalisti? «Pubblico è bello!». Bene, che lo stato ripiani i debiti e non rompa il giocattolo di don Bersani, capo-cupola dei faccendieri. E giù, poco tempo fa, 3,9 miliardi del contribuente nelle caditoie senesi“.

A giudicare dall’andamento del titolo in borsa dopo l’assemblea societaria del 25, nella quale oltre a Grillo sono intervenuti anche i blogger Paolo Barra e Paolo Rebuffo, il mercato sembra scontare l’ennesimo sostegno del governo. Qualcuno è anche contento che il titolo salga, e vi sta prendendo per il culo: a pagare infatti saremo ancora una volta noi contribuenti: noi paghiamo, gli azionisti incassano, i manager, come i politici d’altronde, fanno il solito bingo.

Che siano caproni o criceti contenti di girare sulla loro bella ruotina verso elezioni che NON cambieranno in meglio di una virgola le loro vite, molti cittadini non hanno capito che la soluzione al problema delle banche in difficoltà non è salvarle, è lasciarle fallire! Non è neanche nazionalizzarle, ma fare subentrare nell’azionariato i creditori di diverso grado fino a che il capitale non è interamente ricostituito per permettere alla società di andare avanti, e qualora ciò non bastasse, eventualmente i depositanti (che finalmente si scoprirebbero essere quello che sono in realtà: creditori e prestatari). Volete saperne di più sull’argomento? Riguardatevi il documentario spagnolo Fraude Documental, tranquilli, è sottotitolato in italiano.

Se invece volete seguire la cronaca sullo scandalo, niente di meglio che Tutto il MontePaschi minuto x minuto su Mercato Libero.

 

*Link all’originale: http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=article&id=975:lo-scandalo-mps&catid=15:mercati-azionari&Itemid=170

 

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Showing 2 comments
  • jeanlouis bennati

    Pienamente D`ACCORDO!!!!!ma le aziende….falliscono??? Bene.idem quelle banche che con questi aumenti di capitale(vorrei sap dove vanno sti aumenti)… Se devono far fallire…prima pero’ un ….controllino..allo statuto.;li c’e’ scritto chi.mangia

  • Lorenzo S.

    “molti cittadini non hanno capito che la soluzione al problema delle banche in difficoltà non è salvarle, è lasciarle fallire! Non è neanche nazionalizzarle, ma fare subentrare nell’azionariato i creditori di diverso grado fino a che il capitale non è interamente ricostituito per permettere alla società di andare avanti, e qualora ciò non bastasse, eventualmente i depositanti (che finalmente si scoprirebbero essere quello che sono in realtà: creditori e prestatari). ”

    Lo trovate ben spiegato dal minuto 48 del sopracitato documentario Fraude.

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