In Libertarismo

GulpDI MAURO GARGAGLIONE

Il libbberale per bene, inorridisce quando sente un estremista sedicente libertario fare il tifo per il default e la secessione. Pensa – ecco il solito imbecille che si taglierebbe un testicolo per farla pagare alla moglie infedele -.

Non è così. Il sedicente libertario sa perfettamente che le misure del libbberale per bene sono delle stronzate inapplicabili o, nella migliore delle ipotesi, totalmente inutili e che, per buttare in mezzo a una strada milioni di parassiti pubblici, devono materialmente finire i quattrini.

Il sedicente estremista libertario e secessionista, non è estremista, è solo uno che non ci casca più e non sopporta oltre di sentire dotte analisi tecniche sulla dinamica della passiflora applicata alle cellule metastatiche del polmone, secondo farmacopea ragionevole e immediatamente applicabile, tanto cara al libbberale per bene.

Devono succedere per la precisione due cose, collasso della repubblica tramite secessione delle regioni produttive e default dichiarato. Se dovesse succedere solo il default ma rimanesse intatto lo stato unitario, molto probabilmente avremmo un nuovo Mussolini. Rosso o nero fa poca differenza per il popolo italiano, che ha sempre mostrato di apprezzarli entrambi.

Se il default avvenisse contestualmente allo squagliamento di questa repubblica di Pulcinella allora, forse, chi c’ha voglia di lavorare ce la potrebbe fare.

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Showing 13 comments
  • Pedante

    https://www.youtube.com/watch?v=SBiYAa5qdDE

    La diversità è la nostra forza.

  • Pedante

    Leo:
    “le diversità culturale, il meticciato e la capacità d’integrazione siano parte centrale della ricchezza delle nazioni”

    Ma dove?

  • Liberalista

    Assolutamente d’accordo col sempre coerente e razionale Mauro Gargaglione.
    I libertari (e in generale coloro che hanno capito il senso reale della libertà) non vogliono imporre il proprio modo di vedere agli altri. Vogliono solo essere lasciati in pace.

  • Mauro Gargaglione

    Leo, ma la secessione ha intrinsecamente l’effetto di ridurre il perimetro dello stato, almeno in confronto a quello originario.

    Relativamente al fatto che un’eventuale secessione targata Bossi avrebbe ricostruito un clone in miniatura di Pulcinellandia al Nord, se sta bene ai Lombardi, beh, che si fottano (passami il francesismo)!

    Io non sono mica venuto al mondo per convincere il mio prossimo sui suoi veri interessi. Posso magari raccontargli i miei e poi passo a difendermi (il che include andarmene da un’altra parte per non rimanere schiacciato).

    Se i primi atti dei secessionisti veneti saranno inventarsi dei bond per fare debito pubblico o una moneta coriandolo da imporre ai cittadini (prima col ricatto del “se non la usi sei uno schiavo di Roma” e poi, se e quando verrà il momento, per mezzo di gente con pistola e distintivo), e se sta bene ai veneti, auguri e che vadano al diavolo anche loro.

    • Leo

      Non sono convinto, scusami Mauro. Il mio esempio, parlava di Bossi e del Veneto…. ma possiamo anche accennare alla questione catalana o basca; trovo veramente irritante che i Barcellonesi ogni volta debbano rimarcare le proprie differenze dai castigliani…. nel mondo pochi, a parte gli spagnoli, se ne fregano di tutto ciò, soprattutto al giorno d’oggi. Poi un conto è il sano federalismo, fatto di autonomie e di amministratori locali responsabili, ma soprattutto di cittadini responsabili e altro è il secessionismo. Anche in Catalogna, le elite clientelari locali sono smaniose di farsi il loro staterello per poi lottizzare ed appropriarsi di tutto il possibile…!! Poi tu hai scritto: <> Dubito che tu possa difenderti Mauro, una volta che uno stato neocostituito con a capo i suoi demagoghi, mandi in giro i suoi agenti con fucile e distintivo, ed il fatto che tu possa andartene da un altra parte non lo trovo un atto di difesa, semmai di resa!!…. e soprattutto il libertario se vorrà essere lasciato in pace dovrà lottare e vender cara la pelle ovunque e comunque!!
      No da federalista, liberale e libertario quale sono, trovo che il secessionismo non è quasi mai la soluzione e soprattutto ritengo che le diversità culturale, il meticciato e la capacità d’integrazione siano parte centrale della ricchezza delle nazioni. I problemi sono strutturali e non di confini e bandiere, cazzate dietro cui si celano sempre grandi fregature per gli individui.

      • Mauro Gargaglione

        Capisco quel che vuoi dire.

        Non mi ricordo chi (Rothbard forse, ma posso sbagliare) diceva che un sistema per verificare l’esattezza delle proprie tesi è portare al limite estremo e vedere che succede.

        Se porto al limite il secessionismo e lo favorisco per strutture sempre più piccole, dove arrivo? Arrivo alla pura sovranità individuale. Se prendo l’integrazione e il meticciato, come lo chiami tu, e lo porto all’estremo cosa ottengo? L’obbligo di stare insieme anche con chi non desidero. Il che è un concetto che con la Libertà Individuale c’azzecca assai poco.

        Poichè a me però interessa favorire solo ed esclusivamente i risultati che scaturiscono dalle relazioni tra liberi individui, non posso che favorire la secessione in tutte le sue forme.

        Solo quando gli individui avranno il diritto di secedere personalmente essi non avranno più alcun motivo di mettere in valigia le loro cose e abbandonare la loro terra natìa. E’ un sogno? Può essere, ma si può campare in diversi modi, due dei quali sono, avendo un sogno nel cuore oppure traendo più vantaggi possibili dalla situazione corrente. Ognuno scelga.

  • Pedante

    @ Leo:
    Ma non stanno meglio adesso, gli abitanti dell’ex Jugoslavia? Mi sembra piuttosto un caso emblematico dei problemi del multiculturalismo.

    • Leo

      Assolutamente no! Ma lì il problema è molto complesso e non basterebbe una mattinata per esporlo!

  • Leo

    Non condivido la posizione di alcuni sedicenti libertari in merito al secessionismo.
    Il problema è snellire o eliminare gli stati e non fondarne nuovi, in base ad ormai assurdi criteri etnici e/o economici….. Se 20 anni fa i leghisti avessero ottenuto la secessione dal resto del paese, avrebbero creato un ulteriore staterello finto mitteleuropeo e più balcanico, iperburocratizzato, in mano al clan Bossi, che nel frattempo avrebbe accumulato ricchezze enormi….sulla scorta delle tante esperienze avutesi dallo smembramento dell’ex Jugoslavia. Oggi ci siamo resi conto di che razza di cialtroni fossero i leghisti…. o almeno io… poi non so voi. Un partito di ladri, con la faccia feroce in Tv mentre nei palazzi del potere si riempivano le tasche….!

  • Guglielmo Piombini

    Bravo Mauro. Tra i “libberali per bene” di cui parli metterei al primo posto i “liberisti” che Renzi ha piazzato nelle aziende statali:

    http://www.lettera43.it/economia/macro/aziende-di-stato-le-nomine-dei-liberisti-doc_43675127327.htm

    Saluti

  • Pedante

    “Rassicuratevi, giovanotto, c’è una notevole quantità di rovina in una nazione”.

    Se Smith aveva ragione allora, figuriamoci ora che il Sistema è imperante dovunque.

  • gastone

    credo ormai di capire che il termine default delle obbligazioni statali, ovvero default finanziario dello stato, e collasso delle istituzioni politiche, siano diventati concetti molto evanescenti, preda di interpretazioni sfrenate e frutto di allucinazioni semantiche senza inibizioni.

    qualsiasi cosa succeda in ordine alla difficoltà finanziaria di onorare i debiti sovrani e/o difficoltà di funzionamento delle istituzioni politiche, non avrà ancora avuto nulla a che vedere con il concetto di collasso riferito alla organizzazione politica e finanziaria della nazione.
    I motivi sono semplici , di ordine economico il primo ,
    di ordine pratico il secondo.
    un default in un regime di democrazia in accomandita quale è quella italiana gestita per conto degli usa, porrebbe problemi soltanto di ordine pratico, cambiare gli accomandatari se pur con qualche turbolenza,
    mentre dal punto di vista economico ci sarebbe un travaso di economia “sana” dalla europa del nord verso la nazione fallita che costituirebbe il futuro serbatoio di mano d’opera nel nuovo assetto economico e politico.
    Il collasso avviene scientificamente quando l’intero sistema economico, cui fanno parte i paesi beneficiari, non ha più risorse necessarie per mantenere un complesso sistema di organizzazione burocratica,
    che nonostante la redistribuzione delle strutture produttive e dei capitali dei paesi più produttivi applicati ai paesi in stato di dafault , non riesce più ad accumulare capitale nuovo.
    nelle condizioni di continua sottrazione di capitali il sistema verrà giù dall’interno, in queste condizioni , certamente il collasso sarà inevitabile e distruttivo.

    • andrea

      Io non ho capito niente. Si calmi

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