In Anti & Politica, Economia

libertadi MAURO MENEGHINI

Finalmente libero! Gli ultimi dieci anni sono stati certamente impegnativi e snervanti, ma anche molto molto istruttivi. Gli innumerevoli discorsi e discussioni sul nostro sistema monetario ed economico, che ho intrattenuto con tantissime persone, sono stati a volte veramente frustranti.  Durante i confronti riguardo il sistema economico e monetario sono venuti a delinearsi vari gruppi di persone.

Nonostante non ami classificare le persone, in questo scritto desidero riordinarle per filoni di pensiero, farne un profilo del loro carattere psicologico e d’approccio ai temi economico monetari. Importante è valutare questa mia analisi in maniera neutra in quanto ogni categoria, ogni tipo di persone ha pregi ma anche gravi difetti.

Atei della realtà – In questo gruppo ho messo la maggior parte delle persone che ho definito, appunto, “Atei della realtà”. Penso che questo tipo di persone rappresentino oltre il 50% della popolazione. (Tendenti a ridursi.) Queste persone sono prese da profondo e convinto credo, incrollabile fiducia nell’attuale sistema economico monetario. E’ incredibile accorgersi di quante persone siano ancor oggi intimamente convinte che l’euro e le altre valute abbiano una copertura aurea. Se cerchi di spiegare agli “atei della realtà” che il sistema monetario della Federal Reserve null’altro è che un cartello di banche d’affari americane spesso e volentieri si viene presi per fantasiosi folli o per complottisti. Quando poi fai presente le immense somme che compongono i vari debiti pubblici, senza neppur affrontare la differenza fra debito pubblico e debito fiscale, l’interesse composto, le conseguenze che questi hanno sia sull’economia che nella società vieni tacciato per pessimista e “gufo”. Insomma gli “atei della realtà” sono profondamente convinti che questo sistema sia insostituibile ed il miglior sistema possibile, non ne conoscono nessun altro migliore e non sono neppure in grado d’immaginarsene uno migliore.

Con questo tipo di persone non ha molto senso inoltrarsi in particolari o intavolare una più ampia discussione, finirebbe per entrambe le parti in maniera insoddisfacente. Sarebbe come parlare di una partita di pallone con qualcuno che non ha visto la partita e non sa neppure com’è terminata. Parlare con qualcuno di calcio che non ne conosce le regole, i tempi, gli obiettivi (fare goal) o evitare di subirli. Gli atei della realtà non credono alla quotidianità, ma a quanto vien propinato loro dai media mainstrem, dalla pubblicità e dalla propaganda di regime (esempio: le lampade a risparmio energetico sono attente all’ambiente o la peste suina è molto pericolosa e letale), che viene diffusa come verità inconfutabile. Insomma non si pongono mai la domanda e mai indagano cosa ci sia dietro la notizia che vien loro propinata. La risposta standard di questa categoria di persone, quando vengono poste davanti all’evidenza dei fatti è: “Ma non ci posso credere!” Inoltre questo tipo di persone ha l’abitudine di volerti dare una connotazione politica, cercano di combinarti a qualche ideologia anche se cose come soldi ed economia sono temi completamente apolitici. Gli atei della realtà m’hanno detto di tutto, m’hanno etichettato nelle più svariate maniere: “capitalista di destra, comunista di sinistra con tendenze terroristiche fondamentaliste, romantico-utopico sognatore etc.”. E scusatemi se non completo la sequela d’appellativi appioppatimi, comincerei con le parolacce e cerco d’esser educato.  Il pregio degli atei della realtà è che sono abituati a vivere abbastanza incoscientemente in quanto hanno la massima fiducia sia dei politici che dei così detti esperti. Non sono mai isolati e durante le discussioni trovano facilmente sostegno e conforto da loro simili. Di regola si ritengono molto saccenti e preparati.

Agnostici del futuro – Il prossimo gruppo che prendiamo in considerazione l’ho battezzato “gli agnostici del futuro”. La loro quota nella società valuto sia fra il 5 ed il 10% della popolazione. Si contraddistinguono dal fatto che si mostrano disposti ad ascoltare, mai interrompono con domande o controbattano quanto si sta sostenendo. Di norma danno sempre ragione all’interlocutore. Questo tipo di persone è completamente refrattaria a qualsiasi tipo di consiglio. Per quanto concerne la questione soldi ed economia ritengono che qualsiasi tipo d’avviso o di segnale sia completamente inutile per quello che li riguarda.

Ad esempio desidero portare una persona del mio giro d’amicizie, un artigiano che dopo aver concluso il tirocinio ha deciso di mettersi in proprio. Una buona campagna pubblicitaria, l’entusiasmo del nuovo lavoro, al contrario di quanto succede a tante aziende regionali in cassa integrazione il suo portafoglio ordini è cospicuo. Due anni di “vacatio fiscus” per le nuove imprese, un credito agevolato come start up di 60.000 € per la creazione di nuova impresa, un vecchio debito personale non ancora completamente estinto non lo trattengono dall’innalzare immediatamente il suo standard di vita. Quanto costa il mondo? Due nuove automobili: un suv per lui ed una decapottabile per la moglie pagabili in quattro anni. Anche la vecchia abitazione in affitto non è più adeguata per cui compera una casa da ristrutturare per 275.000 € senza un euro di capitale proprio lasciandosela finanziare a 30 anni.

Ho cercato di sconsigliarlo come hanno fatto alcuni consulenti di banche, che gli hanno bocciato il finanziamento, ma questi segnali non l’hanno minimamente indotto a cambiare atteggiamento. Gli avvertimenti non vengono presi come consigli spassionati. Gli agnostici del futuro non tengono minimamente in considerazione quanto gli si dice, gli entra da un orecchio per uscire dall’altro senza attivare alcuna sinapsi di quella parte del cervello destinata all’elaborazione delle informazioni per trasmetterla ad altre regioni cerebrali. Il finanziamento concessogli da una banca con scarsa avversione al rischio gli ha concesso il credito ed ora può fregiarsi d’esser fra “i proprietari” immobiliari. Ha raggiunto il suo traguardo di brevissimo tempo ed è soddisfatto e contento.

Gli agnostici del futuro partono dal presupposto che il futuro sia imprevedibile e pertanto non valga la pena di preoccuparsene più di tanto e sono completamente indifferenti a possibili futuri scenari negativi. Il pregio degli agnostici del futuro è che vivono in maniera spensierata e tranquilla e si godono il loro tempo. Non se la prendono né per la politica, tantomeno per quello che altre persone possono pensare o esprimere. Fondamentalmente, ritengono non abbia alcun senso preoccuparsi del futuro sia per quanto concerne il denaro che l’economia. Vivono nel limbo certi che comunque riusciranno sempre a soddisfare i loro bisogni. Si sono formati nella convinzione che il futuro non sia prevedibile e che esista un destino a cui non possono sottrarsi. Non hanno nulla contro la formazione di riserve per affrontare il futuro ma danno la precedenza a quelle che ritengono siano i loro bisogni di consumo momentaei. Se poi qualcosa va storto affrontano anche la nuova negativa situazione cercando di ottenere il meglio dalla situazione data.

Dualisti dubbiosi – Il terzo gruppo l’ho denominato “dualisti dubbiosi”. Secondo le mie valutazioni rappresentano fra il 30 ed il 40% (tendenza in crescita). La maggior parte di queste persone provengono dal gruppo “atei della realtà”. L’attuale crisi economica mondiale ha cambiato sia i loro stili di vita che il loro modo di pensare ed ha fatto sì che prestino maggior attenzione alle questioni sia economiche che monetarie.

Di regola questo gruppo di persone dà molta importanza alla sicurezza, alla solidità in quanto si preoccupano del loro futuro. La loro avversione al rischio è elevata e rifuggono da investimenti incerti ed insicuri come il diavolo l’acqua santa. Praticano la previdenza sottoscrivendo assicurazioni vita o investendo in pronto contro termine islandesi o in certificati della Lehmann, cose che gli sono state consigliate sicure al 100%. Anche pacchetti azionari da lasciare in eredità ai nipoti fanno parte del loro portafoglio in particolare contenenti azioni di aziende automobilistiche ed aziende statali. Sono intimamente contenti d’essere conpropietari della BMW o di Finmeccanica o dell’Enel.

Le perdite subite e le notizie dell’esplodere di una crisi mondiale li ha profondamente colpiti in quanto fino ad un anno prima consideravano l’evento impossibile. Allora facevano ancora parte del gruppo degli “atei della realtà”. Non si fidano più neppure delle buone notizie che radio e giornali possono dare, rispetto al passato sono diventati scettici soprattutto in quanto non sono stati avvertiti della crisi finanziaria che li ha improvvisamente colpiti.  Ora cominciano ad informarsi usando altri canali. Le notizie le ricercano anche su internet e nel caso capitino su una pagina che consigli loro di far scorta di riserve alimentari, “i dualisti dubbiosi” procedono a rifornire le loro cantine di prodotti della Erasco o della Jokisch (questo settore ha visto un incremento del 15% dal conclamarsi della crisi) e hanno provveduto a comperare un po’ di oro ed argento fisico.

Naturalmente i dualisti del dubbio non parlano dei loro crucci e non condividono le preoccupazioni fra la cerchia delle amicizie neppure la più stretta. Temono d’esser derisi o giudicati. Certe condivisioni sociali le ritengono di pessimo gusto e le ritengono personalmente imbarazzanti.
Nonostante i nuovi dubbi e la sensazione che qualcosa di molto grave sia accaduto ed andato storto in questo sistema economico non pensano minimamente a chiedere la liquidazione anticipata o a disdire la polizza vita che gli promette 130.000 € nel 2028. Questo tipo di persone resta nella speranza che comunque tutto finirà bene anche se ora sono presi da dubbi, timori e preoccupazioni. In un confronto con gli atei della realtà vengono messi a tacere (al contrario degli atei della realtà) in quanto pienamente consapevoli di disporre di una limitata conoscenza e d’informazioni riguardante i temi economici e monetari.

I dualisti del dubbio sono persone che si lasciano volentieri consigliare per quanto riguarda temi finanziari e d’investimento, senza però avere quel sano dubbio nei confronti di chi li sta consigliando. Generalmente s’affidano agli istinti di pancia, ma non mostrano alcun interesse e ancor meno volontà nell’andare al fondo delle cose e cercare di comprenderne le radici. Questo tipo di persona non vive una vita felice e serena, sono permanentemente inquieti e per loro e all’ordine del giorno (meglio dire della notte) essere insonni.  Il pregio dei dualisti del dubbio è nel sapere che per i tempi duri che c’attendono hanno messo le basi e nel caso dei casi non perderanno tutto e si pentiranno di non aver preso altri provvedimenti per tempo.

libertaRadicali e radicali liberi – L’ultimo gruppo in cui ho provato ad incasellare le persone da me conosciute si divide in due altri sottogruppi: “radicali” e “radicali liberi”. Si tratta di una parte molto piccola della popolazione che stimo vada dallo 0,1 allo 0,5% della popolazione. Nel modo di pensare si distinguono dal resto della popolazione della società. Si pongono domande e seguono qualsiasi sviluppo e cercano di identificarne le cause.

Principalmente si ritiene tutto possibile e tutto viene indagato. All’interno di questo processo d’analisi non esiste alcun tabù, timore e riserva di sorta e sono pronti a qualsiasi scoperta anche se non corrisponde all’opinione comune (mainstream). Un radicale o un radicale libero non si fa alcuno scrupolo, non ha alcuna remora di dire la sua idea, sostenere la sua opinione. Lei/lui non temono, a seguito del loro modo di vedere le cose, d’esser isolati.

A questo punto si crea un’ulteriore divisione fra radicali e radicali liberi. Quando i radicali scoprono qualcosa e ritengono la loro tesi confermata questa diviene per loro una verità assoluta. Sono pronti a sostenere anche vivacemente le loro convinzioni ed in un contraddittorio cercano di convincere della bontà delle loro idee. Il loro scopo è aver ragione e convincere gli altri dell’errato loro modo di pensare. Il pensare oltre, nel caso dei radicali finisce li e s’arroccano nelle loro convinzioni. Un radicale libero invece prende qualsiasi nuovo confronto come un’opportunità per apprendere nuovi elementi nuove conoscenze che lo aiutano a progredire. Confronta il suo modo di pensare e le teorie di cui è convinto con la realtà e con il pensiero altrui. Il cervello di un radicale libero è permanentemete al lavoro, permanentemente impegnato a verificare se i risultati delle sue teorie vengono sostenuti o gli sono contro.

Il radicale libero è perfettamente consapevole del fatto che le sue teorie non debbano sempre per forza essere quelle esatte, pertanto cercherà di confrontarsi permanentemente fare considerazioni sui risultati, apportare le dovute modifiche affinché corrispondano alla realtà. I radicali liberi ragionano in termini probabilistici. Mettono a confronto risultati passati e contrastanti fra di loro e cercano di osservarli da diversi punti di vista e tirarne le dovute conseguenze per il futuro. Cercano di sviscerare la causa di un determinato risultato ed analizzarne tutto il processo, tutta la sequenza e non si limitano a valutare solamente il risultato raggiunto. Cercano spiegazioni plausibili per spiegarne i motivi di un certo accadimento, ne tirano le conclusioni e ne fanno tesoro per il futuro. Questo modo completamente diverso di pensare li aiuta a meglio comprendere i possibili sviluppi futuri, a prevederne le possibili varianti, cosa che non è possibile fare con il modo di pensare attuale ed a cui è stata educata gran parte della popolazione. Valutano, i radicali liberi, un’elevata probabilità si verifichi un determinato accadimento (ad esempio il collasso del sistema finanziario mondiale) orbene cambiano in maniera radicale il loro comportamento. Ci si ritira immediatamente dagli investimenti incerti spostandosi in altre forme di risparmio anche se la prima domanda che il radicale libero si pone è quali altre valide alternative esistono nel caso del crollo di un sistema. A questo punto inizia un’analisi globale del sistema.

Il pregio dei radicali liberi è che possono facilmente prevedere futuri accadimenti e procedono nell’adottare per tempo contromisure adeguate sia per affrontare il decorso che il risultato finale dell’accadimento previsto. Sicuramente i radicali liberi non hanno vita facile. Richiede molta forza, molto coraggio e molta energia resistere all’incalzare delle opinioni “mainstream” e mantenere la barra a dritta sulle proprie convinzioni (a cui s’è giunti dopo una rigorosa, profonda ed intensa analisi). In altri termini sia i radicali liberi che i radicali hanno bisogno d’aver pelle dura ed esser persone di carattere.  Una caratteristica che contaddistingue i radicali liberi (a differenza dai radicali) è che al verificarsi di determinati avvenimenti da loro previsti non si mettono trionfanti a cantar vittoria bensì ripercorrono l’analisi da loro fatta alla riceca di eventuali sviste, errori o errate valutazioni. Insomma ripassano la sequenza degli avvenimenti che hanno condotto a quel determinato risultato da loro previsto.
Ora fate pure le vostre considerazioni su questa mia analisi e vedete di identificare a quale “modo di pensare” appartenete. Imprescindibile per la propria felicità è poter pensare liberamente. Pensare liberamente richiede coraggio e tolleranza.

E’ bello notare come le persone mutano nel corso del tempo per diventare radicali liberi. Alcune settimane orsono un ex ateo della realtà nel corso di una piacevolissima serata sul suo nuovo terreno con vista mozzafiato sul Lago di Garda, intestato ad un fondo patrimoniale appartenente ad una società del Delaware, che a sua volta è di proprietà di una società panamense a sua volta posseduta da una società svizzera la cui sede è presso la Edward Rotschild bank di Ginevra, soddisfatto per aver liquidato tutti gli investimenti in titoli, dopo aver impiegato oltre 18 mesi per svuotare i conti bancari trasformandoli o in denaro contante o in oro ed argento fisico mi confessava che una volta liberatosi degli altri 6 appartamenti e della casa che ancora possiede sarà finalmente libero!

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Showing 6 comments
  • Evaristo

    Sul Musinè (monte magico e misterioso per eccellenza, ritenuto sede di ufo, energie cosmiche e quant’altro) esisteva una targa messa da qualche spostato frequentatore del luogo.

    Ecco il testo:
    QUI È L’UNA ANTENNA DEI 7 PUNTI ELETTRODINAMICI CHE DAL PROPRIO NUCLEO INCANDESCENTE VIVO LA TERRA TUTTA RESPIRA EMETTE VITA. QUI OPERANO LE ASTRALI ENTITÀ CHE FURONO: HATSHEPTUT, ECHNATON, GESÙ IL CRISTO, MAOMETTO, CONFUCIO, ABRAMO, IL BUDDHA, GANDHI, MARTIN LUTHER KING, FRANCESCO D’ASSISI E ANCHE TU SE VUOI ALLA FRATELLANZA COSTRUTTIVA TRA TUTTI I POPOLI. PENSACI INTENSAMENTE, 3 MINUTI PENSIERO È COSTRUZIONE.

    Ed ecco la foto:
    https://misterorisolto.files.wordpress.com/2013/01/lapide2.jpg

    Che c’entra?
    Niente, ma magari c’è una gara di strampalatezze in atto e non voglio che Andrea vinca facile.

    • Appiani Luigi

      Bravo Evaristo,
      la tua è una gran bella strampalatezza,ma le due strampalate venusiane di Andrea sopra la tua sono inarrivabili.
      Se vogliamo vincere dobbiamo fare molto meglio,intanto ci penso ma sarà molto difficile superarle.
      ciao

  • Alessandro Colla

    Non condivido l’idea che l’economia sia un argomento apolitico. Forse è il più politico di tutti. Da un lato c’è l’economia vera, quella che studia la produzione di beni, di moneta e di ricchezza. e indica le sempre perfettibili vie migliori per realizzare merci, denaro e prosperità. Tutto questo è possibile attraverso la capitalizzazione, per cui economia (autentica scienza dell’ambiente, contrariamente all’ecologia così come sono contrapposte astronomia e astrologia) è di fatto sinonimo di capitalismo. Sul lato opposto c’è l’antieconomia, quella che con diversi gradi cromatici viene proposta da Marx o da Keynes. Quest’ultimo si differenzia dal primo solo per la nominalità giuridica dei titoli di proprietà. Difficile considerarsi apolitici se si dà ragione a Say, Mises, Rothbard o anche semplicemente ad Adam Smith. Ancora più difficile se si dà torto a Keynes e a Marx, i veri criminali teorici della dottrina pseudoeconomica. E’ applicando le loro “tecniche” che la “finanza” mondiale ci porta sull’orlo del burrone. Sono governi e parlamenti, quindi organismi politici, che avallano quelle “tecniche” attraverso lo strumento legislativo. I due commenti di Andrea Veronelli non li ho compresi. Se volevano essere ironici, non ho capito io l’ironia. Se non volevano esserlo, non ne ho captato la portata filosofica e oltre a non avere le necessarie conoscenze scientifiche per condividere o contestare, non possiedo più neanche le energie psicofisiche per avvicinarmi o allontanarmi da un pensiero che mi si rivela estraneo e di difficile approccio.

  • andrea veronelli

    …la Politica, l’Economia, la Finanza e la Societa’ stanno volgendo al termine del loro absoleto ciclo di Vita…

    Terminate le attuali doglie, nascera’ a breve un Nuovo Sistema Politico, Economico, Finanziario e Sociale basato sul rispetto TOTALE dell’Altro..

    La Politica sara’ gestita da Moderatori che Creeranno compromessi tra le Parti Opposte così che entrambe ed insieme copereranno per Governare le Nazioni.

    L’Economia sara’ sempre piu’ fondata prendendo considerazione il benessere dell’Altro perche’ sempre piu’ consapevole che l’Altro e’ Ciascuno di Noi

    La Societa’ Sara’ basata sulla “Legge dello Sciame”… Individui consapevolmente Liberi ed indipendenti, Integrati, Integranti e Creanti, la cui Coscienza e’ Una e Collettiva..

    Tutto sara’ profumato dalla Compassione che non e’ pieta’ ma intimo e profondo rispetto della Diversita’ e dell’Alterita’

    …e Noi Stiamo Creando questa Nuova Vibrazione…

    Il Sistema Solare di cui il Nostro Pianeta Terra fa parte integrante-creante sta spostandosi devinitivamente in un luogo della Galassia dove mai prima e’ transitato..

    I nostri Corpi, le nostre Menti, le nostre Anime, sono gia’ avvolte, permeate ed sempre piu’ impregnate di energie siderali completamente nuove.
    La Griglia Magnetica del Pianeta e’ ultimata e stabile…

  • andrea veronelli

    …una analisi interessante e dettagliata… ma troppo ricca di “scatole tridimensionali”…
    L’Uomo e’ nato Libero per Diritto e per Dovere..
    L’Uomo vive prigioniero nelle scatole tridimensionali che costruisce meticolosamente
    L’Uomo muore e torna ad Essere Libero…

    L’Uomo puo’ Vivere davvero da Essere Libero, se smettesse di costruire scatole tridimensionali in cui infilarsi e infilare i Suoi Simili…

    L’Uomo E’ un Essere Multidimensionale ma crede solo in cio’ che Vede… Altezza, Larghezza, Profondita’…

    Si e’ dimenticato della Sua Sfericita’…

  • Evaristo

    Troppo sofisticato per me, già la pentadivisione siasciana mi è ostica: io sono per le opzioni binarie.
    Chi è conscio (come me purtroppo) di essere diventato una rana bollita chomskyana lo elevo a mio interlocutore, gli altri li bypasso tranquillamente.
    Di tacchini coglioni che viaggiano tronfi e soddisfatti verso il prossimo Natale ne faccio volentieri a meno.

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