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SVIZZERADI REDAZIONE

Aumenta il numero degli italiani che chiedono l’eutanasia: lo fanno alle associazioni e ai centri in Svizzera dove gia’ dal 1942 sono aperte le porte per ottenere il suicidio assistito. Si stima che siano circa una cinquantina l’anno gli italiani che riescono nel proprio intento. La pratica di eutanasia prevede l’intervento attivo del malato che assume da solo, anche se con la supervisione di un medico, il farmaco che lo porterà alla morte. Questa pratica è però vietata ai minori in ogni parte del mondo, differentemente dall’eutanasia passiva, alla quale è stato sottoposto un minore in Belgio. Vicenda sulla quale resta il fermo ”No” della Chiesa.

L’appello del presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, e’ ”accogliere la vita in tutte le sue fasi”. A raccontare quale e’ il percorso degli italiani in cerca della dolce morte e’ Emilio Coveri, presidente dell’Associazione Exit, una delle quattro che operano in aiuto di chi chiede la dolce morte. “Riceviamo dalle 70 alle 90 telefonate a settimana”, spiega.

Di queste, solo una piccola parte andrà in Svizzera, e di quest’ultimo gruppo, ha aggiunto Coveri, “nessuno cambia idea”.

Le 4 associazioni che operano sono la Lifecircle-eternal spirit di Basilea, la Ex international di Brena, la Dignitas di Forch (Zurigo) ed Exit Svizzera italiana del Canton Ticino.

Il paziente deve inviare le cartelle cliniche e le dichiarazioni mediche sul suo stato. La richiesta deve essere valutata da una commissione medica svizzera. E’ possibile chiedere il suicidio assistito perche’ si soffre di una grave malattia incurabile, irreversibile e senza piu’ possibilita’ di guarigione o perche’ questa porta gravissime sofferenze fisiche o psichiche. Se la commissione accetta la richiesta i medici per obbligo di legge debbono cercare di dissuadere dalla scelta di voler finire la propria vita. Se il malato sceglie di andare avanti il medico presenta in farmacia una propria richiesta per ottenere il farmaco letale che sara’ assunto dal malato. Si tratta di un potente sonnifero e di una sostanza che ferma il battito cardiaco. In Olanda, ha aggiunto, Coveri sono 4000 le persone che ogni anno chiedono l’eutanasia e circa 1500 arrivano alla fine del percorso. In Svizzera si contano 400 casi di suicidio assistito ma molti sono di stranieri. La conferma dell’interesse crescente arriva anche da Marco Cappato, responsabile legale di Sos eutanasia, che assieme ai radicali dell’associazione Luca Coscioni Mina Welby e Gustavo Fraticelli hanno promosso una iniziativa di disobbedienza civile autodenunciandosi. Al prossimo congresso di Napoli dell’associazione che si terra’ dal 30 settembre al 2 ottobre saranno presenti anche le associazioni che gia’ da anni aiutano gi italiani ad andare all’estero per morire. Da quando e’ partita l’iniziativa Sos eutanasia, nel marzo 2008, le persone che hanno chiesto informazioni sono state 208, dallo scorso gennaio fino ad agosto sono state 90 e 11 persone hanno chiamato negli ultimi giorni di settembre.

(di Maria Emilia Bonaccorso – ANSA)

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Comments
  • spago

    Il primo diritto di proprietà riconosciuto dal libertarismo è l’autoproprietà, e quindi ogni altra considerazione a parte, una persona ha diritto di darsi la morte. La cosa è meno scandalosa di quel che può sembrare. L’eutanasia è praticata normalmente in accordo col senso comune, l’umana pietà e la volontà di risparmiare sofferenze eccessive ai propri cari. La si pratica senza una legge, senza chiamarla eutanasia, con pudore, in privato, negli ospedali, negli hospice, con i medici e gli infermieri. A me la scelta di togliersi la vita quando fatta consapevolmente ispira rispetto, non approvazione o disapprovazione, ma rispetto per quella che mi sembra una scelta così personale che mi vergognerei a esprimermi contro o a favore nei singoli casi. La sola cosa a cui sono favorevole è il rispetto della vita, che per me è rispetto del vissuto, e coincide con il rispetto dell’autodeterminazione. Una persona ha diritto di decidere per sè, ce l’ha nella teoria filosofica libertaria, ma ce l’ha anche perché se lo è guadagnato vivendo, e sarebbe abominevole ignorarne la vita, le idee, la sensibilità, e decidere per lei.

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