In Anti & Politica, Economia

garageDI LEONARDO FACCO

I garage, come erano le cantine negli Anni ’50 e ’60 in Padania, sono sempre stati luoghi fantastici per intraprendere e/o lavorare.

Nella foto, un esempio tra tanti, vedete Steve Jobs che posa davanti al garage dei genitori, dove nel 1976 fondò Apple. L’amico che mi ospita qui in California, ha iniziato la sua attività commerciale in un garage di Roma. La differenza è che mentre Jobs non ha mai avuto rotture di coglioni con permessi e normative, l’amico mio era considerato un abusivo e lo faceva praticamente di nascosto, “violando” regole e norme senza alcun senso. Era, secondo il vangelo degli statalisti, ribadisco, un abusivo!

Oggi, l’amico mio (anche su mio consiglio) ha lasciato l’Italia dei divieti e delle devastanti rotture di palle (vedasi articolo dell’altro ieri su questo sito) e ha realizzato il suo progetto venendo in America (poteva tranquillamente farlo in Italia, se non fosse stato un paese a socialismo surreale) e trasformando la sua bella azienda ex-italiana in una multinazionale-artigianale di enorme successo, come ho già avuto modo di raccontare.

Negli Usa (che non sono il paradiso fiscale e sociale che i libertari anelano, anche se varia abbastanza da Stato a Stato) nei garage gli americani possono liberamente ancora intraprendere e/o vendere quel che vogliono e incassare palate di soldi esentasse, alla faccia dei tassassini invidiosi che pensano che da queste parti tutto sia fatturato e controllato dall’IRS.

Qualche giorno fa, sono andato a seguire un “garage sales” (vendita di usato) e sono rimasto sbigottito dalla quantità di contanti che circolavano: quasi 40.000 dollari l’incasso della giornata!!! Era tutto normale per tutti, non ho visto un controllore palesarsi! Ho goduto come un riccio a quella vista. Per vedere tanti soldi così nella terra dei gentil-coglioni bisognerebbe essere amici di qualche spacciatore di alto bordo.

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Showing 18 comments
  • g.vigni

    Egregio,
    qui una storia di garages della repubblica con la più bella costituzione del mondo:i o,
    come sai, sono uno strenuo oppositore dei sindaci, di ogni colore e latitudine, il primo anello della catena parassitaria fariseostatale, tranne qualche rara e lodevole eccezione.
    Un illuminato sindaco veneto emette un regolamento edilizio che dice, incredibile dictu,in soldoni : se ti costruisci una casa il garage deve essere all’interno della stessa, niente garage separati o macchine in giardino. Naturalmente i sudditi fariseoitalioti, invece di fargli fare l’exploit del Prina, si arrangiano per fottere; il garage, sulla carta è ok, poi diventa salotto, camera, etc….Naturalmente il comune reagisce, cioè estorce con destrezza, dice che la casa è agibile, ma non abitabile ( a fronte,San Tommaso era un analfabeta). Paghi una bella sanatoria e via, todos caballeros, si, ma sempre più spregevoli, non so chi di più.
    Amen, amen

    G. Vigni

  • Franky Propaganda Minister

    http://dontmesswithtaxes.typepad.com/dont_mess_with_taxes/2009/05/are-garage-sale-proceeds-taxable.html

    Confermo, anche per mia esperienza personale. Gli introiti dal garage sales non si dichiarano. Ma la spiegazione che qui riporto è abbastanza ovvia: sono beni usati venduti a prezzo minore di quanto acquistato. Ragionamento semplice e lineare: cioè chi vende ci ha perso e sulla perdita non ci paga tasse

    • leonardofaccoeditore

      IN teoria ci ha perso ;-)

    • winston diaz

      Anche qui per scambio di beni usati fra privati su cui e’ gia’ stata pagata l’iva non dovrebbe essere obbligatoria alcuna scrittura contabile. Almeno mi sembra. Se lo chiediamo a 10 commercialisti, probabile che avremo 10 risposte diverse…

  • Giorgio

    considerando che l’evasione fiscale in italia compresa fra i 250 e i 270 miliardi di euro, primato in europa, credo che molte aziende e privati hanno imparato bene come aggirare il fisco. per la cronaca, sono partito anch’io con 2 amici in un garage: io mi sono defilato nel frattempo, ma loro adesso viaggiano con un fatturato di circa 3mln l’anno. i garages esistono ancora, vanno motorizzati e gestiti bene, e non tutti sanno farlo.

    • leonardofaccoeditore

      I dati sull’evasine fiscale da te citati sono una invenzione totale dello Stato italiano

    • winston diaz

      I primi ad evadere sono gli impiegati statali: a Roma e’ normalissimo che abbiano il secondo lavoro totalmente in nero, che i commercialisti abbiano l’elenco dei “raccomandati” amici degli amici cui non andranno mai in porto ma insabbiate le verifiche fiscali, e non ho MAI sentito di un insegnante che non abbia fatto ripetizioni e che non le abbia fatte in nero (tranne un mio amico onesto fino all’autolesionismo), o meglio che si sia anche solo lontanamente sognato di dichiarare tale reddito. A tutte le latitudini.
      Non e’ comunque vero che l’italia abbia il primato dell’evasione, e’ che negli altri paesi europei non si sognano nemmeno di conteggiare come evasione quella che da noi e’ considerata tale, da cui il primato. Ad esempio, in quali altri paesi esiste lo scontrino come documento fiscale con valore istituzionale al pari di una carta d’identita’ o di un passaporto, dal controllo del quale, dopo opportuni appostamenti, sembra che tutti i commercianti siano delinquenti? In nessuno. DAlle altre parti cio’ e’ considerato fisiologico. Da noi il registratore fiscale e’ stato introdotto a suo tempo dal ministro delle finanze Visentini che “occasionalmente” era anche presidente Olivetti e aveva bisogno di far fare un salto al fatturato della sola azienda che avrebbe potuto produrre tali registratori “fiscali”, l’olivetti. Conosco bene la storia, come chiunque che non sia nato ieri, non sia ipocrita, e abbia bazzicato nel settore. Non difendere l’indifendibile e non stare dalla parte del delinquente solo perche’ e’ il piu’ forte, non e’ virile, ne’ onorevole, ne’ dignitoso. Che tutti, tranne eccezioni, siano un po’ disonesti e’ vero, ma non che il torto sia da una parte sola, e “scagli la prima pietra chi e’ senza peccato”…

      • winston diaz

        Inoltre, ricordati che in questo paese risultano crediti dello stato per tasse non pagate, more e sanzioni varie, pari a 600 miliardi di euro, una cifra spropositata e gonfiata a dismisura da presupposti di evasione, detti “accertamenti”, del tutto arbitrari, e sanzioni criminali ben oltre ogni tasso usurario, contabilizzati al solo fine di far sembrare inferiore di uguale cifra il deficit dello stato e relativo debito pubblico, a fronte di tale credito ipotetico e stratosferico.
        Questa e’ un’operazione di un’immoralita’ totale, uno stato che ricorre a tali stratagemmi da frode in bilancio per nascondere il suo fallimento non merita alcuna pieta’ ne’ comprensione. Per sempre. Io conosco gente onestissima e lavoratrice per 365 giorni l’anno 14 ore al giorno, per la quale metterei la mano sul fuoco, rovinata da questa delinquenza organizzata di stampo mafioso. E’ tutta gente che non ha il coraggio, per rispetto alla famiglia, di suicidarsi, ma non vede l’ora di morire per cause piu’ o meno naturali. Io non ho dubbi su da che parte stare, e anche tu sei libero di scegliere, ma non di accettare la responsabilita’ morale della tua scelta.

  • Albert Nextein

    Fare impresa in italia è da autolesionisti.
    O si è in una nicchia molto specifica, e quindi con poca concorrenza, e si fa un poco di quote riservate, altrimenti il destino è segnato.
    Diventare dipendenti del fisco.
    I cinesi usano altri metodi, ma falliscono e chiudono baracca anche loro, dalle mie parti.
    Quanto all’uso del contante, basta guardare alcuni programmi in tv per capire che in Usa chi non è un delinquente sarà pur controllato, ma il contante lo usa alla grande.

    • winston diaz

      Il padre del mio dirimpettaio ha cominciato in un garage qui vicino negli anni ’50, e adesso e’ leader mondiale nel suo settore.
      La piu’ grande fortuna dell’Italia e’ stata nel perdere la seconda guerra mondiale: cio’ ha scompaginato le fila della stupida classe dirigente, la piu’ corporativa, inetta, altezzosa, ignorante, arrogante, corrotta e incapace d’occidente, e per un ventennio abbiamo avuto di gran lunga il maggiore tasso di crescita dell’ultimo mezzo millennio. Su cui campiamo tuttora: di rendita.

  • Gran Pollo

    Si ma se lavori e vendi in nero puoi farlo in qualsiasi parte del mondo, finché non ti beccano. E se è pur vero che negli Usa le tasse sono più basse e gli adempimenti burocratici una bazzecola rispetto a quello che c’è qui, quando l’IRS ti bussa alla porta,

    http://www.youtube.com/watch?v=Son7l4KzC-g

    A parte questo, a me sti elogi (renziani?) delle autorimesse ultimamente mi danno noia. Ma davvero qualcuno ancora crede che basti chiudersi in un garage con tanta fame (e solo una mela per placarla) e tanta follia (e una sola idea) a sviluppare l’idea folle mangiando la mela per far soldi a palate? Magari vendendo il primo prodotto, investendo il ricavato per creare il secondo, e poi pian piano crescere fino a diventare una multinazionale?
    Ma fatemi il piacere!
    In quel modo, con un certo mix di bravura e fortuna (la seconda aiuta più della prima, ma ha il piccolo difetto che non si può acquisire) si può ottenere un’azienda discretamente florida, raggiungere un certo benessere personale e forse qualcosa in più. Persino diventare piuttosto “grandi”, ma non dei super-big. Anzi, prima o poi i super-big ti faranno un’offerta che non si può rifiutare, pena lo scomparire sotto i colpi del dumping, della concorrenza sleale o magari proprio di quell’apparato che ti ha lasciato crescere finché ha deciso che non gli servi più.
    Se non arriva il “finanziatore” (che non si sa dove li prenda i soldi per finanziare) si resta piccoli. Ma su questa parte della parabola di S.J. di solito si glissa.

    • Gran Pollo

      Ah dimenticavo… per quanto riguarda le garage sales, sei proprio sicuro-sicuro che siano esentasse oppure i tassatori fanno così tanta paura ai tassati da potersi fidare ciecamente sul fatto che questi dichiarino fino all’ultimissimo centesimo i 40mila dollari in contanti?
      Concedetemi una sconfinatina nel complottismo: può anche essere che i controllori non si siano palesati (ma questo non significa che non ci fossero: non dico agenti in borghese, è sufficiente l’invidiosetto di turno) per aspettare poi i controllati al varco, hai visto mai?

      • leonardofaccoeditore

        sicuro al 100%, Sono sul posto.

      • christian

        Gran Pollo un nome una garanzia.
        Invidia socialista a go go nei confronti di chi è più capace. I socialisti non riuscirebbero a creare valore neanche se gli regalassero un milione di euro altro che garage.
        A me questi commenti (renziani?) privi di alcuna logica ultimamente mi annoiano.
        Come mai sei tornato dall’oltretomba ad infestare questo sito?

  • andrea

    lòo sostengo da almeno 30 anni…. e mi chiedo: se Steve Jobs o Bill Gates o altri multimiliardari fossero nati e avessero deciso di sviluppare le loro idee qui… cosa avrebbero combinato ?

    • Gran Pollo

      La stessa cosa che sarebbe successa a casa loro se non fosse passata la fatina buona (o se la strega cattiva non si fosse girata dall’altra parte).

    • leonardofaccoeditore

      SAREBBERO EMIGRATI

    • winston diaz

      A dire il vero Steve Jobs in gioventu’ e’ davvero andato in Olivetti a proporre le sue idee, e gli hanno riso dietro.

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