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DI ROBERTO*

“Se nel 2012 la pressione fiscale ufficiale è prevista al 45%, quella reale, sempreché sia confermato l’ulteriore aumento dell’ Iva previsto per il prossimo autunno, dovrebbe toccare il 54,5%. Un record che, purtroppo, non ha eguali al mondo”.

Dopo le dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, sul carico fiscale recordche peserà quest’anno sui contribuenti italiani, il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, ha voluto puntualizzare che, come riportato più sopra, una cosa è la pressione fiscale ufficiale e un’altra cosa è quella “reale”.

La CGIA di Mestre, che da anni fa un monitoraggio molto puntuale sull’andamento della pressione fiscale “reale”, è giunta a questo risultato ricordando  che il nostro Pil nazionale, include anche la cifra imputabile all’economia sommersa prodotta dalle attività irregolari che, non essendo conosciute al fisco, non pagano né tasse né contributi. Secondo l’Istat, l’economia in nero si aggirerebbe tra i 255 e i 275 mld di € l’anno.  Ricordando che la pressione fiscale ufficiale è data dal rapporto tra le entrate fiscali/contributive ed il Pil prodotto in un anno, nel 2012 la pressione fiscale ufficiale dovrebbe attestarsi sul 45%.

Tuttavia, se “storniamo” dalla ricchezza prodotta la quota addebitabile al sommerso economico che non produce nessun gettito per l’Erario, il Pil diminuisce (quindi si “contrae” il denominatore) e, pertanto, aumenta il risultato che emerge dal rapporto. Quindi, la pressione fiscale “reale” che grava su coloro che pagano correttamente le tasse è molto superiore a quella ufficiale che viene calcolata dall’Istat che, è bene sottolinearlo, rispetta fedelmente le disposizioni metodologiche previste dall’Eurostat.

Ebbene, se nel 2011 la pressione fiscale “reale” che pesa sui contribuenti italiani ha sfiorato una ipotesi massima del 52%, con gli effetti delle manovre estive di Berlusconi e gli interventi del Governo Monti, il raggiungimento delpareggio di bilancio nel 2013 farà impennare il carico fiscale sui contribuenti onesti sino ad una ipotesi massima del 54,5%.

 

* Link all’originale: http://www.altrenews.com/2012/03/apocalisse-fiscale-cgia-mestre-pressione-fiscale-%E2%80%9Creale%E2%80%9D-record-ormai-al-545.html

 

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Showing 5 comments
  • Roberto

    Sono dati inutili perchè non faranno capire nulla al cittadino italiano medio che prende solo il netto della busta paga.

    Se fosse pagato al lordo, e a settembre si rendesse conto che deve dare allo stato tutto ciò che ha guadagnato da gennaio a giugno, allora forse qualcosa potrebbe cambiare…

  • zioAlbert

    Ricolfi nel suo “il sacco del nord” ha proposto la contabilità regionale anche sulla pressione fiscale.
    A pensarci bene non so se voglio proprio saperlo … :-(

  • zioAlbert

    Esiste un dato sulla pressione fiscale “reale” per regione? Il 54,5% è riferito alla media italiana, ma che ci facciamo con la media italiana? La pizza con la polenta …

    • leonardofaccoeditore

      chiederò di verificare se esistono dati del genere

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