In Esteri

di MARCO LIBERTA’

Un paio di fatti sulle stragi nelle scuole in USA.
Di fatto le scuole in USA sono uno dei pochissimi posti in cui non si possono portare armi, e questo indipendentemente dallo stato dove ci si trova. Questo le rende il posto preferito dagli psicopatici dove compiere stragi senza rischiare di essere abbattuti.

Mito: “La disponibilità di armi causa stragi di massa nelle scuole e tali
stragi sono epidemiche”.

Fatto: Negli stati USA in cui i cittadini non hanno il permesso di portare
armi, o vi sono restrizioni al possesso delle stesse vi sono state 15 stragi
compiute all’interno di scuole in un periodo di otto anni. In tutti gli altri
stati (la maggioranza di quelli USA) dove è permessa più libertà di
detenzione e porto di armi ai cittadini, nello stesso periodo è avvenuto
un solo caso.

(Multiple Victim Public Shootings, Bombings, and Right-to-Carry Concealed Handgun Laws:
Contrasting Private and Public Law Enforcement, Lott J, Landes W; ,University of Chicago –
(covers years 1977 to 1995))

Fatto: Le cinque stragi avvenute nelle scuole USA nel biennio ’97-’98
risalgono al periodo appena successivo all’entrata in vigore della legge
approvata in quegli stati denominata “Gun-free school zone law”
(1995) la quale prevede il divieto assoluto di introdurre armi nelle
scuole e in un raggio di 1000 piedi da esse.

(Multiple Victim Public Shootings, Bombings, and Right-to-Carry Concealed Handgun Laws:
Contrasting Private and Public Law Enforcement, Lott J, Landes W; ,University of Chicago –
(covers years 1977 to 1995))

Fatto: A Pearl, Mississipi, l’assistente del preside aveva sempre
un’arma con se. Dall’entrata in vigore della “Gun-free school zone law”
fu costretto parcheggiare la sua auto a distanza di sicurezza dalla scuola
per chiudervi dentro la sua arma. Quando nel 1997 uno studente ha
iniziato a far strage di ragazzi, l’assistente è corso alla sua auto, ha
preso la sua arma e tornato nella scuola è riuscito grazie ad essa a
disarmare il giovane ed immobilizzarlo fino all’arrivo della polizia. Se
non vi fosse stata alcuna legge a proibire il porto di armi nella scuola,
l’assistente del preside avrebbe anche evitato la morte di due ragazzi e
il ferimento di altri sette accaduti nell’intervallo di tempo necessario
per correre a prendere l’arma in auto.

(Multiple Victim Public Shootings, Bombings, and Right-to-Carry Concealed Handgun Laws:
Contrasting Private and Public Law Enforcement, Lott J, Landes W; ,University of Chicago –
(covers years 1977 to 1995).

P.S. REDAZIONE – Come nella stragragrande maggioranza dei casi, anche questo psicopatico era un “democratico”.

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Showing 54 comments
  • Pedante

    David Hogg ad esempio è solo un attore che recita la parte di una vittima della presunta strage.

  • Alessandro Colla

    Grazie, GIG, Speriamo di riuscire a reggere.

  • Alessandro Colla

    Grazie, Fabio. Spero che il troll specializzato con noi non si illuda di essere un nuovo Nietzsche mettendosi a scrivere una nuova caduta degli idoli.

    • GIG

      @Alessandro Colla
      Ti rinnovo anche io stima ed ammirazione.
      Complimenti.
      ciao

  • Pedante

    Non ho visto nulla che mi convinca che la strage è effettivamente avvenuta. I media sono corrotti e inaffidabili.

    • Pedante

      Potrebbe trattarsi di un’altra Sandy Hook, messinscena senza vittime.

  • Arch Stanton

    Lo stragista della Florida è un iscritto alle liste elettorali del Partito Democratico nella contea di Broward. Fa parte anche degli “Antifa”, cioè è un comunista e anticapitalista. Su facebook ha espresso sostegno all’islam radicale.
    Nessuno stragista è mai stato iscritto alla NRA, mentre quasi tutti, come l’ultimo, sono iscritti al partito democratico o al comitato nazionale democratico o si sono registrati come elettori democratici. Questi sono i fatti.

    https://78.media.tumblr.com/e1707424829ca1bbb2dd86aab7cc8c12/tumblr_p47f6kR2U81vaqxhmo2_1280.jpg

    • Guess who?

      Bravo cadavere, hai scoperto tutto… ma qual è il vero Cruz: quello lì o questo?

      http://www.globalist.it/world/articolo/2018/02/15/il-killer-della-florida-era-un-estremista-di-destra-partecipo-a-campi-paramilitari-2019489.html

      Mi ricorda uno che fa un commento di sinistra, poi cambia nome e ne fa uno di destra, poi cambia ancora e ne fa uno di centro. Quale sarà il vero, come la penserà? Mah, di sicuro è uno spanato. Volevo fare un nome, ma ora mi sfugge.

    • Dino

      A me non me ne frega niente, di quale fossero le sue “idee o affiliazioni politiche”, resta comunque il fatto che, innanzitutto non viviamo in una società libertaria anarcocapitalista, e gli Stati Uniti non fanno eccezione, in seconda battuta, il tizio era un malato di mente, come lo era Elliot Rodgers nel 2015, fece una strage a Los Angeles perché si vedeva troppo basso e quindi a suo dire le “belle biondine” della scuola non gliela davano. I malati di mente non devono avere accesso alle armi da fuoco e soprattutto a quelle da guerra, punto! Non c’entra un cazzo il partito o l’Nra, cazzi e mazzi vari messi in rete dall’Alt Right Americana. Mi sembra che qualcuno non voglia capire o in ogni caso non debba avere di certo idea della “piacevolezza” che si prova a sentire il sibilo dei proiettili ed il “leggiadro fruscio” nelle orecchie, durante una sparatoria. Poi sono d’accordissimo che sia un diritto sacrosanto, quello della difesa a tutela della propria integrità fisica, famigliare e della proprietà privata, non sto parlando di regolamentazioni, ma semplicemente che non viviamo in una società libertaria e quindi con tutto ciò che ne deriverebbe.

  • Fabio

    Alessandro sei tra i miei idoli :D

  • Alessandro Colla

    @Giorgio Vigni. Grazie per la solidarietà espressa. Non so neanch’io spiegare la mia ostinazione nel rispondere a certi soggetti, fose perché a volte (come è stato sottolineato in altri interventi) nel mono libertario e liberale in genere ci sono difetti di comunicazione che se non colmati rischiano di portare acqua al mulino dei citati soggetti. Ho avuto modo di notare come la faccia tosta sia una patologia inguaribile. Gli esempi non mancano. Avevo parlato della velocità della luce in senso generico e Sua Saccenza scrive che conseguenzialmente Colla “non sa” della velocità costante solo nel vuoto. Per lui un paragone deve essere un trattato su Planck o sulla meccanica quantistica. Non ci arriva, poverino, a comprendere il significato delle similitudini e arriva a concludere che siccome uno non ha citato tutta la teoria della relatività, quell’uno “non sa”. Il bello è che la spocchia sul sapere proviene da uno come lui che non sa nulla e non capisce nulla. E parla di scivolone senza accorgersi che si scivola sull’inesattezza, non su un concetto esposto solo parzialmente. Su quale disciplina il sottoscritto sia particolarmente ferrato non vedo quale importanza possa avere. Nessuno ha chiesto in cosa sia ferrato lui, anche perché la risposta sarebbe facilissima: in nulla, visto il contenuto delle pseudorisposte che offre come sgraditissimo e non invitato ospite. Sarebbe stato grammaticalmente più giusto se avesse interrotto la sua frase con “…devo ancora capire.” Su questo siamo in molti a essere d’accordo. Inoltre, dopo essersi prestato a confondere volutamente (ma forse è una confusione spontanea) l’omissione con l’errore tecnico, ha anche il coraggio di chiedere agli altri l’onestà intellettuale. Che comunque, a questi altri, non manca affatto. Glielo hanno dimostrato Wiston Diaz e Christian sulla velocità della luce e sul proibizionismo presente anche negli Stati Uniti. Glielo ha dimostrato Arch Stanton riguardo alla presenza reale dei suprematisti nello schieramento politico statunitense ma lui continua con il luoghi comuni idioti basati sul parallelismo “sinistra = progresso, destra = suprematismo”, giocando con le differenze tra Lincoln e Trump senza accorgersi che Wallace non è un personaggio dell’ottocento. Glielo ha dimostrato Dino sulla Svizzera ma a lui i dati statistici non provocano alcun effetto. Glielo ha di nuovo dimostrato Dino sul lardo ma lui ritiene che il possesso di un arma sia qualcosa che porti automaticamente al suicidio come chi volontariamente continua a mangiare lardo in presenza del colesterolo alto. Non capisce che contro il colesterolo occorre l’arma della medicina, non il suo disarmo. E’ come se avesse detto che siccome esistono le malattie dobbiamo abolire gli ospedali perché essendo pieni di persone infette possono provocare malattie.Anche qui si dimostra incapace a capire il senso dei paragoni, figuriamoci a formularli lui. Che c’entra il lardo che io assumo volontariamente con chi dall’esterno vorrebbe che io mi ammalassi e dal quale voglio difendermi? Inutile pensare che possa comprenderlo. Tanto è vero che cita Collodi a sproposito per dimostrare che almeno un libro (l’unico ma non per intero) l’ha letto. Che attinenza avrebbe una possibile società volontaristica con il paese dei balocchi e con la non volontà di istruirsi? Chi aspira a una società di volontari non vuole coercizioni. Quindi può desiderare che l’istruzione non sia obbligatoria, non che sia vietata. E in una società di questo tipo, oltre a essere piacevole, l’istruzione sarebbe anche indispensabile per coloro che aspirano a un benessere autentico. Lui, infatti, che nel paese dei balocchi ci è vissuto scolasticamente e continua a viverci postscolasticamente, ignora tutti i pensatori che di liberalismo hanno scritto e teorizzato. In quella società per la quale Sua Insipienza prova disgusto, è necessario il principio di responsabilità. Che nella continua e sana competizione, difficilmente si acquista con un’istruzione come la sua che risulta inferiore allo zero assoluto. Su questo, adesso, sparerà che non sono ferrato nelle questioni riguardanti la termodinamica perché non ho specificato i rapporti tra energia minima e potenziali confinanti o altro. Lui però può pontificare senza neanche alfabettizzarsi. Infatti confonde la libertà di stipulare contratti di assicurazione con un presunto obbligo sancito da un’autorità. Proprio ciò che i libertari detestano, le assicurazioni obbligatorie. Dino ha usato il termine “necessario”, non “obbligatorio”. Ma per lui è lo stesso. Non capisce che se per sopravvivere, mangiare è necessario non si è automaticamente obbligati a proibire a una persona di praticare lo sciopero della fame. Chi non stipula l’assicurazione rischia il fallimento in una società libertaria, il carcere nel paese dei balocchi. Per lui il libertarismo è liberticida. Certo; e gli alimenti provocano la fame, l’acqua dolce la sete, lo studio l’ignoranza. Non c’è speranza alcuna, l’ottusità prevale. Ma mi chiedo sempre: se su questo sito legge tante sciocchezze, che lui denomina in altro meno oxfordiano modo, perché continua a frequentarci? Ci sono tanti siti adatti a quelli che come lui, essendo statalista, potrebbero essere gestori della gargotta “B”. Perché non lascia in pace quelli che chiama i sognatori? Sbaglia anche in questo, ovvio, perché nessuno ha mai sostenuto che la creazione di una società libertaria sia da attendere per marzo 2018. Sosteniamo solo che una società libertaria sarebbe efficiente al contrario di una coercitiva. Ma lui può continuare a sostenere il contrario nei luoghi che più gli sono confacenti. Perché bearsi nel disturbare qui? Cosa vuole? Chi lo cerca? Chi lo paga? A quest’utlima domanda, forse, una risposta c’è: nessuno. Il suo bearsi ha qualcosa di spiegabile solo nella medicina che è una scienza nella quale il sottoscritto ha già più volte chiarito di non essere particolarmente ferrato. Ai luminari (che lui confonderà senz’altro con le luminarie) l’ardua spiegazione.

  • Albert Nextein

    Mi ripeto.
    In italia andrebbe benissimo una legge per l’uso e la detenzione delle armi mutuata al 100% da quella vigente in Texas.

  • Dino

    @winston diaz
    https://it.wikipedia.org/wiki/Chico_Forti
    Il caso di Chico Forti è emblematico, non fu certamente un processo “giusto”, nel senso delle modalità e dello svolgimento ed un po’ mi ha impressionato, rileggendo tutta la vicenda. Nonostante comunque l’imputato sia stato di un’irresponsabilità unica, per essersi cacciato in certi guai e per l’atteggiamento tenuto durante il processo.

    • firmato winston diaz

      Se non sbaglio li’ l’ultima parola per questo tipo di reati gravi ce l’ha la giuria popolare, per cui se il’imputato e’ antipatico, in primo luogo viene condannato per la sua antipatia. E li’ ti sbattono in galera su due piedi, a meno che tu non abbia molti soldi per comprarti prima la cauzione e poi i migliori avvocati. Se hai molti soldi, inoltre, essendo questi una misura diretta del successo e dell’approvazione sociale, sei gia’ a meta’ dell’opera.

      La giustizia comunque e’ di per se’ un “fatto sociale”, la condanna e’ sempre e comunque per comportamenti che chi fa la legge in un dato momento ritiene illegali secondo il suo personale ma condiviso socialmente concetto di legalita’.

      Alla fine a fare la differenza fra un posto civile e uno no, a mio avviso, e’ solo il grado di tolleranza e longanimita’ verso cio’ che puo’ dare fastidio nel comportamento del prossimo. Anche di un comportamento che dannegggi terze persone, perche’ in fin dei conti nulla di cio’ che facciamo non ha nessuna influenza negativa su terze persone. Se si ama la liberta’ non solo propria ma di tutti, bisogna essere disposti a sobbarcarsi qualche fastidio proveniente dalla liberta’ altrui.

      Ma anche qui da noi in italia da questo punto di vista avviene il contrario, tutti coltivano e stimolano al massimo la propria insofferenza verso tutto, e stiamo scendendo rapidamente verso il declivio dell’incivilta’, vista la propensione un po’ di tutti e sempre piu’ di moda verso l’intolleranza e il giustizialismo. La maggior parte della gente passa il tempo a sensibilizzare se stessa verso cio’ che gli da’ fastidio, a indignarsi a tutti i costi, e se non trova nulla fa di tutto per inventarselo. La cattiveria e l’intolleranza sta diventando un fine in se’, e lo scagliare la croce a qualcun altro di per se’ una prova di superiorita’ morale. Altro che libertarismo… per qualche altra generazione ce lo scordiamo, e se verra’, verra’ solo dopo un altro tremendo scotto tipo quello che abbiamo subito con la sconfitta nella seconda guerra mondiale: dopo quella sconfitta, per un po’ i bulletti, gli arroganti e gli intolleranti di casa nostra sono andati in giro a capo chino, diciamo un ventennio, visto gli esiti disastrosi di cio’ che hanno combinato nel ventennio precedente.

      Ma quel periodo felice del dopoguerra, in cui dopo aver passato quello che avevano passato, tutti erano felici e si accontentavano di niente, e pensavano ai fatti propri, e’ stato ormai dimenticato, e quell’altro tipo di personaggi, i bulletti, gli arroganti, arrivano in posizioni sempre piu’ elevate e di potere, osannati dai loro stessi futuri schiavi e vittime. Contenti loro. Non aspettatevi nulla di buono da futuro.

      • Dino Sgura

        Caspita, cercavo di fare un discorso e tu mi dai una mazzata terrificante con il tuo ottimismo.

      • Guess who?

        Il vero ottimismo iperdemenziale è pensare che scrivendo con gli apostrofi al posto degli accenti si accrediti un diverso personaggio; tra l’altro l’uso dell’apostrofo è tipico di chi usa il tablet, piuttosto scomodo, inadatto e poco credibile a scrivere commenti lunghi come romanzi.

        • firmato winston diaz

          Mai visti testi incomprensibili a causa della errata traduzione fra i diversi sistemi informatici dei caratteri non standard quali sono le accentate? Ecco, usando l’apostrofo al loro posto, il problema sparisce. Un problema di meno fra i mille che abbiamo e non capiamo. La prima condizione per essere liberi e’ capire il mondo in cui si vive, ma si riesce a capirlo solo se non e’ troppo complesso, altrimenti invece di padroneggiarlo se ne viene inevitabilmente padroneggiati. Come accade con le nostre istituzioni, denaro compreso, oppure col bitcoin, per dire. ;)

          • Guess who?

            Ci hai pensato quattro giorni per metabolizzare questa cazzata? Strike!

          • firmato winston diaz

            La cosa certa e’ che per scrivere in un blog dove partecipi tu bisogna essere dei casi psichiatrici.

  • GIORGIO VIGNI

    Divertissement;

    un’affamato deve decidere dove andare a soddisfarsi.
    La gargotta A : cibo di merda, conto salato, servizio pessimo ed incazzoso ;
    La gargotta B : vivande comme il faut, gratis, libertà di picchiare ed insolentire i serventi, alla fine , nessun problema a trombare moglie e figlie del gestore.
    Dove andrà il famelico ?
    Nota: avendo io sui maroni qualsiasi genere di delinquente, non influisce il colore ed odiando tutti gli “ismi”, scelgo di essere il padrone di A, pro bono pacis.
    Il gestore di B può essere solo uno statale od un “ista”.

    G. Vigni

  • Arch Stanton

    Il mondo delle armi è fantastico.
    Il problema è solo lo stato mentale di questo assassino, non le armi.
    La legislazione sulle armi non c’entra nulla con le stragi. In confronto agli USA, ci sono ben 10 paesi europei dove ci sono più morti causati da armi da fuoco rispetto alla popolazione. E’ solo che va di moda parlarne solo quando capita in USA.
    La libertà di armarsi è un diritto naturale fondamentale, fa parte dei valori americani e dei principi dei padri fondatori. Come ha scritto Thomas Jefferson, un popolo ben armato è la più grande garanzia di uno stato libero, senza il timore della nascita di una tirannia. Guarda caso la prima cosa che fanno sempre i dittatori è disarmare il popolo, subito dopo imporre il monopolio nei mezzi di informazione e nella scuola per indottrinare meglio.
    La libertà di armarsi è dunque fondamentale, non si può essere a favore della libertà solo in parte o disprezzarla quando non ti piace un aspetto.
    La libertà rappresenta le fondamenta della nascita degli Stati Uniti, dato che venivano da un rapporto difficile con lo stato madre (UK), hanno costruito un modello di paese dove il governo e lo stato non devono essere invasivi nella vita dei cittadini. Tuttavia in questi decenni moltissimo è cambiato, la libertà si è ridotta anche li e la coercizione è aumentata, ma per fortuna il diritto fondamentale di armarsi è rimasto.
    Nessuna dittatura può nascere con un popolo ben armato, non sono sorpreso che in Italia la maggior parte delle persone siano contro la libertà di armarsi dato che questo è l’indottrinamento di qualsiasi regime egoista, collettivista e socialista quale è il nostro.
    W le armi, W la libertà.

    • Guess who?

      Torna nella bara, idiota, e vatti a a godere il triello.

    • Dino

      @Arch Stanton
      In linea di principio, condivido quasi ogni singola riga di quanto hai scritto.
      Però in premessa dici “Il problema è solo lo stato mentale di questo assassino, non le armi.” ti rispondo: e ti pare poco?? allora precisiamo, il problema sono le armi in mano a persone instabili di mente.

      • Dino

        Le stragi di questo tipo in Italia, stanno avvenendo nelle famiglie, per di più ad opera di membri delle forze dell’ordine, persone cui lo stato affida la sicurezza della comunità: carabinieri che ammazzano moglie, figli e poi si suicidano, anni fa un ispettore donna di polizia nel Friuli, se non erro, uccise i figli e poi se stessa ecc ecc, tutti eventi all’ordine del giorno. Chiaramente il regime democratico, in stile minculpop tende minimizzare tali eventi, infatti non c’è ombra d’inchieste giornalistiche in merito sui canali di propaganda.
        Ecco perché sono certo che in un contesto libertario e di libero mercato, si riuscirebbero a trovare le giuste soluzione ed equilibrare relativi pesi e contrappesi.

  • Marco Graziani

    Forse la società americana non è adatta alla libera circolazione delle armi…

    • leonardofaccoeditore

      E’ fondata, semmai, sulla libera circolazione delle armi!

      • Marco Graziani

        Non mi ritengo un libertario, ma vi seguo con interesse perché fornite sempre interessanti spunti di riflessione. In merito alla libera circolazione delle armi, credo che non possa essere presa a fondamento di qualsivoglia società, anche ultra-libertaria. Ci dovrebbero essere dei valori e degli ideali fondanti più aggreganti.

        • Dino

          Marco Graziani le società multietniche devono necessariamente basarsi su questo principio.

      • firmato winston diaz

        “E’ fondata, semmai, sulla libera circolazione delle armi!”

        Salvo poi mettere in galera uno per tutta la vita se trovato per ben tre volte di seguito con uno spinello… Gli usa sono il paese del mondo con piu’ gente in galera in assoluto in percentuale sulla popolazione, c’hanno il due-tre per cento della popolazione dietro le sbarre mi pare, contro l’uno per mille dell’italia. E una societa’ incommensurabilmente piu’ violenta (e quindi tutto sommato incivile) della nostra, sia da parte dello stato che da parte del cittadino.

        • Pedante

          I residenti del New Hampshire non sono gli stessi della Louisiana e la differenza nei rispettivi tassi di omicidio non fa che rispecchiare le differenze delle due popolazioni.

          https://tinyurl.com/ybdjjt6m

          • firmato winston diaz

            Il punto e’ che li’ ti mettono in galera a lungo se non per sempre (credo valga ancora la regola di clinton, con tre condanne vai all’ergastolo) per reati che qui sono bagatellari, o nemmeno considerati tali se non dai nostri giustiazialisti purtroppo sempre piu’ numerosi in tutti i partiti e fra la gente, perche’ tutto sommato attinenti alla sfera della liberta’ personale.
            Altro che avanzare della cultura libertaria… Alcune malelingue dicono che e’ anche perche’ molte carceri sono private, e piu’ gente c’e’ in galera piu’ guadagnano… non e’ da escludere neanche questo, l’interesse economico in usa apre e chiude molte porte, comprese quelle della presidenza. In ogni caso gli Usa sono un posto di un moralismo soffocante, sia fra i democratici che fra i repubblicani, moralismo che si manifesta in modo solo leggermente diverso. Vedere ad esempio l’atteggiamento che hanno verso il tabacco, ci sono posti dove e’ vietato fumare persino in strada, restano il paese dei proibizionismi moralistici e invasivi.

        • Pedante

          Ormai che le leggi Jim Crow non esistono più e visto che il tasso di incarcerazione cambia a seconda della razza, la c.d. guerra alla droga serve come segregazione de facto isolando il soggetto più pericoloso della società, il maschio nero dai 18 ai 50 anni.

          (Non che sia politicamente corretto addurlo come giustificazione).

          http://www.pewresearch.org/fact-tank/2018/01/12/shrinking-gap-between-number-of-blacks-and-whites-in-prison/

  • christian

    Doverosa precisazione: la velocità della luce è una costante nel mezzo omogeneo che essa attraversa. Al livello teorico nel vuoto di Casimir la luce possiede una velocità superiore a quella misurata nel vuoto “standard” pari a 299.792.458 m/s. Questo perché le equazioni di Einstein della relatività speciale assumono l’omogeneità dello spazio in cui queste sono applicate. Quindi in un determinato mezzo la velocità della luce rimane sempre una costante pari a c0/n (c0 costante pari a velocità della luce nel vuoto ed n costate pari all’indice di rifrazione del mezzo specifico).
    Forse il Colla non sarà ferrato nella fisica ed in nessuna altra disciplina (come no!) ma tu puoi stare tranquillo che nella dabbenaggine, arroganza ed inettitudine sei un genio senza pari.

  • Giorgio

    dino
    tu scrivi: una società libertaria, volontaristica e anarcocapitalista, avrebbe una bassissima quota percentuale di violenza, essendo basata sulla cooperazione volontaria e non coercitiva degli individui. mi ricordi tanto questo: La consolazione di sapere che fra poche ore sarebbero giunti in un paese, dove non c’erano né libri, né scuole, né maestri, li rendeva così contenti e rassegnati, che non sentivano né i disagi, né gli strapazzi, né la fame, né la sete, né il sonno.
    siete dei sognatori, ma va bene, sognare non fa male, finché siete in pochi.

    poi scrivi: Semmai essendo una società basata sulla responsabilità individuale, ovvierebbe a quest’ultimo aspetto, riguardo all’accesso ad un certo tipo di armi, in quanto sarebbe necessaria previa sottoscrizione di polizze assicurative private, che inevitabilmente sottoporrebbero l’eventuale contraente a test di natura psicologica e l’obbligherebbero anche ad un qualche tipo di addestramento
    chi decide che devono esserci polizze private? se io produco armi e voglio venderle, voglio poterlo fare a chicchessia direttamente, mica dover sottostare alle necessità di una compagnia di assicurazioni. o c’è un ente che stabilisce ciò? chi lo paga questo ente? bisogna obbedire a questo ente? se sì, in base a quale principio? la società liberticid… oops libertaria che voi propagandate, non è una società contrattualistica? se io voglio firmare un contratto direttamente con chi mi venda un ak-15, non lo posso fare?

    • Guess who?

      Ciccio, prendi almeno atto che trattasi del nazionalissimo AR45; l’AK45 russo non gode di molta popolarità tra i patriottici yankees (e sbagliano perché sono ottimi). Ciao caro.

      • Guess who?

        ec
        volevo dire AR15 e AK15

  • Dino

    In passato, per l’appunto, un fessacchiotto facilone su questo sito mi attaccò in merito alla strage di Las Vegas, tacciando di dabbenaggine le mie osservazioni scrisse che in base alla sua visione le pistole non sarebbero bastate alla difesa degli spettatori, ma ci sarebbero voluti i mitragliatori. Non è proprio così semplice, in quanto ci sarebbero volute persone ben armate in quella precisa occasione, ovvero un concerto country, “capaci” di rispondere al fuoco di uno o quasi certamente più cecchini, dotate quindi di un addestramento adeguato. In Italia un addestramento del genere non ce l’hanno nemmeno i poliziotti, forse solo i parà, i fucilieri di marina ed i lagunari.
    Bisogna stare attenti, sennò poi si fa il gioco dei giorgi e si fa passare un messaggio sbagliatissimo.

  • Dino

    L’individuo con il colesterolo alto, può salvarsi nel momento in cui può SCEGLIERE il tipo di nutrizione più confacente alla sua patologia, ricca possibilmente di alimenti con alta percentuale di omega3. Nel momento in cui, sorgessero eventuali REGOLAMENTAZIONI atte a bandire suddetti alimenti dal commercio, il soggetto in questione sarebbe costretto a ripiegare su altri alimenti e rischiare di aggravare la sua salute. Si dovrebbe poter scegliere quindi, a seconda del livello soggettivo di rischio previsto ed in base alle proprie capacità psicofisiche, le modalità con cui difendere la propria pelle: dal praticare ju-jitsu, sollevamento pesi, un corso di Mma(si può uccidere con un paio di pugni una persona), sino all’acquisto di armi da fuco, che fuor di dubbio, rappresentano il migliore deterrente da ogni eventuale aggressione; sarebbe interessante a tal fine effettuare una ricerca, ove fosse possibile, sui vari esercenti che in passato, avendo reagito rispondendo al fuoco, durante rapina, poi abbiano nuovamente subito tale tipo di spoliazione.
    Di storia Americana non ne so un granché, evito quindi a differenza tua di fare figuracce.
    Che io sappia, in Svizzera non siano affatto frequenti stragi, nonostante sia facoltativo ai cittadini di questa Nazione, il possesso e la custodia dei fucili d’assalto, loro assegnati durante il servizio di leva. E’ chiaro che ci sia un difetto di comunicazione da parte Libertariana su questo tema, in quanto a mio modestissimo parere, una società libertaria, volontaristica e anarcocapitalista, avrebbe una bassissima quota percentuale di violenza, essendo basata sulla cooperazione volontaria e non coercitiva degli individui; ovvero non avrebbe nulla a che fare con la “giungla di Hobbes” o la Somalia, o la Bosnia ed il Ruanda degli anni ’90, società dove la violenza raggiunse il suo apice proprio al collasso dell’ordine socialista e dove i massacri ed i genocidi avvennero proprio a discapito di quelle parti etniche che subirono i sequestri di armi, nella fase pre collasso.
    E detto ciò, sarebbe bene che i Libertariani, fossero maggiormente chiari riguardo a tale equivoco, soprattutto in merito al possesso delle armi da guerra, armi d’assalto; non ci sarebbe alcun bisogno per i cittadini di un tipo di società da noi agognata, di dotarsi per esempio, di una browning da montare sul proprio pick up, che potrebbe poi scatenare le invidie del vicino, costretto a quel punto ad acquistare un bazooka, da brandire magari in bella mostra in giardino, giusto “per mettere le cose in chiaro” insomma e via dicendo, manco fossimo a San Luca in aspromonte. Semmai essendo una società basata sulla responsabilità individuale, ovvierebbe a quest’ultimo aspetto, riguardo all’accesso ad un certo tipo di armi, in quanto sarebbe necessaria previa sottoscrizione di polizze assicurative private, che inevitabilmente sottoporrebbero l’eventuale contraente a test di natura psicologica e l’obbligherebbero anche ad un qualche tipo di addestramento. Purtroppo i libertari patriottardi o pseudo tali, alla Alex Jones, spesso foraggiati e strumentalizzati dalla lobby dei fabbricanti d’armi, hanno apportato più danni che benefici alla causa, ponendo il movimento Libertario a prestare il fianco alle critiche di faciloneria, mosse in primis dai fessacchiotti proibizionisti.

    • Pedante

      I somali del Minnesota hanno ricreato una piccola Mogadishu con gli stessi identici problemi del vecchio paese. Sono le persone, non le armi ad uccidere.

      • Dino

        Detroit e Chicago, da quel che ne possa sapere, sono attualmente le città più violente d’America; ovviamente la maggior parte dei crimini avvengono nelle periferie, occupate da autoctoni, in maggioranza di colore. Questo dovrebbe far riflettere i progressisti sull’efficacia del welfare a pioggia, che sortisce come effetto proprio l’opposto, la maggiore emarginazione delle persone a basso reddito e soprattutto la folta presenza di aree demaniali nelle periferie, un’altra delle possibili cause. Ma qui è tutto un altro discorso.

  • Giorgio

    il colla, ahimè, non sa che la velocità della luce c è costante solo nel vuoto… ma gli perdoniamo questo suo scivolone in discipline di cui nulla sa (anche se, a essere sincero, devo ancora capire in quale disciplina il colla è particolarmente ferrato).
    1.E’ stato scritto che non in tutti gli stati americani è facile acquistare armi? Lui risponde che il problema è la facilità di acquistarle. tanto per iniziare, la frase “non in tutti gli stati americani è facile acquistare armi” non significa assolutamente nulla. e se si parla della florida, sono permesse le vendite delle armi persino da e a privati, quindi è praticamente impossibile sapere chi ha un’arma. più in generale, la “difficoltà” di acquistare armi in tutti gli stati d’america non ha nulla di paragonabile alla difficoltà di acquistarne qui da noi, per fortuna! insisto inoltre a ritenere insensato vendere a un privato un fucile di assalto, cosa questa che sì, alcuni stati americani ha sottoposto a rigida regolamentazione.
    2. Si è fornita una statistica che indica chiaramente come le stragi avvenute fossero territorialmente ascrivibili in quelle aree dove vige il divieto di portare armi?
    il colla non ha letto forse che la statistica copre gli anni 77-95, quando i massacri più sanguinari compiuti nelle scuole americane datano post-99, cioè dopo i fatti di columbine. poi ricerche come questa “The Relationship Between Gun Ownership and Firearm Homicide Rates in the United States, 1981–2010” il colla ne può trovare quante ne vuole. anche se, francamente, basterebbe un po’ di buon senso per mettere in relazioni gli omicidi per arma da fuoco con la diffusione del possesso di armi. non è il portare armi con sé che impedisce che un omicidio venga commesso, è il divieto di averne casomai! se ho un’arma e voglio uccidere, la cosa che potrebbe impedirmi di farlo non è un divieto di portare l’arma con me, ma la possibilità di acquistarne una!
    3. Gli si pone all’attenzione che dove le armi erano consentite si è evitato, disarmando l’aggressore, di compiere un’altra strage.
    queste argomentazioni mi fanno sempre sorridere. come se il dottore dicesse al paziente con il colesterolo alto, che il modo migliore per abbassarlo è mangiare lardo. una società dove tutti posseggono e portano armi è allora potenzialmente più sicura di una dove le armi non sono disponibili. e qui torniamo al discorso dell’altro giorno: i libertari non hanno idea di cosa significhi la parola razionalità, o, peggio, credono che ogni uomo sia di fatto una persona razionale che prende sempre le giuste decisioni. il colla non sa che siamo scesi dagli alberi sono qualche centinaio di anni fa.
    sull’evoluzione del partito democratico poi, dal colla mi aspetterei almeno un po’ di onestà intellettuale. è vero che i democratici 150 anni fa (!!!) erano schiavisti, ma le cose sono leggermente cambiate in questo secolo e mezzo. non credo che stati come missisipi, alabama, tennesse, texas ecc siano stati dove i neri vivano bene, tra l’altro sono stati in cui il kkk è nato e diffuso, e guarda caso sono stati repubblicani. pensare che il repubblicanesimo di lincoln sia quello di trump è da sempliciotti insomma

    • firmato winston diaz

      Giorgio, ma anche gli altri, la particolarita’ della luce non e’ che la sua velocita’ e’ una costante, e’ che e’ invariante rispetto alla velocita’ dell’osservatore: ovvero, se uno viaggia su un treno velocissimo e accende i fanali o una pila all’interno del treno puntandola verso la direzione del moto, la velocita’ della luce emessa da quei fanali e da quella pila e’ identica sia se misurata da chi sta sul treno, sia da chi la misura stando fermo sulla banchina.
      Secondo le leggi della meccanica classica, chi misura la velocita’ della luce dalla banchina, dovrebbe misurare una velocita’ pari alla velocita’ della luce + quella del treno. Ebbene, gli esperimenti fine-ottocenteschi di michelson e morley, che usarono il moto della terra attorno al sole al posto del treno, mostrarono che non e’ cosi’: la velocita’ della luce e’ costante _ rispetto al moto relativo dell’osservatore_, da cui la ridefinizione delle leggi della fisica nella relativita’ speciale, per metterle in accordo con questa evidenza sperimentale. Cio’ ebbe poi ulteriori e molto piu’ importanti ripercussioni nella relativita’ generale, perche’ tale invarianza non e’ tanto e solo quella della luce, quanto quella dell’interazione che regola la distribuzione della materia e dell’energia nell’universo, al punto da richiedere una revisione dei concetti tradizionali di spazio e di tempo.

      Per il resto, in occidente se non erro si assiste da decenni ad un crollo dei crimini violenti un po’ dappertutto nonostante la retorica allarmistica di destra e di sinistra, una a proposito della sicurezza dal terrorismo e dalla criminalita’, l’altra a proposito dell’eccesso di circolazione delle armi legittimamente detenute.
      Si tratta solo di fuffa informativa da ambo i fronti, allo scopo di spaventare la gente e spingerla a chiedere leggi liberticide, cosi’ da dare piu’ potere al potere. Destra e sinistra in questo pari sono.

  • GIORGIO VIGNI

    Egregio Colla, perchè perde tempo a rispondere alla “verità depositata ” ? Qualsiasi cosa lei adduca, varrà sempre il principio, immortale, del ” superior stabat lupus…..”
    Per confortarla, diceva Malraux, che è stato uno dei loro, sin quando non gli si è acceso il cervello: se si è comunisti e si è intelligenti allora si è in malafede;
    se si è comunisti e si è in buona fede allora si è idioti .
    Amen, amen.

    G. Vigni

  • Alessandro Colla

    Infatti il genio incompreso con la fuffa risponde. Ignorando i dati, come suo solito. E’ stato scritto che non in tutti gli stati americani è facile acquistare armi? Lui risponde che il problema è la facilità di acquistarle. Si è fornita una statistica che indica chiaramente come le stragi avvenute fossero territorialmente ascrivibili in quelle aree dove vige il divieto di portare armi? Lui continua con la litania della facilità di possesso. Gli si pone all’attenzione che dove le armi erano consentite si è evitato, disarmando l’aggressore, di compiere un’altra strage. E lui dichiara che la colpa è della presunta libera vendita delle armi. Attenzione: non contesta i dati, non dice che possono essere falsi. No. Continua, imperterrito, con la solita litania proibizionistica. Gli si dimostra che la velocità della luce è costante? Lui, imperterrito, afferma che “Einstein ci dice che la velocità della luce è relativa e che tutto è relativo”. E’ il classico tipo che nega l’esistenza della forza di gravità. Lo dimostrerà involontariamente nella prossima risposta, vedrete. Non so se le sue “notizie” sulla legislazione della Florida siano autentiche, le fonti abituate a negare l’ora esatta sono sempre non attendibili. Del resto che ci si può aspettare da uno che ritiene che i suprematisti bianchi non possano stare nel partito democratico? Non conosce la storia, la guerra di secessione, le caratteristiche dell’elettorato americano. In realtà non conosce niente. Erano i democratici a voler continuare con la legislazione schiavista mentre i repubblicani erano abolizionisti. Forse, per lui, Lincoln era democratico. O forse era repubblicano Wallace (chi era anche costui, vero?) Maggiore prevalenza dei democratici a sud e maggiore segregazionismo. Maggiore caratterizzazione antiafricana dell’elettorato ispanico residente negli stati del sud e maggiore preferenza degli ispanici al partito democratico. Tutto questo, ovviamente, non conta nulla. La colpa del segregazionismo è da attribuire alla libertà per i cittadini statunitensi di portare le armi. Anzi, tutte le colpe ce l’ha sempre la libertà. I tiranni saranno la nostra salvezza. Il problema è che gli aspiranti tiranni “ragionano” come lui e “sanno” quanto “sa” lui. Scientificamente parlando, poveri tiranni; politicamente parlando, povero resto dell’umanità.

  • Giorgio

    P.S. REDAZIONE – Come nella stragragrande maggioranza dei casi, anche questo psicopatico era un “democratico”.
    ma state parlando di marco libertà? dall’articolo scritto credo di sì. che poi, un suprematista bianco possa essere un democratico mi sembra proprio na cazzata, ma tanto qui ne leggiamo tante…
    detto questo, marco semplicità dovrebbe sapere che le restrizioni al porto delle armi in florida sono pressoché inesistenti. ma il punto non è questo. la cosa a mio avviso assolutamente nefasta che i libertari non capiscono è la possibilità di acquistare armi, qualsiasi tipo con estrema facilità in ogni stato. non importa un bel niente se a scuola non puoi entrare con le armi, perché se già te la sei procurata e vuoi commettere una strage, a scuola ci entri come e quando vuoi.
    senza considerare un altro fatto importante. una cosa è possedere una pistola per legittima difesa, e ne possiamo parlare, un’altra è possedere un ak-15 per definizione un arma di offesa!!! che se ne fa una persona di un ak-15??? diamogli allora la possibilità di acquistare un’arma di distruzione di massa, perché no?
    parliamo di questo altro fatto invece “Mass shootings in the US: there have been 1,624 in 1,870 days. No other developed nation comes close to the rate of US gun violence. Americans own an estimated 265m guns, more than one gun for every adult.”
    come sempre qui si parla di fuffa…

    • Pedante

      “No other developed nation comes close to the rate of US gun violence.”

      https://www.bjs.gov/content/pub/pdf/htus8008.pdf

      È errato analizzare gli USA come se fossero composti da una sola popolazione. Si veda in particolare p.11:

      “In 2008, the offending rate for blacks (24.7 offenders per 100,000) was 7 times higher than the rate for whites (3.4 offenders per 100,000)”

    • Arch Stanton

      I suprematisti bianchi sono quasi sempre stati democratici perché quel partito era quello contro l’abolizione della schiavitù, lo stesso Klu Klux Klan era praticamente il braccio armato del partito democratico. Tutti i governatori segregazionisti degli stati del sud erano democratici. I suprematisti bianchi sono sempre socialisti e anti-capitalisti.
      Quasi tutti gli stragisti, come questo, sono iscritti al partito democratico o al comitato nazionale democratico o si sono registrati come elettori democratici. Questi sono i fatti.

  • Max

    Le leggi anti armi e i metal detectors installati negli anni 90 nelle scuole usa sono stati dettati a causa del degrado morale che imperava tra gli studenti; stupidamente non si è pensato ad eventuali attacchi esterni permettendo quindi il possesso di armi ai responsabili degli istituti.

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