In Varie

DI STEFANO FELCHER

Da quando il Carroccio si è trasformato da movimento di protesta a partito di governo, le istanze autonomiste portate avanti da alcuni gruppi locali si sono sempre più radicalizzate.

Numerosi ex militanti leghisti epurati, vista la difficoltà delle idee federaliste, si stanno organizzando. Il loro obiettivo? «Dar vita a un braccio di ferro con lo Stato centrale. E per far ciò si sono ripromessi di partecipare a tutte le “competizioni elettorali”, escluse quelle nazionali della Camera dei Deputati e del Senato». I nomi di alcune sigle di questi movimenti? Veneto Stato, Unione Padana, Fronte friulano. A fare da collante tra questi gruppi, che stanno nascendo nel Nord-Est, è Leonardo Facco. Giornalista, ex responsabile delle pagine della cultura della “Padania”, editore, nonché leader del “Movimento libertario”, sabato scorso, grazie al gruppo autonomista del “Front furlan”, ha presentato in sala Aiace la sua ultima fatica letteraria.

Facco è autore del discusso libro Umberto Magno edito da Aliberti: è la storia di Umberto Bossi, capo della Lega Nord, raccontata da un intellettuale che per 15 anni ha creduto nelle battaglie del Senatùr, seguendo – dice – «un fallimento dietro l’altro, scoprendo bugie a ripetizione».

Nel suo libro Facco, attraverso documenti esclusivi, fornisce una chiave di lettura alternativa alla storia della Lega, arrivando alla conclusione che il partito di Bossi «altro non è se non un’azienda a disposizione del proprio leader».

Figlio di un emigrante originario di Faedis, Facco ha saputo mantenere forti legami con la terra dei suoi avi. «La Lega – ha spiegato a Udine – ha ormai sulle spalle più di 25 anni di attività e politicamente parlando non ha mai ottenuto un risultato. Se prendiamo i dati macroeconomici e microeconomici del ’92, quando già si parlava di debito pubblico insostenibile, di tasse alte, di crisi governative, di spese eccessive, e li spostiamo a oggi, dopo 18 anni, tutto è peggiorato a causa della Lega al governo. Noi ci ricordiamo di una Lega che era contro Berlusconi? Bene la Lega è quella che ha votato tutte le leggi di Berlusconi, ma bisogna capire il perché. E questo libro lo spiega, racconta quel periodo sul finire degli anni ’90, in cui la Lega era in bancarotta e qualcuno l’ha salvata.

La cosa incredibile – ha concluso Facco – è che i primi a essere truffati dalla Lega sono stati i suoi militanti. Un esempio? Il caso delle cooperative padane, un caso da centinaia di milioni che ha coinvolto militanti leghisti: il caso della Credieuronord, ma pure il caso del villaggio in Croazia, io sono stato uno dei truffati». Tutte vicende mai approfondite.

*Tratto da IL MESSAGGERO VENETO

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  • ANIMA

    cosa volete da un movimento partito che stato al governo con il Berlusca per circa 17-18 anni firmando tutte le leggi ad-personam, aziendam e leggi porcata, e che il suo leader, per non dire il suo lader, non ha mai fatto una mazza nella vita e ancor prima di avere la possibilità di sgranfignare. viveva alle spalle della famiglia della prima moglie… IL carroccio ha persino firmato che RUBY la minorenne tunisina era l’egiziana nipote di Mubarak, sempre per salvare il Berlusca, per tutto questo, quanto ha incassato Bossi??? Come mai il Trota è stato spinto in regione con uno stipendio da favola, se non erro di 11.000-12.000 € al mese, e poi non vado oltre il libro sarà senzaltro molto più completo e preciso,,,
    A mio modestissimo parere la copia Bossi- Berlusconi hanno deliberatamente truffato gli Italiani, ci hanno trascinati sull’orlo dell’abisso e malgrado tutto ricevono lo stipendiamo, non sto a dire che razza di popolo siamo e cosa dire di quelli che lo seguono e lo votano, a forza di bere l’acqua del Po presa dall’ampolla deve essere devastante, forxa veneti,,,IL Berlusca vi passerà una puttanella a testa con il tutto pagato., ave o leghisti

  • Riccardo

    Facile sputare sentenze su Roma ladrona e romani nullafacenti. Il fatto è che il potere corrompre chi non ce l’ha. Chi non ce l’ha fa di tutto per averlo e chi ce l’ha fa di tutto per mantenerlo. O si decide di distruggere lo Stato o si deve accettare l’idea che chiunque abbia la possibilità di entrare a far parte del sistema, ne verrà inesorabilmente corrotto anche perchè il sistema ha mezzi molto convincenti per corrompere. Bossi non sarà il primo né l’ultimo. Bertinotti, tanto per fare un esempio, la mattina faceva il barricadero, la sera andava a prendere il té nei salotti della contessa Pecci-Blunt e della principessa Pallavicini. Quando doveva raccogliere consensi per essere eletto, faceva il comunista nemico dei nobili e dei borghesi, quando doveva fare i suoi comodi, faceva il borghese nei salotti dei nobili. Ma davvero mezza Italia pensava di potersi fidare di uno che faceva finta di essere medico quando non lo era?! A Roma di farabutti ne sono passati parecchi ma per lo meno, nessuno ci ha mai convinto a bere l’acqua del Tevere nelle ampolle di vetro. Non sarà certo l’imbroglione padano a salvare né il nord né tanto meno l’Italia.

  • Fabrizio Dalla Villa

    Secondo me, quando ci si trova a Roma, si è portati a scegliere, prima di tutto il resto, la marca migliore di Bostik, per incollarsi ad una sedia. La storia è destinata a ripetersi. Lo abbiamo visto con la Russia degli zar, che è stata sostituita dall’Urss dei bolscevichi, e lo vediamo con la Lega voltagabana. Il fatto che escano altri gruppi autonomisti mi impone un interrogativo: e se poi questi gruppi partecipassero alle elezioni politiche, fossero eletti in parlamento e si comportassero come tutti gli altri componenti? Siamo sicuri che questa non sia una forma di rivalsa per far vedere a Bossi & co. che qualcun altro è più bravo di loro? Se si contesta un sistema poi non si può accettare di farne parte, per avere un tornaconto. Invece mi pare che la Lega si sia comportata proprio in questo modo… e se anche gli altri gruppi facessero altrettanto?

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