Il libertarismo moderno

La vicenda del libertarismo o libertarianism, ha avuto inizio negli Stati Uniti alla fine degli anni Sessanta.
In questi anni tumultuosi di contestazione studentesca si sono manifestate alcune contraddizioni all’interno dell’Old Right americana.
Questa era venuta costituendosi tra le due guerre per contrastare il New Deal dirigista di Roosvelt e il declino della tradizione americana autenticamente liberale.

La coalizione politica e culturale moderata per molti anni si era opposta alla sinistra interventista e al Partito Democratico.
Dalla sua crisi iniziò ad emergere un orientamento intellettuale che radicalizzava il liberalismo di marca jeffersoniana e finì per adottare la definizione di libertarismo per distinguersi e caratterizzarsi.

Non è certo casuale che Murray N. Rothbard (1926-1995) e altri esponenti intellettuali di questo liberalismo integrale, ammirino particolarmente autori come Albert J. Nock (1870-1945) e Frank Chodorov (1887-1966) i quali erano avversi al Welfare State in politica interna e isolazionisti in politica estera.

Di una vera e propria corrente politico-culturale libertarian si può parlare solo a partire dal noto meeting del 1969 della Y.A.F. (Young Americans for Freedom).
L’organizzazione giovanile repubblicana che in quell’anno si divise tra sostenitori del libero mercato e conservatori, tra fautori dei diritti individuali assoluti e ardenti difensori dei valori tradizionali.

Lo scontro non poteva essere più netto.
Da un lato finirono coloro che erano contrari all’impegno bellico in Vietnam, favorevoli alla liberalizzazione delle droghe e allarmati dal peso crescente del governo nelle vita dei cittadini.
Dall’altro finirono gli esponenti di una destra legata alla maggioranza silenziosa, ad una certa concezione militarista della Nazione e sensibili alle influenze del fondamentalismo religioso.

Da una parte – insomma – si situarono gli anarchici liberali, dall’altra gli anti-comunisti conservatori.
Da quel momento inizia a delinearsi un’area d’opinione che si definisce libertaria e da cui scaturirà, qualche anno dopo, anche una formazione politica organizzata: il Libertarian Party.

Il principale riferimento intellettuale di questo universo politico-culturale è Murray N. Rothbard, uno tra i massimi economisti di questo secolo.
Autore di fondamentali testi di filosofia politica e di storia del pensiero economico con i quali ha offerto una rilettura in chiave giusnaturalista del liberalismo cosiddetto austriaco.

Già allievo di Ludwig von Mises (1881-1973), Rothbard è stato lo studioso che con più rigore ha interpretato i principi cardinali della tradizione liberale.
Ha creato una vera e propria scuola e ha convertito all’idea dei diritti naturali inviolabili anche molti altri autori con posizioni contrattualiste o utilitariste.

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