Libertarismo e minarchismo

L’autore che più di tutti ha fatto conoscere alcune tesi del liberalismo integrale è Robert Nozick.
Per molti aspetti non si è mai pienamente riconosciuto nel libertarismo ed è sempre stato giudicato in maniera piuttosto negativa dagli esponenti di questa scuola di pensiero.

Ciò non toglie il successo del saggio del 1974, che ha fatto di Nozick uno dei filosofi della politica più noti e più studiati in ogni parte del mondo, contribuendo alla circolazione di alcune tesi del liberalismo più radicale.

Nozick si contrappone a Rawls e alla sua teoria della giustizia apertamente avversa al libero mercato capitalistico.
Con Anarchy, State and Utopia ha fatto sì che gli ambienti della filosofia accademica entrassero in contatto con le originali intuizioni del libertarismo.

Fuori dagli ambienti più libertari furono ben pochi a rendersi conto di quanto la sua critica alle concezioni socialdemocratiche fosse costruita sulla base di tesi, argomenti e analisi provenienti da Rothbard, Ayn Rand, Lysander Spooner, ecc.

Ciò che i libertari più agguerriti scoprirono immediatamente, è che in Nozick vi era lo sforzo di conseguire un obiettivo che nessun autentico libertarian si sarebbe mai proposto: la legittimazione morale della coercizione statale.

È per questa ragione che il filosofo di Harvard riceve critiche molto dure da parte di Rothbard, il quale ironizza a proposito di Anarchy, State and Utopia.
Lo definisce un tentativo fallito di far passare la concezione dello Stato come immacolata: il suo costituirsi a partire dalla condizione di natura, tramite passaggi legittimi e che non vìolano i diritti dei singoli.

Per molti libertari utopico ed irrealistico non è il libero mercato, ma proprio quello Stato minimo proposto da Nozick. È facile comprendere che uno Stato come concepito dai liberali, ovvero che si limiti a tutelare i diritti individuali, non potrà mai esistere.

Nel momento in cui una classe politica riesce ad ottenere il controllo monopolistico e violento di un territorio, per quale strano motivo dovrebbe limitare le proprie aspirazioni?

Il fallimento storico del costituzionalismo liberale è testimoniato dall’incessante espansione dei poteri pubblici che ha avuto luogo negli ultimi secoli.
E’ lì a dimostrare quanto sia ingenuo riporre fiducia sulla capacità dell’élite dirigenti di autocensurarsi.

Usando una formula divertente, Anthony de Jasay ha affermato che la costituzione è una sorta di cintura di castità che le società impongono ai politici, ma questi ultimi ne possiedono la chiave e prima o poi la useranno.

Anche la costituzione più liberale, insomma, è destinata a soccombere di fronte alle pretese e alle ambizioni dei politici.

Questo spiega perché Rothbard, e con lui la maggior parte dei libertari, non abbia accolto favorevolmente la proposta di uno Stato minimo e abbia continuato a proporre una società di mercato che veda competere differenti agenzie di protezione.

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