Chi mi conosce sa bene cosa io pensi della Lega Nord, ergo di Umberto “magnasoldi” Bossi. Chi mi conosce, però, sa anche che il sottoscritto non è un fanatico di quella dottrina conosciuta come “il nemico del mio nemico è mio amico”, ovvero di quel comportamento opportunistico per cui si dà ragione anche ad una persona per cui si prova disprezzo, solo perché quel qualcosa uscito dalla sua bocca può essere strumentalizzato per dar contro ad altri.
Questa breve premessa mi serve da spunto per bacchettare il signor Caldoro, governatore della Campania, che un paio di giorni fa ha pronunciato tre “io non ci sto” dopo la notizia dell’indagine (a mio parere ridicola, che finirà in un nulla di fatto) a suo carico per via dei rifiuti che Napoli non è in grado di smaltire. Uno di quei non ci sto era rivolto alla Lega Nord, che a suo dire “dimostra di essere razzista per il fatto di non voler accettare i sacchetti di rumenta che i napoletani non sono in grado di smaltire”.
Personalmente, credo che le affermazioni di Caldoro siano assolutamente fuori luogo. Nel mio libro dedicato al “senatur” – ed ogni volta che lo vado a presentare – uno degli argomenti che uso per dimostrare cosa sia diventato il Carroccio è proprio quello inerente la marcata xenofobia leghista, che ha in personaggi come Borghezio la punta di lancia dell’unico vero programma politico dei “lumbard”: dagli al negro!
Ciò detto, però, non penso proprio che Caldoro possa attaccarsi a tale scusa per nascondere l’inefficienza, l’incapacità, l’indolenza sua, ma ancor di più dei suoi colleghi provinciali e comunali, nel risolvere un problema che è solo napoletano (fatto salvo qualche quartiere periferico di Calcutta e di Mombasa). La vicenda dello smaltimento (impossibile) dei rifiuti sotto il Vesuvio è non solo l’emblema della disorganizzazione pubblica di intere aree geografiche italiane, ma ancor di più è diventata il campo di battaglia dei ciarlatani della cosa pubblica meridionale, che ha annoverato fra i suoi recentisimi paladini anche quel De Magistris che in campagna elettorale ha promesso che 5 giorni dopo il suo insediamento a sindaco il capoluogo campano sarebbe apparso al mondo lindo e splendente.
Quando la Lega sostiene che è inaccettabile che la Lombardia, o il Veneto, accolga la spazzatura dei napoletani, non fa altro che richiamare al rispetto di quelle norme che – non da ieri – stabiliscono con chiarezza che i piani per smaltire i sacchi neri sono di competenza comunale e provinciale.
Ciò che Napoli insegna, al contrario, è che senza responsabilità vera degli enti locali nessun problema troverà mai soluzione in questo paese di Pulcinella. E quando dico responsabilità vera intendo dire che fin che i soldi finiranno nel solito calderone romano, anche i De Magistris avranno buon gioco nel considerare il governo responsabile del disastro in corso d’opera.
il guaio ( e qui torno a bacchettare i legaioli) è che se aspettiamo il federa(g)lismo dei Calderoli, i napoletani continueranno a lanciare i sacchetti di spazzatura per strada. E sapete perchè? Perché l’ignobile legge del ministro bergamasco cita – in tema di risorse locali e varie – per ben 42 volte la parola “perequazione”. Ergo, alla fine, pagherà sempre Panatalone!
Un’ultima annotazione: sulla questione la Lega abbaia da giorni, ma come al solito gli verrà messa la museruola.
francamente non capisco perché mai non si faccia la raccolta differenziata a Napoli e in Campania.
fare la diferenziata è disumano.in israele non la fanno da secoli perchè ritenuta ineficace,hanno risolto diversamente.perchè devo occupare il mio piccolo balcone con i rifiuti attirando insetti di ogni genere?
perchè chi gestisce i rifiuti pretende che io perda il mio tempo diferenziando e perdipù facendomi pagare la tarsu?perchè vogliono guadagnare dai nostri rifiuti senza riconpensarci?non si potrebbero creare centri di raccolta privata che acquistino i nostri rifiuti un po come si fa con i rotami?perchè lo stato non va fan culo?
questo è il problema di napoli.svegliatevi e viva la libertà!
ps.israele aveva chiesto di portar via i rifiuti napoletani.
Chiedilo a Babbo Natale , che magari te lo spiega…
francamente non capisco perché mai non si faccia la raccolta differenziata a Napoli e in Campania.
fare la diferenziata è disumano.in israele non la fanno da secoli perchè ritenuta ineficace,hanno risolto diversamente.perchè devo occupare il mio piccolo balcone con i rifiuti attirando insetti di ogni genere?
perchè chi gestisce i rifiuti pretende che io perda il mio tempo diferenziando e perdipù facendomi pagare la tarsu?perchè vogliono guadagnare dai nostri rifiuti senza riconpensarci?non si potrebbero creare centri di raccolta privata che acquistino i nostri rifiuti un po come si fa con i rotami?perchè lo stato non va fan culo?
questo è il problema di napoli.svegliatevi e viva la libertà!
ps.israele aveva chiesto di portar via i rifiuti napoletani.
Chiedilo a Babbo Natale , che magari te lo spiega…
Sono completamente d’accordo con Leonardo, perché non mettiamo in programma una raccolta di firme (50mila) per presentare una proposta di legge di iniziativa popolare a proposito delle responsabilità dirette e degli amministratori e degli amministrati, nel caso in cui ci siano spese eccessive o carenze volute (tanto paga sempre Pantalone!) sotto il profilo organizzativo? Mi spiego, in Toscana abbiamo una provincia (dovrebbero essere eliminate tutte!) Massa Carrara 200mila abitanti circa che nella sanità, i dirigenti hanno provocato un BUCO DI QUASI 300MILIONI DI €; Napoli e la sua spazzatura a forza di decreti ci stanno rubando centinaia di milioni di €. e quante altre situazioni ci sono? Ebbene una legge che preveda che venga ripianata dalla popolazione residente!!. E’ realizzabile? io penso di si!.
Sono d’ accordo con l’ abolizione delle province , a patto che vengano licenziati tutti i suoi dipendenti.
L’ 80 % ed oltre della spesa delle provincie è data dagli stipendi : se non si licenziano i dipendenti , questi verrebbero distribuiti nelle regioni e nei comuni e non cambierebbe una sega dal punto di vista economico mentre i cittadini perderebbero una scheda elettorale che , per quanto poco , rappresenta un minimo di controllo politico sulle azioni dei politici a livello locale.
Inoltre se si aboliscono le provincie come quella di Monza che ha 750.000 abitanti ed un PIL altissimo ( Il più alto d’ Italia o giù di lì ) io pretendo che vengano anche abolite la REGIONE MOLISE , BASILICATA , UMBRIA E VAL D’ AOSTA dato che hanno tutte una popolazione inferiore ed anche un PIL più basso.
Se ciò non verrà fatto , allora fanno bene gli uomini della Lega Nord ad opporsi.
Ricordo inoltre che la campagna di abolizione delle provincie fu lanciata anni fa da Confindustria tramite i sui organo ufficiali SOLE24ORE e RADIO24 : questa gente vuole abolire le Provincie in modo da poter costruire e fare affari senza che il potere politico si intrometta, ad esempio nelle nomine dei CDA delle Banche CARIPLO , ad esempio.
Sono completamente d’accordo con Leonardo, perché non mettiamo in programma una raccolta di firme (50mila) per presentare una proposta di legge di iniziativa popolare a proposito delle responsabilità dirette e degli amministratori e degli amministrati, nel caso in cui ci siano spese eccessive o carenze volute (tanto paga sempre Pantalone!) sotto il profilo organizzativo? Mi spiego, in Toscana abbiamo una provincia (dovrebbero essere eliminate tutte!) Massa Carrara 200mila abitanti circa che nella sanità, i dirigenti hanno provocato un BUCO DI QUASI 300MILIONI DI €; Napoli e la sua spazzatura a forza di decreti ci stanno rubando centinaia di milioni di €. e quante altre situazioni ci sono? Ebbene una legge che preveda che venga ripianata dalla popolazione residente!!. E’ realizzabile? io penso di si!.
Sono d’ accordo con l’ abolizione delle province , a patto che vengano licenziati tutti i suoi dipendenti.
L’ 80 % ed oltre della spesa delle provincie è data dagli stipendi : se non si licenziano i dipendenti , questi verrebbero distribuiti nelle regioni e nei comuni e non cambierebbe una sega dal punto di vista economico mentre i cittadini perderebbero una scheda elettorale che , per quanto poco , rappresenta un minimo di controllo politico sulle azioni dei politici a livello locale.
Inoltre se si aboliscono le provincie come quella di Monza che ha 750.000 abitanti ed un PIL altissimo ( Il più alto d’ Italia o giù di lì ) io pretendo che vengano anche abolite la REGIONE MOLISE , BASILICATA , UMBRIA E VAL D’ AOSTA dato che hanno tutte una popolazione inferiore ed anche un PIL più basso.
Se ciò non verrà fatto , allora fanno bene gli uomini della Lega Nord ad opporsi.
Ricordo inoltre che la campagna di abolizione delle provincie fu lanciata anni fa da Confindustria tramite i sui organo ufficiali SOLE24ORE e RADIO24 : questa gente vuole abolire le Provincie in modo da poter costruire e fare affari senza che il potere politico si intrometta, ad esempio nelle nomine dei CDA delle Banche CARIPLO , ad esempio.