In Anti & Politica, Economia

DI MATTEO CORSINI

“Quanto sta avvenendo in Italia è l’epilogo scontato di 17 anni nei quali la politica economica si è appannata gravemente appiattendosi su di una bassa crescita fonte a sua volta di declino complessivo… Le statistiche ci dicono che il 10% degli italiani ha il 45% della ricchezza nazionale valutata 12mila miliardi di euro. E’ così difficile chiedere a loro di difendere il Paese e la propria stessa ricchezza? Non penso a una patrimoniale, ma a un’idea diversa. La dirò solo se la consapevolezza di aggredire il debito diventerà prevalente: nella politica, nell’informazione e nella classe dirigente di questo Paese, molto più seria di quanto creda una piazza che è stata spesso fonte di violenza e autoritarismo.” (P. Cirino Pomicino)

Se credevate che alla carenza di senso del pudore ci fosse un limite, vi sbagliavate. Questa analisi critica della situazione italiana fornita da Paolo Cirino Pomicino, con tanto di proposta a sorpresa per abbattere il debito pubblico che coinvolgerebbe il 10% degli italiani più ricchi ma che, a suo dire, non sarebbe una patrimoniale, è la dimostrazione che il pudore è un concetto non di rado sconosciuto.

Che l’Italia sia in declino è abbastanza evidente. Tuttavia, sostenere che gli avvenimenti di questi giorni siano “l’epilogo scontato di 17 anni nei quali la politica economica si è appannata gravemente” corrisponde a fornire una descrizione molto parziale e distorta della storia italiana.

Con la breve parentesi della XV legislatura, quella in cui governò Prodi dal 2006 al 2008, Paolo Cirino Pomicino non ha avuto incarichi parlamentari o ministeriali nei 17 anni ai quali si riferisce.

Peccato che ne abbia avuti ininterrottamente nei 18 anni precedenti, un periodo storico dal quale mi pare molto più corretto datare l’origine dei nodi che adesso sono giunti al pettine. Anni durante i quali il debito pubblico in rapporto al Pil passò da meno del 50 a poco più del 120 per cento, con una crescita di oltre 12 punti percentuali solo nel periodo in cui Cirino Pomicino fu ministro del Bilancio e della Programmazione Economica. “Le statistiche ci dicono” (anche) questo.

Credo sarebbe stato molto meglio se invece di invocare oggi “la consapevolezza di aggredire il debito”, questo signore non avesse dato un contributo personale così significativo alla sua accumulazione.

Non credo sia il caso di aggiungere altro.

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Showing 8 comments
  • leonardofaccoeditore

    ECCO UN’ALTRA FACCIO DA CAZZO (è il caso di dirlo, visto che li succhiava).

    DA BLITZQUOTIDIANO: “Piero Marrazzo, l’ex governatore del Lazio uscito di scena dopo lo scandalo trans che lo ha visto protagonista, sta pensando di tornare in politica. Lo dice, più o meno apertamente, il suo avvocato, e lo lasciano intendere “ambienti vicini” all’ex governatore”.

  • Rodolfo

    ..aggiungere altro a certe frasi di Cirinnimo Pollicino sarebbe meglio evitarle veramente altrimenti si diventa veramente offensivi.
    …ma che faccie da culo……

    • leonardofaccoeditore

      e leggi sotto cosa vuol fare Marrazzo????

  • rredini

    La conferma, ove ce ne fosse bisogno, che già da tempo ognuno avrebbe dovuto riprendersi i propri ciottolini e tornare a giocare sul marciapiede di casa sua, che, per quanto riguarda noi Toscani, ho la presunzione di considerare un gran bel marciapede (ma tutti dovrebbero pensare la stessa cosa del rispettivo marciapiede…).
    Disse un certo D’Azeglio che fatta l’italia rimangono da fare gli italiani; dopo 150 anni siamo ancora fermi a quella d’azegliata del 1861! Né poteva essere diversamente visto quel che pietosamente nasconde quell’etichetta italia stesa abusivamente dall’Alpe alla Sicilia.

  • Marcello Floris

    L’unica cosa che riesce a venirmi in mente è che questo tipo di persone le annienterei a randellate, credo che oramai non sia rimasto altro rimedio, parlare è discutere è diventato inutile, questi delinquenti scellerati si sono bevuti il cervello e se lo sono anche già pisciato.

    • leonardofaccoeditore

      io di darei MANFORTE!

  • Maciknight

    Questi personaggi hanno l’esigenza ogni tanto di avere spazio mediatico per far notare che sono ancora in auge, vivi o presunti tali, e con qualche freccia nella faretra politica. Sono i giornalisti che li tengono in vita, con la loro selva di microfoni e telecamere e giornali sostenuti coi soldi pubblici, a dare loro spazio per cazzeggiare … altrimenti finirebbero nell’oblio, come è accaduto per molti altri molto più degni di loro

  • Giorgio Fidenato

    Alla faccie di tolla, non c’è mai limite!!!!!!

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