In Anti & Politica, Economia

DI MATTEO CORSINI

“Costituiremo una banca pubblica d’investimento, in particolare nelle Pmi, finanziata col risparmio di tutti i francesi.” (F. Hollande)

Francoise Hollande è il candidato socialista che sfiderà Nicolas Sarkozy alle elezioni presidenziali che si terranno in Francia il prossimo 22 aprile. Ebbene sì: tra poco più di due mesi i francesi hanno la possibilità di sbarazzarsi del Napoleone malriuscito Sarkozy, ma l’alternativa di sinistra è un socialista che crede ancora che lo Stato debba fare anche il banchiere. Mi pare, peraltro, che l’idea della banca pubblica l’abbia avuta anche Sarkozy. Il che significa, in buona sostanza, che per i francesi la scelta sarà tra due forme diverse di socialismo (tre, se si include la variante xenofoba di Marine Le Pen).

Come in tutti gli altri casi in cui lo Stato si occupa di questioni economiche, anche in quello dell’attività bancaria non vi è alcuna ragione che consenta a priori di ritenere che si tratti di una buona idea. Nessun burocrate, per quanto capace, è onnisciente, per cui ben difficilmente la banca pubblica potrebbe funzionare meglio delle banche private. Per di più, i peggiori impieghi delle banche private sono sovente quelli accordati per questioni politiche o comunque non economiche in senso stretto. In una banca pubblica quella sarebbe la regola per tutti gli impieghi: finirebbero per essere finanziate non già le imprese più meritevoli, bensì quelle in grado di coltivare meglio di altre le relazioni politiche.

Per non parlare del finanziamento di quella banca: quando Hollande dice “finanziata col risparmio di tutti i francesi”, non capisco bene se confidi nel fatto che i francesi depositino i loro risparmi presso tale banca spontaneamente, oppure se saranno costretti a farlo, nel qual caso sarebbe meglio parlare esplicitamente di tassazione.

Comunque la si guardi, c’è poco da strare allegri. Chissà cosa penserebbe il loro connazionale Frederic Bastiat se fosse vivo e vedesse il livello delle proposte per risollevare le sorti della Francia…

 

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Showing 2 comments
  • Pedante

    Quando m’imbatto nel termine “xenofobia”, penso piuttosto ai vari Boas, Lewontin, Gould, Kamin, ecc. Quei ciarlatani che più hanno fatto per stigmatizzare il senso d’identità degli europei (travisando dati scientifici pur di arrivare alla conclusione da loro desiderata) sono i più ardenti difensori dell’integrità razziale della loro tribù. Invito i marxisti culturali a passare un po’ di tempo nelle zone periferiche di Parigi e poi di fare commenti in merito alla xenofobia.

    Condanno però i tanti elementi socialisti delle politiche di Le Pen. ☺ Su Sarkozy, “il quarto uomo”:
    http://www.lefigaro.fr/france/20071012.FIG000000291_les_etranges_accusations_d_un_cybercorbeau.html

  • Borderline Keroro

    Non vedo perché debba essere una cattiva idea quella della banca pubblica.
    In pratica è un suicidio un po’ più veloce di quello in atto al momento.
    Quanto prima salterà tutto, meglio sarà per tutti.

    “Per non parlare del finanziamento di quella banca: quando Hollande dice “finanziata col risparmio di tutti i francesi”, non capisco bene se confidi nel fatto che i francesi depositino i loro risparmi presso tale banca SPONTANEAMENTE, oppure se saranno COSTRETTI a farlo, nel qual caso sarebbe meglio parlare esplicitamente di tassazione.” (cit.)
    LA SECONDA CHE HAI DETTO

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