In Anti & Politica, Libertarismo

di NEREO VILLA

Premetto che quello che scrivo è un’ovvietà, ma siamo oramai arrivati al punto che oggi bisogna scrivere le ovvietà.

Stamattina ho sentito dire da un mio conoscente che non si può non andare a votare, perché così facendo si farebbe il gioco dei vecchi partiti.

Ho risposto che se siamo ancora qui che discutiamo se sia giusto o no andare a votare significa che non abbiamo ancora compreso bene come stiano le cose.

Di fronte al fatto universalmente accertato che TUTTI i politici distruggono la polis anziché curarla, la dobbiamo smettere di curarci ancora di votarli democraticamente in nome di un migliore futuro democratico, o per paura che non andando a votare faremmo il gioco dei vecchi partiti. È una menzogna, una superstizione legalista, una vera e propria bufala.

L’idea che non andando più a votare si faccia il gioco dei vecchi partiti è fasulla e poggia sull’incapacità di ragionare, e cioè di distinguere essenzialmente fra legalità e legittimità.

Poniamo pure che ci sia una legge che dice che comanda chi ha più voti e poniamo che nel mondo vi siano solo dieci persone. Se otto di costoro non votano, secondo la legalità dovrebbe comandare chi ha ricevuto i due voti, ammesso e non concesso che costui abbia ricevuto entrambi i voti.

Però se coloro che si sono rifiutati di votare non volendo riconoscere col loro voto la legittimità di un sistema che secondo loro è iniquo, perché mai dovrebbero rispettarne la legalità?

La differenza fra legalità e legittimità si fonda sulla distinzione fra diritto positivo (leggi emanate dallo Stato, cioè da un dato ordinamento giuridico) e diritto naturale (principi e valori universali antecedenti l’ordinamento giuridico, cioè antecedenti la nascita stessa dello Stato).

Nelle democrazie liberali, il principio di legalità e il principio di legittimità coincidono, nel senso che le leggi ubbidiscono a principi e a valori universali di rispetto dei diritti e della dignità dell’uomo, propri del diritto naturale.

Invece nei regimi totalitari conta solo il principio di legalità, che prevale così su quello di legittimità.

Per intenderci: perseguire i dissidenti nella Germania nazista o nell’Urss comunista, era del tutto legale anche se non era affatto legittimo (per es., un dittatore va in galera solo se accoltella la moglie, e non è tenuto a dimettersi se tiene un comportamento democraticamente illegittimo).

Cosa si può fare allora restando umani, o cristiani?

Al positivismo giuridico, il cristiano, cioè il rivoluzionario non violento, o l’umano dell’epicheia, può e deve opporre solo il GIUSNATURALISMO.

Solo così potrebbe configurarsi “la contrapposizione etico-politica fra principio di legalità – la effettualità della legge in quanto promanazione di un ordinamento giuridico costituito – e principio di legittimità (il governo della legge giusta, in quanto espressione di principi universalmente condivisi; la tutela dell’individuo quale soggetto di diritti fondamentali che gli derivano non dalla sua appartenenza a una determinata società politica, ma dalla sua natura umana)” (P. Ostellino, “Lo Stato canaglia. Come la cattiva politica continua a soffocare l’Italia”, Milano, 2009).

Come si fa ad agire allora da cristiani rivoluzionari senza spargere violenza o sangue?

Basta non andare votare. Questo è il mio parere, che è un’ovvietà, ma che è difficile da cogliere da chi è abituato a ragionare con pensieri… fascisti pur senza neanche rendersene conto.

Chi non vota lo fa in quanto sa distinguere fra legalità e legittimità.

Proprio perché ha di fronte uno Stato fatto di mera legalità ricolma di illegittimità egli NON VOTA, decretando così che il sistema in cui vive è illegittimo, e da cambiare, in quanto ha perso perfino il suo valore di convenzione, dato che oggi esso conviene non a tutti ma a pochi, e questo è iniquo in quanto non risponde all’universalità del bene sociale.

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Showing 8 comments
  • guido

    ahahahaahahaha allora continua a non contare un cazzo e a sorbirti il tuo 70 % di pressione fiscale,coglione!!e poi quando il signor befera bussa alla porta attacca con la storia della differenza tra legalità e legittimità–

  • Matteo

    oppure ti svegli, ti fai meno “elucubrazioni” sui libri di diritto e magari ti accorgi che altre persone cercano di far qualcosa di concreto, sempre rimanendo umani/cristiani/quello che ti piace di + ;-)

    vedi movimento 5 stelle

    con simpatia!

    ciao,
    Matteo

  • cristian

    se vuoi vivere in una democrazia non violenta devi votare! e lo devi fare ben informato. se tutti non votono e non riconoscono questo sistema il sistema va cambiato, e come? o con una dittatura o con l’anarchia, e sicuramente loro visto che detengono il potere opteranno per la prima. chiaramente a mio parere da ignorante

  • Roberto

    <>. Ma poi il sistema, votato dai soliti pochi, si ritiene di fatto legittimo e allora come lo cambi in modo non violento?!? Il voto è il più potente strumento democratico non violento per indurre cambiamenti. Ed è l’unico di cui lor signori hanno veramente paura! Ma è anche il più difficile da utilizzare perché necessita di grandi consensi in un paese di piccoli e grandi orticelli da difendere.

    • Borderline Keroro

      E’ da quando ho il diritto di voto che riesco a percepire la validità del metodo elettorale: il ricambio dei politici mi pare evidente, specie da 20 anni in qua. Ce ne fosse uno di nuovo, ormai il posto in parlamento è diventato ereditario.
      Non votare significa dare un segno chiaro ai signori della politica. Loro non hanno paura del voto, ma del non voto.
      Perché finché si continua con l’andazzo, il politico trombato alle elezioni trova posto nelle municipalizzate, all’acquedotto, nel sindacato, ecc.
      Se i votanti cominciano a diminuire in modo impressionante, vedrai che si preoccupano.
      Poi, sì, diranno che hanno preso il 99,99% dei voti validi espressi, ma non saranno così tranquilli da imporre quello che pare loro.
      Comunque fa come ti pare, io non so proprio chi votare.

  • macioz

    Democrazia sono due lupi e una pecora che votano su cosa mangiare per cena.
    Libertà è una pecora bene armata che contesta l’esito della votazione.

  • Roberto

    Condivido ciò che è stato scritto.

    Rimane il fatto che nella realtà dei fatti i non legittimati a governare continuano a farlo, anche se dovessero essere votati soltato da 2 persone su 10.

  • Gian Piero de Bellis

    Condivido in pieno questo scritto molto preciso di Nereo.

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