In Anti & Politica, Economia, Libertarismo

DI MARCO CEDOLIN*

Il teatrino dell’assurdo nel quale siamo immersi quotidianamente, ci offre momenti di parossismo in grado di trasportarci ai confini della realtà.
Di fronte alla manovra tagli e sangue conosciuta comespending review, che fra le altre cose eliminerà quasi 20mila posti letto negli ospedali e produrrà il licenziamento di qualche decina di migliaia di dipendenti della pubblica amministrazione, le critiche più dure arrivano da Squinzi, Presidente di Confindustria e non della Cgil. Proprio durante un faccia faccia con Susanna Camusso, Squinzi ha esternato le proprie perplessità riguardo alle ultime mosse del governo, sottolineando che “dobbiamo evitare la macelleria sociale”. Spiazzando in primo luogo i vertici sindacali, dal momento che se Confindustria critica l’operazione del governo usando il loro stessi toni, significa in tutta evidenza che la “morbida” posizione tenuta fin qui non è più sufficiente a sotenere l’immagine d’integerrimi difensori dei diritti dei lavoratori ed occorre fare di più, con il rischio d’incorrere nell’ira dei banchieri….

L’ira di Mario Monti, colpito nel vivo dalle dichiarazioni, si è per ora indirizzata nei confronti di Squinzi, reo di avere esternato perplessità e critiche nei confronti di una manovra che i media mainstream ed il mondo politico stanno sforzandosi di presentare sotto le mentite spoglie di una medicina amara ma necessaria, che garantirà la guarigione del paziente. Dimenticando colpevolmente che il paziente ucciso da un farmaco potrebbe tornare in vita solamente in conseguenza di un miracolo e le virtù taumaturgiche dei banchieri sono estremamente scarse, dal momento che stanno fallendo anche nel tentativo di “salvare” gli istituti di credito da loro stessi creati.
Il banchiere di Goldman Sachs ha attaccato Squinzi affermando che “Dichiarazioni di questo tipo, come è avvenuto nei mesi scorsi, fanno aumentare lo spread e i tassi a carico non solo del debito ma anche delle imprese, e quindi invito a non fare danno alle imprese”. Tutti zitti, insomma, altrimenti lo spread (che è sempre in ascolto) potrebbe indispettirsi e ricominciare a salire in maniera forsennata, perdendo la fiducia nell’operato del governo.
A rincarare la dose, in soccorso di Mario Monti, è arrivato anche l’immarcescibile Luca Cordero di Montezemolo, ex Presidente di Confindustria e novello “benefattore” in procinto di scendere nell’agone politico per difendere il futuro degli italiani. Il Presidente della Ferrari, di estrazione Fiat e da sempre campione nell’arte di privatizzare i profitti e socializzare le perdite, ha testè affermato “Dichiarazioni come quelle di Squinzi, sia nel merito che nel linguaggio, non si addicono a un presidente di Confindustria, fanno male e sono certo che non esprimono la linea di una Confindustria civile e responsabile”.
Insomma la Confindustria di Squinzi sta diventando un organismo “rivoluzionario” che si distacca da una linea civile e responsabile, per sposare l’acciottolato sconnesso della protesta. Ed i risultati non stanno tardando a manifestarsi, lo spread è già risalito oltre i 480 punti (Berlusconi fu “licenziato” per molto meno) e potrebbe continuare ad arrampicarsi con risultati disastrosi.
Tutta colpa di Squinzi, lo spread ci ascolta ed è indispensabile tacere, se proprio intendete sfogarvi fatelo in un bugigattolo nascosto dall’ombra, dopo esservi assicurati che il nemico non è in ascolto.

 

*Link all’originale: http://ilcorrosivo.blogspot.it/2012/07/taci-lo-spread-ti-ascolta.html

 

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Showing 3 comments
  • Antonino Trunfio

    Copione già visto, trama già letta : lo spread va giù ? il governo sta facendo bene. Lo spread va su ? è colpa di Squinzi che dice la sua, colpa delle agenzie di rating che fanno il loro mestiere, colpa dell’anticlone delle azzorre che fa schizzare i consumi di energia elettrica per i condizionatori, colpa di questo e colpa di quello.
    avete 100 secondi per averne conferma ?
    https://www.youtube.com/watch?v=q9a34t_LjtE

  • CARLO BUTTI

    In questa grottesca vicenda che vede contrapposti il presidente del consiglio Monti e il presidente della Confindustria Squinzi ci sono almeno quattro aspetti che definirei surreali, tanto risultano incredibili a chi cerchi di spiegare la realtà quotidiana rintracciandovi criteri non dico di razionalità, che sarebbe troppo, ma almeno di ragionevolezza. E’ innanzitutto stupefacente che il rappresentante degli imprenditori marci a braccetto di quel sindacato che più di ogni altro ha mantenuto posizioni culturalmente arretrate, a differenza di molti esponenti della sinistra, come Pietro Ichino e Franco Debenedetti, ben coscienti di quanto si richiede per il retto funzionamento di un capitalismo efficiente e moderno, abbandonando antichi tabù. E’ insano che si gridi alla “macelleria sociale” contro quel pochissimo di buono che l’infame governo in carica sta facendo, il taglio alla spesa pubblica: andrebbe ripreso semmai per la sua timidezza nell’uso della falce, come fu giustamente criticato per le liberalizzazioni fasulle di qualche mese fa e per la cosiddetta riforma del diritto del lavoro, che forse ha addirittura peggiorato la situazione, ingessamdo ancor di più un sistema già troppo irrigidito. E’ deplorevole che un sedicente “liberale” (ma che significa ormai questa parola?) dopo aver esercitato il suo sacrosanto diritto di critica contro tutti i governi dalla tribuna del più prestigioso quotidiano nazionale, una volta divenuto capo del governo si stizzisca per i poco benevoli apprezzamenti, pubblicamente espressi, del rappresentante d’una prestigiosa organizzazione corporativa della società civile. Infine, è davvero risibile che un economista attribuisca i propri insuccessi nel campo di sua competenza alle maldicenze di avversari e oppositori. Siamo al livello dei bambini dell’asilo:”Maestra, il mio compagno di banco mi dice scemo, e io non riesco a fare il compito””

  • Riccardo

    Non mi meraviglia che Montezemolo faccia certe affermazioni. Lui sa bene chi è Monti e quali poteri ha. Quelli reali intendo, non quelli conferitigli dall’Italietta. Sa bene che se non si allinea è finito. Semmai mi meraviglia che Squinzi abbia avuto il coraggio di dire quello che pensa. Si tratta di un raro esempio di italiano coraggioso? O più semplicemente non sa chi è davvero Monti? Quanto allo ‘spread’, non c’è italiano che non lo nomini. Ma non chiedetegli che cos’è; lo mettereste in profondo imbarazzo.

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