In Varie

di ALESSANDRO SCOLARI

Basta viaggiare con Alitalia per avere contezza di cosa sia questo paese, perchè con Alitalia sai quanto paghi, ma non quando voli. Sabato scorso, due passeggeri – per la cronaca over settanta – del volo Roma-Caracas, si son ritrovati a dover litigare con l’equipaggio per riuscire ad ottenere la metà di quel che hanno pagato. Una disavventura che merita di essere raccontata.

Ad Agosto, i coniugi FV e FP acquistano due biglietti di prima classe per il volo di andata e ritorna fra Milano e Caracas. Pagamento cash! Alle 5.30 del mattino del 29 settembre scorso, si presentano al desk di Alitalia di Linate (oltre venti minuti di attesa per un normale check in, nonostante nessuno fosse in fila) e si sentono dire che i loro posti non appaiono tra quelli prenotati in “classe Magnifica” sul volo che dalla capitale li deve portare in Venezuela. Ne scaturisce un compassato battibecco, nel quale i due viaggiatori mostrano prenotazioni e biglietti all’impiegata, la quale dopo un paio di telefonate, e l’arrivo di una collega, fa retromarcia e rassicura i passeggeri: “Ok, nessun problema, a Roma mostrate le carte d’imbarco ed avrete i posti come da prenotazione”. “In prima classe ovviamente, chiede la signora”? “Sì ovviamente”, risponde diligentemente l’impiegata.

A Roma arriva il primo colpo di scena: il volo AZ 686 delle 9.10 parte con tre ore di ritardo. Sai che novità, verrebbe da dire. Ma il peggio arriva quando la coppia sale a bordo del velivolo. Mostrano documenti e carte d’imbarco e si sentono rispondere che non ci sono posti liberi per loro! Nonostante, i documenti esibiti, le lamentele e qualche imprecazioni contenuta nei limiti della decenza, nulla da fare. La diatriba continua per diversi minuti. Uno dei due coniugi è costretto – a meno che non avesse accettato di rimanere a terra ed aspettare il prossimo volo – ad accomodarsi in ” classe economy”, con la promessa che gli verrà rimborsata la quota parte di biglietto.

Per la cronaca, andata e ritorno per due persone in “first class” è costata 7.400 euro. E, sempre per la cronaca, quindici giorni fa, dagli uffici di Alitalia han telefonata a casa della signora FP – che rispose “no grazie” senza esitazioni – per chiederle se i due fossero disposti a viaggiare in seconda classe in cambio di 800 euro di rimborso spese.

Fin qui i fatti, ma permettetemi un commento: al netto del passato indecente della compagnia di bandiera, nonostante Alitalia sia stata “semiregalata” agli amichetti di Berlusconi – con tanto di costo rifilato ai contribuenti e qualche privilegio sulle rotte interne – la linea aerea tricolorita continua ad essere lo specchio di Pulcinellaland: un ricettacolo clientelare, un teatrino all’insegna della caciara romanesca, il fallimento economico dello Stato imprenditore.

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Showing 3 comments
  • Davide

    Aereo del unione sociale Italia.
    Contribuenti pagate e amici del potere dividete gli utili.
    Dimenticavo:
    Il governo che vuole liberalizzare farà in modo di darvi una mano:
    Solo Alitalia ha il permesso di fare certi voli interni.

    Vai Italia che richiamerai certamente investitori esteri.
    Tra investire in Italia o Cuba sceglerei Cuba.

    Ma in verità sto cercando di entrare in un partito.
    Stai al caldo prendi lo stipendio e che i coglioni lavorino pure in questo paese.
    Chi non è d’accordo è un populista…….
    Haaaa Haaaaa Haaaa

  • Maurizio Mazziero

    Esperienza di un anno fa volo Alitalia Milano – Brindisi:
    1) A Brindisi il bagaglio viene riconsegnato danneggiato.
    2) Viene fatta la pratica per il rimborso (46 euro).
    3) Il rimborso viene convertito unilateralmente da Alitalia in bonus sui futuri viaggi.
    4) Risulta impossibile riconvertire nuovamente il bonus in rimborso dietro richiesta.
    5) A distanza di un anno non è mai stato ricevuto né bonus né rimborso.

    • leonardofaccoeditore

      GRAZIE!

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