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franciadi VALENTINA CAVINATO

I governanti italiani stanno lentamente scopiazzando tutte le stronzate francesi. Quella del canone RAI nella bolletta, credetemi, è solo una quisquilia. Prevedo, invece, l’arrivo di una riforma molto tosta, che nessuno di voi si immagina e riguarda il sistema sanitario.

Oggi avete la cosiddetta “MUTUA”. Lo stato si prende i quattrini dalla vostra busta paga e poi vi eroga quei servizi che, ahimè, conoscete bene. Siccome lo stato spreca e sperpera i vostri quattrini, non ce la fa più, non gli bastano mai, il livello di acqua alla gola è sempre più alto. Per ora il ministro si è limitato a imporre un controllo nazista sulle prescrizioni per alcuni esami diagnostici, ma non è che l’inizio. E a nulla servono le nuove tasse che ogni giorno si inventano, come non servirebbe a una cippa, recuperare i fantascientifici “Miliardi” di evasione fiscale, quelli che vanno blaterando a destra e a manca.

Questi sembrano facoceri a digiuno da decenni e stanno divorando tutti i vostri soldini. Detto questo, arriviamo alla mia previsione… Sono certa che riformeranno il nostro sistema sanitario, scopiazzando quello francese, ma sono altrettanto certa che lo faranno in peggio. In Francia la “MUTUA” copre soltanto il 75% delle spese sanitarie. Per il restante 25% vi lasciano due alternative. Potete stipulare una polizza (per darvi un’idea, per me e mia figlia spendevo circa 1.500 €/anno). Ultimamente le tariffe sono aumentate, in quanto lo stato ha aumentato l’aliquota della tassa su questo tipo di polizza.

Avete capito? Oppure l’alternativa è quella di pagare di tasca vostra quel restante 25% (una mia dipendente, sprovvista di polizza, aveva subito un intervento chirurgico abbastanza banale e doveva pagare allo stato circa 3.000 €. Se non paghi, non c’è problema, lo stato glieli prelevava direttamente dallo stipendio, in “comode” rate). L’unico lato positivo del sistema francese, è che dopo aver pagato la sanità pubblica, dopo aver pagato anche un’assicurazione privata, puoi scegliere se rivolgerti alle strutture pubbliche o a quelle private. Non so perché, ma dubito che ci lascerebbero questa “libertà”.

Non vorrete mica che vi concedano il lusso di dare i vostri quattrini alle strutture private! Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, siamo alla follia. In Francia ha solo aumentato il numero di fannulloni e soprattutto il lavoro nero. Ma noi abbiamo i pentastellati che, buttando fumo negli occhi al gregge imbesuito, porta avanti questa assurdità. Non ci facciamo mancare proprio niente. Concludo con una piccola riflessione sul canone. Tutti che borbottate sull’inserimento del canone nella bolletta. E allora? Cosa cacchio cambia per voi? Tanto lo pagavate praticamente già tutti………… PECORE !

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Showing 18 comments
  • Massimiliano

    Buongiorno a tutti . . . una piccola curiosità riguardo la scrittrice di tale articolo (va bene se lo chiamo così ?) : sig.ra Cavinato lei espone informazioni utili riguardo la tanto sopravvalutata Francia (di cui peraltro ringrazio) e molte sue considerazioni mi trovano decisamente allineato. Tuttavia non capisco a questo punto perchè dice che è ‘RIENTRATA’ (?) . . . rientrata dove? Non in Italia . . . altrimenti sorge il sospetto di una leggera incoerenza da parte sua, mi permetta. Ovviamente se non fraintendo la sua frase in una risposta precedente . . . in quel caso chiedo venia. E resto anche perplesso riguardo il suo ‘praticamente tutti’ riferito al canone rai: se per tutti intende i due terzi dei nuclei famigliari . . . allora sì. Ma anche qui . . . può darsi che trascuro di leggere tra le righe. Buona giornata e buon proseguimento, a lei e figlia

  • Alessandro Colla

    Forse potrebbe essere utile qualche precisazione, ammesso che le mie siano immodestamente tali. Le idiozie francesi non sono nate col secolo dei lumi. Il protezionismo mercantilista di Jean Baptiste Colbert è del secolo precedente. Richelieu e Mazzarino vengono ancora prima. Le paure della diffusione del pensiero erano tipiche di Luigi tredicesimo e la frase “L’état c’est moi” (Lo stato sono io) è attribuita al suo successore. Per non parlare, poi, di Carlo Magno, Carlo Martello e Pipino il Breve. L’illuminismo ha lasciato gli scritti di Voltaire e di d’Alémbert che non possono essere annoverati tra le sciocchezze vista la loro natura favorevole al libero scambio. Se tra i pensatori ci sono personaggi contradditorii (scusate, il circonflesso non viene neanche a me) come ad esempio Rousseau, questi vanno considerati come traditori più o meno volontari dell’idea di ragione, non come rappresentanti di quest’idea. Quanto alla Scandinavia, mi risulta che più del 90% dell’istruzione (in Svezia il 93% già con i socialdemocratici) sia in mano privata. Quindi dalla culla alla tomba, sì, ma saltando il passaggio complessivamente più costoso del percorso umano. Più costoso anche della sanità perché ci si ammala occasionalmente mentre a scuola ci si va per almeno dieci mesi l’anno. Ecco perché ancora si barcamenano, oltre ovviamente ai proventi petroliferi del mare del nord che ritardano il fallimento. Cosa dice Sinistra, Ecologia e Libertà di questi vantaggi al cosiddetto stato sociale che provengono da risparmi sull’istruzione (che da noi è peggiore proprio perché prevalentemente pubblica) e ricavi da un’attività cosi inquinante come l’estrazione del greggio?

  • Ari

    Ps: Più che una risposta immediata che sarebbe decisamente impegnativa, intendevo suggerirti un possibile tema per i tuoi prossimi post.
    Saluti!

  • Ari

    Gentile Valentina,
    Al di là del caso specifico francese, vista la sede, credo che l’intenzione dell’articolo fosse anche quella di mostrare, grazie alla tua approfondita conoscenza del caso francese, l’ennesimo esempio di progressivo arretramento dell’ illusione statalista di una sanità per tutti e gratis.
    Se così è, ti chiedo se sei al corrente di come butta negli altri paesi europei ad alto tasso di welfare.
    In sostanza sai dirmi se anche in Germania, Olanda, Austria e Paesi Scandinavi il sistema sta scricchiolando come in Francia oppure sono sempre tutti belli assistiti dalla “culla alla tomba” alla faccia delle nostre convinzioni liberiste e libertarie? Io conosco benino solo la realtà norvegese e mi son fatto l’idea che il bengodi continua solo grazie agli enormi introiti del petrolio e del gas.
    Sia che mi risponderai o meno, continuerò a leggerti con interesse per i temi che tratti e il modo con cui lo fai.
    Grazie e saluti!

    • Valentina Cavinato

      Purtroppo conosco perfettamente, nei minimi dettagli, il sistema francese. Non ho esperienze negli altri paesi da te citati.

      Comunque, a mio modesto parere, la situazione degli altri paesi statalisti, i regni del welfare, non credo che possa discostarsi di molto. Credo che sia solo una questione di tempo…la bomba ad orologeria è innescata…

      Grazie per i complimenti!

  • g.vigni

    Sempre Egregia, le credo.
    Forse lo conosce già: Etat des lieux ( une société entre le reve^ et la peur ), scritto da G. Laffly, eccezionale. Lo trova in barroux.org .
    Magari il Dott. Facco, una volta messo in italiano, lo potrebbe pubblicare, merita
    veramente.

    Buona notte.

    ^ cavolo non riesco a metter il circonflesso .

    • Valentina Cavinato

      La ringrazio per il suggerimento.

      Buona notte anche a lei.

  • g.vigni

    Riegregia,
    da circa 15 anni lavoro anche per una grossa multinazionale francese e sono spessissimo colà. Quello che lei dice è pressocchè giusto, ma il “ruggito del coniglio” è di un coniglio molto incazzato e determinato. Mi sono trovato in mezzo a scioperi e le garantisco che nè i”conigli” nè i Flics ci vanno leggeri. Che poi lo statalismo sia nato con la Marianna è vero, hanno anche una scuola superiore, ottima. Anche le schifezze si devono fare bene e con efficienza. Qui è la maggior differenza tra noi e loro. Interessante, i Bretoni iniziano a fare come i catalani. Quindi direi che gl’italici sono senz’altro, a 90°, ma i figli della Marianna sono a 45°.
    Cordialmente.

    • Valentina Cavinato

      Egregio, sono appena rientrata dopo 15 lunghi e pesanti anni di vita in Francia.
      Nulla a che vedere con l’andarci per lavoro…mi creda.

  • flavio

    e la cosa ironica e’ che ,in Francia, tutte le bestialita’ ideologiche si “generano” dal secolo dei Lumi, dalle societa’ (tipo club) di pensiero. Evviva “l’ancien regime”.

  • g.vigni

    Egregia,

    mi permetta di dissentire con Lei su due cosette:

    “pecore”, magari, le lanute sono dei leoni a confronto dell’italiota tipo, dialogante, accogliente, democratico, antifascista, sinceramente…………..;

    “stronzate francesi”, Le assicuro che guardo con immensa invidia il manager, scamiciato da un popolo governato da dediti alla stronzaggine, ma con le palle, d’ariete.

    Non ci resta che bellaciaociaociao zumpàpàpàpà……………

    • Valentina Cavinato

      Le faccio presente che l’episodio del manager “scamiciato” è proprio una cosetta.

      Da diversi anni, in Francia esiste un fenomeno ben più violento: i manager vengono letteralmente sequestrati nel loro ufficio e tenuti prigionieri per diversi giorni (i vari governi discutono per decidere che pena infliggere ai lavoratori/rapitori).

      Nonostante ciò, da loro hanno chiuso molte più aziende, hanno licenziato decine di migliaia di lavoratori, delocalizzato a più non posso, etc…
      La fuga dei produttori di ricchezza ha assunto dimensioni preoccupanti, ovviamente quelli preoccupati sono i parassiti che guidano il paese.

      Il ruggito del francese, è il ruggito di un coniglio…
      Tutto fumo e niente arrosto. Tutti sempre e comunque a 90º…

  • Ari

    Ho sentito al Tiggì, letto sui principali giornali e ascoltato da tutti i politicanti dal rosino al rosso fuoco (praticamente 95% della classe politica italiota), che i milioni di “risorse” che stiamo importando salveranno le nostre pensioni.
    Probabilmente provvederanno anche alla sopravvivenza del SSN e pure di tutto il nostro “Uelfer”.
    Quindi tranquilli, siamo a posto, niente allarmismi!

  • Albert Nextein

    Lo stato non tollera la concorrenza.
    Non può farlo, pena il palesarsi delle vessazioni che impone e del basso livello qualitativo dei servizi che fornisce.
    Per il consumatore non esiste la scelta tra pubblico e privato nell’ambito sanitario, così come in quello previdenziale.
    Prima devi sborsare la tangente, il cui ammontare e i tempi son decisi dal vessatore, e poi se ti rimangono soldi puoi “integrare” col privato che nelle denunce fiscali ha un trattamento sempre più irrilevante come detrazione/deduzione.
    In certi casi, come la previdenza, sei costretto ad “integrare” se non vuoi rischiare una vecchiaia miserabile.
    In merito alla “mutua”, devo dire che a Bologna esiste ancora una società di mutuo soccorso che ci occupa di sanità. Si chiama CAMPA , ed è una vera e propria associazione mutualistica basata sulla libera adesione.
    E’ un contratto privato , da leggersi attentamente, che si sottoscrive volontariamente e liberamente.
    A Roma c’è il FIMPE.
    Forniscono servizi sanitari di ogni genere.
    Ci sono pacchetti differenziati di servizi e copertura.
    Con o senza franchigie.
    Sono affiliati a strutture sanitarie anche all’estero che erogano i medesimi servizi.
    I prezzi non sono esosi.
    Esistono poi le polizze sanitarie assicurative.
    Ma sempre “integrative”.
    Non so se sarà fatta una “riforma” del sistema sanitario.
    In parlamento non mi pare ci sia chi perori la facoltà di scegliere tra una copertura privata e quella pubblica.
    Non mi pare che ci sia qualcuno che voglia tutelare la libertà di scelta del cittadino.
    E quindi non mi pare che ci sia qualcuno che voglia interrompere furti, corruzione, spesa demenziale con soldi strappati alla gente.

    • Valentina Cavinato

      Sul fatto che non abbiano a cuore la libertà di scelta del cittadino, non nutro alcun dubbio. È che con il sistema francese, lo stato risparmierebbe il 75% della spesa….e con la fame che hanno, non mi sembra un dato trascurabile.

      • Valentina Cavinato

        Scusa, volevo dire il 25%…..

    • Massimiliano

      Integrativo sì .. . e per chi se lo può permettere è un bel vantaggio, mi consenta! Oltre che ottenere il rimborso (al 100% se trattasi di interventi previsti dal SSN) alla fine dell’anno si può scaricare INTERAMENTE sul 730 la spesa effettuata; e inoltre ci si gode di priorità per il posto nelle strutture pubbliche! E ci credo che poi, per GLI ALTRI, la sanità diventa costosa e mediocre: da qualche parte devono uscire . . . tutti questi soldi. Così, tanto ‘pour parler’ . . .

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