In Anti & Politica, Economia

DI MAURO GARGAGLIONE

Lo Stato ha ammaestrato milioni di persone a credere che il lavoro è un diritto che deve essere garantito. La conseguenza è che queste persone daranno il voto a chi promette il lavoro per decreto. Domanda, chi sono le puttane, i politici o quegli elettori?

Chi non è un pirla capisce che i lavori istituiti per decreto possono essere retribuiti solo coi proventi delle tasse di chi non lavora per decreto. Sempre se non è un pirla capisce che la cosa non può stare in piedi se questo tipo di lavori aumenta sempre di più fino a diventare maggioritario rispetto a quello privato dal quale provengono i quattrini per quei salari.

Ovviamente, visto che la logica va contro il lavoro come diritto che lo Stato deve garantire, bisogna aggirarla diffondendo come verità altre idiozie come quella che tutto starebbe tranquillamente in piedi se non ci fosse un’evasione fiscale così elevata. Lo si fa sempre allo stesso modo, attraverso la scuola pubblica e l’ordine dei giornalisti.

La cosa è comprensibilissima, perchè un pirla ammaestrato a credere a una favola è più che disposto a credere ai cattivoni che ne impediscono l’avverarsi. Quindi chi promette lotta all’evasione fiscale per garantire a tutti il diritto al lavoro verrà votato.

Alla fine si può concludere che la democrazia premia coloro che insistono a far leva sulla pirlaggine di chi va a votare, anche se non ottiene la mesata garantita.

Quando lo Stato non era così immenso e pervasivo come ora, non aveva avuto ancora il tempo e le risorse per ammaestrare milioni di persone. Ci sono voluti anni perchè la democrazia abbattesse le regole del buon senso. Ora siamo precisamente a quel tempo. Che succederà fra una generazione o due? Del doman non v’è certezza.

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Showing 3 comments
  • Albert Nextein

    Finché ci saranno torme di persone disposte a votare per mero opportunismo ed ignoranza , e altrettanti piegati a pagare tasse solo per vigliaccheria, ebbene fino ad allora lo stato distruggerà libertà e benessere.

  • Fabio

    e comunque anche quelle cifre sono truffaldine:

    mia esperienza personale: ho pagato per anni l’imu per circa 100 euro l’anno in più del dovuto.
    l’agenzia delle entrate non incrociava i miei pagamenti perché le cifre non corrispondevano (non riusciva a riconciliare in automatico le partite) e avrebbero dovuto farlo a mano ma ovviamente di lavorare non se ne parla.

    mi hanno sequestrato un immobile costringendomi ad andare TRE volte da loro (perché nessuno si prende la responsabilità seppur è evidente l’errore) prima di cancellare l’intera pratica.

    in pratica loro avevano i soldi in pancia (sui loro conti correnti) ma l’intera somma risultava come evasa (io ero evasore perché mancava il pagamento).

    E per ultimo la beffa, che mi fa dire che questi sanno benissimo come truffarti e lo pianificano: io ho perso il diritto al rimborso dell’eccedenza di pagamento perché passati 5 anni e decaduti, mentre il loro diritto era salvo perché la loro raccomandata (mai arrivatami grazie al servizio postale pubblico) a loro fermava i termini di decadenza.

    Insomma, quando sentite parlare di evasione ricordatevi che il Stato produce danni e distribuisce menzogne per nasconderli.
    i politici mentono
    i funzionali pubblici mentono
    i loro sottoposti leccaculo eseguono ordini e mentono

    …e ci dicono che dobbiamo pure ringraziarli per il benessere che godiamo, quando invece ne godiamo nonostante questi farabutti e non grazie a loro.

  • Fabio

    Sanno benissimo anche loro che la lotta all’evasione è una fandonia pedissequedale se pure il vice direttore generale della Banca d’Italia dichiara all’audizione alle commissioni di camera e senato che E’ UN RISCHIO ACCOLLARSI SPESE CERTE A FRONTE DI STIME, poi sempre smentite dai fatti, degli incassi dall’evasione.
    Gli ha indorato la pillola per quanto era possibile, ma gli asini non volano nonostante gli slogan governativi e statalisti.

    “È ragionevole, sulla base dell’esperienza, attendersi effetti positivi dalle misure di contrasto all’evasione. Tuttavia la stima di tali effetti resta per forza di cose incerta. Basare una quota significativa delle coperture su tali introiti, come avviene per gli anni successivi al 2018, comporta un elemento di rischio”

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