In Economia, Esteri

DI REDAZIONE

L’Ecofin ha rimosso dalla lista delle giurisdizioni non cooperative il Bahrain, le isole Marshall e Santa Lucia, mentre ha aggiunto le Bahamas, Saint Kitts e Nevis e le isole Vergini statunitensi.

Le modifiche sono state fatte in base agli impegni assunti dai Paesi, e dalla valutazione di giurisdizioni sulle quali non era stata presa nessuna decisione finora. La lista europea ha lo scopo di “promuovere la buona governance nella tassazione, massimizzare gli sforzi per prevenire evasione, elusione e frodi”.

Traduzione? Non sopportano che dei vostri soldi possiate farne quel che volete e che loro non possano arraffarli.

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Showing 9 comments
  • Albert Nextein

    Esisteranno sempre.
    E forse di più.
    La gente, prima o poi, si rompe le balle di farsi derubare in cambio di promesse vuote.

  • Pedante

    L’ipocrisia non manca…
    https://tinyurl.com/yassvknb

    • firmato winston diaz

      Tieni presente, e mi pare che non ci sia scritto dell’articolo, che gli Usa sono l’unico paese al mondo forse con l’etiopia, i cui cittadini sono obbligati a pagare le tasse federali (che non sono basse) in Usa, dovunque guadagnino i loro soldi e dovunque risiedano permanentemente nel mondo. Tant’e’ che molti cittadini americani all’estero rinunciano alla cittadinanza Usa per questo. Dato che devono prelevare le tasse dai propri cittadini nel mondo, per questo hanno bisogno di accedere ai dati fiscali dei propri cittadini ovunque essi si trovino.

      Effettivamente questa usanza Usa e’ fuori dal mondo e dalla storia, peggio che medioevale, quando i membri delle corporazioni venivano inseguiti alll’estero per tradimento se osavano andarsene col loro mestiere.

      Il bello e’ che questi sono quelli che dovrebbero esportare la civilta’ e la democrazia.

      Con l’avvento di Trump fra l’altro ho scoperto che anche in Usa le piccole imprese sono sottoposte ad una tassa minima mi pare di ben il 20 per cento sul giro d’affari qualunque sia il loro reddito, come misura antievasione-antielusione: cio’ e’ persino peggio del nostro redditometro, e’ una tassa sull’esistenza. Ecco perche’ li’ i grossi, cioe’ chi puo’, se ne scappa all’estero nei paradisi fiscali, mentre i piccoli che restano pagano per tutti.

      Quindio gli Usa sono il contrario che un paradiso fiscale, sono un inferno peggio di qui, anche perche’ dicono che le sanzioni sono tremende e comprendono il carcere (negli altri paesi, quelli civili, non si va piu’ in carcere per debiti da qualche secolo) .

      • Fabio

        però se apri filiali in più d’uno stato (forse tre) ti considerano una multinazionale e riconoscono una sorta di tassazione agevolata.

  • firmato winston diaz

    ITALIA: IN 10 MILIONI NON PAGANO TASSE

    Sfogliando il quotidiano locale, vedo che in questi giorni un po’ dappertutto viene martellata questa notizia dalla stampa igienica: che poi “chi non paga tasse” minimo un 50 per cento di prelievo fiscale non lo scampi in nessun caso fra IVA, accise salate su beni consumati dai poveri in percentuale enormemente maggiore che dai ricchi rispetto al reddito, patrimoniali varie su auto motorino televisore e casa per chi li ha, e dazi vari su qualsiasi merce d’importazione da paesi piu’ poveri dei nostri, omerta’ assoluta.

    L’ordine dei giornalisti andrebbe cancellato immediatamente per indegnita’ morale: qualunque delinquente di strada non potrebbe fare di peggio neanche se volesse.

  • andrea

    quelli non li intercetterebbero mai sono flussi di denaro che passano per le stanze di compensazione interbancarie blindatissime dove nessuno può mettere becco

  • giorgio

    potrebbero anche non sopportare che i soldi derivanti da affari illeciti come lo spaccio di droga, terrorismo, riciclo rifiuto tossici, corruzione, evasione fiscale, vendita d armi, ecc.

    • firmato winston diaz

      Potrebbero, ma non lo sono: se leggi il documento in oggetto vedi che il crimine di quegli stati in lista nera e’:
      “xxx has a harmful preferential tax regime and did not clearly commit to amending or abolishing it as requested”,
      oppure
      “is not a Member of the Global Forum on Transparency and Exchange of Information for Tax Purposes”.
      D’altra parte, stati come la repubblica domenicana, che sono notoriamente il centro finanziario del traffico di droga fra le americhe e l’europa, non li sfiora nessuno, anzi: troppi interessi intoccabili in ballo…
      Per lo stesso motivo, nessuno si sogna di sfiorare lo stranoto paradiso fiscale al centro del nostro continente, quello di cui era presidente e ministro dell’economia il moralista e censore fiscale Junker…
      Fra sodali, non ci si pesta i piedi.

  • andrea

    per evitare il fenomeno dei paradisi fiscale occorre prima mettere fuorilegge gli inferni fiscali

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