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  • Alessandro Colla

    L’esatta espressione benitea è solo “inutile”, facile non mi risulta. La fiaccola è mantenuta accesa da ogni libertario autentico e le contrade del Movimento Libertario sono piene di autentici. Che poi detta fiaccola sia per altre ragioni invisibile, è tutto un altro problema.

  • Giuseppe

    Una volta un certo Benito disse che gli Italiani non sono governabili. Si sbagliava: gli Italiani sono fin troppo governabili. Lo stanno dimostrando ancora una volta. Non sono uno storico, ma forse dipende dal fatto che siamo sempre stati sottomessi, per cui abbiamo sviluppato una certa furbizia che è quella del servo che cerca di fregare il padrone, ma che non è vera presa di coscienza e anelito di libertà.
    Per fortuna c’è sempre qualche libertario, anche in Italia, che tiene accesa la fiaccola.

    • Gildo Bacci Peruggina

      Se c’è qualche libertario che tiene accesa la fiaccola, in codeste ubertose contrade io nol veggio,

      btw
      Benito al contrario, disse che governare gli italiani era facile, ma inutile.

  • Alessandro Colla

    Faccio ammenda per quanto scritto nella parte finale del primo commento. Aurelio Mustacciuoli mi ha risposto su Il Miglio Verde.

  • Alessandro Colla

    Nessun ottimismo. La miseria in agguato non sveglierà il popolo italiano perché la miseria l’ha già sperimentata in passato e malgrado ciò ha continuato a dormire. Questa volta si venderà alla prima gentile concessione che gli offriranno per limitare detta miseria. Come al solito.

  • Stefano

    Se mai ci fossero stati dubbi sul fatto che talune vicende o eventi, nella storia umana, si ripresentano oppure si ripetono, ecco un video aggiunto in data di lunedì, 3 ottobre 2001
    https://www.youtube.com/watch?v=ZPzmhgoV-4Y

  • Malgaponte

    Solo in Italia t utti zitti, tutti rimbambiti dai Giuseppi, dai cattocomunisti, dai vari scienziati di regime, ecc. ecc.
    Siamo proprio dei pecoroni senza dignità e senza spina dorsale. Forse ci sveglierà la miseria in agguato.

  • Alessandro Colla

    Dovrei arrabbiarmi con la Redazione per aver contribuito, pubblicano il sito, ad aumentare il mio stato depressivo causato dall’attuale situazione. Ma sarei egoista, è comunque un bene mostrare e dimostrare. L’aumento della mia situazione clinica è dovuta a un solo fattore: in Italia tutte queste manifestazioni non le vedremo mai. E non vedremo mai neanche le imprese riaprire, infischiandosene dei divieti illegittimi. Quei pochi che hanno manifestato dovevano invece rialzare le saracinesche perché tanto li hanno multati lo stesso per assembramento non consentito. Il divieto di assembramento, provvedimento degno delle leggi fascistissime di abbastanza recente storica memoria. Nella videoripresa mi è sembrato di notare un Pope ortodosso in Slovenia che manifestava per la libertà di culto. Qui abbiamo il clericoservilismo che si abbassa a Cesare rinunciando al proprio ministero. Dove sono i centri sociali che quando torna loro utile si lamentano del divieto di rompere le vetrine? Tutti bravi soldati obbedienti anche loro. Dove sono gli ex militanti del Partito Radicale che un tempo si battevano coraggiosamente per i diritti e per il Diritto? O spenti anche loro come l’area di Giovanni Negri od ossequienti al potere costituito come i seguaci di Emma Bonino. Dov’è quella sinistra che scendeva in piazza contro il presidenzialismo in mancanza di alcuna violazione delle norme costituzionali? E’ al potere! Dove sono le procure che dovrebbero essere gelose sia della ribalta mediatica che gli autoreferenziali scienziati hanno tolto loro, sia della ripresa suprematistica dei poteri esecutivo e legislativo? Prone anche loro, forse aspettando una prossima rivincita a sorpresa. Abbiamo visto proteste in ogni parte del mondo, comprese le aree cinesi dove il dissenso è vietato. C’è stata una grande risposta in nome della libertà in quelle zone dove i limiti sono molto meno pesanti rispetto a quelli italiani. Qui abbiamo quelli che vorrebbero maggiori restrizioni, che sono convinti che le istituzioni abbiano salvato loro la vita (mentre in realtà stanno solo salvando la vita delle istituzioni stesse), che quando manifestano lo fanno da consenzienti dimostrando il loro asservimento a suon di inno nazionale eseguito da più o meno storici balconi. Gli stessi lobotomizzati che plaudono a Zagrebelsky il quale irride chi si lamenta delle libertà vietate con la frase “quando scendono in campo i giuristi vuol dire che non siamo ben messi”. Infatti: quando sono costretti a scendere in campo vuol dire che siamo in pericolo; e Sabino Cassese non è certo un libertario o un “liberista da divano” come ha disgustosamente affermato un altro personaggio che disprezza la libertà. Del resto, lo stesso Zagrebelsky aveva dimostrato quanto la libertà gli stia a cuore nei precedenti dibattiti sulla riforma della giustizia e nelle prese di posizione nei confronti degli avversari politici che in quanto tali sono automaticamente ascrivibili alla criminalità organizzata. Senza poi contare la validità dell’accusa a prescindere per cui il giudizio deve sempre conformarsi alle tesi di chi l’accusa stessa rappresenta. Aboliamo il processo, allora. Governi e giunte locali siano una scelta dei sostituti procuratori risparmiando sulle spese elettorali e chiunque sia indagato si dimetta subito da ogni incarico. Sopratutto se è innocente. E’ una deriva? Sì, certo che lo è; ma era annunciata, virus o non virus, dal momento che l’opposizione o non esiste o chiede misure più dure. Qualcuno si chiede se sia opportuno creare una forza politica antisistema che freni la deriva. Che sia diversa dalla pagliacciata di Forza Italia, movimento ben inserito nel sistema. Rivolgo in proposito, a chi di dovere, la stessa domanda già recentemente formulata su Il Miglio Verde: ingegner Mustacciuoli, come creare questa forza e soprattutto dove trovare i finanziamenti per renderla attiva ai fini della creazione del consenso? Immagino, come al solito, di non ottenere risposta neanche questa volta. Rieccomi, depressione, non ti avevo abbandonato. E tu non hai abbandonato me. Inutile dire viva l’Italia perché quest’Italia non è da tempo più viva. E forse mai lo è stata.

  • Fabio

    meraviglioso

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