Tutti gli interventi dell’Assemblea del Ventennale

Una visione coerentemente libertaria dovrebbe partire dall’assioma che stati ed organismi sovrastatuali (es. OMS) non dovrebbero avere alcun potere coercitivo sugli individui. Fissato questo punto fermo, e tralasciando le prove ormai emerse, ma che erano evidenti fin dal marzo 2020 a chi non si fosse fatto ipnotizzare dai pifferai dei mezzi di comunicazione, ipotizziamo cosa accadrebbe in un mondo in cui queste istituzioni non avessero alcun ruolo e ci fosse una malattia (vera, non inventata appiccicando un nome nuovo all’influenza vecchia) con caratteristiche di virulenza e mortalità come quella del biennio 20-21 (prima del siero quindi). Una malattia considerata sufficientemente infettiva (meno di CMV e altre influenze, ma più di altri coronavirus classici), con sintomaticità nell’1% circa dei casi, e con mortalità dello 0,014%.
In queste circostanze, gli individui impauriti starebbero a casa, dentro gli scafandri o dentro i bunker antivirus, e gli altri continuerebbero a vivere normalmente. Gli ipocondriaci si autoescluderebbero (scelta individuale) e gli altri no, prendendosi al massimo una normale influenza e rischiando praticamente zero com’è sempre stato.
Ma anche se rischiassero realmente di ammalarsi seriamente, sarebbe affar loro e basta, come è sempre stato e come dovrebbe essere sacrosanto in ogni circostanza.
Chiudo con una considerazione amara: pensare all’essere umano come ad un ricettacolo di virus (di per sè invisibili e potenzialmente infiniti), capace di infettare ed uccidere chiunque capiti a tiro, è un lascito della virologia moderna che ben si sposa con tutte le teorie malthusiane, ambientaliste ed eugenetiche, che vedono nell’uomo un cancro da estirpare ed un pericolo per il pianeta. La sola idea di un essere umano che può essere rinchiuso, curato a forza o, se recalcitrante, abbattuto, sulla base di ciò che sostiene una teoria scientifica, dovrebbe apparire raccapricciante a chiunque si professi difensore della libertà individuale.

“Immotivatamente”? Che vergogna per chi libertario è stato. Tralasciamo pure l’avverbio. Pascal Salin, un libertario autentico, ha sempre difeso la guida a destra nella sua critica ai limiti di velocità. Nessun libertario genuino è contro le regole, se queste sono concordate. E soprattutto se non sono idiote. Ritenere che gli obblighi sanitari sarebbero un impedimento all’aggressione altrui, significa pensare che si debba obbligatoriamente aprire l’ombrello in caso di pioggia per non bagnare gli altri; una sciocchezza che non ha nulla di scientifico. Peggiore sciocchezza, sempre in campo scientifico, è poi quella che io diminuirei il tempo in cui resterei infettivo se non vaccinato. Nei confronti di chi? Se l’altro si è vaccinato ha già l’ombrello, che necessità avrebbe che lo apra anch’io? Sull’efficacia di quest’ultimo “vaccino”, poi, mi viene da ridere. Sugli altri vaccini ho qualche perplessità e più di un dubbio ma le statistiche attuali non mi sembrano sufficienti per prendere posizione. Quanto agli obblighi, non ci sono pretesti. Se si è libertari lo si è e basta: lo scientismo non può essere un pretesto per arginare le cosiddette questioni “ideologiche”. Ammesso che anche questo termine sia semanticamente esatto.