In Economia

DI ALBERTO DE LUIGI

  1. Introduzione: capire l’economia e la storia

La moneta fiat, le crisi di sovrapproduzione, gli scioperi, il socialismo, l’intervento statale e le politiche monetarie: tutti questi fenomeni hanno origine in un periodo molto concentrato della storia della civiltà. Comprendere quel periodo storico significa capire l’economia moderna e il ruolo della moneta, saper interpretare quello che succede oggi e immaginare cosa accadrà nel futuro. Una buona preparazione teorica su questi temi ci garantisce anche le migliori argomentazioni a favore di soluzioni rivoluzionarie come Bitcoin.

Nel ventennio 1870-1890 avviene il passaggio dal bimetallismo al gold standard in molti paesi occidentali, sono gli anni in cui gli Stati iniziano ad avere un ruolo più attivo nella politica monetaria, in particolare in reazione alle prime “crisi” economiche di sovrapproduzione della storia, come il panico del 1873 negli USA[1].  Fra il 1871 e il 1873 il Manifesto di Marx viene pubblicato in sei lingue e nel 1872 arriva negli Stati Uniti, dove nel 1877 vi sono i primi scioperi su scala nazionale (the Great railroad strike). In riferimento alla situazione economica di questo ventennio, Irving Fisher svilupperà le prime teorie economiche che attribuiscono le colpe della crisi alla deflazione, dando vita a un mito, quello dell’inflazione bassa e stabile, che si professa ancora oggi. Nello stesso periodo, nasce anche il concetto di “moneta fiat”, termine coniato nel 1878 in una riunione di partito negli Stati Uniti. Nel 1874 in USA ci volle il veto del presidente Grant per evitare l’Inflation bill promosso dal Congresso che voleva la stampa di 100 milioni di dollari in banconote. Le prime leggi antitrust vengono promulgate negli Stati Uniti nel 1890 (Sherman Antitrust act). In generale, le teorie dirigiste e interventiste iniziano a prendere piede in questi anni, destinate poi a dominare il panorama politico del ‘900 con Keynes. Ma dall’altro lato della barricata Carl Menger, che pubblicava le sue opere proprio fra il 1871 e il 1892, piantava i pilastri della Scuola austriaca di economia a sostegno del laissez-faire.

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