In Anti & Politica, Varie

DI LUIGI CORTINOVIS

L’editoriale di Maurizio “arcorino” Belpietro, pubblicato questa mattina su “Libero”, era persino commovente. Lui, che in redazione ha ricevuto i piccoli imprenditori del Veneto, si sta accorgendo che l’Italia potrebbe spaccarsi in due e che il Nord se ne andrebbe da solo. Per Belpietro – sulla scorta di quanto sosteneva già Pagliarini quasi 20 anni fa – le regioni dell’area padana hanno la forza per accollarsi tutto il debito italiano e pagarlo in 38 anni, oppure la loro parte e pagarla in metà tempo.

Peccato che Belpietro si sia dimenticato di un particolare: tutto giusto, ma affinché ciò avvenga è necessario che gli eventi spazzino via il più italianista dei partiti oggi in Parlamento: la Lega (mettilo in quel posto al) Nord! Eppure, qualcosa si sta muovendo.

Se da un lato, ormai tutti son consapevoli che Bossi è una specie di “signorsì” di Berlusconi – per via del famoso contratto mai smentito (solo la stampa italiana continua a gridare alla rottura fra i due…) – dall’altro, ci sono le ultime elezioni amministrative che aprono possibili scenari, non certo di breve termine, ma alternativi al centralismo leghista.

Ad Anfo, nel Bresciano, si terrà il prossimo 21 di agosto un importante incontro della neonata “Unione Padana Alpina” presso la sala municipale a partire dalle 9.30 del mattino.

All’incontro – a cui parteciperà il segretario della “Lega Padana Lombardia”, Giulio Arrighini”, saranno presenti anche Giovanni Ongaro, Franco Formenti e Roberto Bernardelli, ex parlamentari del Carroccio rimasti in silenzio a lungo seppur nauseati dalle scelte di Bossi, Gilberto Oneto – storico indipendentista piemontese – e Leonardo Facco, autore del libro “Umberto Magno, la vera storia dell’imperatore della Padania”.

Anfo non è una scelta casuale, il piccolo comune a ridosso del lago d’Idro è amministrato da un esponente della “Lega Padana Lombardia”. Nemmeno tanto casuale è il richiamo all’indipendentismo, richiamato a gran voce nel volantino che pubblicizza l’evento: “La comunità potenzialmente più prospera d’Europa è costretta a vivere in condizioni miserevoli: le immense ricchezze che produce le vengono sottratte, la sua cultura è umiliata, le fatiche e l’intelligenza della sua gente sono sfruttate, le sue libertà schiacciate. Di fronte a questo scempio le donne e gli uomini di Padania hanno il dovere di ribellarsi e di riprendersi il completo controllo della propria terra, dei propri diritti e delle proprie ricchezze. Questo può avvenire solo con il raggiungimento della più completa indipendenza sulla base dell’inalienabile diritto dei popoli a determinare i propri destini, e di “stare con chi si vuole e con chi ci vuole. In basse allo stesso principio la comunità padana proclama la propria libertà a organizzarsi al proprio interno e nei rapporti con altri, anche su base federale”.

In verità, parole simili le abbiamo sentite per anni da tutti i palchi su cui il senatur è salito. Ciò che non s’è mai visto sono i fatti e un “ventennio di leghismo di lotta e di governo” ha solo impoverito le regioni del Nord, tassandole oltre ogni limite. Che sia la volta buona, nonostante i Belpietro?

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Showing 4 comments
  • Valdemar

    Arrighini, Bernardelli e company sempre gli stessi, con l’obbiettivo di creare la lega bis, sempre i soliti statalisti, l’unico partito indipendentista serio è Veneto Stato, che ha sede pure a Brescia.

  • patruno

    Ciao

    Ero a Stresa ed all’Hotel Cavalieri di Milano, sono stato ad Anfo e non basta. Saro sempre presente per dire e manifestare il malcontento verso chi ha tradito la mia fiducia.
    Dopo oltre 25 anni questo…..(si proprio lui) si fa’ vedere in televisione con in mano una spada e noi a cervellarci per salvaguardare i ns. risparmi, quelli da dipendente a reddito fisso.
    Dopo oltre 25 anni questo…..(si proprio lui) non ha fatto nulla per la Padania, dico meglio per i suoi elettori.
    In compenso, oltre ad aver dato i soldi alla citta’ di Catania e votato tutte le leggi ad personam del suo padrone e’ riuscito finalmente a sistemare suo figlio alla faccia dei nostri.
    Chiedo a tutti i suoi elettori di leggersi il libro ” Umberto Magno” diario, quasi una autobiografia non autorizzata di questo signorino in canottiera, diario questo che sconsiglio a persone deboli di stomaco.
    PS-Che pena quando li sento su vari palchi cantare il Nabucco di Giuseppe Verde, musica che dovremmo cantare noi, visto che lui, questo signore, governa da anni con Zero risultati.
    WW: Unione Padania Alpina.
    WW: La padania statuto speciale.
    Al diavolo: I Padani che mangiano a Roma con i ns. soldi

  • Andrea B.

    Io invece credo che la secessione dall’Italia sia la nostra unica salvezza.

    Basta guardare in questi giorni cosa ci succede a stare in questo stato.
    Con la manovra stanno distruggendo decine di comuni alpini con la scusa che hanno meno di 1000 abitanti.
    In realtà quello che vogliono distruggere sono le antiche tradizioni di cui sono custodi queste piccole comunità.
    Anche preservare la nostra cultura è secondo me “libertà”.

    Poi abbiamo il “residuo fiscale” (differenza soldi dati – soldi ricevuti dallo stato)
    delle regioni padano-alpine che è di circa 120 miliardi l’anno (fonte Unioncamere Veneto).
    Con quei soldi se ne potrebbero fare di cose.
    E avremmo anche molte meno spese dello stato italiano.
    Per esempio la Padania indipendente in 10-15 anni riuscirebbe a ripagare TUTTO il debito pubblico italiano.

    La “Lega (mettilo in quel posto al) Nord” (cito l’autore dell’articolo) non avrebbe più nessuna scusa per cui continuare a “divorare” poltrone e ingannare i popoli padano-alpini.
    E scusate se è poco!

    Però vorrei dire che se mai ci sarà la secessione
    non si dovrà fare uno STATO padano ma una FEDERAZIONE.
    Che sono due cose completamente diverse (come insegnava lo straordinario Gianfranco Miglio).

    Ultima cosa: qualcuno sa dove si possono trovare maggiori informazioni su questa “Unione Padana Alpina”???
    Perchè su internet non ce n’è traccia…

  • Giorgio Fidenato

    Faccio un solo commento Facco tiene la barra dritta sul piano economico, non mollare mai che questa è la vera discriminante tra chi vuole la libertà degli individui e chi no. Non favorire la nascita di uno Stato padano al posto di quello romano. SEMPRE STATI SONO!!!!!!!

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