In Anti & Politica, Economia

DI ERNESTO CERNEAZ

Dopo i bambini delle elementari e delle medie, la lobotomizzazione collettivista non può dimenticare anche quelli dei licei. Creare buoni sudditi, che loro chiamano buoni cittadini, è un imperativo immorale dello Stato e delle sue filiazioni territoriali.

Ecco, dunque, quel che accade a Torino: “Il primo messaggio non lascia dubbi. Un camaleonte e una raccomandazione: «Non mimetizzarti». Il secondo è ancora più esplicito: una città in bianco e nero, scuole, ospedali, musei, teatri. «Hai contribuito a colorare la città?». Il monito è in perfetto stile pubblicità progresso: «Chi evade toglie anche a te». Da due giorni i manifesti pubblicitari incombono sui torinesi. Li hanno disegnati gli studenti dei licei artistici che l’anno scorso hanno partecipato a un concorso indetto dal Comune. Una grafica accattivante per lanciare un avvertimento chiaro: le tasse vanno pagate, chi non lo fa danneggia la collettività e mette in pericolo i servizi che la città, alle prese con la crisi e con i tagli ai finanziamenti statali, fa sempre più fatica a garantire. Il battage pubblicitario serve per lanciare la campagna antievasione del Comune, un’azione che – spiegano a Palazzo di Città – «ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di contribuire attraverso le proprie tasse al bene della collettività e si accompagna all’attività di contrasto che continua a essere priorità dell’amministrazione»”.

Scriveva Herbert Spencer: “Questi difensori dell’insegnamento di Stato metterebbero se stessi in una cattiva trappola se potessero dimostrare la verità della loro dottrina. Perché che cosa s’intende col dire che il governo deve educare il popolo? Perché il popolo deve essere educato? Qual è il fine dell’educazione? Certamente di preparare il popolo alla vita sociale – di fare dei buoni cittadini. E chi ha l’autorità per dire quali sono i buoni cittadini? Il governo: non c’è altro giudice. E chi ha l’autorità per dire come possono essere formati questi buoni cittadini? Il governo: non c’è altro giudice. Quindi questa proposizione è convertibile in quest’altra: il governo deve trasformare i fanciulli in buoni cittadini, usando la sua propria discrezione per decidere che cos’è un buon cittadino, e in che modo il fanciullo può essere trasformato in un buon cittadino. Il governo deve in primo luogo elaborare una concezione precisa di un modello di cittadino; dopo aver fatto questo, deve elaborare un sistema di disciplina che appaia più appropriato a produrre cittadini sulla base di quel modello. Questo sistema di disciplina, infine, è tenuto a imporlo nella misura più grande possibile. Poiché se si comporta in maniera diversa, permette che gli uomini diventino diversi da quel che dovrebbero diventare a suo giudizio, e quindi fallisce nel compimento di quel dovere al quale è tenuto”.

La libertà, insomma, è un’altra cosa.

 

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Showing 8 comments
  • Fabrizio Dalla Villa

    Di cosa vi meravigliate? Purtroppo questo è l’atteggiamento di chi ha dei grossi problemi con se stesso e crede di poterli risolvere, sfogandosi sul prossimo. In pratica il messaggio che passa è: poiché io da solo non riesco ad assoggettare gli altri al mio potere, chiedo aiuto a chi è più malleabile… E’ un atteggiamento totalmente sbagliato che non va a vantaggio di alcuno. Il “divide et impera” degli antichi romani dovrebbe essere sostituito da qualcosa di più “moderno”, e qui casca l’asino, come al solito. Anziché punire chi sbaglia perché non premiamo chi fa bene? Invece in Italia, chi paga, pagherà sempre di più….. se questa è giustizia….

    • Borderline Keroro

      Sempre a proposito di calcio

      Ieri il Trota ha fatto visita a Cassano.
      “Fatica a esprimersi ma sta bene” la dichiarazione di Cassano al termine della visita.

  • Borderline Keroro

    Su Radio 24 ho sentitoche c’è una roba che mi pare si chiami “storie di ordinaria evasione”, dura un paio di minuti.
    Più sottile e subdola ma mi ricorda i due minuti d’odio di 1984.
    Mi piace la velocità con cui stiamo arrivando alla dittatura. E non sarà una dittatura come quelle già sperimentate, sarà autoindotta: complimenti ai mindfuckers statalisti.

  • rik

    sara’ l’edizione italiana della gioventu’ itleriana dopodiche arrriveremo alla reintroduzione del capo fabbricato o commissario del popolo e per completare l’opera omnia l’apertura ovunque di bocche della verita’ per una sana e democratica delazione cosicche’ potremo rivedere le scritte sui muri: taci il nemico ti ascolta!Nello stesso tempo,fra qualche anno,verranno introdotte nuove festivita’ nazionali in onore di Amato,Visco e Tremonti e quant’altri si prodigheranno per questa giusta causa.

  • Borderline Keroro

    A me Torino in bianco e nero va perfettamente bene.

    • Fabrizio Dalla Villa

      Border, non sarai mica un “gobbo” per caso… ahahah!

      • Borderline Keroro

        Non per caso. E sono amico di Moggi.
        Juve assolta, Moggi colpevole (?!?),
        e l’Inter perché Facchetti è morto o perché le telefonate sono state “dimenticate” si tiene il regalo di Rossi ?
        Bel paese di merda, con la giustizia che funziona alla cazzo.
        A proposito, ieri Mazzola ha detto cose interessanti, tipo che lui pressioni da Moggi non ne ha mai avute ed anche che gli onesti non hanno mai chiesto lo scudetto (ehhhh bugia bugia Moratti l’ha rivendicato eccome!).
        Noi eravamo convinti di essere assolti: seguito il dibattimento, viste le prove, sentite le telefonate (sia quelle che c’erano che quelle che non c’erano, e anche una specifica tagliata ad arte) era evidente anche ad un cieco, purché in buona fede, che l’associazione per delinquere fosse, se del caso, 200 km a Est di Torino.
        Pare che le giudici a latere della Casoria non fossero di questo parere, vedremo per quale motivo.
        Per quanto tu sia nerassuro, evita di rompermi le palle perché mordo.
        Su calciopoli posso seppellire chiunque, si chiami Palombo o Narducci, figurati se provi a discuterne tu.

        • Borderline Keroro

          Per seppellire intendo con fatti, prove e quant’altro. Specifico prima che qualcuno se la prenda.

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