In Anti & Politica, Economia

DI MATTEO CORSINI

“Servono sacrifici, ma non sarà lacrime e sangue.” (M. Monti)

Questa è una delle tante dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente del Consiglio incaricato, Mario Monti. Probabilmente la meno credibile di tutte.

Spesso mi trovo a pensare quanto sia strano, in un mondo in cui è in costante diminuzione il numero di coloro che credono che Gesù fosse il figlio di Dio (e ritengono che non esista alcun Dio), che tante persone vedano nella salita al potere di uomini tutt’altro che dotati di facoltà sovraumane la venuta di un nuovo messia.

Accadde nel 2008, quando Obama vinse le elezioni negli Stati Uniti (per la verità, a credere nella venuta del nuovo messia furono più gli europei che gli americani stessi) e, fatte le dovute proporzioni, sta accadendo in questi giorni nella malandata Italia.

A mio parere, data la situazione attuale, negare che ci saranno lacrime e sangue è una bugia imperdonabile, degna del peggior politico professionista. Perché un dato è certo, e non da oggi, anche se adesso la situazione mi pare oggettivamente più complicata rispetto ad alcuni mesi

fa: se si vuole sistemare il bilancio dello Stato è necessario agire in modo radicale.

Dal mio punto di vista questo significava ieri e, a maggior ragione, oggi, tagliare radicalmente e in modo permanente diverse voci di quella spesa pubblica che supera abbondantemente i 750 miliardi annui. Qualsiasi tentativo di ottenere lo stesso risultato agendo sul versante delle entrate fiscali (aumentando questa o quell’aliquota, oppure introducendo nuove imposte) non farebbe altro che, nella migliore delle ipotesi, tamponare il problema e, nella peggiore, deprimere ulteriormente la già gracile economia italiana.

Tagliare la spesa in modo radicale e strutturale non so se è nella volontà e nelle capacità di Monti (purtroppo, dubito che lo farà). In ogni caso, per qualcuno sarebbero lacrime e sangue. Lacrime e sangue di parassiti, pertanto a io parere più che giuste, ma pur sempre lacrime e sangue. Viceversa, se, come appare più probabile, si decidesse di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, tagliuzzando qua e là e aumentando anche la già elevata pressione fiscale, si finirebbe con l’imporre lacrime e sangue al già (spesso) esanime contribuente, solo per colpire meno chi da decenni vive alle spalle degli altri.

In ogni caso, per qualcuno e, più probabilmente, per molti, si tratterà di lacrime e sangue. In alternativa non si risolverà alcun problema. In tal caso, tutta la manfrina di questi giorni non sarebbe servita a niente, se non a dare momenti di gloria a qualche tecnocrate.

NOTINA A LATERE SU MARIO MONTI, tratta da rischiocalcolato.it

La Thomson Reuters, Web of Knowledge, Web of Science, é il database di tutte le pubblicazioni scientifiche edite dal 1889 ad oggi. E’ il database di riferimento per ricercare le pubblicazioni scientifiche di uno scienziato e le citazioni che esse hanno ricevuto.

Più lavori scientifici un ricercatore ha pubblicato su riviste internazionale e maggiore è il suo prestigio.

Più altri ricercatori citano ed usano i lavori che uno scienziato ha fatto e maggiore è la sua autorevolezza.

Il prof. Mario Monti ha al suo attivo ben 13 pubblicazioni, avendo ricevuto un totale di una, dicansi una, citazione. La maggior parte dei Suoi lavori é stata pubblicata su il «Giornale degli Economisti e Annali di Economia», che non sono mai state citate nemmeno una volta proprio da nessuno.

Questo risultato illustra lo spessore scientifico del Personaggio.

Per evitare malevoli commenti, qui di seguito riporto il risultato della Thomson Reuters, Web of Knowledge, Web of Science per il sottoscritto, solo per comparare il Rettore della Bocconi con uno squincero qualsiasi:

fonte: http://www.rischiocalcolato.it/2011/11/prof-mario-monti-lunico-economista-con-una-sola-citazione-scientifica-in-tutta-sua-vita.html

BATTUTINA A RI-LATERE

“Presidente, la gente ha bisogno dell’appoggio di una classe politica coesa, colta e responsabile. Da lei si sente rappresentata, come politico pulito e trasparente.” (G. Buffon)

Dal “Boia chi molla” al più trito politically correct…

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Showing 6 comments
  • Roberto Porcù

    Ho letto il commento di Leo, sono passato all’altro sito del quale lui aveva riportato il link ed ho lasciato un commento pensando di farlo in quello del movimento libertario. In Veneto si dice che “go avuo un colpo de mona”: succede. Il Giorgio nominato è Fidenato. Se a qualcuno interessa, lo può trovare lì.

  • Leonardo Facco

    La fuga degli investitori stranieri è iniziata a maggio
    I primi allarmi sono arrivati sei mesi fa. Da lì in poi, è stato un crescendo di inviti: “Investitori, lasciate l’Italia!”, Sia con riguardo ai titoli di stato che a proposito dei titoli quotati in borsa, la litania è stata questa. Abbiamo ricostruito sei mesi di annunci, minacce e riduzione di posizioni che non si sono ancora placate, mettendo in fila i nomi delle grandi banche straniere e dei fondi di investimenti che cercano altri lidi. Nemmeno adesso che è caduto Berlusconi.

    Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/la-fuga-degli-investitori-stranieri-e-iniziata-maggio#ixzz1dnK5uktG

    • Borderline Keroro

      Leo, sei un becero disfattista!
      Invece di dare il culo alla Patria, ti ostini a vedere il bicchiere “mezzo” vuoto!
      Cambia occhiali perché devi avere le lenti mezze sporche. Sì, la metà in basso :D
      Mingere! ….e mingeremo!

      L’ho detto o no? Le alternative sono due:
      1) fare default DOPO essere espropriati di tutto
      2) fare default PRIMA di essere espropriati di tutto
      at your choice

  • alessandro

    non è colpa del sud se l’italia di quel mascalzione di garibaldi è statta unificata.il sud è statto invaso da quel criminale vagabondo.l’unica soluzione è dividere l’italia in 13000 stati tutti in concorrenza fra loro.

  • Leonardo Facco

    DA DIRITTO.IT: Costerebbe mediamente 136 euro l’anno a famiglia la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa (185,40 euro per un casa accatastata in A/2 e 86,62 euro per una casa in A/3). È quanto emerge da un’indagine del Servizio politiche territoriali della Uil che ha elaborato il costo dell’imposta comunale sugli immobili sulla prima casa, nelle 104 città capoluogo di provincia, qualora venisse reintrodotta dal governo Monti, così come ventilato in queste ore.

    • Ged

      Tutto sto casino solo per bastonarci con altre tasse? Che da Firenze in giù non pagherà nessuno come sempre? Che saranno buttate nel pattume come sempre? Che fra poco tempo ri-leggeremo la litania sull’evasione fiscale, sul macellaio che non ti rilascia lo scontrino, sui poveri dipendenti che loro non evadono? Solo per trovare fra un po’ un Monti 2 “tecnico” espertissimo con la soluzione di tutti i mali in tasca? Cioè nuove tasse “per il bene del paese” o “per rilanciare l’economia”, naturalmente benedetto a dx e a manca? Dai la solita sceneggiata italiana… Potevano risparmiarsela…

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