In Anti & Politica, Economia

DI FABRISTOL*

E direttamente da un pamphlet dei centri sociali degli anni 70 arriva questa straordinaria spiegazione degli scioperi e delle agitazioni di questi giorni:

Siamo ai taxisti contro gli operai. Ai fruttivendoli contro i camionisti. Ai giovani precari contro i cinquantenni attaccati a quell’orrendo privilegio che è un reddito. E poi donne contro uomini, lombardi contro calabresi, farmacisti contro droghieri, inquilini contro proprietari di bilocali, ovviamente italiani contro extracomunitari.

A questo ci ha portato vent’anni di mantra liberista contro i ‘lacci e i lacciuoli’, vent’anni di esaltazione acritica della ‘mano invisibile’ del mercato nella sua versione finanziaria. Ci stiamo odiando, tutti, trasformandoci per categoria o ruolo sociale in ultrà da stadio pronti a trovare qualsiasi colpevole per proiettargli addosso la nostra rabbia. Altro che ‘coesione sociale’: qui siamo allo sfilacciamento assoluto, alla maionese impazzita.

La maionese impazzita, caro Giglioli, è lo Stato che ha creato e crea qusesta situazione. Hai ragione: siamo gli uni contro gli altri e l’unico responsabile di questo è lo Stato che nel frattempo vive grazie a queste contrapposizioni tra classi sociali e gruppi. Vedi l’effetto ma sbagli ad individuare la causa. Di mercato libero non ne è mai esistito (altro che 20 anni!) in Italia e la manovra Monti è tutt’altro che liberista, è dirigista.

Stefan Moulynex dice in questo video che: “Io non credo che lo stato sia un gruppo di persone con le pistole che puntano verso gli altri; io penso che lo stato sia gli schiavi che combattono tra loro e la minoranza che sta al potere che approffitta di questo. Chi infatti tra voi è mai stato arrestato per le proprie idee? [nessuno alza la mano nella folla ovviamente]. Chi tra voi ha ricevuto ostracismo, disapprovazione sociale, criticismo, rifiuto da familiari e amici per le sue idee? [tantissimi alzano la mano]”.

*Tratto da libertarianation.org

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