In Anti & Politica, Economia

DI MATTEO CORSINI

“Non serve un economista per capire che occorre più Europa per salvare l’Europa: il conto di questa crisi va pagato da tutti. Perché tutti, chi con eccesso di rigore chi con eccesso di finanza allegra, sono responsabili della crisi. Caricarlo solamente sulle spalle di chi è in crisi è ingiusto oltre che controproducente.” (M. Longo)

Morya Longo scrive sul Sole 24 Ore, e talvolta i capita pure di essere d’accordo con il contenuto dei suoi articoli. Questa volta no.

Quando affrontano le questioni inerenti la crisi dell’area euro, molti commentatori si lasciano prendere la mano invocando la solidarietà tra paesi europei, e tacciando di egoismo chi se la passa meglio (o meno peggio) qualora non sia dell’idea di aprire senza limiti i cordoni della borsa per aiutare chi se la passa peggio. Capita, allora, di leggere cose del tipo “tutti, chi con eccesso di rigore chi con eccesso di finanza allegra, sono responsabili della crisi”. Non si sa bene in base a quali elementi concreti, dato che nessuno dei paesi che hanno un qualche problema di debito è stato costretto a indebitarsi sotto la minaccia dell’invasione da parte di altri Stati.

Tanto per essere chiari, non vedo quale sia la colpa dei tedeschi se in Italia si è fatta aumentare la spesa pubblica accumulando deficit che hanno portato il debito pubblico ai livelli attuali. Una situazione, peraltro, che non è nuova, ma che è deflagrata durante gli anni Ottanta e le cui origini credo vadano fatte risalire almeno al decennio precedente.

Ciò non toglie che la Germania abbia effettivamente tratto considerevoli benefici dall’euro, per un mix tra virtù proprie e vizi dei partner europei. Adesso si trova, a livello di sistema, a essere creditrice nei confronti di quei paesi che durante i primi anni di moneta unica hanno aumentato la domanda (importando anche dalla Germania) pompando sul debito che poteva essere accumulato a tassi di interesse mai stati così bassi in quegli stessi paesi nei decenni precedenti.

Come ogni creditore, la Germania sopporta il rischio di insolvenza dei debitori, ma è comprensibile che non voglia fare concessioni senza contropartite. Si dirà che la gestione della crisi non ha finora prodotto risultati soddisfacenti, e che la politica dei piccoli passi, spesso contraddittori, ha ingigantito il problema greco favorendo il contagio ad altri paesi. Credo che i tedeschi ne siano consapevoli e che sia una strategia voluta.

Si tratta di un atteggiamento cinico e controproducente? Probabilmente sì, ma il pulpito dal quale vengono questi lamenti è spesso il meno appropriato.

Generalmente quando un’azienda è ingolfata di debiti e non la si riesce a risanare, entra in amministrazione straordinaria. Non di rado i creditori convertono i loro crediti in capitale, assumendo il controllo dell’azienda. Altrimenti si va al fallimento, e il tasso di recupero per i creditori dipende da quanto si riesce a ricavare dalla procedura di liquidazione. Pare che la Germania in questo momento sarebbe dell’idea di fornire aiuti, ma solo commissariando la politica fiscale di chi riceve gli aiuti stessi.

A questa ipotesi si sono levate reazioni indignate, ma non ci vedo nulla di scandaloso. Anche perché, volendo, ogni Stato è sempre libero di fare default. A quel punto, ognuno assumerebbe la responsabilità dei propri errori, sia esso creditore o debitore.

Con il motto “occorre più Europa per salvare l’Europa”, al contrario, si finisce spesso per invocare una socializzazione dei debiti che porrebbe gli oneri più a carico dei creditori che dei debitori. All’Italia potrebbe fare comodo, ma sarebbe giusto?

 

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Showing 7 comments
  • Iano

    Voglio confessare la verità: Il progetto Europa è stata un idea geniale dei comunisti,e cioè di trasformare L,Europa in una seconda Cina.Quindi il popolo deve essere impoverito e indebolito,sottomesso e persequitato dal potere politico.Infatti è proprio quello che sta accadendo,ma la gente fa finta di non capire,perchè ha paura. l,eliminazione di ogni diritto è già una prova(vedi art.18)!! L,arroganza della Marcegaglia la faccia tosta di Marchionne,la provocazione verso i giovani di questo(illegittimo)governo.Come mai la sinistra appoggia questo governo che è contro i lavoratori,e a favore dei padroni ?Perchè il progetto Europa=Cina,deve andare avanti.La finanza non “disturba mai i cinesi,perchè sono loro i nostri “padroni”Non mi resta che dire (povera Italia….)

    • floriano

      CARO IANO IO AGGIUNGEREI POVERA ITAGLIA DI MERDA

  • daniele

    speriamo che ci sia un bel default sia della grecia che dell’Italia così questa europa farlocca la si abbandona che fa davvero pena…..anzi schifo!

  • Riccardo

    Come diceva Keynes, sono i debitori che dettano le regole del gioco, non i creditori. Un indebitato può sempre dire: ” Non ti restituisco una lira” e il creditore non può fare nulla. Anche se lo ammazza, comunque non recupera il suo credito. La Germania stia attenta, perchè quando c’è stato da pagare per la sua unificazione, abbiamo pagato tutti. Ho l’impressione che il sogno tedesco di dominare l’Europa, non si sia affivolito neanche dopo l’utima sconfitta. Personalmente ne ho abbastanza di Europa e di Italia. Se non mi fa piacere prendere ordini da un Monti o da una Fornero, non vedo perchè ne dovrei prendere da una Merkel.

    • Iano

      Equitalia è un anti-keynes per eccellenza,Infatti se un debitore non paga o non può pagare,loro ti vengono a saccheggiare anche quel poco che hai,ma di solito ti tolgono la casa e ti buttano in mezzo la strada.Lo stato ti chiede il 65%di quello che guadagni,ma se perdi il lavoro ti fa morire da barbone…Inoltre tu non devi prendere nessun ordine,devi solo obbedire e “pagare”!!!!!

  • CARLO BUTTI

    Prima di prestar denaro a uno che ha l’abitudine di sperperare i suoi averi nei piaceri del vino, voglio garantirmi di persona, con i dovuti controlli, che abbia smesso definitivamente di bere. Altrimenti il danno è doppio. mio, che getto al vento i miei soldi, e di quell’altro, che morrà di cirrosi epatica.

    • Iano

      Il 70%degli Stati che hanno aderito al progetto Europa erano già da tempo indebitati e “morti di fame”e anche spendaccioni. Aspettevano da tempo questa ghiotta !! occasione,per incassare soldi sotto forma di aiuti.Ma sappiamo bene che questi soldi andranno a fondo perduto,perche il PIL non cresce la gente non lavora,e gli Stati non incassano (vedi Grecia)E quindi lo Stato più virtuoso deve aiutare quello con problemi. Qui c,è qualcosa che non và,i conti non tornano.Bisogna ammettere che que st ,Euro è un progetto fallito.Ho dobbiamo aspettare la “grande carestia”per capirlo???

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