In Anti & Politica, Economia

DI MANUEL MARCORELLO*

Negli ultimi anni non si fa altro che parlare dei mille problemi dell’Unione Europea.

Si passano infatti in rassegna tutti i punti deboli: dalla moneta unica all’eccessivo allargamento dell’Unione con l’annessione di Paesi denominati periferici, dalla funzione dell’europarlamento ai parlamenti nazionali che vanno molto spesso per la loro strada, dalle forti pressioni esercitate da Stati più importanti verso i più piccoli e viceversa, dai debiti sovrani eccessivamente esposti al conseguente rischio di speculazione finanziaria.

Tema che si tende troppo spesso a trascurare ma di fondamentale importanza è il semplice fatto che sul debito pubblico consolidato di ognuno dei 27 Paesi membri dell’Unione europea, si devono pagare ingenti somme di interessi.

 

Interessi sul debito consolidato (milioni di euro)

2006

2007

2008

2009

2010

Italy

68.837

76.884

80.717

69.243

68.397

Germany

66.140

68.510

68.340

63.830

61.880

United Kingdom

40.051

45.615

40.793

29.411

49.056

France

46.667

51.029

56.607

46.057

47.209

Spain

16.159

16.940

17.399

18.520

20.120

Greece

9.778

10.684

11.937

11.915

13.205

Belgium

12.755

12.990

13.257

12.565

12.307

Portugal

4.281

5.084

5.311

4.904

5.236

Ireland

1.828

1.939

2.420

3.243

4.842

Hungary

3.535

4.112

4.365

4.217

4.036

(Fonte dati Eurostat)

Come si può notare nella tabella, noi italiani non ci facciamo mancare il primo posto in classifica con una somma che si aggira sui 68 miliardi di euro (2010) pagati ogni anno sul nostro enorme debito consolidato, non da meno fanno i tedeschi con 61 miliardi di euro seguiti da inglesi e francesi sui 45-50 miliardi.

Proprio questi che dovrebbero essere Paesi trainanti, dovendo pagare interessi così elevati sul proprio debito sovranonon riescono in alcun modo ad innescare una crescita che altrimenti sarebbe sicura.

Se andiamo poi a rapportare gli interessi sul debito pubblico con il Pil prodotto ogni anno, si può calcolare facilmente quanta parte di prodotto interno lordo occorre per ripagare solamente gli interessi ai creditori.

Percentuale del Pil utile a pagare gli interessi sul debito consolidato (%)

2006

2007

2008

2009

2010

Greece

4,68

4,80

5,12

5,14

5,81

Italy

4,61

4,95

5,12

4,54

4,40

Hungary

3,95

4,14

4,14

4,61

4,16

Belgium

4,00

3,87

3,83

3,69

3,47

Ireland

1,03

1,02

1,34

2,02

3,10

Portugal

2,66

3,00

3,09

2,91

3,03
United Kingdom

2,06

2,22

2,27

1,88

2,87

Germany

2,86

2,82

2,76

2,69

2,50

France

2,60

2,70

2,93

2,44

2,44

Spain

1,64

1,61

1,60

1,77

1,91

(Fonte dati Eurostat)

Gli interessi sono il vero problema europeo, si nota infatti come la sola Grecia, oggi sull’orlo di un probabile default, usi quasi il 6% del suo prodotto interno lordo solo per pagare interessi sul debito fino a qui accumulato, l’Italia dopo aver prodotto il 4,4% del proprio Pil ha semplicemente pagato i propri creditori.

Seguono Ungheria con il 4,16% e Belgio con il 3,47%, meglio se la cavano Germania, Francia e Spagna, quest’ultima afflitta però da altri indicatori come il tasso di disoccupazione e/o occupazione.

Se non si agisce quindi nel contenimento di questi interessi azionando certamente azioni di contenimento dei debiti sovrani, gli Stati non riusciranno ad uscire da questo vortice che essenzialmente richiede crescita economica con il solo scopo di pagare debiti arretrati.

L’Europa si trova quindi in una situazione di emergenza sia dovuta alla crisi mondiale, sia al caso della Grecia, ma soprattutto dovuta ai debiti che tutti i Paesi membri, soprattutto i maggiori, hanno accumulato in questi anni e che non permettono in nessun modo di andare in aiuto di altre nazioni anche piccole, che si trovino in difficoltà economiche.

Diverso sarebbe stato il progetto di un’Unione europea costituita da Stati con bassi livelli di debito sovrano, in questo caso si sarebbe infatti potuto intervenire serenamente in eventuali difficoltà economiche da parte di una o dell’altra nazione.

 

FONTE ORIGINALE: www.investireoggisicuro.it

* Tratto da: www.l’indipendenza.com

 

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Showing 8 comments
  • Roberto Porcù

    L’emerito presidente della banca d’italia rimprovera le banche che prendono il denaro a basso prezzo dalla BCE e non lo mettono a disposizione dei privati e delle imprese.
    Costui o è o mira a farci passare. I governi hanno fatto pressione alla BCE che ha allargato i cordoni della borsa alle banche e con questi quattrini esse possono sanare i “loro” buchi non dichiarati ed acquistare i titoli degli stati che hanno operato affinché loro ottenessero quella liquidità.
    Lo scopo dell’operazione era aiutare gli istituti ed aiutare gli stati, do ut des.
    Imprese e privati che si arrangino.
    Questo lo si sapeva fin dall’inizio, ma che motivo ha ora Visco di arieggiare le tonsille? Per prenderci per il culo?

  • iano

    Bisogna capire che fare funzionare il sistema dell,economia nel mondo non è facile,è un giro complicato e molto fragile,basta poco per far crollare tutto!! Il nostro benestare fino adesso,non è la normalità,ma un “eccezione”…Quindi i popoli devono essere pronti ad ogni Evento negativo !!Così come sono arrivate le guerre,può arrivare la Carestia !!Se i politici non fanno bene il loro lavoro possono provocare dei disastri.Il popolo subisce sempre le conseguenze Es. (L,alleanza Fascista-Nazista)ecc.A tutto questo non c,è rimedio,è stato e sarà così per sempre.Un ricco imprenditore,all,improvviso si ritrova “barbone”Così anche L,Italia si sveglia una mattina,e si ritrova Ucraina !!!!

  • antonio

    questo garavaglia o ci fa o ci è.
    in usa la % di dipendenti pubblici è 7.4 contro 5.4 dell’italia!
    USA (dati us censis bureau):
    a marzo 2009 negli Stati Uniti risultavano in servizio 2.823.777 dipendenti federali civili, 5.329.022 dipendenti statali, 14.479.582 dipendenti degli enti locali per un totale di 22.632.381 dipendenti pubblici civili (74 ogni 1000 ab.)… senza contare i militari!!!
    l’INFAMIA demagogica non ha limiti.

  • CARLO BUTTI

    Arriverà il momento in cui chi ha prestato, e continua a prestare per amor di patria, denaro al Leviatano , che poi lo dilapida nelle spese più demenziali, si troverà con un pugno di mosche. L’ha voluto? Suo danno!

  • michele lombardi

    lo statalismo ha portato al fallimento l’intero pianeta

  • Lillo

    Uno su quattro non ce la fa

    … Uno su quattro non ce la fa. Il 24.5% delle famiglie italiane è a rischio povertà. Non riesce a pagare l’affitto, il mutuo, non usa il riscaldamento, …

  • mark

    Sentito? Stanno per iniziare i licenziamenti degli statali….
    http://affaritaliani.libero.it/politica/garavaglia160212.html?refresh_ce

    • Roberto Porcù

      @ mark – è la seconda volta che ti vedo proporre il link del senatore Garavaglia della Lega Nord e torno a commentarlo nello stesso modo con copia/incolla.
      Sentito il senatore della Lega ? Non gli basta inchiappettare i Cittadini, ma questi devono anche prenderli per il culo. Praticamente tu, caro amico, devi essere contento di essere inchiappettato.
      Vi ricordate i piani quinquennali dell’URSS ? “Caro compagno russo, quest’anno sarà per te di sofferenza e non potrai mangiare altro che cipolle, ma l’anno prossimo potrai permetterti ben tre cappotti, quello seguente un auto e nel giro di cinque anni saremo tutti più ricchi di quegli schifosi degli americani. Poi i piani slittavano e, per chi non era nella nomenklatura, tutto rimaneva alle cipolle.
      La storia si ripete e questo senatore della Lega Nord ci prova con noi.
      Monti di decreti ne ha fatti, ma non ce n’è uno che tagli le mani alla casta (cosca).
      Poi, i decreti, … essi sono come le interrogazioni parlamentari che politici di mezza tacca fanno per far vedere all’elettore fesso il loro interessamento per il suo problema ben sapendo che dopo l’interrogazione nulla cambia.
      Ogni decreto di Monti deve essere convertito in legge. Da chi ? Ma dalla casta, che diamine ed il risultato è quello che è!
      L’inutile Corte dei Conti (osserva, indaga e non può fare nulla se non una relazione annuale) ha appena detto della corruzione in Italia: dell’evasione fiscale (meno male) e della corruzione politica (potevamo risparmiare nella retribuzione, questo lo sosteneva anche il barista che mi serve il caffè macchiato al mattino).
      Monti con un decreto ha fissato che la retribuzione dei manager pubblici non può essere più alta di quello del primo presidente della corte di cassazione, ma i parlamentari bipartisan hanno alzato impedimenti e tutto rimane come prima.
      Impedimenti li hanno alzati anche IdV e Lega, perché in tutti i partiti c’è l’ala idealista che vota e l’ala politica a caccia di poltrone, poltrone da difendere, anche nella Rai alla quale il sommo ballista (Umberto Magno n.d.a.) recentemente torna ad invitare a non pagare il canone.

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