In Economia, Esteri

DI MATTEO CORSINI

“Il gold standard non ha evitato il panico finanziario, durante la Grande Depressione errori politici fatti negli Usa si sono allargati ad altri Paesi che lo utilizzavano. Non è perfettamente credibile e può essere soggetto a speculazioni… La Fed ha fallito la sua missione all’epoca della Grande Depressione.” (B. Bernanke)

Questo ha detto, tra le altre cose, Ben Bernanke in occasione del primo di quattro seminari nei quali ricostruirà la storia ormai quasi centenaria della Federal Reserve.

La credibilità della banca centrale americana sta diminuendo parecchio nella percezione dell’opinione pubblica, la cosiddetta Main Street, e in particolare tra i giovani. E’ comprensibile che Bernanke cerchi di difendere l’operato della Fed, soprattutto ciò che è stato fatto negli ultimi cinque anni, ossia da quando lui è presidente. Ma ciò che afferma suscita diverse perplessità.

Va detto, peraltro, che l’opinione di Bernanke sull’operato della Fed durante la Grande Depressione non è cambiato in tempi recenti, ma è la stessa di quando insegnava a Princeton. Ed è, in buona sostanza, l’analisi cara a coloro che ritengono che al minimo accenno di crisi una banca centrale debba immettere liquidità nel sistema senza timidezza e mezze misure.

L’errore della Fed all’epoca della Grande Depressione sarebbe stato, pertanto, quello di non inondare il mercato di dollari freschi di stampa. Non stupisce, quindi, che anche il gold standard finisca sul banco degli imputati.

Analisi di questo genere, ancorché accettate da un cospicuo numero di storici ed economisti, hanno un problema di fondo: tralasciano di verificare cosa successe durante gli anni Venti, partendo in sostanza dalle prime avvisaglie di crisi durante il 1929.

E’ un po’ come se un medico, analizzando i primi sintomi di malessere di un atleta dopato, non si preoccupasse di capire quali sostanze abbia assunto quell’atleta e da quanto tempo si stia dopando. Il che nel caso della Fed sarebbe oltre misura grave, dato che le sostanze erano state somministrate dallo stesso medico.

In sostanza, non si può ritenere soddisfacente un’analisi della crisi del 1929 se non si parte dalla ricostruzione di ciò che avvenne nel decennio che andava concludendosi. Gli economisti di scuola austriaca (si veda, ad esempio, “America’s Great Depression” di Rothbard) hanno messo in evidenza gli effetti sull’offerta di moneta e l’espansione del credito/debito della politica monetaria espansiva della Fed durante gli anni Venti.

Il gold standard non è da ritenere responsabile di non aver evitato il panico, bensì vittima della fraudolenta emissione di cartamoneta non coperta da riserve di metallo prezioso durante quel periodo.

In conclusione, le vere responsabilità della Fed consistono nell’aver posto le basi, durante gli anni Venti, della crisi del 1929. Continuare a inondare il sistema di denaro come è stato fatto in occasione della crisi in corso sarebbe stato come continuare a somministrare sostanze dopanti con dosi crescenti un atleta già sull’orlo del collasso. Tutti quelli che adesso gioiscono ritenendo che il peggio sia alle nostre spalle grazie a Bernanke e Draghi potrebbero presto doversi ricredere. Ahimè.

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Showing 7 comments
  • michele lombardi

    le banche centrali stanno dando ossigeno a sistemi falliti.
    essi sono falliti perche’ le tasse effettive sono al 70% come IVA + tasse dirette + dazi + dogane…

    le puttanate sulla fiat currency sono appunto puttanate di gente che dovrebbe solo tacere

  • Robespierro

    “Bernacca” non è certo tra le persone che stimo, è un servo delle banche, ma non è uno stupido e ciò che afferma è sottoscrivibile, cioè il gold standard causa inevitabilmente una crisi di liquidità perchè ce n’è troppo poco e se ne estrae troppo poco per star dietro alla crescita mondiale, col gold standard la mancanza di di liquidità sarebbe un problema strutturale e poi paesi produttori d’oro sarebbero ingiustamente avvantaggiati. Proprio stamattina ho letto un articolo molto ben spiegato, qui sotto il link:
    http://www.marketwatch.com/story/fed-chairman-bernanke-on-gold-standard-2012-03-21?link=kiosk

    • Fidenato Giorgio

      @robespierro. Tu non hai capito, quando dici queste cose, come funziona il mercato. Più aumenta la domanda di un bene, più aumenta il suo valore. Dicendo quello che hai detto, significa che non capisci questa elementare legge del mercato. Se la quantità di oro è costante (o quasi, perché le estrazioni ne aumentano in minima parte) significa che il suo valore aumenta, in funzione dell’aumento della sua domanda. Quindi se la richiesta di oro è aumentata notevolmente, significherà che occorrerà meno oro per acquistare una data merce. In questa maniera è automaticamente ripristinato l’equilibrio, con il grande e benefici effetto che le merci,a parità di lavoro, costano sempre meno (in termini di quantità d’oro). Se impari questa semplice lezione di economia, non potrai mai dire quello che hai detto!!!!

      • Robespierro

        Giorgio, non hai capito come funziona la moneta, che non è un bene e non deve ne può esserlo, è un mezzo di scambio che deve crescere di volume con la crescita dell’economia altrimenti non c’è abbastanza denaro per gli scambi, come chi ha un pozzo per irrigare i campi, poi acquista altre giornate di terra e semina, ma ha sempre quel pozzo che eroga sempre la stessa quantità d’acqua, cosa succede… e rivalutalo fin che vuoi, a che prezzo irreale dovrebbe arrivare, ad un certo punto ci sarebbe un fisiologico stop, con un anello della zia ci compri una nazione africana. Non si può usare l’oro, perchè ce n’è troppo poco al mondo, alcune nazioni proprio non ne hanno a sufficienza per battere moneta, cosa fanno, tornano al baratto… inoltre l’oro è una valuta rigida, non flessibile, la politica monetaria di una nazione potrebbe non andar bene per un’altra, gli stati debbono poter calibrare la quantità di moneta necessaria alla loro economia, con l’oro non si potrebbe. Stiamo provando sulla nostra pelle e tasche, con l’euro, cosa voglia dire avere una valuta rigida, lo stesso è successo all’Argentina legandosi al usd: ad un certo punto, non c’è più denaro che circola, si ha una crisi del credito e si blocca tutto, con il gold standard l’effetto sarebbe amplificato a livello globale.
        Detto ciò, io, per quanto possa contare il mio parere, sono contrario all’emissione di debito con interessi, che è sempre un meccanismo di usura, un cappio che gli stati si mettono al collo, invece sono favorevole ad un ritorno alla sovranità monetaria ed a battere moneta, che in certi limiti non è inflattiva, ad esempio, se lo stato italico potesse battere moneta e con la zecca, pagasse i suoi debiti alle imprese che sono creditrici della pubblica amministrazione, questo non creerebbe inflazione, perchè quel denaro è già stato conteggiato ed anzi manca dal bilancio. In pratica, l’Argentina sta mettendo in pratica questa scuola di pensiero e va alla grande, provocando l’ira delle grosse banche d’affari che non guadagnano più nulla… il piano Marshall, fu sostanzialmente MMT e non andò male, mi sembra, ripeto, la moneta è mezzo di scambio e la sua quantità deve essere proporzionata allo sviluppo degli scambi, altrimenti viene a mancare e capita ciò che sta capitando ora. Questo è il mio parere, tempo fa non la pensavo così, ho cambiato idea in base ai fatti ed ai numeri.
        Infine, il gold standar per funzionare, ovvero per riuscire a strangolare l’economia globale, deve per forza essere uno standard globale, ciò è irrealizzabile, non è manco fantascienza, che un minimo di plausibilità deve averla, dunque perchè questo microscopico movimento un giorno sì e l’altro anche, continua a menarla sulle magnificenze dell’oro e/o sull’idea/ideologia del gold standard… per favorire chi vende oro fisico, mi domando…

    • Lorenzo

      I paesi produttori d’oro sarebbero ingiustamente avvantaggiati?!
      E che dire allora dei paesi produttori di petrolio? e di diamanti? e di altri metalli?
      Secondo il tuo ragionamento non non dovremmo usare l’auto per non “avvantaggiare ingiustamente” i paesi opec.
      Questo moralismo su ciò che è giusto e non è giusto, pur fatto con le migliori intenzioni, è molto pericoloso.

      • Robespierro

        Lorenzo, l’empatia è una qualità umana, ma è anche molto utile negl’affari e per capire il mondo: dato che il gold standard deve essere uno standard mondiale, come fai a farlo accettare ai paesi che oro non ne hanno e/o non ne producono? Il gold standard ora è totalmente irreale, perchè i paesi ingiustamente svantaggiati lo boicotterebbero e nessuno lo può imporre con la forza, ergo: stiamo discutendo sul nulla, una discussione puramente accademica.

  • CARLO BUTTI

    Purtroppo questi signori sono soltanto “tecnici”, “esperti”, quelli che Einaudi irrideva e considerava pericolosi. Non hanno conoscenze storiche di prima mano, sono concentrati sul presente, hanno una fiducia cieca
    nei loro modelli matematici, ragionano come computer(cioè non ragionano) e -forse- mentono sapendo di mentire. Col declino della cultura umanistica purtroppo gente di questo genere continuerà a proliferare.

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