In Scienza e Tecnologia, Varie

DI CARLO STAGNARO E STEFANO VERDE*

Le rinnovabili scagionate dall’accusa di aver causato gli aumenti della luce? Lo sostiene Legambiente in un documento pubblicato sul suo sito, il quale contraddice la spiegazione fornita dall’Autorità per l’energia per la sua stessa decisione. Chi ha ragione?

Prima di rispondere, vale la pena riprendere il comunicato dell’Aeeg, che giustifica l’aumento del 5,8% a partire dal 1 aprile, a cui si aggiungerà un ulteriore 4% da maggio. Scrive il regolatore:

l’aumento del +5,8% in vigore da aprile, deriva sostanzialmente dagli incrementi del petrolio, dai maggiori costi per il mantenimento in equilibrio del sistema e dall’andamento della borsa elettrica sia per effetto dell’emergenza freddo di febbraio sia in una visione prospettica… Anche l’esigenza di interventi urgenti per la sicurezza del sistema elettrico in presenza di una crescita esponenziale della generazione da fonti non programmabili e intermittenti, in particolare il fotovoltaico, rappresenta il 40% circa dell’aumento del 5,8%.

A maggio, come detto, subentrerà un altro rincaro del 4%, che incorporerà i costi dovuti alla maggiore incentivazione delle rinnovabili, ma questo per ora lo mettiamo tra parentesi. Legambiente prende in mano la bolletta media annua della “famiglia” tipo, la stessa per la quale l’Autorità stima un importo di 494 euro così divisi:

 

Voce Costo [euro] Peso [%]
Energia e dispacciamento 294 59,5
(di cui commercializzazione) (21) (43)
Trasm. + distr. + misura 69 14
Iva + accisa 67 13,5
Oneri di sistema 64 13
(di cui per rinnovabili) (48) (97)
Totale 494 100

 

Legambiente si concentra sui primi 294 euro, sostenendo che “vanno a tutte le centrali escluse le rinnovabili”, cioè “il 90% va a impianti a metano, petrolio e anche carbone”. Questo però non è del tutto corretto.

Anzitutto, una ventina dei 294 euro è riconducibile alle attività di commercializzazione dell’energia elettrica ed è chiaro che le stesse vengano svolte indistintamente per l’energia fossile o rinnovabile che sia.

I 273 euro rimanenti coprono i costi per la materia prima e per il dispacciamento dell’energia. È interessante evidenziare che nel prezzo all’ingrosso della materia prima sono inclusi anche i costi che i produttori non rinnovabili sono obbligati a sostenere quale effetto del meccanismo dei certificati verdi (nel 2012 l’obbligo è pari al 7,55% ), il cui impatto può essere stimato, in via conservativa, in 5 euro/MWh. Dal momento che la “famiglia tipo” dell’Aeeg consuma 2.700 kWh/anno, l’impatto dei CV implicitamente incluso nella componente “Energia e dispacciamento” della sua bolletta annua è di circa 14 euro.

La parte della voce “Energia e dispacciamento” completamente non riconducibile a produzione rinnovabile scende quindi a circa 260 euro.

A ben vedere, all’energia immessa in rete dagli impianti rinnovabili che percepiscono i certificati verdi è riconosciuto anche il prezzo di mercato della stessa. Assumiamo che nel 2012 la generazione da fonti rinnovabili passi dal 26% del 2011 (fonte: Legambiente) al 30% del fabbisogno, pari a circa 95 TWh, di cui 40 TWh di generazione da grande idroelettrico, circa 20 TWh di energia rinnovabile incentivata con tariffe onnicomprensive e 35 TWh che ricevono anche il prezzo dell’energia all’ingrosso oltre al CV (preferiamo escludere il grande idroelettrico perché tali investimenti risalgono a qualche decennio addietro e una recente politica energetica diversa non avrebbe intaccato il loro impiego). Ne segue che una parte dei 260 euro di cui sopra in realtà ritorni a impianti rinnovabili. Possiamo ipotizzare che si tratti di almeno un 12%.

Vi è poi da considerare l’aumento dei costi per il dispacciamento imputabile alla repentina impennata della produzione da fonti rinnovabili intermittenti: dal recente comunicato dell’Aeeg è possibile evincere che tale effetto sia quantificabile in circa 11 euro per la “famiglia tipo” (40% dell’aumento del 5,8%).

Scendendo lungo la bolletta troviamo poi gli oneri generali di sistema. Legambiente in questo caso riporta correttamente che dei 64 euro annui quelli destinati alle “nuove rinnovabili” valgono 48 euro.

Da ultimo, qualche parola sulla fiscalità – accise e Iva – che vale 67 euro e insiste sulla produzione energetica, sia sugli oneri di sistema. Ai 48 euro di oneri di sistema riconducibili alle rinnovabili e ai 14 euro imputabili al meccanismo dei CV, si aggiunge dunque l’Iva al 10%, per altri 6 euro.

Conclusione: la “famiglia tipo” non paga 48 euro per le rinnovabili, ma ne paga almeno 79 (e senza includere la parte della componente Energia che comunque remunera anche gli impianti rinnovabili). Ma non è finita. Perché sappiamo che da maggio la bolletta crescerà di un ulteriore 4% (poco meno di 20 euro) interamente riconducibili all’incentivazione delle fonti verdi. Così, nel giro di poche settimane i 79 euro diventeranno 99.

C’è dell’altro. E’ innegabile che “la crescita delle fonti rinnovabili [abbia] fatto abbassare il prezzo dell’elettricità nelle ore di punta” come afferma Legambiente, tuttavia val la pena svolgere qualche riflessione anche su questo punto. Se anche ipotizzassimo per assurdo un parco dal quale istantaneamente scompaiano 55 TWh di generazione rinnovabile (escluso solo il grande idro) tale ammanco si tradurrebbe in una maggiore domanda contendibile per la potenza termoelettrica convenzionale per un massimo di circa 8.000 MW nelle ore di picco e 5.000 MW nelle ore di fuori picco. Certamente  sono un numeri importanti, eppure l’overcapacity che caratterizza il settore termoelettrico, unita alla situazione “lunga” del mercato del gas naturale, ci porta ad azzardare che l’aumento del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica non potrebbe incidere per la famiglia tipo oltre i 70 euro/anno (pari a 25 euro/MWh). Per arrivare a un tale livello dovrebbero verificarsi simultaneamente tali e tante circostanze negative, dalle tensioni internazionali sui prezzi oil a un’improvvisa scarsità di metano sul mercato nazionale fino a una domanda a livelli record, da risultare del tutto improbabile. Realisticamente, l’eventuale aumento del prezzo all’ingrosso medio dell’energia elettrica sarebbe molto, molto inferiore.

Inoltre, al beneficio in termini di riduzione dei prezzi ottenuta “tagliando il picco” (stimato nell’ordine di 1-3 euro/MWh nell’analisi Aspo che si trova qui), si è osservata una tendenza al rialzo dei prezzi off peak, con una conseguente riduzione del risparmio per il consumatore finale derivante dall’introduzione della tariffa bioraria e dalla rimodulazione dei suoi consumi.

In sostanza, se guardiamo all’extracosto rinnovabile, il valore corretto è almeno il doppio dei 48 euro stimati da Legambiente. Così, non solo per essere pignoli, ma perché una corretta informazione e comprensione dei fenomeni è alla base di qualunque possibile miglioramento della politica energetica ed economica. Dunque, una risposta più corretta alla domanda di Legambiente – “è davvero tutta colpa delle rinnovabili se le bollette della luce lievitano?” – è: “no, non è tutta colpa delle rinnovabili, ma la loro rsponsabilità è tutt’altro che residuale”.

Recent Posts
Showing 10 comments
  • TPM

    x luigi

    Guarda è facilissimo
    Da domani nessuno paga più tasse.
    vediamo se chiudono le centrali nucleari, l’enel o le industrie di pannelli fotovoltaici

  • Luigi

    Sono possessore di impianto fotovoltaico da 3kW.
    Al momento della stipula del contratto espressi queste precise parole:
    “voglio un impianto fotovoltaico per abbassare i costi della bolletta MA SOPRATTUTTO per produrre meno CO2 e contribuire al benessere del sistema inquinando meno”.
    Ad ogni modo una cosa è e DEVE essere SACROSANTA: ci stanno prendendo tutti per i fondelli perchè l’energia prodotta da pannelli fotovoltaici NON HA NIENTE A CHE VEDERE con gli aumenti in bolletta.
    Questi aumenti che vengono associati al fotovoltaico sono solo UNA SCUSA per far credere alla gente che il fotovoltaico ha un peso. Sì ha un peso, ma ve lo dico io che peso ha: il peso di essere un minore guadagno per ENEL e assimilati perchè col fotovoltaico in uso ci stanno guadagnando meno loro.
    E’ la stessa cosa che è successa per l’acqua, ricordate? La gente risparmia consumando meno acqua e le tariffe aumentano. Perchè? Ve lo siete chiesti? Gli impianti idrici sono sempre gli stessi in italia e l’acqua è un bene globale esattamente come la luce del sole. Non ci sono costi che giustifichino tali aumenti, ma solo gli interessi delle multinazionali che per garantirsi sempre lo stesso profitto sono “costretti” ad aumentare le nostre bollette. Non rompetemi le balle e che sia chiaro una volta per tutte. Se il mondo lo si vuole cambiare sul serio la devono smettere di rompere i maroni sempre con la stessa solfa delle rinnovabili perchè IO MI IMBESTIALISCO!!!

    • FrancescoPD

      …ahh ahh non imberstialirti solo, per me puoi anche urlare.
      Rinuncia agli incentivi, solo allora avrai la possibilità di insegnare la morale agli altri.
      6 MLD l’anno per 20 anni sono un insulto al buon senso;
      aver dato la possibilità alla mafia di investire nelle rinnovabili e reciclare i loro denari, è un insulto;
      dare quattrini per i micro impianti è doppiamente un insulto, perchè fra 5 anni, nessuno se ne occuperà più;
      credere che l’energia solare in particolare sostituisca altra energia tradizionale è un insulto all’intelligenza.
      L’energia solare la usi solo quando il sole c’è, ma quando devi avviare il tornio all’azienda e non c’è il sole??
      allora l’energia solare per me vale zero, vale molto per chi ha e beneficia degli incentivi.
      Bene rinuncia prima di tutto a questi incentivi estorti in bolletta, e dopo potrai parlare.
      E rileggiti bene come lavora e cosa fa il GSE, forse non ce l’hai ancora chiaro…
      E in più questa è una delle cause maggiori perchè le aziende ora sono costrette a delocalizzare, Alcoa docet.
      Quando qui in veneto e friuli a 1/2 di macchina troviamo l’energia a metà prezzo, chi glielo fa fare ad un imprenditore a rimanere in Italia,…
      Se per queste banalità non ha capito che è stata una colossabe bufala mediatica ad uso e consumo della finanza e della politica planetaria per alcuni anni,.. ahime non credo abbia la mente aperta per capire i tanti problemi che affliggono la demenziale politica economica e finanziaria.
      E adesso si sfoghi come crede!

      • Bisata'

        Tutta l’energia che usiamo ha una sola origine : una reazione termonucleare. L’uomo conosce da 70 anni un metodo per indurla chiamato fissione efficace ma molto inquinante e pericoloso. Alla presenza di altissime temperature e pressioni queste reazioni avvengono naturalmente,chiamate fusioni e avvengono continuata mente nelle viscere della terra e nel sole. Nel sole producono energia che viene sparata nello spazio sotto forma di fotoni ,quando raggiungono la terra, subito, il50 per 100 rimbalza nello spazio ,poi un altro 30per100 lo perdiamo durante la fase notturna .Il rimanente interagisce col sistema terra creando vapori, venti ,perturbazioni ,piogge,tempeste ecc..l’1per cento viene utilizzato da un sistema di panelli solari naturali chiamato clorofilla che attraverso la fotosintesi riescono a combinare carboidrati e altre sostanze che poi vengono consumati da tutte le altre forme di vita del pianeta.Quando non vengono consumate ,queste sostanze ,si stratificano nel terreno ed danno origine ,dopo processi lunghi centinaia di migliaia d’anni al carbone ,metano, petrolio che stiamo utilizzando ora.Caro francescopd magari non lo sapevi, ma stai utilizzando anche tu energia fotovoltaica,solo che quella che proviene dal sole e’ ” infinita” mentre quella fossile che stiamo utilizzando e’ esauribile e piu’ inquinante.Concludo con una considerazione: il costo di un impianto fotovoltaico e’in5-6 anni sceso del 70-80per100 e i costi di ammortamento possono venire valutati ora anche escludendo i benifici degli incentivi.Salute a tutti.

        • FrancescoPD

          @ Bisatà
          Non è ignoto quanto da lei detto, mi creda.
          Ma resta il fatto che per finanziare il fotovoltaico sono stati bruciati (questa è la parola giusta) montagne di quattrini (solo… 6 MLD all’anno in Italia), lacio immaginare al mondo.
          Sussidiare il fotovoltaico, tecnologia vecchia di almeno 50 anni da quando risalgono le prime istallazioni commerciali, facendo un paragone è come ritornare nelle velli varesine a rifinanziare le industrie tessili che utilizzano la forza motrice dell’acqua con la ruota in legno!
          Ricordo per chi non lo sapesse, che duratnte la seconda guerra mondiale gli USA fecero arrivare da ogni parte del pianeta le menti più raffinate di ogni ordine, grado e scienza.
          700.000 persone furono impegnate in ricerca pura in tutti i campi per arrivare a produrre la bomba atomica, e ci riuscirono in brevissimo tempo, cambiamo le sorti della seconda guerra mondiale.
          Aldilà del deprecabile scopo finale, ci fù un enorme balzo in avanti della tecnologia e della conoscienza scientifica che ebbe ricadute per molti anni a venire.
          Ecco lei si immagini se tutta quella montagna di quattrini bruciati per una arcaica tecnologia come il fotovoltaico, fosse stata investita con un progetto simile unendo le menti più raffinate del pianeta, ora avremmo rifatto un balzo in avanti sia nel mondo dell’energia, e non solo, perchè una scoperta di solito se ne tira dietro infinite altre.
          Inceve siamo ancora quà ad arrabattarci con false illusioni, ed in piena crisi economica e una deindusttrializzazione galoppante grazie anche a scelte dettate solo esclusivamente da poteri finanziari che molto stranamente hanno avuto sponda in quel sottobosco ideologizzato ambientalista.
          Lo stesso Obama se n’è amaramente pentito, (dopo aver sperperato fondi pubblici in 2 grosse società ..ora fallite) e guarda caso entro 10 anni gli US saranno autosufficienti in energia grazie al Gas, shale gas e shale oil, con buona pace dei don chisciotte dei mulini a vento.
          Mettetevela via, le energie rinnovabili, hanno avuto il loro scopo, ..non certo quello ambientale, aprite gli occhi per Dio!

  • Nicola

    Tutte le persone che io conosco, le quali hanno messo pannelli solari, ma dico proprio tutte, li hanno installati solo ed esclusivamente per il contributo ed incentivo. Non c’è alcuna traccia di ambientalismo o di ‘etica’.
    Inoltre ho avuto occasione di vedere la burocrazia che ci sta dietro alla gestione di un impianto fotovoltaico di grossa taglia. E posso assicurare che è una cosa micidiale, mastodontica, inimmaginabile.
    Le conclusioni che io ho tratto è che sia tutta una farsa destinata ad implodere.

    • macioz

      Ovvio, come tutte le puttanate di stampo socialista, di cui l’ambientalismo non è altro che la versione dipinta di verde.

    • FrancescoPD

      Chiaro, limpido, le energie rinnovabili sono esclusivamente un’operazione finanziaria, concepita prima di tutto dagli stati e dalle banche per evitare la catastrofe già nel 2008 (il classico calcio al barattolo, e la creazione di una nuova bolla come se non ne avessimo già abbastanza).
      Ora ci siamo arrivati comunque aggravando la situazione se possibile.
      Chi invece è convinto dell’efficacia delle rinnovabili o si accanisce magari per la loro efficacia tecnica od economica, o è in malafede, o è un idiota.
      Per ridurre la bufala della CO2 tanto cara e sulla bocca degli ambientalisti,.. per ridurla è una cazzata immane, basta adottare una semplice precauzione, ma se non ce l’hanno ancora chiesto, questo è la prova concreta che la riduzione della CO2 fino ad ora è stato l’oppio per gli ambientalisti e chi gli è andato dietro.

  • Bisata'

    L” uso delle rinnovabili non deve essere una scelta legata a motivazioni ecomiche ma eessenzialmente etiche.Pultroppo nella bolletta ci caricano i costi dati all,incentivi per le rinnovabili , invece, andrebbero tolti e caricati allo stato che dovrebbe generare denaro a costo 0 per compensarli . Facendo così le bollette comincerebbero a scendere e piano piano verrebbero prima competitivi e poi superiori tutti quei sistemi che usano l’elletricita : dal riscaldamento all’auto elettrica ecc..La qualità dell’aria migliorerebbe e diminuirebbero tutte quelle patologie legate allo smog.Qualcosa di simile e’ gia avvenuto nella Germania neonazista, la quale era ricca di miniere di carbone ,ma non aveva pozzi petroliferi.Gli scienziati tedeschi conoscevano pero’ il modo di ricavare benzina dal carbone e lo stato si accorpo i costi di questa operazione generando denaro senza debito con il risultato che nel 1939 il farbisogno civile di benzina era pressoché raggiunto .In un economia di guerra ,pero ,i bisogni cambiano, basti pensare che un tigre consumava 500 litri per 100 km e il resto lo sappiamo come e’ andato a finire .So che chi legge questi articoli e essenzialmente per il libero mercato e per la assenza di interventi statali come lo sono in gran parte anch’io ,pero so anche che pultroppo la mia vita e quella dei miei figli sarà condizionata dalle scelte politiche di chi ci governa e questi sono ancora condizionati dai poteri legati all’energia fossile .Salute a tutti.

    • macioz

      Etica? Cosa c’è di etico nel buttare via quattrini e risorse?
      E cosa significa che lo stato deve generare denaro a costo zero?
      E dobbiamo prendere le idee di Goering a modello per l’economia? La Germania non aveva petrolio ma carbone, quindi gli intelligentoni trovano il modo di produrre idrocarburi dal carbone. Con quali costi? E se il processo costa meno che estrarlo perchè è stato abbandonato?
      Se a Stoccolma vogliono bere un succo d’arancia che fanno, mettono in piedi un programma statale per fare crescere le arance in Svezia, o costa meno importarle dalla Sicilia?
      E perchè è così difficile capire queste banalità?

Start typing and press Enter to search