In Economia

DI FRANCESCO CARBONE*

Con i bond spagnoli che da una oltre settimana quotavano oltre il punto teorico di non ritorno, e quelli italiani sulla buona strada per raggiungerli, era ragionevole aspettarsi che il pianificatore centrale dell’Unione monetaria e del sistema finanziario europeo dicesse o facesse qualcosa a supporto della situazione, prima che davvero andasse totalmente fuori controllo.

Peraltro il piagnisteo degli inflazionisti che chiamano a gran voce un nuovo giro di inflazione monetaria (che come al solito fotterà i comuni cittadini a vantaggio delle lobbies di potere, dei politici e dei banchieri) proprio in questi giorni sembrava aver giunto il proprio culmine sfociando persino in ricatti da vera e propria mobilitazione (“di questo passo a settembre non riapriranno le scuole”! magari dico io, sti poveri ragazzi è ora che si prendano una bella pausa da quel continuo lavaggio di cervello che sono costretti a subire per tre quarti dell’anno!).

Insomma da un paio di giorni si vociferava di un intervento ed oggi, cogliendo la migliore occasione in termini di timing (praticamente tra ieri e oggi anche il mercato azionario USA aveva dato un ottimo segnale di selling) ha favellato, ribaltando la situazione (niente di meglio che creare un reversal su un segnale di vendita per rilanciare i mercati, un bravo ex goldman sach questo lo sa bene, peraltro l’esperimento ha già funzionato benissimo in due occasioni per il mercato USA: sia il 4 ottobre 2011 che a fine agosto 2010!) e facendola rientrare nel giro di mezza giornata sotto la soglia di allarme rosso.

Sono bastate poche arroganti parole che adesso, in questa fase e in virtù della loro fermezza, diventano di una importanza davvero decisiva. In altre parole la mossa odierna di Draghi è una delle risolutive: o ha bluffato (e lo scopriremo presto) raccontandoci palle (non sarebbe una novità, ne ha detta una anche oggi parlando di passi straordinari nell’area euro), oppure davvero caccerà giù gli assi dalla manica (come fece inventandosi il LTRO l’anno scorso).

Il problema è che a questo punto gli strumenti rimasti sul suo computer (avrà un Mac, un pc con Windows oppure anche lui è passato come il sottoscritto ad Ubuntu?) sono pochi: con il litrozzo le carte se l’è giocate quasi tutte, e a mio avviso oramai gliene resta solo una: creare soldi dal nulla impegnandosi a comprare i bond di Spagna e Italia per tutte le quantità necessarie a far rientrare e mantenere il differenziale di tasso con la Germania entro un certo spread (potrebbe essere 200 come 300 punti, questo lo deciderà come al solito il comitato onnisciente alle sue dipendenze).

E l’articolo 123 del trattato che vieta di finanziare i deficit dei paesi europei? In realtà a questo punto non sarebbe un problema, in quanto corentemente alle sue parole, oggi Draghi ha spacciato in maniera esplicità la stabilità dei rendimenti sui debiti dei paesi euro come corollario per poter esercitare l’attività istituzionale a perseguimento della stabilità monetaria! E voilà il gioco di prestigio è presto fatto, capace pure di fregare i tedeschi che alla luce di questa nuova interpretazione dell’articolo da parte della BCE non potrebbero neanche fermarlo.

Tedeschi che peraltro oggi erano in vacanza e non hanno neanche potuto replicare alle parole del banchiere centrale e che comunque, volendo, a questo punto potrebbe rifiutarsi di stare al gioco solo uscendo dall’Euro (fregando così tutti quelli che senza convertirli in altre valute o in oro stanno semplicemente portando via gli euro dai sistemi bancari dei paesi in crisi, e facendo al contempo felicissima gente come il nostro Bersani).

Qualora l’asso nella manica di Draghi fosse quello da me ipotizzato non ci sarebbe bisogno di quella nuova patrimoniale della quale si sta parlando per il mese di agosto o della ancora peggiore confisca inflazionistica via ritorno alla lira. L’uomo alla punta della piramide finanziaria europea comprerebbe come minimo altri 6-9 mesi di tempo, rimbalzando nel frattempo la palla agli americani, ai giapponesi, o agli inglesi, tutti quanti falliti non meno della stessa Europa, e mettendo tutte le premesse perché si vada tutti insieme felicemente verso il crackupboom globale (secondo me garantito entro metà 2015!)

E in caso contrario. E se non ci fossero assi nella manica? In questo secondo scenario, la sparata di oggi avrebbe fatto meglio a evitarla, perchè come sempre gli tornerà molto presto indietro come un boomerang, accelerando quel processo che in questi giorni si stava rivelando inarrestabile.

In entrambi i casi, a prescindere dalle dinamiche e dalle tempistiche che dipendono solo dalla follia dei banchieri centrali in carica e del loro codazzo sempre più lungo di sostenitori (che stranamente anzi che accorciarsi continua a riscuotere nuovi adepti, ignari di cosa sia davvero il denaro e di come la sua corruzione stia distruggendo a ritmo sempre più veloce il sistema economico globale) il destino di questo sistema finanziario oramai alla frutta non cambia. Chi vuole posizionarsi per non rimanere scannato deve informarsi e poi agire. Finora qua abbiamo prodotto informazione preziosa, ma la mia intenzione è di cominciare presto anche a fornire soluzioni per agire, sperando che Draghi riesca davvero a comprare altri 6-9 mesi di tempo.

Good luck SuperMario, but most of all Be my Luck!

 

*Link all’originale: http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=article&id=841%3Aennesimo-bluff-o-poker-dassi&catid=39%3Apolitiche-economiche&Itemid=176

 

Recent Posts
Showing 2 comments
  • Riccardo

    Quando la nave affonda è normale che qualsiasi tentativo di salvarsi ha un senso. Anche arrampicarsi sul fumaiolo. Draghi non salverà l’Europa, protrarrà l’agonia per qualche mese o al massimo per un anno. Puro e semplice accanimento terapeutico.

  • CARLO BUTTI

    E’ proprio così strano che la follia conquisti nuovi adepti? “The world is out of cent” (Shakespeare, Hamlet).

Start typing and press Enter to search