In Economia

DI MAURO MENEGHINI

In tutto il mondo i politici del debito son pronti a giurare sul rischio della deflazione e fan di tutto per convincere i cittadini che sia urgente un po’ d’inflazione per dare respiro all’economia. In realtà negli anni passati i prezzi sono drammaticamente cresciuti. I dati ufficiali statistici sull’inflazione vengono regolarmente e metodicamente manipolati. Così lo Stato può elegantemente continuare ad indebitarsi sulle spalle dei cittadini, dei contribuenti e dei risparmiatori.

Mario Draghi, osservando con occhi statali ha promesso d’intervenire per una maggiore inflazione. A parte il fatto che all’infuori degli stati indebitati nessun uomo al mondo ha bisogno dell’inflazione vero è che da molto tempo stiamo vivevndo un constante aumento dei prezzi e una perdita di potere d’acquisto. Philipp Bagus e Andreas Marquard autori di un libro uscito questa settimana descrivono con dovizia di particolari come funziona l’inflazione. A seguito pubblico un capitolo del libro veramente interessantissimo e tutto d leggere.

Come lo Stato con l’aiuto dell’inflazione vi deruba

Al fine di trarre in inganno il cittadino per quanto concerne l’inflazione ed il potere d’acquisto della moneta lo Stato ha creato l’ufficio federale di statistica, in Germania, l’ISTAT in Italia. Presso l’istituto di statistica tedesco lavorano 2.940 persone (dato 2013) 2.493 (dato 2013) all’ISTAT. Mese per mese compilano statistiche che non servono proprio a nessuno, dagli uffici statistici vengono comunque pubblicati i dati sul costo della vita, chiamato anche tasso d’inflazione e dal tasso del costo della vita viene poi calcolato l’indice dei prezzi al consumo.

L’indice del costo della vita è fra i più complessi e complicati valori statistici da calcolare per l’economia di un paese. Ecco perché probabilmente gli analisti statistici su disposizione del loro datore di lavoro (lo Stato) effettuano calcoli così complicati, da non consentire ad altri di trovare il bandolo della matassa e consentire di poter verificare l’esattezza dei dati. E quando da parte dei cittadini si solleva qualche dubbio sulla correttezza delle cifre ufficiali ecco che subito viene emanata una nota che ricorda che si tratta di suggestione e che si tratta solamente di “inflazione percepita”. Insomma i cittadini sono stupidi. “Percepiamo” i rincari in maniera sbagliata.

Con la pubblicazione dell’indice dei prezzi l’istituto di statistica, anche se vogliamo tener buona la definizione di tasso d’inflazione, viene redatta con un solo ed unico scopo: le rilevazioni dei prezzi hanno il solo ed unico scopo di non far perdere la fiducia nella moneta statale. Un sistema monetario simile dipende esclusivamente dalla fiducia che i cittadini hanno nella cartamoneta. Se dovesse esser persa i prezzi schizzerebbero in alto, nessuno vorrebbe più la cartamoneta e il sistema imploderebbe. Weimar, anno 1923, va ricordato. E questo lo Stato lo vuole evitare. Con il monopolio e  il controllo della gestione monetaria vuole continuare ad approfittarsi ed avvantaggiarsi. La manipolazione dei rincari al ribasso appartengono ad uno dei principali scopi di questo gabinetto. Per il calcolo dell’andamento dei prezzi si fa riferimento ad un paniere di beni e servizi che dovrebbe corrispondere a quanto le famiglie necessitano per vivere: casa, generi alimentari, articoli sanitari, automobile etc.

Bene, ora state calmi e proviamo a fare  un test. Quanto pensate incidano sul vostro mensile i generi alimentari e i costi per l’energia elettrica? Provate a fare un rapido calcolo. Per l’istituto di statistica nel paniere dei beni e servizi, calcolo fine 2013, i generi alimentari incidono (pesano) per il 10,3% ed i costi dell’energia elettrica partecipano per il 2,6%. La sua percentuale risulta maggiore? Ma cosa ne vuole sapere lei? Perché mangia sempre così tanto? Ma cosa le viene mai in mente? Perché lascia sempre le luci così a lungo accese? Pensi per cortesia all’ambiente, vada a letto prima oppure accenda più spesso delle candele che questo si può fare e crea anche un’ottima atmosfera! Ah questo certamente e la luce è sicuramente più calda delle lampadine a risparmio energetico imposte dall’UE. Inoltre potrà risparmiare una bella quantità di denaro da spendere in altre cose come nella cera per le candele. Cinico, non vi pare? Ma non vi state comportando come le statistiche prevedono.

Per una famiglia di quattro persone con entrata, diciamo, di 3.000,00 € questo significa che per i generi alimentari e l’energia elettrica si spendono  poco meno di 390 €. Ma proprio queste due voci di spesa sono negli ultimi anni incredibilmente cresciute. Ora se provate a confrontare queste cifre con il vostro budget e magari a parlarne con la vostra dolce metà ma per cortesia non mettetemi di mezzo. Ma il colmo è con la stessa metodica vengono confrontati e compresi anche i pensionati che percepiscono 800 € mensili di pensione ed ora ditemi come potrebbero vivere applicando un simile calcolo. Insomma la realtà è un’altra, la si giri come si vuole, il peso dato a queste due voci di una normale sussistenza viene “pesato”, viene preso in considerazione per un valore molto, ma molto inferiore a quello che veramente ha nella normale gestione delle famiglie medie.

Insomma le due voci vengono permanentemente sottovalutate.

Ma questo non è tutto.

Nel caso di bassi salari, incidono sulla valutazione anche le voci sbagliate, nella maniera sbagliata. Può questo metodo edonistico sembrare difficile da capire? Tranquilli è semplicissimo. Questo sta semplicemente a significare che il vostro nuovo PC con doppia capacità di processore e memoria che paragonato al vostro vecchio computer è costato gli stessi soldi per gli uffici statistici risulta sia a più buon mercato e quindi vi sia costato di meno. La motivazione ufficiale è: si calcola il miglioramento tecnologico/ambientale del prodotto e questo viene riportato nella quantificazione del prezzo.

Il problema è solo uno, non è che il prezzo sia diminuito e un computer con le prestazioni del vostro vecchio prima di tutto non ve lo farebbe cambiare ma poi non è neppure più disponibile sul mercato. A parte il fatto che anche il nuovo software non funzionerebbe più su un vecchio modello. Insomma una simile diminuzione dei prezzi esiste solo nelle loro teste, ma non nella vita reale, ma questo tipo di calcolo viene applicato esclusivamente per controbilanciare l’aumento dei prezzi di beni tipo generi alimentari, energia elettrica e di riscaldamento. Insomma per compensare i notevoli incrementi di prezzo di alcune importanti voci si procede nel dare un “peso” minore compensandole con valutazioni virtuali che nella realtà non esistono ma sono indispensabili per dire che l’aumento dei prezzi è basso.

Insomma operano con metodo. Se volete fare una breve pausa date un occhio alla pagina web dell’uffici federale di statistica (www.destatis.de) o a quello dell’ISTAT (www.istat.it) e andate alla cartella “prezzi”. Non fatevi venire un colpo. Ci riferiamo semplicemente al complesso sistema di calcoli e di valutazione usate per trattare il tema prezzi che risulta incomprensibile non solo per il normale cittadino ma anche per chi della materia ne mastica. Insomma l’ufficio di statistica gioca un ruolo fondamentale per continuare a confondere il cittadino nascondendogli la reale perdita di potere del denaro e con ciò poter continuare nell’esproprio.

Se lo Stato (sia che si tratti del Governo che dell’istituto di statistica o quant’altri) non procedesse a mantenere otticamente il costo della vita basso il prezzo che lo Stato deve riconoscere per i suoi debiti (saggio d’interesse) a causa dell’allargamento della massa monetaria e della perdita di valore della moneta  sarebbe ben più elevato di quanto non debba ora pagare con la barzelletta della “valuta stabile”. Importante è notare, e questo i libertari vanno ripetendo da illo temporae, gli indici mobiliari ed immobiliari nel paniere non sono calcolati.

E proprio queste voci negli ultimi anni hanno avuto gli aumenti più significativi. Questi due importani componenti della vita quotidiana spariscono nei dati ufficiali. Ne siete meravigliati? Non è finita. Gli specialisti parlano di “asset-price-inflation” quando i corsi azionari vengono spinti in alto dall’allargamento della massa monetaria. L’aumento dei prezzi nel mercato dei capitali sono un’ulteriore causa dellaspaccatura della società fra ricchi e poveri. Se una famiglia può appena appena vivere certamente non avrà risorse da investire in azioni.

E non si potrà certamente neppure parlare di comprare o affittare un alloggio. E anche quando una famiglia dopo rinunce e sacrifici avrà messo da parte qualche euro, certamente non potrà permettersi il lusso di rischiarli investendo in titoli tenendo conto delle possibili grandi variazioni. Insomma, coloro che hanno notevoli patrimoni hanno un vantaggio della crescita dei valori mobiliari. Diventano sempre più ricchi e possono usare i propri patrimoni come garanzia degli investimenti ed assicurarsi l’accesso ad ulteriori crediti per comperare altre azioni o immobili. Abbiamo appena visto come i governi finanziano la spesa statale con la produzione di cartamoneta, la così detta imposta inflazione, e che sta tanto a cuore dei Governi in quanto consente loro di “tosare” i cittadini in maniera indolore o meglio espressa in modo che non se ne accorgano e non percepiscano il male che l’introduzione o l’aumento di tasse comporta.

Ma soprattutto possono continuare come al solito. I servitori dello Stato solo in una cosa sono innovativi: come fare per arraffare i loro sudati amari soldi. Naturalmente la parola morigeratezza non la conoscono, per cui non hanno alcun ritegno se per continuare a poter contare sul 27 debbono aumentare le accise sui prodotti petroliferi o sull’elettricità o l’IVA.

Innovativi lo sono di certo, sono riusciti ad inventarsi la tassa sulla tassa. Ma questo è molto di più che odioso e perfido, questo supera perfino il brigantaggio medioevale. I briganti di strada si rivolteranno nelle loro tombe a vedere cosa sta accadendo ora e con quali trucchi e artifizi ci cerca di ottimalizzare le entrate tributarie. Allora perlomeno si diceva “O la borsa o la vita”. Operai e datori di lavoro sono la parte produttiva della società che sono permanentemente in concorrenza con altri operai e imprenditori e producono valori, beni. Gli imprenditori sono costantemente tesi, con l’ausilio dei dipendenti, a soddisfare le esigenze dei loro clienti.

Secondo l’ufficio statistico federale tedesco nel 2012 l’IVA ha portato entrate per 142 miliardi di euro. Dieci anni fa le entrate erano “solamente” di 105 miliardi di euro. Questo è un incremento del 35%(!). Il vostro guadagno è aumentato nello stesso arco di tempo di una somma simile? Ma le tasse non crescono in maniera proporzionale bensì in maniera iperproporzionale. Anche riguardo alla progressività dell’imposta sul reddito lo stato ci marcia eccome e zito zitto, lemme lemme si prende una fetta sempre maggiore della torta che altri hanno preparato e cotto grazie ai rincari. Certamente il termine “progressione pura” vi dice qualcosa. Non si tratta che di un ulteriore appesantimento fiscale. Per qualsiasi ulteriore guadagno voi facciate, per qualsiasi euro in più vi guadagnate, per qualsiasi gratifica riceviate, proporzionalmente cresce anche il peso della fiscalità. La vostra retribuzione cresce in quanto tutto è diventato più caro? Prezzi più cari richiedono salari maggiori, maggiori retribuzioni significano maggiori tasse in maniera più che proporzionale. Perché i nostri politici non elevano automaticamente le soglie di reddito in base all’effettivo aumento del costo della vita?Semplicemente perché non riescono mai ad esser sazi.

In un articolo,  un noto fiscalista evidenzia come nel 1960  una persona celibe dovesse guadagnare 60.000 euro annui lordi per entrare nella fascia più alta di aliquota fiscale, oggi per entrare nella stessa fascia bastano 55.000 € lordi.  Immaginatevi un po’ voi che valore avevano 60.000 € nel 1960 come capacità d’acquisto, traslati in lire sarebbero 240 milioni. Insomma nel 1960 una persona doveva guadagnare 20 volte il reddito medio per posizionarsi nella fascia più alta di reddito, oggi è considerato “ricco” chi guadagna due volte il reddito medio. Provate a porre questa domanda al parlamentare della vostra circoscrizione e chiedetegli come mai è così. La sua risposta interessa anche me e potete tranquillamente mandarmela. O provate a fare presente la cosa ad uno dei candidati all’Europarlamento. Negli ultimi 30 anni la rapina è continuata per mezzo dello Stato, regioni, province, comunità marine e montane, comuni ed Europa passando da 190 miliardi a 500 miliardi nel 2012.

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Comments
  • FrancescoL

    Un sistema che spera nell’inflazione per sopravvivere dovrebbe destare molti sospetti e invece….

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