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SVIZZERALETTI PER VOI

URDORF (ZH) – Un terzo degli imprenditori che hanno fondato nuove aziende in Svizzera nel 2013 è di nazionalità straniera. È quanto emerge da uno studio pubblicato oggi: l’anno scorso sono state iscritte nel Registro di commercio 36.187 nuove imprese, fondate da un totale di 55.478 persone, delle quali il 32,9% stranieri. In Ticino la quota è addirittura del 47,8% e 41 nuovi imprenditori su 100 sono italiani.

La prossimità geografica e quella linguistica sono i fattori preponderanti per i fondatori di imprese stranieri, rileva lo studio presentato dalla società di informazione economica Bisnode D&B(ex-Dun & Bradstreet). Oltre la metà circa degli stranieri proviene dai paesi confinanti. I nuovi imprenditori provenienti dalla Germania prediligono la Svizzera tedesca, ma soprattutto i cantoni limitrofi (Basilea, Turgovia, Sciaffusa) e quelli fiscalmente più convenienti (Zugo, Nidvaldo, Svitto), i francesi la Romandia e gli italiani il canton Ticino ma anche i Grigioni.

In Ticino, il 40,96% dei neoimprenditori del 2013 sono cittadini italiani. In nessun altro cantone si rileva neppur lontanamente una così alta quota di un singolo gruppo di stranieri, rileva Bisnode D&B, filiale del gruppo svedese Bisnode con sede a Urdorf (ZH). A nettissima distanza seguono le altre nazionalità: in primo luogo tedeschi 1,03%, francesi 0,63%, portoghesi 0,47%, britannici 0,45% e spagnoli 0,40%.

Gli italiani predominano anche nel canton Grigioni, con quasi 10 imprenditori su 100 (9,52%), davanti ai tedeschi (5,46%), ai turchi e ai portoghesi (entrambi con lo 0,86%). Terzo cantone con la maggior quota di italiani è Appenzello Interno (7,93%).

Ginevra è il solo cantone in cui i neoimprenditori stranieri superano quelli svizzeri, con una quota del 50,4%. Nella fascia tra il 40 e il 50% ci sono, oltre al Ticino, anche Basilea Città (43,5%), Zugo (42,7%) e Vaud (40,5%). Chiudono la classifica Berna (17,8%, come Glarona) e Uri (14,7%).

Nel 2013 si sono contati 37.229 fondatori di imprese di nazionalità svizzera, il 67,11% del totale. Seguono tedeschi (3615, 6.52%), italiani (3519, 6.34%), francesi (2214, 3.99%), portoghesi (841, 1,52%) e kosovari (702, 1.27%).

Il settore economico con la quota più alta di nuovi imprenditori stranieri (43.1%) è l’industria chimica e farmaceutica. In cifre assolute i fondatori di imprese in questo ambito sono però soltanto 85, contro i 1519 attivi nel settore dell’artigianato, che figura in percentuale al secondo posto (41.6%). Seguono gli strumenti di precisione e gli orologi (40.3%, 112 persone).

Corriere del Ticino

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Showing 4 comments
  • FrancescoL

    spero che la svizzera non diventi troppo europea e troppo socialista, comunque beati coloro che si sono trasferiti, perchè “piu’ il problema è collettivo, piu’ la soluzione è individuale”

  • Fabio

    bellissimo si, ma ho solo paura che i politici svizzeri trasformi tutto questo in una vittoria di pirro.

    hanno aderito da qualche anno all’euro senza alcuna votazione popolare, loro che votano su tutto, tramite il cambio fisso ad 1,2, ficcando la svizzera nel vortice inflattivo oschestrato da euro/dollaro/yen di comune accordo.

    hanno ceduto sul segreto bancario perché -secondo me- da una parte gli altri stati ‘democratici’ hanno minacciato l’embargo, dall’altra avranno ricompensato i politici svizzeri degli introiti persi dal settore finanziario tramite altri canali.

    e poi hanno aperto le frontiere a così tanti immigrati che la popolazione ha bocciato la situazione e, nonostante questo, i politici ancora cercano di rinviare ogni limitazione il più possibile.

    a me sembra che abbiano preso il peggio possibile dai politici limitrofi.

  • Albert Nextein

    Una cosa del genere deve far paura al potere.
    Una cosa del genere deve esser resa nota all’opinione pubblica.
    Io, ora, la metto su Facebook.

  • jimmy

    Mi sembrano splendide notizie.
    E poi, un italiano (ovvero europeo) che va ad aprire in svizzera vale doppio: uno in più per la svizzera, ed uno in meno per l’italia (ovvero europa).
    La cosiddetta “soluzione individuale” alias “votare con i piedi” sta funzionando alla grande.
    Intanto l’europa sceglie juncker per la commissione e shultz per il consiglio. Largo ai giovani.
    Meglio di così…

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