In Ambientalismo, Scienza e Tecnologia

scnscnsjkcdi GIULIO MEOTTI*

Mark Lynas faceva parte di una “cellula radicale” anarco-anticapitalista chiamata Earth First!, che girava per il Regno Unito in cerca di coltivazioni Ogm da distruggere. Le chiamavano “azioni di decontaminazione”. Si svolgevano di notte, quando i militanti ambientalisti entravano nei campi sperimentali degli Ogm e li falciavano con il decespugliatore.

Lynas faceva anche parte del movimento Corporate Watch e scriveva articoli contro la Monsanto. Fu lui a lanciare una torta in faccia all’ambientalista scettico Bjørn Lomborg. Fino a qualche anno fa, Lynas pensava che i tipi di persone che prendono parte alla celebre Oxford Farming Conference fossero degli avidi che vogliono sfruttare e avvelenare il mondo con i loro semi biotech.

Poi, tre anni fa, di fronte a quella stessa platea, Lynas ha detto: «pensavo che gli Ogm avrebbero fatto aumentare l’uso degli agenti chimici; che avrebbero fatto guadagnare solo le grandi compagnie; che non li volesse nessuno; che fossero pericolosi. Sono qui per scusarmi: mi dispiace di avere passato anni e anni a strappare le coltivazioni di Ogm e mi dispiace anche di avere aiutato il movimento anti Ogm a prendere piede a metà anni Novanta. Io sono un ambientalista e ho sbagliato su tutta la linea».

Nei giorni scorsi, Lynas è stato citato ampiamente nell’articolo del New Yorker dedicato a Vandana Shiva, una sua ex compagna di battaglie contro gli Ogm. A colloquio con il Foglio, Lynas spiega che i suoi primi sentimenti di conversione si manifestarono durante i “May Day Riots” di Londra, nel 2000, che aveva aiutato a organizzare. Fu quando distrussero le vetrine dei McDonald’s e vandalizzarono la statua di Winston Churchill.

Lynas ha scritto uno dei libri di culto dell’apocalittica verde, Six Degrees. Un grado in più: le barriere coralline e i ghiacciai scompaiono. Due gradi: l’arcipelago di Tuvalu, nell’oceano Pacifico, è sommerso. Tre gradi: la foresta amazzonica è distrutta da incendi e siccità. Quattro gradi: il livello degli oceani si innalza al punto di distruggere paesi come il Bangladesh. Cinque gradi: milioni di persone costrette a lasciare le aree in cui vivono, scatenando conflitti per il controllo delle risorse presenti sul pianeta.

Ma con sei gradi in più, quasi tutte le forme di vita (compresa quella umana) scompaiono. Benvenuti in un mondo più caldo di sei gradi. Nel novembre 2010, Channel 4 gli ha dedicato il documentario What the Green movement got wrong.

«Facevo parte di un gruppo di ambientalisti radicali che distruggevano le coltivazioni Ogm in Inghilterra, dice Lynas al Foglio. «C’è un naturalismo pericoloso dietro a questa ideologia, il mito di una natura illibata, inesistente ma pericolosa. Il movimento verde è irrazionale, ma affascina la gente con formule come il ‘cibo Frankenstein’. E’ pura superstizione culturale. E’ la sinistra reazionaria nutrita di romanticismo fuori tempo massimo, una illusione da ricchi liberal occidentali, aristocratici inglesi, chef celebri e buongustai americani. Abbiamo invece bisogno della tecnologia alimentare e degli Ogm per sfamare sette miliardi di persone. Altrimenti ci sarà una carestia. Inoltre, gli Ogm sono in grado di curare molte malattie».

E’ il caso del “golden rice”, in grado di prevenire la cecità in quei paesi le cui diete alimentari sono carenti di vitamine. Secondo Lynas, non esistono prove della nocività degli Ogm. «Più di una decade e mezza con tremila miliardi di pasti geneticamente modificati mangiati e non c’è mai stato un solo caso di danno comprovato. Per di più, alcune persone sono morte per aver scelto il biologico, ma nessuno è morto per aver mangiato degli ogm».

Lynas, che ha vinto un Royal Society Prize for Science Books, attacca Vandana Shiva, consulente dell’Expo. «Shiva è una mistica che nutre di illusioni l’audience ricco d’occidente, ma ha fatto molti danni al suo stesso popolo indiano. Io posso uscire di casa e decidere se acquistare cibo biologico o gli Ogm al supermercato accanto a casa. I poveri del Terzo mondo questo lusso non ce l’hanno».

Tratto da http://www.ilfoglio.it/

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Showing 4 comments
  • rotula

    il non-monopolio è la base dell’essere libertari.
    l’unica regolamentazione è il non-monopolio.

    l’omg è il monopolio in persona, lo stato è la stessa cosa della monsanto. svegliatevi.

    e poi ho letto quel tipo che dice che il nucleare non inquina.
    non inquina perché nascondi i rifiuti sotto il tappeto, finché ti vanno nell’acqua potabile e INEVITABILMENTE muori.

    libertari non vuol dire essere coglioni

  • Luca

    Bene, ora questo giornalista ex-ambientalista potrà dedicarsi ad attività pratiche utili alla comunita’ dove vive come:
    Pulire gli argini dei torrenti da sterpaglie
    Raccogliere i rifiuti (anche ingombranti, quali wc, televisori, eternit )
    Sfalciare prati o zone dove l’erba alta impedisce la visuale agli automobilisti (es. incroci)
    Raccogliere escrementi canini lasciati da padroni incivili
    Mantenere in ordine e provvedere al decoro di aree cimiteriali e scolastiche
    Aiutare anziani e disabili nelle difficoltà quotidiane
    .
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    .

  • Renzo Riva

    Lui dice: Io posso uscire di casa e decidere se acquistare cibo biologico o gli Ogm al supermercato accanto a casa. I poveri del Terzo mondo questo lusso non ce l’hanno».
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    È proprio la dichiarazione da me rilasciata al giornalista del Messaggero Veneto ed alla giornalista di TGRai3; ecco l’indirizzo della fotografia che ci ritrae mentre registrano la mia dichiarazione sui loro taccuini.

    “Premetto che sono qui come consumatore per rivendicare il diritto a scegliere OGM o No Ogm che rivendico di poter trovare nei negozi. La mia e le altrui scelte determineranno il mercato che poi si regolerà automaticamente.
    Non permettermi di trovare prodotti OGM lede la mia libertà di consumatore.”
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    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10204527236171869&set=p.10204527236171869&type=1
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  • Luca Bertagnolio

    Non solo Mark Lynas e’ diventato favorevole agli OGM, ha anche cambiato completamente la sua posizione sul nucleare, e proprio per questa ragione e’ stato intervistato dal regista Robert Stone in “Pandora’s Promise”, un film che racconta di come il nucleare sia l’unica spiaggia che ci rimane per continuare a produrre grandi quantita’ di energia senza ne’ inquinamento ne’ rilascio di CO2 in atmosfera.

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