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onda_debitoDI MATTEO CORSINI

“La “Abenomics” aveva in faretra tre frecce, quella monetaria, quella di bilancio e quella delle “riforme strutturali”. Le prime due sono state, bene o male, scoccate. Ma la freccia delle riforme che dovevano affrontare rigidità e spazzare sussidi, nei mercati del lavoro, dei prodotti e dei servizi, sono ancora al palo. Adesso Abe ha avuto con nuove elezioni un nuovo mandato, e intende usarlo per far funzionare la terza freccia. Il 2015 si presenta quindi come l’anno della verità per la Abenomics. Riusciranno i nostri eroi… In verità, meritano di riuscire, se non altro per aver tentato strade nuove”. (F. Galimberti)

In un articolo dedicato all’anno appena iniziato, Fabrizio Galimberti si occupa delle prospettive delle principali economie mondiali. Con riferimento al Giappone, ricorda che la Abenomics “aveva in faretra tre frecce, quella monetaria, quella di bilancio e quella delle riforme strutturali”.

Come spesso accade, le prime due sono state scoccate, mentre la terza no. D’altra parte allargare il deficit di bilancio e stampare denaro sono attività che non portano un calo di consenso a chi governa, quanto meno non a breve. Viceversa, le riforme strutturali hanno benefici di lungo periodo, ma nel breve intaccano il consenso nei confronti di chi governa, perché si tratta di colpire inevitabilmente delle rendite più o meno parassitarie.

Lo stesso Abe non ha vinto le elezioni anticipate tenutesi a metà dicembre sulla base di promesse di riforme strutturali, bensì prospettando un rinvio dell’aumento dell’IVA che era in programma per ottobre 2015.

Ben venga, ovviamente, ogni mancato aumento delle tasse (meglio ancora se ci sono riduzioni), ma il problema è che per avere tasse basse è necessario avere anche una spesa pubblica bassa. Questo non è il caso del Giappone, dove da ormai due decenni il bilancio dello Stato accumula deficit di 8-10 punti di Pil all’anno, nella evidente convinzione che sia possibile continuare così all’infinito.

Che il 2015 sia “l’anno della verità” per l’Abenomics è una opinione di Galimberti: deficit e stampa di moneta hanno già dato ampia prova di non essere stati una soluzione ai problemi del Giappone. Di sicuro, tutto può dirsi tranne che si sia trattato di “strade nuove”. Sono sempre le stesse strade, e nel più classico dei tic keynesiani, quando le cose non funzionano non si mette in discussione la cura, bensì si invoca “more of the same”. Se questi sono eroi…

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Showing 8 comments
  • hilda

    ho solo utilizzato la funzione “search” del suo sito…non so se sa come funziona…ho cercato “svizzera”.

    La ricerca come tutti possono notare evidenzia la banderuola che siete…prima la svizzera è il paese migliore dove emigrare e l’italia “solo” al 27 posto? E ora tutti a far benzina in italia…ma continuate a dire che la svalutazione è brutta eh…bravo, lei si che ne sa.

    Quando le fanno notare le sue contraddizioni come al solito è solo capace di insultare. E dire che di gente (poca) che argomenta se ne trova anche qua.

    Continui pure ad insultare gli Italiani.

  • hilda
    • leonardofaccoeditore

      Lei è proprio idiota con tricolore in bella vista, quello in testa è un articolo di un’agenzia di Stampa che parla di controllo fiscale, non di moneta. Gli altri dovrebbe leggerli (e capirli), ma non so se ha già maturato tanta esperienza Ma non posso sperare che un microcefalo come lei capisca… Insista.

  • hilda

    Bravo cancelli i miei commenti…ihih

  • hilda

    Facco la svizzera le piace ancora dopo stamane?

    Continua a dire che la moneta non conta nulla?

    • leonardofaccoeditore

      Lei è proprio idiota, manco capisce quello che scriviamo su questo sito in merito alla moneta. Lei è l’emblema dell’idiozia italiana!

  • hilda

    La soluzione è meno stato….dai lo sanno tutti.

    • leonardofaccoeditore

      Il che comporta anche meno idioti con pseudonimo

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