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dominoDI MATTEO CORSINI

“Servirebbe un meccanismo Ue che imponga a chi ha spazio fiscale di utilizzarlo, farebbe bene a tutti. Il problema è che non ci sono meccanismi espansivi, ma solo meccanismi contro chi rischia di debordare”. (P. C. Padoan)

Quello di Pier Carlo Padoan è il sogno di ogni europeista keynesiano dei Paesi che non possono spendere e spandere allegramente perché lo hanno già fatto troppo in un passato più o meno recente.

La virtù del deficit spending e del conseguente debito pubblico, oltre a essere discutibile a livello teorico, non trova riscontri nella storia. La maggior parte dei debiti pubblici è stata accumulata per finanziare guerre o sistemi di stato assistenziale le cui basi sono ormai del tutto incompatibili con l’evoluzione demografica.

Periodicamente si invocano “investimenti pubblici” che, a detta dei proponenti, sembrerebbero un affarone da non farsi sfuggire, ma i numeri ex post si rivelano poi spesso e (mal)volentieri molto meno entusiasmanti di quelli ex ante.

Ciò detto, è bene tenere in considerazione che lo “spazio fiscale” a cui si riferisce Padoan riguarda il minor deficit pubblico rispetto al limite del 3 per cento del Pil. Non sta quindi parlando di Paesi in surplus di bilancio.

L’espansione del deficit corrisponderebbe prima o poi a maggiori tasse (esplicite o implicite, mediante monetizzazione) per i cittadini di quei Paesi, a fronte di benefici attuali tutti da verificare.

Discorso ben diverso si potrebbe fare nel caso in cui uno Stato abbia il bilancio in surplus. In tal caso ci sarebbe effettivamente spazio fiscale, da utilizzare preferibilmente per abbassare le tasse.

In ogni caso, pensare di sanzionare uno Stato perché non fa deficit a sufficienza è una vera e propria follia. Ma in questo mondo caratterizzato da interventismo dilagante, dove i tassi di interesse non solo vengono spinti verso zero ma addirittura in territorio negativo, non c’è limite al peggio.

In questo contesto, Padoan ci mette molto del suo per non “sfigurare”.

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Showing 2 comments
  • liberalista

    Io invece credo che non ne sarebbe affatto capace

  • Albert Nextein

    Padoan non sa di che parla.
    Anche il suo modo di esprimersi denota un basilare stato di ottundimento e confusione.

    Io rimango del parere che avrebbe potuto dedicarsi con buoni risultati alla vendita di uova nei mercati rionali.

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