In Libertarismo

jkj14di REDAZIONE*

Addio all’economista Sergio Ricossa, tra i massimi esponenti italiani dell’economia liberale e liberista, insigne studioso, accademico dei Lincei e presidente onorario dell’Istituto Bruno Leoni dal 2003 al 2011.

Si è spento ieri sera, dopo una lunga malattia, nella sua casa torinese, all’età di 88 anni. I funerali si svolgeranno in forma privata in un piccolo cimitero nei prossimi giorni sull’Appennino emiliano.

Nato a Torino il 6 giugno 1927, Sergio Ricossa si laureò in economia nel 1949 a Torino, università nella quale ha svolto la sua intera carriera accademica e di cui era professore emerito. Nel 1961 divenne professore incaricato di politica economica e finanziaria disciplina della quale divenne ordinario nel 1963.

Ricossa era membro della Mont Pélerin Society, di cui è stato vice presidente ed alla quale venne introdotto da Bruno Leoni e socio dell’Accademia di Agricoltura di Torino. Ha collaborato a importanti riviste scientifiche e a vari quotidiani, tra i quali La Stampa e Il Giornale. In quelle sedi, ha tenuto alta la fiaccola della libertà in anni bui nei quali le parole «proprietà» e «mercato» sembravano non meritare che aspre accuse.

Amici e colleghi per i suoi 75 anni gli regalarono il volume Il coraggio della libertà. Saggi in onore di Sergio Ricossa (Rubbettino, 2002), curato da Enrico Colombatto e Alberto Mingardi. La sua vasta bibliografia comprende Storia della fatica (Armando, 1974), I fuochisti della vaporiera. Gli economisti del consenso (Editoriale Nuova, 1978), Straborghese (Editoriale Nuova, 1980), Teoria unificata del valore economico (Giappichelli, 1981), L’economia in 100 grafici (Mondadori, 1984), Impariamo l’economia. Idee, princìpi, teorie (Rizzoli, 1988, ristampato nel 2011 da Rubbettino), Aspetti attuali della teoria economica neoclassica (Utet, 1991), Cento trame di classici dell’economia (Rizzoli, 1991), Come si manda in rovina un Paese. Cinquant’anni di malaeconomia (Rizzoli, 1995), Maledetti economisti. Le idiozie di una scienza inesistente (Rizzoli, 1996, ristampato nel 2011 da Rubbettino), Dov’è la scienza nell’economia? (Di Renzo Editore, 1997), Scrivi che ti passa (Fogola, 1999), La fine dell’economia. Saggio sulla perfezione (Rubbettino, 2006, nuova edizione), Manuale di sopravvivenza ad uso degli italiani onesti (Rubbettino, 2011).

L’attività di ricerca di Ricossa, largamente incentrata sulle problematiche della politica economica, è stata legata agli studi intorno alla figura del filosofo torinese Bruno Leoni e alla Scuola austriaca. I suoi articoli dai titoli taglienti e provocatori (si ricordino I perìcoli della solidarietà; Maledetti economisti. Le idiozie dì una scienza inutile; Elogio della cattiveria) negli anni gli hanno attirato feroci critiche (in particolar modo dopo che, nel 1987, prese parte, insieme con Antonio Martino e Gianni Marongiu, alla celebre «marcia contro il fisco»).

La sua verve, cui è sotteso un liberalismo senza compromessi, aiuta pure a comprendere il motivo per il quale nel 1999 abbia dato alle stampe un testo intitolato Da liberale a libertario (edito dalla Leonardo Facco Editore) nel quale dichiarava che il liberalismo del suo maestro, Luigi Einaudi, non gli bastava e che voleva «andare oltre», verso una libertà più compiuta.

* Articolo tratto da https://www.lastampa.it/

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