In Anti & Politica, Esteri

strade contrabbandieridi MIRCO ROMANATO*

Da quando l’Europa ha imposto delle sanzioni economiche contro la Russia  e la Russia ha risposto con delle contro sanzioni economiche contro l’Europa abbiamo visto lo sviluppo di un mercato illegale (ma non immorale) di contrabbando di prodotti tra le due entità.

Tralasciamo il fatto che per punire la controparte ognuno dei due (Russia e UE) ha deciso di punire i suoi stessi cittadini con prezzi più elevati, disoccupazione e perdite di fette di mercati perfettamente leciti (come quello delle mele e dei formaggi).

E tralasciamo il fatto che, in questo caso, i contrabbandieri non fanno nulla di male, ma beneficiano solo i loro clienti, la gente comune. Qualcuno direbbe “Mercato Nero, Mercato Vero”. Tralasciamo tutto questo. La notizia interessante, ma non sorprendente, per chi crede nel libero mercato e nella libera iniziativa, è che i contrabbandieri che operano sul confine tra Russia e Bielorussia avevano dei problemi a trasportare le loro merci sulle strade sconnesse che collegano i due paesi nella zona di Smolensk (dove non ci sono controlli di frontiera).

Troppe buche; i camion arrancavano, rischiavano di rompersi, di rovinare la merce e magari si faceva male un camionista. Che fare se lo stato russo e quello bielorusso trascurano la viabilità e preferiscono spendere in altri modi i loro soldi? Ci si arrangia come si può, si direbbe. Così i contrabbandieri hanno preso la questione nelle loro mani e, senza chiedere permesso a nessuno, hanno pagato per la riparazione della strada (hanno riempito le buche) e già che c’erano la hanno anche allargata, così i loro camion ci passavano più comodamente.

La reazione dello stato? Hanno chiuso la strada, per tutti, non solo per i contrabbandieri. State certi che se i contrabbandieri avessero portato cibo alla popolazione affamata da una calamità naturale, lo stato avrebbe sequestrato i generi alimentari e lasciato la gente affamata e il cibo a marcire.

Se qualcuno obietta che i criminali, in questo caso hanno agito nel loro interesse e non regalerebbero mai cibo ai bisognosi in caso di calamità, be’, è quello che è successo in Giappone dopo il terremoto di Fukushima del 2011 (ma anche in quello di Kobe del 1995). E sono stati tra i primi a distribuire i generi di prima necessità alla popolazione con camion e camion di rifornimenti.

Non risulta che nessuno abbia rubato nulla da quei camion o che si sia intascato qualche mazzetta. Probabilmente perché il meno che gli poteva capitare era di dover presentare un mignolo della sua mano, in un fazzoletto, al boss. E poi uno non dovrebbe essere un anarco-capitalista? Non dovrebbe proclamare e credere nell’inutilità dello stato, nella sua dannosità per i cittadini che creano ricchezza e vivono pacificamente?.

* Articolo tratto da http://www.rischiocalcolato.it/

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Showing 5 comments
  • alessandro

    Secondo la trasmissione andata in onda su rai tre, i robot ,faranno tutto ,ripareranno anche le bucche …noi verremo stipendiat dallo stato con reddito di cittadinanza e avremo tanto tempo per rincoglioniri sul divano…in Germania e in molti altri paesi sono iniziate la sperimentazione.che bello!!!

  • Fabio

    le antiche autostrade italiane, i tratturi, sono ‘nate’ grazie ai pastori ed ai loro trasferimenti stagionali delle greggi dai freschi monti, in estate, alle temperate valli in inverno, disegnando i percorsi su un territorio di nessuno (come esattamente era una volta lo spazio tra città e città).

    e vogliamo parlare delle ancor più vecchie vie tracciate dagli etruschi che commerciavano con mezza europa??

    Lo Stato ha solo utilizzato, come continua a fare, quanto già esistente per far passare l’esercito che doveva e deve controllare e schiacciare il popolo.

  • Fabrizio de Paoli

    Sempre in tema di inutilità dello stato vorrei portare una testimonianza diretta e verificabile:
    Nel comune dove abito passa una provinciale, le erbacce sul ciglio di quella strada venivano un tempo tagliate dai cantonieri, ultimamente con lo stato fallito le erbacce non vengono più tagliate perché si vede che mancano i soldi.
    Ci si aspetterebbe dunque di trovare erbacce lungo tutta la strada.
    Invece no: in alcuni tratti gli agricoltori frontisti hanno autonomamente provveduto alla pulizia, ed alcuni tratti sono uniformemente puliti anche se i frontisti sono diversi, evidentemente si è sviluppata una forma di competizione dettata dall’ambizione individuale degli agricoltori.

    A questo punto diventa legittima la domanda: “perché dovrei pagare le tasse?”.

  • Fabrizio de Paoli

    Quando la società crea qualcosa di buono e utile come le strade, le assicurazioni, l’istruzione, la medicina, l’energia, la moneta ecc. ecc., si presenta uno stato a rivendicarne proprietà e paternità.
    Giusto per puntualizzare che le cose buone scaturiscono e nascono sempre PRIMA dello stato, e che quindi un mondo SENZA stato sarebbe del tutto normale.

  • Evaristo

    Anche se i “criminali” (ma solo se uccidono, i contrabbandieri e basta sono cavalieri del lavoro) agiscono solo nel loro interesse, è comunque lo stesso interesse che ogni mattina sprona il nostro fornaio a darci buon pane e broches, come diceva Smith.

    Curiosa la notizia della yakuza, che appare sostanzialmente onesta in un paese noto invece per la devastante corruzione politica.

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