In Anti & Politica, Esteri

moldaviaDI VALENTINA CAVINATO

So che non vi frega nulla della Moldavia e sinceramente non frega nulla nemmeno a me. Ma il ragionamento che voglio condividere con voi, vale anche per il nostro paese e per l’Europa in generale.

Ieri in Moldavia hanno votato per il ballottaggio alla presidenza.

I candidati erano:
✔️ Igor DODON
✔️ Maia SANDU

Igor DODON è un socialista/comunista, che vuole addirittura costruire un muro al confine con la Romania e che ama la madre Russia.
È un viscido, con l’aria da squalo, un comunista nell’anima, che vuole incatenare ancora di più questo paese già disastrato.

Maia SANDU è una giovane liberale, che vorrebbe invece trainare il paese verso lo sviluppo, prendendo come modello i paesi europei e non mamma Russia.
Mi è parsa delicata, preparata e con modi gentili. Troppo per questo popolo.

Nei giorni che ho trascorso a Chișinău, ho seguito i candidati nei TG e ho osservato con molta attenzione gli abitanti.

Ieri sera, al mio ritorno in Italia, mi hanno comunicato l’esito della votazione: ha vinto DODON il comunista.

Avevo indovinato, fin dal primo giorno. Del resto basta guardarsi in giro con occhio critico.

Come sono solita dire: il comunismo è per sempre, proprio come un De Beers. Impossibile da sradicare.

La mia amica dice che i moldavi non hanno voglia di fare un cazzo, che rimpiango il soviet, perché l’unica cosa che dovevano fare prima dell’indipendenza, era timbrare il cartellino la mattina e ritimbrarlo al pomeriggio.

I servizi sono da terzo mondo, lo stipendio medio è di circa 150 €/mese, un pacchetto di sigarette costa 1€ e la benzina 0.70€ al litro.

La Moldavia è un paese povero ed è anche bruttissimo.
Non hanno il mare, non hanno i laghi, non hanno le montagne. Non hanno proprio un cazzo di bello. Tutto cade a pezzi, anche in pieno centro. La miseria, quella vera, si respira ovunque…

Questa desolazione mi è entrata dentro, mi ha scossa e spesso, quando osservavo le espressioni tristi, su quei volti persi, mi scendevano le lacrime. La mia amica non era troppo sorpresa, in quanto mi conosce bene e conosce la mia sensibilità. Impossibile per me rimanere distaccata.

Verrebbe da chiedersi, come mai questi abbiano votato per la loro condanna. Ma è normalissimo: l’indottrinamento, la mancanza di volontà e il parassitismo che li impregna, è palpabile in ogni situazione.

Questa è la fine che i governanti, di sx e di dx, riservano anche nei paesi europei come il nostro o come la Francia, dove lo statalismo la fa da padrone e dove le persone non hanno ancora capito una cippa.

Anche gli italiani, del resto, sono convinti che sia ancora utile votare il prossimo 4/12, sono convinti che votare il meno peggio (per loro) di turno, sia la soluzione. E infatti il peggioramento sarà inevitabile.
Spero solo che gli illusi aprano gli occhi, prima di finire come i moldavi. Dopo sarà troppo tardi. Anzi, per me è già troppo tardi…

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Showing 5 comments
  • Alessandro Colla

    Appunto, come dice jimmy, se la scelta è tra Keynes e Marx c’è poco da stare allegri. Sarei curioso di conoscere le percentuali dei votanti, quelle degli aventi diritto al voto, le schede bianche, quelle nulle… Tutte cose che i nostri mezzi di comunicazione di massa, volutamente ignorano e nascondono. Altrimenti si scoprirebbe che le maggioranze reali sarebbero diverse da quelle ufficiali. Ciò non toglie che qualche popolo rimanga complessivamente inguaribile. Grecia e Italia ne sono la prova. Speriamo che il popolo moldavo non sia il terzo. Altrimenti di Moldava piacevole ci rimarrà soltanto l’omonimo fiume celebrato nel poema sinfonico di Bedrich Smetana.

  • jimmy

    “Maia SANDU è una giovane liberale, che vorrebbe invece trainare il paese verso lo sviluppo, prendendo come modello i paesi europei e non mamma Russia.”

    Ma siamo proprio certi che Maia Sandu, dopo una laurea alla Harvard ed un passato alla World Bank, sia migliore di un comunista duro e puro?

    https://senzanubi.wordpress.com/2016/11/14/il-mondo-cambia-la-moldova-elegge-igor-dodon-filo-russo/

  • eridanio

    non c’è limite all’abbrutimento.
    Presto quelle ed altre rovine nel nulla saranno una reggia sicura per anche noi che da più nobili rovine non abbiamo saputo trarre ..non dico un insegnamento (la storia non insegna nulla) …ma almeno l’ evidenza di una direzione nella la quale volgere il proprio personale impegno per la prosperità del prossimo (che è l’unica chiave per veder riconosciuta e protetta la propria prosperità).
    Converrebbe e basta.
    Non servirebbe nemmeno scomodare la retorica attribuita a quel grande. …L’Illuso di Nazareth.
    Ogni rovina è dolce casa per chi gli è figlio o per chi vi approda profugo.

    Non spero che la gente apra gli occhi perché non credo che la responsabilità connessa col libero arbitrio sia apprezzata dalla stragrande parte degli individui, poiché costituita da semplici tubi digerenti.

    Lei volonterosamente continui a fare del suo meglio che fa sempre piacere vedere un faro nell’oceano.

  • Evaristo

    Per chi ha poche pretese, poca voglia di lavorare e non gliene frega nulla della libertà, il socialismo reale era un buon sistema e resta la scelta migliore.

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