In Anti & Politica

lugano-salaDI LUCA MARIA BLASI

Nel ringraziare sentitamente Rivo Cortonesi, Giorgio Fidenato, Leonardo Faccoe gli altri amici libertari, svizzeri e non, che hanno reso possibile questo evento, vorrei sottolineare due questioni emerse, per me della massima importanza, anche in prospettiva, per gli sviluppi dell’idea di Stato minimo da diffondere.

1. Rapporti tra Libertarianesimo e Cristianesimo (in specie, cattolicesimo): non contraddizione, anzi.

2. Rapporti tra Libertarianesimo e movimenti secessionisti: favore non scontato.

In particolare, sul primo punto, grazie anche alla lucida relazione di un religioso, è emerso finalmente con chiarezza come non esista alcun conflitto tra l’essere cristiano, anche cattolico, e l’essere liberista o libertario. Anzi, una corretta lettura del Vangelo sconfessa in pieno la vulgata catto-comunista oggi imperante anche tra le gerarchie vaticane.

Personalmente, inquadro il fenomeno attuale tra i corsi e ricorsi storici: i movimenti pauperisti hanno sempre avuto forte presa sui Cristiani, con alterne vicende, e a volte sono stati giustamente emarginati, sino ad essere bollati come eretici (v. ad es. i Càtari o i Patarini milanesi).

Sul secondo punto, l’interessante questione è sorta in seguito a una domanda di Mauro Gargaglione a Vít Jedlička circa i rapporti tra Liberland e i movimenti indipendentisti. In realtà, molti danno per scontato che un libertario debba sostenere senza se e senza ma ogni rivendicazione indipendentista, secondo la logica del “piccolo è bello”. Non è corretto: prima che piccolo, il nuovo organismo deve essere bello, ossia non socialista.

Come ho scritto altrove, pur essendo antistatalista io non sosterrei, ad esempio, un movimento indipendentista denominato, che so, “Venezia ai soviet”. Perchè sarebbe una ben magra consolazione vivere in una micro-entità che replichi i difetti dello Stato.

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Showing 2 comments
  • leoluca

    Sono in piena sintonia e condivisione con Antonio Trunfio, che la comunione dei santi in Cristo mi fa conoscere. Viviamo in piena idolatria e non ce ne accorgiamo: abbiamo bisogno di un nuovo esodo dal Faraone che ci rende schiavi con la sicurezza di un piatto di cipolle e una misura di grano, abbiamo bisogno di essere liberati da Cristo, che è Via, Verità e Vita.
    Per me credente non ci sono altre strade, se riteniamo, come io ritengo, che la caduta con il peccato originale ci ha reso fragili ed espugnabili da parte di satana che si è opposto anche lui a Dio. Saluti. Leoluca

  • Antonino Trunfio

    Nel Vangelo è scritto: “sia il vostro parlare si si, no no. Tutto il resto viene dal maligno”
    La frase è di Gesù. Come di Gesù è la frase “nessuno può servire due padroni, o amerà l’uno e disprezzerà l’altro, o disprezzerà l’uno e amerà l’altro”.
    Queste due perle dell’insegnamento di Gesù, la dicono lunga tra che si proclama cristiano, e chi lo è. Distingui un seguace di Cristo, esattamente dalla schiettezza del parlare, da assenza di giri di parole. Distingui un cristiano perchè egli ha e dichiara di avere un solo Re, Cristo, un solo principato il regno dei cieli, un solo parlamento l’assemblea dei Santi e dei Martiri. Tutto il resto viene dal Maligno.
    Personalmente trovo discutibile per non dire esecrabile, che i Cristiani partecipino alle idolatrie di questo mondo, il cui principe è Satana, come dice sempre Gesù, e ribadisce San Paolo. Una delle peggiori idolatrie contemporanee è l’adorazione dello stato, delle sue curie, la sottomissione alla loro opera o l’accondiscendenza alle empietà che in nome del dio stato vengono commesse.
    Trovo perlatro discutibile o esecrabile che taluni sedicenti cristiani, la maggioranza della massa dei battezzati, richieda riconoscimento di diritti, condizioni, vantaggi, protezioni allo stato e ai suoi curiali. Trovo esecrabile che sempre i suddetti cristiani della domenica, come è corretto definirli, pretendano a richiedere e sostenere partiti che legiferino perchè la società si uniformi ai principi cristiani. Gesù Cristo non ha fatto. L’esempio è stato diametralmente opposto.
    Quindi non c’è molto altro da dire, sull’argomento.

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