In Anti & Politica, Economia

europaDI ALASDAIR MACLEOD*

La maggior parte delle persone considera gli stati e le loro banche centrali come un bene per la società. Le crisi finanziarie sono quindi affibbiate ad errori del capitalismo e la gente crede che i nostri leader facciano del loro meglio per raccogliere i cocci che si lascia dietro il mercato, perché sono eletti per promuovere il bene comune.

La realtà è molto diversa, con gli stati che non agiscono nell’interesse dei loro elettori, ma nell’interesse della conservazione dell’amministrazione. E la dimensione dell’amministrazione è proporzionale al suo grado di controllo sulle persone, ed il suo peso sulla gente comune cresce sempre di più con l’intervento e la micro-gestione.

Lo scopo dello stato è il possesso di tutta la proprietà privata, cioè, il comunismo, o il controllo su ciò che le persone fanno con la loro proprietà, cioè, il fascismo. Con il comunismo ormai screditato, il mondo si sta muovendo inesorabilmente verso quest’ultimo. Ogni azienda è regolamentata in un modo o nell’altro, e la libertà economica viene progressivamente limitata da normative sempre più severe.

Dal punto di vista dello stato, la mancanza di controllo sulle attività private rappresenta un rischio per esso stesso ed i suoi obiettivi. Tanto più le persone vengono direzionate nelle loro azioni, più certa sarà la sicurezza dello stato. Questa è una cosa che riscontriamo nel tentativo di rimuovere il denaro contante dalla circolazione, perché l’uso del contante non può essere controllato. Può essere utilizzato per attività al di là del controllo dello stato, può essere utilizzato per eludere il pagamento delle tasse, e può essere utilizzato per indebolire la solvibilità di una banca. Molte persone potrebbero pensare che questa sia una tendenza solo nelle nazioni avanzate, ma è altrettanto vera nelle economie emergenti, come dimostra la recente esperienza in India.

Purtroppo per i cittadini indiani, la goffaggine dello stato indiano nel vietare le banconote da 500 e 1,000 rupie porterà ad una crisi economica e finanziaria. Guardando al lato positivo, potrebbe portare al crollo del governo di Modi. Se ciò accadesse, potrebbe scoraggiare altri stati nel voler usare la stessa medicina e perseguire obiettivi analoghi.

Un osservatore imparziale deve chiedersi: che cosa ha spinto Modi ad essere così stupido? Per capire la motivazione degli stati nei paesi emergenti, è importante rendersi conto che sono diventati economie a due velocità. La prima è la città moderna, la quale richiede infrastrutture costose. I grattacieli stanno spuntando ovunque, le aziende internazionali stanno piantando uffici in ogni dove, e una élite è stata istruita e qualificata per ricoprire il ruolo di commercialisti, avvocati, banchieri, e tutte quelle abilità delle economie delle nazioni avanzate. Questi sviluppi positivi producono entrate fiscali per gli stati, insieme alle spese. Soprattutto alimentano il desiderio dei politici per ulteriori sviluppi, che la gente li voglia o meno. E la loro attenzione si sta spostando sulle attività del settore privato, che usa denaro contante, è diffidente delle banche e tenta di eludere le tasse.

Anche in città come Kuala Lumpur vi è una sottoclasse di trading in cui vi partecipa la maggior parte della popolazione. Includere queste attività nella rete statistica e fiscale rafforzerebbe il PIL della Malesia e le entrate fiscali del governo. Lo stesso vale per tutti coloro al di fuori delle grandi città. L’Indonesia ha 250 milioni di persone, la maggior parte delle quali non usa il sistema bancario, cerca di eludere le tasse, e le cui attività non sono registrate. La banca centrale indonesiana sta progettando di farla finita con tutti i contanti entro cinque anni. I guadagni attesi per lo stato sono evidenti, e si può capire perché i politici favoriranno la diffusione della tecnologia finanziaria, come ad esempio il mobile banking, per raggiungere questi obiettivi.

Il denaro contante è solo un aspetto del controllo dello stato sui suoi cittadini. Le tasse sono un altro. Secondo un rapporto di Ernst & Young, alcuni governi “stanno studiando i benefici incalcolabili di digitalizzare i loro sistemi fiscali”. Ciò significherebbe la distribuzione di un software che calcola automaticamente le tasse dovute. Il Brasile, a quanto pare, sta facendo da apripista, con un sistema di software digitale che accede ai conti bancari di una società, ne scruta i movimenti finanziari, le fatture e le vendite giornaliere per calcolare le imposte che diventano immediatamente esigibili. E non si tratta solo delle aziende, perché anche gli individui sono sempre più soggetti a questa intrusione. Il risultato in Brasile è stato un gettito fiscale aumentato di circa il 12.5% annuo, senza alcun aumento delle aliquote fiscali.

Sembra che tutti i paesi si stiano dirigendo verso questa strada digitale. E quando qualcuno obietta per la perdita di libertà personale, la risposta è prevedibile: la gente deve pagare la sua giusta quota di tasse, e l’evasione e l’elusione fiscale devono essere fermate nell’interesse del contribuente onesto. Si tratta essenzialmente della tesi utilizzata da Modi per giustificare il divieto delle banconote, secondo cui possono essere utilizzate nel mercato nero e servono ad eludere la tassazione. Dimenticate ogni discussione sulla libertà personale, sulla violazione dei diritti personali, o sui benefici economici della concorrenza fiscale.

Ciò che è particolarmente preoccupante per quanto riguarda l’individuo, è il modo in cui le nazioni sembrano agire sotto forma di un super-stato non eletto. Sicuramente non è un caso se diversi paesi indipendenti perseguano lo stesso obiettivo, vietare il denaro contante, e lavorino su piani per automatizzare la riscossione delle imposte. Un componente esecutivo vitale, che scambia le informazioni a livello internazionale, è la sicurezza interna, dove ogni mossa degli individui viene sempre più monitorata da video e telecamere. Ulteriori tracciamenti li ritroviamo nei sistemi di pagamento, comprese le biglietterie dei mezzi di trasporto pubblico ed i telefoni cellulari. Il monitoraggio a fini protettivi è stato migliorato e giustificato a causa della necessità di controllare e assicurare alla giustizia i cattivi, come i molestatori di bambini. Possiamo aspettarci più mosse per semplificare l’estradizione, non solo per i pedofili, ma per chiunque ritenuto una minaccia dallo stato.

Siamo già abituati al controllo statale dell’interesse che paghiamo e riceviamo sul nostro denaro. Vietare i contanti aumenta la profondità di questo controllo, con il risparmio ed i depositi tassati attraverso i tassi d’interesse negativi. Il super-stato, agendo mediante le sue banche centrali, si coordina grazie alle politiche dei tassi d’interesse. Il quantitative easing, il controllo diretto sui prezzi delle obbligazioni attraverso il loro acquisto da parte delle banche centrali, riduce il rischio che il mercato possa sfidare le politiche delle stesse banche centrali, almeno nel breve termine.

Il mondo occidentale sta percorrendo la strada del socialismo nazionale, e poiché il viaggio è passato perlopiù inosservato, è successo con il minimo disturbo civile. Ex-comunisti e socialisti marxisti ora appoggiano pienamente il fascismo senza rendersene conto. È ironico che il mondo abbia combattuto una guerra settant’anni fa contro il fascismo, ma ora stiamo effettivamente attuando la stessa ideologia. Ma non possiamo dire che c’è un piano fascista ai massimi livelli. Più probabilmente politici e funzionari pubblici sono inconsapevoli che i loro tentativi, perlopiù onesti, di proteggerci dalle minacce reali e immaginarie, equivalgono in ultima analisi alla stessa cosa.

Alla fine gli stati si auto-distruggeranno seguendo queste scelte politiche ed economiche, perché gli stati ed i loro esperti si illudono di capire l’economia. Non vogliono capire le ragioni per le quali il libero mercato conduce alla prosperità economica senza l’interferenza dello stato, e perché la micro-gestione statale finisce sempre in lacrime. Di conseguenza non vedono il rischio insito nel dominio statalista, perché non proviene dagli individui, ma dagli stati stessi. Vietare il denaro contante accelererà quasi certamente il declino del potere d’acquisto della moneta elettronica, perché il suo rifiuto da parte degli attori di mercato può essere istantaneo.

Basta guardare come va in India. Confrontate il potenziale dell’inflazione dei prezzi in un’economia senza contanti con le inflazioni di Weimar o dello Zimbabwe, quando i contanti in genere devono essere guadagnati prima che spesi. Rudolf Havenstein, presidente della Reichsbank nei primi anni ’20, arroventò la stampante monetaria ventiquattro ore al giorno per soddisfare una crescente carenza di liquidità. Oggi non solo l’accesso al denaro è immediato, ma anche al credito. Il crollo della valuta potrebbe rappresentare la più grande minaccia al socialismo nazionale. Durante un crollo della valuta, le passività di uno stato salirebbero insieme a tutte le altre. La crescente domanda di finanziare gli oneri statali distruggerebbe la ricchezza su cui si basano le entrate fiscali future. Un’economia prospera è quella in cui gli individui conservano ed investono il loro patrimonio produttivo, come l’esperienza ha dimostrato. Forse Donald Trump lo capisce, ma riuscirà a resistere alle forze a lui avverse?

Abbiamo imparato dalla Brexit che qualsiasi guadagno derivante dai piani statalisti sarà temporaneo, in quanto l’establishment ha semplicemente sostituito David Cameron con un ex-ministro degli interni che ha supervisionato la più grande perdita di libertà personale in Gran Bretagna fino ad oggi. A parte il dibattito sulla Brexit, è tutto come al solito, con un governo britannico che continua a stringere il suo controllo sull’uso del contante, a coordinare le informazioni per migliorare la riscossione delle imposte ed a erodere la privacy sugli affari personali.

In Eurolandia senza dubbio ci sarà una disintegrazione economica e finanziaria, e forse la distruzione della moneta unica che verrà sostituita dalle valute nazionali precedenti, molte delle quali si auto-distruggeranno ancor più velocemente. Ribellandosi contro lo status quo, gli elettori italiani, francesi, spagnoli e olandesi si limiteranno ad intensificare la pressione per il controllo dello stato, poiché i politici difenderanno il punto di vista secondo cui l’Unione Europea deve sopravvivere a tutte le sfide, anche se la gente comune s’impoverirà nel processo.

È, tuttavia, non meno di quello che sarebbe successo se i fascisti non avessero perso la seconda guerra mondiale.

GRAZIE A FRANCESCO SIMONCELLI

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Showing 12 comments
  • Ghibli

    Penso che sia impossibile congelare il debito pubblico per sempre.
    Quando i titoli scadono , lo Stato deve rinnovarli con nuove emissioni.
    Altrimenti fallisce.
    La BCE tiene alta la fiducia sui titoli di stato e bassi i tassi , con il Q.E.
    Quande smetterà cosa succede ?

  • DIno Sgura

    E questi stronzi nel frattempo parlano di patrimoniale…….. come se non ci fossero già “le patrimoniali”….

  • DIno Sgura

    Comunque sì, aveva perfettamente ragione Leonardo Facco e chi come lui, sosteneva che ci stessimo dirigendo verso un fascismo 3.0, che la profezia di George Orwell in 1984 fosse esatta.
    Vi domando una cosa: visto che ormai per poter fare politica, bisogna parlare ad una moltitudine di pance vuote in preda alla disperazione drogate da decenni di spesa pubblica clientelare, allocchi che credono alla moltiplicazione dei pesci (non per opera divina) o ai ciucci che volano, alla mmt, alla scuola di Pescara o di Teramo, perché il Movimento Libertario non s’inserisce, proponendo qualcosa come l’abolizione del debito pubblico, un enorme reset basato su un impegno solenne verso la comunità europea di riforme volte a smantellare la spesa pubblica, la burocrazia, l’amministrazione pubblica e relativa riorganizzazione su base confederale dello stato, giustizia, mercato del lavoro, ecc. Cosa succederebbe qualora la banca centrale europea acquisisse il debito pubblico e lo congelasse per sempre? Lo chiedo a voi, persone preparate. Grazie.

  • Alessandro Colla

    Il fascismo lo vedo più improntato sul corporativismo e sul nazionalismo territoriale. L’etnia è venuta fuori dopo l’alleanza con la Germania. Mi sembra più basato sull’etnia il programma dei nazionalsocialisti tedeschi.

    • Pedante

      Ha ragione. Io mi riferivo più alla versione tedesca.

  • Pedante

    “il controllo su ciò che le persone fanno con la loro proprietà, cioè, il fascismo.”

    Non credo che questo colga il significato del fascismo, ideologia socialista basata soprattutto sull’etnia.

  • Mauro G

    Bellissimo pezzo!

  • GIG

    si’ spago,concordo in pieno.
    L’unica è ‘atomizzarsi’.
    Non abbiamo vie di uscita.

    • Pedante

      Atomizzarsi fino a un certo punto. Homo solus, nullus homo.

  • spago

    L’Europa è diventata una trappola mortale. Fondamentale uscirne o farla crollare prima che la sovietizzazione prosegua. Purtroppo però i movimenti anti europei sono tutti movimenti socialisti, di estrema destra ed estrema sinistra. Sono dichiaratamente avversi al mercato, e alla libertà economica. Vogliono arginare la concorrenza, proteggere i lavoratori nazionali, mettere dazi e dogane, e implementare ogni sorta di controllo statale sull economia, vuoi all’insegna del patriottismo nazionalista, vuoi all’insegna della redistribuzione e della lotta di classe. I movimenti di destra in particolare, che sono quelli che stanno avendo più fortuna e su cui si potrebbe pensare di puntare per sfasciare l’Europa, uniscono una sorta di isolazionismo – a chiacchiere nel caso di Trump – in politica estera, a una sorta di isolazionismo in politica economica, come se respingere lavoratori, capitali, merci e servizi stranieri, fosse l’accompagnamento naturale all’idea di lasciare l’Europa, fare pace con la Russia, uscire dalla NATO, e non andare in giro a fare guerre. Invece queste sue idee sono in totale contraddizione, il protezionismo rovina l’economia nazionale, crea tensioni internazionali, scatena reazioni protezionistiche in risposta, e crea inutilmente inimicizia fra i popoli. Spesso, spessissimo, è stato il prodromo della guerra aperta. Mises ha sempre insistito molto su questo, il legame fra protezionismo e guerra. Il commercio da modo alle persone di acquisire ciò di cui hanno bisogno pacificamente, quando questo viene impedito, e le persone si trovano impoverite, la soluzione spesso trovata dai politici è la guerra. Le alternative al libero scambio sono la povertà o la violenza, e in genere entrambe. Perciò non c’è una vera salvezza nei movimenti nazionalisti fascistoidi illiberali. In Europa poi sono i primi che sognano il momento di poter tornare a una moneta nazionale, per stampare denaro a più non posso, e raddoppiare la spesa pubblica. È quello che vuol fare Salvini, è quel che vuol fare Le pen. Una poi che vuole aumentare la spesa pubblica in Francia dove già è enorme credo si squalifichi immediatamente e totalmente senza bisogno di dire altro. Quindi la conclusione è sempre una, non c’è salvezza nel voto democratico, non ci sono il meglio e il peggio, a meno di trovarsi davanti un Ron Paul, non vale la pena farsi prendere dalle campagne elettorali, ma è meglio concentrarsi sulla propria soluzione individuale, studiare l’economia austriaca e la filosofia liberale e libertaria.. e trarne le conseguenze pratiche..

    • Pedante

      (E Ron Paul non aveva nessunissima chance di farcela. L’iniziativa era solo a scopo divulgativo.)

      Sono d’accordo, non c’è soluzione democratica.

    • Pedante

      Tornare alla moneta nazionale sarebbe una cosa positiva a prescindere dalla politica monetaria adottata.

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