In Anti & Politica, Economia

MARXDI MAURO GARGAGLIONE

L’immenso Sergio Ricossa scriveva nel 1978 lo stralcio qui sotto. Parla dell’immigrazione interna in Italia, di come fu affrontata e di chi politicamente ci guadagnò. Problemi notevolmente diversi da quelli che stiamo vivendo oggi, ma con una costante, i comunisti con le mani sulle leve del potere. E si coglie l’attualità (con minimi adattamenti) di quanto scritto nei “Fuochisti della vaporiera” quarant’anni fa.

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Gli immigrati volevano quel che non era in vendita. Volevano vivere in una civiltà fatta da loro, non in una civiltà estranea. Volevano un loro codice di comportamento, non i codici altrui. Volevano il prestigio. Volevano un risarcimento morale della loro condizione di stranieri in patria. Volevano competere con gli indigeni e non sentirsi inferiori di redditi e di potere. Non volevano essere i “negri” d’Italia.

Per le sinistre, anche loro erano “compagni”. Anche loro avevano diritti. Anche loro avevano una missione storica. Anche loro potevano diventare protagonisti. Essendo i meno abbienti, erano i più “sfruttati”, quindi i più meritevoli. Alla ricerca di un punto di riferimento, gli operai, molti di loro, preferirono la cellula alla parrocchia.

Il marxismo, che promette per questo mondo, era più tempestivo del cristianesimo, che promette per l’altro mondo. A poco a poco si erano realizzate tre condizioni per trasformare gli operai italiani in combattenti della sinistra: essi erano ormai folte schiere, non avevano più tanti pensieri per la fame e la disoccupazione, ed erano insoddisfatti.

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Showing 8 comments
  • Alessandro Colla

    Il problema di Fusaro è che continua a parlare di lotta di classe. La realtà è che non è un astratto capitale ad avere bisogno di mano d’opera a basso prezzo ma dei ben identificabili mercantilisti, nemici del libero mercato (tra i quali anche la persona da lui citata) che non vogliono confrontarsi con la concorrenza.

  • Pedante
    • winston diaz

      Divertente il neomarxista Fusaro, sono discorsi questi che non si sentivano dai tempi di Toni Negri. Stesssi concetti, stesso linguaggio.
      In realta’ l’africa e’ una polveriera demografica sul punto di esplodere, agli attuali tassi di crescita si prevede il triplicamento della popolazione, dall’attuale 1 a 3 terribili miliardi, nei prossimi pochi decenni, a cui non riuscira’ a tener dietro nessun miglioramento economico, cosa che e’ ben nota a tutti gli specialisti del settore, ma che riceve poca diffusione perche’ scomoda alle varie ottuse propagande ideologiche da talk show tipo questo citato sopra, che adesso vanno per la maggiore.
      E’ l’unico continente dove, a fronte del crollo del tasso di mortalita’ dovuto alla moderna scienza e tecnologia che anche li’ nonostante tutto un po’ sono arrivate, non e’ ancora seguito il crollo della fecondita’, che e’ ancora, e pare restera’ per un pezzo, a 5-6 figli per donna.
      In ogni modo, sara’ una catastrofe sociale epocale, altro che riscaldamento climatico!
      Si accettano scommesse. ;)

  • Pedante

    Ci vuole tolleranza. Col tempo si integreranno completamente.
    https://www.youtube.com/watch?time_continue=79&v=dwc4CGIyE2A

  • charlybrown

    Stare buoni al posto loro non è esattamente l’obiettivo di criminali, massoni e profittatori politici.

    • dino sgura

      Sono d’accordo con lei.

  • DIno Sgura

    Se alcuni criminali, massoni e profittatori politici 165 anni fa circa, fossero stati buoni al posto loro, non ci sarebbe stata alcuna immigrazione pilotata e relativa proletarizzazione delle periferie dell’alta Italia; semmai noi avremmo dovuto innalzare una bella muraglia all’altezza di Civitella del Tronto- Roma sud, per fermare l’immigrazione al contrario…..

  • Albert Nextein

    Gli attuali immigrati sono più pericolosi.
    Sono in folte schiere.
    Hanno bisogni ridottissimi.
    Hanno ideali fortissimi.

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