In Economia

DI AGENZIA AGI

Il 23 gennaio a Torino una giovane cinese ha acquistato un appartamento pagando in Bitcoin, primo caso in assoluto in Italia di un passaggio di proprietà tramite criptovaluta. L’atto di compravendita è stato registrato utilizzando la tecnologia della blockchain​, l’algoritmo in cui sono registrate tutte le transazioni fatte in Bitcoin e che tutti possono controllare ma nessuno può possedere, e porta il sigillo del notaio torinese Remo Morone, professionista sabaudo che si definisce da sempre attento alle sfide e alle opportunità che offrono le nuove tecnologie.

“È tutto vero, lei voleva comprare pagando in Bitcoin, lui era disposto a vendere. Si sono rivolti a me perché un’amicizia in comune sapeva che sono un appassionato di questi temi, così mi sono chiesto: perché no?”, ha spiegato ad Agi Remo Morone, 41 anni, titolare dell’omonimo studio notarile fondato dal nonno nel 1910. “L’idea mi è piaciuta subito, non vedo perché dovremmo ostacolare una tecnologia che avanza”.

La compravendita, conclusa con il passaggio di proprietà di un immobile “centrale” nel capoluogo piemontese, costituisce per ora un caso unico in Italia. In altri Paesi, Gran Bretagna in testa, è già stato sperimentato l’utilizzo di criptovalute nel mercato immobiliare: a dicembre dello scorso anno due sviluppatori inglesi hanno venduto due case per l’equivalente in Bitcoin di 945 mila sterline (822318,00 euro).

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  • Dino

    ” non ho letto nessuno degli economisti citati dal colla, mi sono ripromesso di farlo e lo farò, anche se tempo da perdere ne ho purtroppo pochino, ma non posso credere che siano stati così sciocchi da validare l’equazione denaro=merce.”
    Non c’è più stupido, di chi non vuol capire e addirittura presume di essere superiore sul piano culturale ed intellettuale dei suoi interlocutori. In ogni caso “il Colla” come lo chiami tu è stato sin troppo signore, nel fornirti le corrette indicazioni affinché tu possa porre rimedio ai torti subiti, come i manuali di macroeconomia keynesiana, magari addolcita da sfumature monetariste cui ti hanno dato in pasto alle scuole; io invece ti mando dritto ad Honolulu, dove la curva di Philipps la si piglia meglio……
    Certo il Denaro è merce, concetto chiaro per chi possiede i minimi rudimenti su cosa sia esso; per effetto della prasseologia, di cui l’economia non è altro che la sua branca di studio più importante, ovvero grazie al risultato di milioni e milioni di azioni ed interazioni umane nel corso dei secoli e dei millenni, che gli uomini in quanto agenti di mercato, siano arrivati a scegliere la merce o le merci più idonee a svolgere le funzioni essenziali di mezzo di scambio, unità di conto e riserva di valore. Il tuo “medium of exchange”, nient’altro che carta colorata, ha valore per legge non certo per selezione di mercato, selezione umana, pertanto fin quando ci sarà fiducia nella legge, esso avrà un non precisato “certo valore”…. giacché la stampa degli eredi dei “biglietti di banca” dell’800, che almeno avevano il pregio di essere decentralizzati, potrà anche essere illimitata da parte dell’emittente centralizzato, ma va rapportata ad un mondo basato sulla scarsezza delle risorse.

  • Alessandro Colla

    Il vero stato canaglia è quello che il segreto bancario lo abolisce, non quello che lo conserva. Togliere una legittima protezione all’onesto in nome della lotta alla disonestà è una canagliata ben peggiore di quella di colpire un individuo alle spalle. Se poi si vuol credere che da quando abbiamo abolito il segreto bancario la criminalità abbia smesso di riciclare, ci si creda pure; il partito babbeista è sempre presente anche quando non candida aspiranti a elezioni varie. Ed è qui che si evidenzia l’incapacità congenita di certi soggetti, anche alla semplice lettura. Chi ha mai scritto che sparirebbe del tutto la criminalità in una società libertaria? Abbiamo sempre sostenuto che questa sarebbe contenuta, non scomparsa, perché tale società sarebbe meglio difendibile e disincentivante per la criminalità stessa. E perché funzionerebbero meglio i dispositivi di difesa sottratti al monopolio forzato. Quando diciamo “non conveniente”, ci riferiamo a tanti fattori tra i quali l’antiproibizionismo. Se il tossicodipendente è in debito con lo spacciatore di un solo euro, quale convenienza può avere lo spacciatore ad accoltellare il debitore? Naturalmente non escludo che in un ambiente di deficienti ci si possa accoltellare per soli cinquanta centesimi ma sarebbe affare riguardante solo i deficenti. Che probabilmente non sarebbero firmatari di un contratto sottoscritto da aspiranti residenti in un contesto libertario. La trasparenza che si chiede è solo per impicciarsi degli affari personali degli onesti a scopi fiscali e non contribuisce minimamente (non ci sarebbe nemmeno stato bisogno di provarlo praticamente) alla riduzione delle attività criminali. Molte di queste, come appunto il narcotraffico, non dovrebbero essere più considerate criminali. Si vedrebbe all’istante quanto sia inutile l’opera di spionaggio nei confronti degli onesti. La burocrazia serve solo a creare complicità per coprire le attività autenticamente criminali. E’ il burocrate che ha voluto l’abolizione del segreto bancario, perché mai dovremmo dare ulteriore linfa a chi è complice dei criminali? La concezione della natura umana da parte dei libertari sarebbe sbagliata? Si informino i sapientoni e i soloni su trattati di antropologia che non siano viziati dal propagandismo filotirannico. E’ Hobbes che non sa cosa sia l’autentica natura umana, senza il tiranno quasi nessuno si arrabbia. L’aspirante tiranno è in minoranza, purtroppo è spesso più forte e meglio attrezzato degli altri. La criminalità esiste perché esiste il tiranno che è il primo dei criminali in ordine di importanza; il resto è tutto conseguenziale. La trasparenza la si chieda per i comportamenti di chi si arroga di esercitare il potere politico, magari in nome della democrazia. Per gli altri occorre una maggiore tutela dei dati personali, più riservatezza e non demagogica intrusione per allettare gli ignoranti. Che “la gente” stia iniziando a ricilare utilizzando portali creati ad hoc per le criptomonete è un’affermazione che non trova riscontri oggettivi. Si citi un esempio. Ma questo è chiedere troppo. Come voler far capire a questi triangoli ottusangoli che non si può abolire la motocicletta perché gli scippatori la usano. Il riconoscere l’evidenza, un minor tasso di criminalità in assenza di psicoreati, è il contrario del fantasticare. Chi fantastica è colui che crede che la trasparenza porti alla fine dei crimini. Ne è evidente lo stato attuale di cirminalità con l’abolizione del segreto bancario. E cosa si propone? Aumentiamo ancora ciò che causa la criminalità. Certo: rispondiamo all’inflazione con ulteriore inflazione, per guarire le scottature usiamo l’olio bollente. Non si accorgono i fantasticanti che quando accusano glii altri di fantasticare si espongono alle peggiori brutte figure? No, ovviamente. Perché da perfetti ridicoli, vogliono insegnare agli altri le basi dell’economia qujando loro non conoscono neanche il signifiato di questa parola. Quando chiedono da cosa sia assodato che il denaro sia una merce, dimostrano tutto il loro analfabetismo. Che non conoscano gli economisti che “assodano” quello che loro negano, non era un mistero; lo sapevamo anche prima della loro involontaria confessione. Né è un mistero che ritengano lo studio della scienza economica (ma in realtà qualsiasi studio serio, sistematico e metodologico) una perdita di tempo. Peccato che tempo da perdere ne abbiano invece tanto, dal momento che la loro attività di disturbatori conosce solo brevi soste che poi vengono compensate da autoresurrezioni producenti cumuli di idiozie. Cumuli generati non solo da evidente predisposizione personale ma anche dal già citato analfabetismo del quale sfacciatamente si vantano di voler continuare a praticare.

  • Giorgio

    che il denaro sia merce è assodato da che? Ragazzi, stiamo parlando della basi dell’economia qui, non scherziamo. il denaro è un cosiddetto medium of exchange, concetto questo scritto e riscritto in qualsiasi manuale scolastico di macroeconomia. non ho letto nessuno degli economisti citati dal colla, mi sono ripromesso di farlo e lo farò, anche se tempo da perdere ne ho purtroppo pochino, ma non posso credere che siano stati così sciocchi da validare l’equazione denaro=merce.
    poi come sempre l’incollato parla perlopiù secondo slogan, ignorando completamente il mondo che sta là fuori. lo so che nel suo migliore dei mondi possibili tutti gli uomini non svolgono attività criminose, perché non ne hanno bisogno, non danneggiano il prossimo, perché sono buoni di natura, non presiedono attività che sono di pericolo al prossimo, perché non sarebbe conveniente ecc., ed altre amenità, però smettere di fantasticare a volte e fare i conti con il mondo in cui viviamo non farebbe poi male. che poi, la concezione della natura umana da parte dei libertari è praticamente nulla, per non dire totalmente sbagliata. in questo mondo, in un mondo che non è libertario, ma liberticida per il colla, la gente delinque, raccoglie soldi da attività illecite e sta iniziando a riciclare quel denaro utilizzando portali creati ad hoc per la pulizia delle criptomonete. si è vero, i’incollato ha ragione su una cosa, la burocrazia aiuta ancora a coprire le attività criminale, a ripulire il denaro. e proprio per questo motivo dobbiamo esigere sempre più trasparenza e sempre meno segretezza. dobbiamo isolare gli stati canaglia quali la svizzera, in cui i segreti bancari sono in parte “meno segreti”, e tutti i vari paradisi artificiali. tutto deve essere portato per quanto possibile alla luce del sole. la segretezza, almeno a certi livelli, deve scomparire.

  • Alessandro Colla

    Capito, Dino? Bisogna tornare a scuola. Altrimenti i saccenti non vengono capiti e non si stupiscono perché quelli che non li capiscono sono i tradizionalmente ignoranti libertari. Che il denaro sia una merce è assodato dall’esperienza storica ma lo hanno anche spiegato autori di alto livello. Possiamo trovare le dovute spiegazioni in Carl Menger nei suoi Principi Fondamentali di Economia; in Ludwig Von Mises ne La Teoria del Denaro; in Murray Newton Rothbard nella sua Storia della Moneta; nei saggi di Lew Rockwell, in quelli di Friedrich Von Hayek e di Raimondo Cubeddu. Anche in quelli di Jesus Huerta De Soto. Evidentemente, se noi dobbiamo tornare a scuola, qualcuno deve ancora andarci per la prima volta. Il problema del rischio di trovarsi con la metà del valore dopo il bonifico sta nel nostro di denaro, altro che in quello criptato. In Venezuela la cosa è evidente e certificata, qui è nascosta dagli artifici e dalle fiamme dei… Draghi. Sta di fatto che quando si sostiene che le criptovalute vengono utilizzate per ripulire il denaro sporco, si afferma una sciocchezza. Perché la criminalità non riesce a ripulire nulla senza la complicità burocratica. E perché, come è stato già inutilmente scritto, mancano nel gioco criminale le terze parti affidabili. Ci si vuol far credere che prima della nascita delle criptovalute non si riciclasse nulla? In un sito del genere si può scrivere senza sapere cosa il denaro sia. Infatti, i presunti scolarizzati scrivono. Ma scrivono il contrario di quello che si può leggere nei testi succitati e in tanti altri testi, antichi e moderni, che sarebbe troppo lungo elencare. E per qualcuno anche inutile. Tanto siamo noi che non comprendiamo il sarcasmo.

  • Giorgio

    non sono stato capito, ma non mi stupisco. OVVIO che il prezzo viene deciso prima del rogito stabilendo il contratto in euro, ma se ricevo il denaro in btc, il giorno dopo aver ricevuto il bonifico posso trovarmi con la metà del prezzo, o con il doppio, del giorno prima. accettereste come pagamento una moneta che una volta incassata può perdere o aumentare il suo valore in meno di 24h senza una ragione specifica?
    si parla di btc, ma bisognerebbe estendere il discorso a tutte le criptovalute.
    credo che tu non abbia letto l’articolo che hai postato, altrimenti… non l’avresti postato! dice sì che sono stati trovati dei criminali che tentavano di ripulire bitcoin, ma lascia pure intendere che i modi di ripulire i bitcoin sono molteplici, come innumerevoli sono i mercati online nati allo scopo. l’articolo afferma che il btc può essere trovato su silk road, ma afferma pure che ci sono molti altri modi di ripulire il denaro! che poi tra l’altro silk road non esiste nemmeno più… di siti per ripulire criptovalute ne sorgono continuamente, ed è facile, credo, capire perché, come è facile del resto capire perché chiudono dopo poco. googla bit coin crime e divertiti…
    Poi è ovvio che il volume del denaro mosso dalle criptovalute è ancora basso, ma sono appena nate!!!! E ripeto, non ci sono solo i btc!!!! Sta di fatto che le criptovalute vengono usate per ripulire il denaro sporco, e questo è un fatto. Non ti linko nulla perché sarebbe fatica sprecata, anche qui ti invito a googlare money laundering cryptocurrency.
    Il denaro è nato per dare valore alla merce, di fatto è nato allo scopo di scambiare beni, ma non è merce!!! Se per te è vera l’equazione denaro=merce, mi sa che devi tornare a scuola. Poiché se lo fosse, la prossima volta che prendi un caffè pagalo con una lattina di coca cola (il prezzo è più o meno uguale). Ma si può scrivere in un sito del genere e non sapere nemmeno cos’è il denaro???
    Che poi non tu non riesca a capire quando sono sarcastico, arrivati a questo punto non mi sorprende….

    • Dino

      No no, ti sbagli il Denaro è merce. Non la carta straccia, s’intende!

  • Alessandro Colla

    Che la criminalità organizzata usi le criptovalute non è vero che lo sappiano “anche” le pietre. Lo sanno “solo” le pietre, cioè gli elementi minerali non in grade di conoscere e quindi ragionare. I motivi credo li abbia spiegati bene Dino con l’annotazione relativa ai prestanome e alla burocrazia, quest’utlimo strumento indispensabile per gli affari illeciti. La criptomoneta potrebbe essere addrittura una difesa in più per gli onesti, sempre per le stesse ragioni addotte da Dino riguardo alla necessità delle terze parti affidabili. Ma anche se alcuni di loro riescono a trafficare illecitamente attraverso la moneta criptata, ciò non vuol dire assolutamente nulla. Perché è ridicolo vietare una cosa con la motivazione che qualcuno possa utilizzarla illecitamente. Vietiamo la ruota perché qualcuno compie illeciti stradali? Vietiamo i coltelli, anche quelli da cucina, perché il rapinatore seriale tossicodipendente li utilizza per la sua “professione”? Vietiamo il denaro perché esiste il fisco (ops!)? Piuttosto vietiamo al parlamento la reiterazione dell’approvazione e della mancata abrogazione degli psicoreati, così la crimInalità si riduce al minimo; indipendentemente dalle forme di pagamento utilizzate. Che la possibilità dell’investimento in criptovalute sia pari al gioco d’azzardo è una sciocchezza certificata dall’andamento delle criptomonete più conosciute. L’oro può variare di prezzo ma non è come le case da gioco. Pari a quest’ultime ci sono solo i titoli tossici proposti da quegli istituti di credito che disprezzano le criptovalute.
    @Max: Non sapevo dell’affermazione dell’Agenzia delle Entrate nel 2016, grazie al riassunto ora il quadro mi è un po’ più chiaro in relazione al pionierismo notarile.

  • christian

    Ben tornato a Giorgio che ritorna con la sua sapienza ad illuminare le bestie di questo sito che sguazzano nell’ignoranza.
    A parte l’ovvia questione della variabilità del valore del Bitcoin per il quale Max ti ha già indicato l’altrettanta ovvia soluzione, andiamo a verificare le altre stupidaggini:
    -Bitcoin non è tracciabile: falso, al momento sin troppo tracciabile (e questo risulta essere un problema per la fungibilità che stanno tentando di risolvere) [sciencemag.org/news/2016/03/why-criminals-cant-hide-behind-bitcoin];
    -Bitcoin usati prevalentemente per riciclaggio e provenienti da attività illecite: falso [news.bitcoin.com/new-research-laundering-of-illicit-funds-less-than-1-of-bitcoin-transactions/], i volumi che passano tramite in Bitcoin di tutto il denaro “illecito” sono bruscolini rispetto a quelli del contante ad ancora di più dei conti correnti (moneta elettronica), strano che non abbiano reso illegale già quest’ultima che è il metodo più semplice ed efficiente (tu pensi che il limite dei pagamenti in contanti possa avere qualche effetto pratico conto il riciclaggio del denaro sporco? quello serve contro l’evasione al massimo).
    -l’oro e il petrolio non sono monete, sono beni che si possono convertire in moneta: tutto è potenzialmente convertibile in qualsiasi altra cosa; l’oro è stato moneta per migliaia di anni ed anche oggi dubito che ci sia qualcuno che possa non accettare di buon grado la proposta di un pagamento (rilevante) fatto in oro in luogo di cartastraccia; i barili di petrolio posi sono utilizzati in alcuni ambiti come ottime unità di conto (oggi molto meno che in passato); penso che tu ti debba andare a rivedere cosa è il denaro; anche il Bitcoin non è riproducibile a piacere al contrario delle valute fiat (sotto forma di cartastraccia od elettronica che sia).
    -Negli anni scorsi il gioco d’azzardo a reso molto meno che le cryptomonete (e sono state anche molto meno rischiose) dove a vincere non è stato il banco (come nei casinò, cosa che sapresti con un minimo di conoscenza sul calcolo della probabilità, dove, mediati su lungo periodo, i soldi che entrano nel casinò per mano di chi perde sono decisamente maggiori di quelli escono con le vincite).
    Per festeggiare il tuo ritorno nel nuovo anno ti ho letto e risposto anche. Non ti ci abituare ;-)

  • Max

    Riassumendo:

    – l’ade afferma nel 2016 che non c’è problema ad acquistare immobili in btc e l’italietta pubblico-statalista-tributarista stabilisce persino il primato mondiale d’avanguardia nel settore;
    – una società di Roma nel 2017 offre di sobbarcarsi le spese del trapasso a chi sceglierà questa forma di pagamento (googolando si scopre che vende immobili in costruzione con consegna prevista a giugno 2018, per cui nessuna registrazione è stata fatta per ora)
    – il primo contratto avviene attualmente a Torino, ma solo perché si trova un notaio che si interessa di criptovalute, pensa che in fondo sia divertente farlo e si capisce ad un miglio che gli interessa il ritorno di immagine che può ricavarne.

    Sicuramente in due anni ci saranno stati altri che pieni di btc avranno pensato di acquistare un immobile, ma avranno desistito o li avranno cambiati in euro non avendo trovato un notaio altrettanto “ben disposto”.

    Ripeto: siamo messi bene.

    btw
    se entrambe le parti vogliono tutelarsi sul cambio, basta fare il contratto in euro con pagamento del corrispettivo in btc vigente al momento del rogito.

  • Giorgio

    certo che si può pagare con con denaro corrente proveniente da attività illecite, ma è molto più difficile sia per la tracciabilità, sia per i limiti fissati agli importi. che poi non l’ho certo scoperto io che la criminalità organizzata sta facendo largo uso di criptovalute, lo sanno anche le pietre, oltre che tutte le magistrature, e il motivo è ovvio. l’oro e il petrolio non sono monete, sono beni che si possono convertire in moneta, oltre a essere materie prime che, almeno per ora, non sono riproducibili, quindi non mischierei proprio le due cose. se uno accetta di pagare 1000 euro per rischiare di trovarsene 0 o 5000 il giorno dopo, libero di farlo, francamente io preferirei spenderli con il gioco d’azzardo, visto che la possibilità del guadagno è più o meno la stessa ed è sempre determinata dal caso

    • Dino

      “La criminalità organizzata sta facendo largo uso di criptovalute”…… e dove sarebbe tale evidenza?? Poi necessiterebbe interderci su cosa sia per te il “crimine organizzato”. A differenza tua non sono un criminologo, ma mia opinione personale, nella mentalità del mafioso, (ecco credo tu intenda il tizio con la lupara per criminale), beh sono certo che le criptovalute non esistano per niente, in quanto hanno necessità di “terze parti” affidabili per i loro traffici. Se qualcosa dovesse andare storto, poi chi vanno a “fumare”, il miner? che magari si trova dall’altra parte del mondo in qualche villaggio sperduto in Cina??
      No assolutamente, per loro ci sono fior fiore di prestanome, tecnici, studi notarili, dirigenti di banca ecc ecc. La burocrazia è la migliore amica della mafia, gli garantisce un monopolio “naturale”.

  • Alessandro Colla

    Anche con le monete statali si può pagare con soldi provenienti da attività illecite. Di conseguenza dovremmo abolire il denaro. Non ci sono governi che girano le spalle alle criptomonete ma solo governanti che hanno paura di essere considerati superflui e che quindi boicottano queste forme di pagamento. Anche l’oro e il petrolio possono fluttuare a doppia cifra ma non credo che ci siano molte persone che rifiuterebbero pagamenti in oro o in greggio. Le fluttuazioni a due cifre sono positive, al contrario di quelle inflattive delle monete ufficiali. Se accetto una criptomoneta che oggi vale nove e che domani mi vale a due cifre, quindi minimo dieci, ci ho guadagnato. Che poi ci possano essere peplessità su queste monete, relative alla mancanza di una sensazione fiduciaria diffusa, è un altro discorso.

  • Giorgio

    considerando che i bitcoin non sono tracciabili, sarebbe opportuno verificare la provenienza del denaro, ma credo non sia necessario… detto questo, solo un folle potrebbe accettare un pagamento in bitcoin essendo cosciente del fatto che le fluttuazioni alle quali le cripto-valute sono sottoposte variano in doppia cifra, e mi sembra che più di qualche governo ora stia girando loro le spalle. a meno che non vengano offerti più soldi del prezzo fissato con una valuta corrente. in ogni caso, pagare in bit coin può significare, e molte volte di fatto significa, pagare con soldi provenienti da attività illecite.

    • Loris

      Buongirono giorgio ho visto il suo post su internet volevo sapere se lei vende bitcoin

  • Alessandro Colla

    Mi trovo un po’ in difficoltà. Pensavo che l’Ade fosse una definizione ironica per indicare la nostra mastodontica burocrazia che continua a sopravvivere pur abitando nel regno dei defunti. Devo immaginare, invece, che sia un acronimo di non so cosa. Il privato, quando è lento, lo è comunque a causa degli ostacoli normativi che gli si impongono. Il pubblico non è mai stato più efficiente del privato, da nessuna parte e in nessuna epoca storica. Non si tratta di emanare odi al privato ma inni ai capaci. E i capaci, nel pubblico, saranno sempre emarginati. In una società libera, probabilmente, la corporazione notarile non avrebbe più motivo di esistere.

    • Max

      agenzia delle entrate

  • Alessandro Colla

    Dalle parole riportate non mi sembra che il notaio si sia vestito da pavone né che si sia vantato di aver fatto una cosa che non avrebbe potuto fare. In astratto, ogni nostra azione avviene perché possiamo farla. E comunque, se è stato il primo, è un pioniere di fatto e lo sarebbe anche se non volesse esserlo. L’unica preoccupazione andrebbe rivolta a una possibile invalidazione dell’atto da parte di quell’ente abusivo denominato Rapubblica Italiana. Tale ente potrebbe non riconoscere il titolo di proprietà dell’acquirente. E a poco servirebbe ribattezzarlo Repubblica Cialtrona od Onnipotente Ade. Sanno già cosa sono ma non demordono.

    • Max

      “perché no? l’idea mi è piaciuta subito”
      Grazie per la gentile concessione e per gli apprezzamenti sull’idea.

      A me tanto basta. Se una risoluzione dell’ade del 2016 lo consente, “perché no?” lo dica a sua sorella e le sue considerazioni le tenga per sé.

      Il primo contratto arriva circa due anni dopo la risoluzione: mi sembra che il pubblico sia più efficiente del privato in questo paesello.
      Altro che ode al privato, c’è da stare allegri.

  • Max

    Il notaio non si gonfi troppo e non faccia la ruota, lo ha fatto solo perchè ha potuto farlo, non perchè sia un pioniere nel campo.

    Tanto per significare quanto all’ormai onnipotente ade faccia paura il btc.

    https://www.wired.it/economia/finanza/2017/04/05/prima-casa-bitcoin/

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