In Anti & Politica

DI AURELIO MUSTACCIOLI

Ho già scritto in altri post che sono anarco capitalista (ancap).
Ma l’ancap per me è una filosofia politica etica cui ispirarsi che va a braccetto con la scuola austriaca di economia.

L’ancap quindi è una bussola personale che porta a non accettare l’idea di stato. Perché se si accetta tale idea inevitabilmente non se ne può più contenere la crescita. E poiché un singolo individuo ancap non farebbe alcuna differenza, cerco di diffondere le idee ancap.

Una forza politica ancap tuttavia sarebbe un ossimoro, perché l’ancap vuole il dissolvimento della politica.
Quindi non si può creare una forza politica ancap. Ma si può appoggiare una forza politica non ancap?

Non sono infatti convinto che chi è ancap non debba votare, perché ci può essere differenza tra le forze politiche in termini di danno che possono arrecare al paese. Meglio Einaudi di Pertini, meglio la Thatcher di DiMaio.

Tuttavia la forza politica non ancap ideale deve essere formata e appoggiata da individui che hanno la bussola ancap nel loro dna, altrimenti degenererà inevitabilmente drenando sempre più risorse per accrescere il suo potere.

Quindi la forza politica cui aspiro non deve essere ideologica (nel senso di voler migliorare il mondo con l’azione positiva) e deve agire rispettando sempre i seguenti vincoli in ogni azione politica: ridurre leggi, spesa, debito e tasse, deregolamentare e favorire le autonomie locali.

Per farlo può, anzi deve, usare messaggi populisti, altrimenti non raggiungerà il suo scopo.

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Showing 3 comments
  • danilo

    Per un Giorno dell’anno dedicato all’Astensionismo
    ed un Convoglio per la Libertà dallo Stato tirannico

    Che ne dite di dedicare un giorno dell’anno alla figura dell’Astensionista? Propongo il Solstizio d’Estate: a questa data il giorno si ferma nel suo avanzare, medita un po’ ed invece di continuare a prevalere sulla notte, consapevole, premuroso e rispettoso dell’insieme, indietreggia. Così è l’Astensionista: invece di continuare lungo la stessa consumata, improduttiva, perdente via, si ferma, medita e consapevole, premuroso e rispettoso di ciò che lo circonda, si astiene e proprio così trova la soluzione.

    In tale giorno possono essere organizzati incontri locali tra gli Astensionisti ed un incontro nazionale in una località stabilita. C’è così tanto da fare: compiere una ricerca sull’Astensionismo nel mondo e nella Storia, raccogliersi in gruppi, tessere relazioni con i movimenti esteri di Astensionisti e similari, stabilire la priorità di mettere ognuno momentaneamente da parte la “politica” (sarebbe a dire l’insieme degli indirizzi che personalmente si vorrebbe fossero dati alla società nell’ambito di questioni e temi diversi) in favore di una preliminare, perché improrogabile ed irrinunciabile, riforma della macchina Stato: al fine divenga finalmente democratica.

    I Poteri dello Stato sono molteplici ma al momento solo il Potere Legislativo è democratico (per via della temporaneità dei mandati che vi vengono assegnati) mentre ogni altro potere statale e pubblico in generale viene ancora dato a vita con un sistema di Impiego Pubblico che risale pari pari ad epoca di gran lunga pre-democratica. Di fatto l’intero apparato dello Stato è ancora oggi una proprietà dei burocrati, dei carrieristi, degli assunti a vita nel Pubblico Impiego, i quali trattano la Res Publica come fosse una Cosa Loro, una Res Privata, tenendone distanti ed esclusi cittadini perfettamente in grado di farvisi valere. Al contrario urge, perché siamo in ritardo di più di settant’anni sull’avvento di una dichiarata democrazia, costruire un apparato pubblico aperto e partecipato: con assunzioni rigorosamente a tempo determinato.

    Ed alle prossime Elezioni per gli Astensionisti potrebbe essere un gran piacere l’incontrarsi in un Convoglio per la Democrazia e la Libertà dal presente tirannico e dispotico apparato statale. Incontriamoci lungo un percorso che copra quanto più possibile la nostra amata e cara Penisola. Con la propria auto, camper, furgone, camion od in bici, moto od in autobus ed a piedi, chi lo desidera si potrà aggiungere lungo la strada a coloro che saranno già in movimento, con manifestini, cartelli, scritte e striscioni che palesino il nostro desiderio che lo Stato divenga, dopo settanta anni di procrastinata evoluzione democratica, un luogo aperto, popolarmente accessibile tramite una Banca del Pubblico Impiego che, vagliando competenze, esperienze, desideri delle persone, conceda un ruolo pubblico a tempo determinato a chi vi si iscriverà.

    Mai più burocrati, mai più carrieristi nei tantissimi poteri dello Stato, dunque mai più assunti a vita nel Pubblico Impiego. Solo in questo modo, avendo d’attorno non più individui abbarbicati ad un posto fisso ed arrapati di carriera, non più acritici esseri autoritenentisi superiori, bensì persone umili che si pongono su un piano paritetico e reciprocale, per il bene proprio e di tutti, semplici ed indipendenti esseri umani che hanno a cuore il destino del singolo e della società, i governanti non potranno più emettere leggi contro ogni buon senso e giustizia come fan così spesso, in obbedienza ad ogni cricca, elite, lobby e mafia radicatasi nella società.

    Questo è dunque un modesto invito a riflettere su quanto espresso, a sviluppare e diffondere la duplice proposta di un Giorno dedicato all’Astensionismo e di un Convoglio per la Libertà. Chi può apra dunque quanti più siti on line per aggregare ogni persona non riduttivamente sfiduciata nella politica bensì evolutamente consapevole che questa non farà mai gli interessi della persona e del popolo senza prima costruire una piattaforma statale democratica sulla quale i governanti saranno tenuti a lavorare.

    Danilo D’Antonio
    Monti del Terremoto
    Abruzzo, Centro Italia

    +39 339 5014947

    Civilmente, legalmente, pacificamente,
    rendiamo democratico l’intero Pianeta!

    STATO DEMOCRATICO: APERTO E PARTECIPATO
    http://hyperlinker.tk/ars/index_it.htm

  • Albert Nextein

    Non mi fido del sistema politico e di potere.
    Non mi fido dei politici.
    Perchè mai dovrei votare?

  • Fabrizio de Paoli

    Non votare.
    intendo secondo le regole dello stato. Partecipare alle elezioni significa accettare di giocare a quel gioco, partecipare a quel sistema, dargli forza, riconoscerlo, perpetuarlo e continuare a dargli vita ed energia.
    Non importa se qualcuno possa essere meno peggio di qualcun’altro perché quel “qualcuno” andrà a far parte di un ingranaggio che non potrà modificare se non in forma infinitesimale: lo stato, nel nostro caso la dittatura socialista.

    Penso piuttosto di valutare un modo di votare (scegliere) diverso, più pragmatico che segue regole di mercato, non della democrazia di stato: votare col portafoglio!
    Tenersi i soldi propri, non cederli allo stato. È il modo più onesto ed efficace che una persona civile abbia per affrancarsi da una dittatura restando coerente e facendolo in modo attivo secondo i suoi principi.

    Anche da un punto di vista logico, ora più che mai non ha senso votare per uno stato fallito economicamente che continua a produrre debito scaricandolo poi sui sudditi, compresi quelli che devono ancora nascere.
    Ecco! se io andassi a votare con la scheda starei dicendo “sì” innanzitutto a questo sistema, questo gioco perverso, ancor prima che al politico di turno. Ma io voglio che l’ingiustizia finisca al più presto, quindi non voterò mai più, come sto facendo da circa vent’anni!

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